In questo episodio, il Pastore Ted Wilson parla del decimo principio fondamentale degli Avventisti del Settimo Giorno, ovvero dell’esperienza della salvezza.
L’esperienza della salvezza, che penetra profondamente nell’anima, proviene solo da Dio. “Se uno non è nato di nuovo, non può vedere il regno di Dio… Se uno non è nato da acqua e dallo Spirito, non può entrare nel regno di Dio” (Giovanni 3:3, 5).
Solo attraverso Gesù Cristo possiamo sperimentare la salvezza. “E non c’è salvezza in nessun altro; poiché sotto il cielo non vi è alcun altro nome, dato agli uomini, nel quale possiamo essere salvati” (Atti 4:12). “Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Giovanni 14:6).
Il nostro decimo principio fondamentale afferma: “Nell’amore e nella misericordia infinita, Dio ha fatto di Cristo, Che non conosceva il peccato, il peccato per noi, affinché in Lui potessimo diventare la giustizia di Dio. Guidati dallo Spirito Santo, sentiamo il nostro bisogno, riconosciamo la nostra peccaminosità, ci pentiamo delle nostre trasgressioni ed esercitiamo la fede in Gesù come Salvatore e Signore, Sostituto ed Esempio. Questa fede salvifica proviene dal potere divino della Parola ed è il dono della grazia di Dio. Attraverso Cristo, siamo giustificati, adottati come figli e figlie di Dio e liberati dal dominio del peccato. Per mezzo dello Spirito, siamo rinati e santificati; lo Spirito rinnova la nostra mente, scrive la legge d’amore di Dio nei nostri cuori e ci dà il potere di condurre una vita santa. Dimorando in Lui, diventiamo partecipi della natura divina e abbiamo l’assicurazione della salvezza ora e nel giudizio.”
Gesù offre liberamente il dono della salvezza dal peccato. Tutto ciò che dobbiamo fare è accettarlo. “Se con la tua bocca confesserai che Gesù è il Signore e crederai nel tuo cuore che Dio Lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. Con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per ottenere la salvezza” (Romani 10, 9-10).
Una volta accettato questo dono, Egli perdona i nostri peccati passati e ci guarda come se non avessimo mai peccato. Poi ci aiuta a vincere il peccato. Come afferma Giuda 24-25: “Or a Colui che è potente a conservarvi senza peccato e a presentarvi senza difetto nella presenza della Sua gloria con gioia insuperabile, all’unico Dio, nostro Salvatore, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore, gloria, maestà, potenza e autorità, fin d’ora e per tutti i secoli. Amen.”
Dopo aver accettato Gesù, Egli ci chiama a “caminare in novità di vita” (Romani 6:4). Vuole che viviamo in modo migliore e più felice. “Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo” (Ezechiele 36:26).
Gesù ci raggiunge dove siamo e si compiace di salvarci dalla nostra condizione perduta. Non c’è peccato che la Sua grazia e il Suo perdono non possano redimere.
In risposta al Suo grande amore, seguiamo la legge e gli insegnamenti di Dio. “Se Mi amate, osservate i Miei comandamenti” (Giovanni 14:15).
Ma se facciamo errori, Dio è sempre lì per soccorrerci. Prima di essere crocifisso, ha avvertito i Suoi discepoli: “Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; lo spirito è pronto, ma la carne è debole” (Marco 14:38).
Anche se abbiamo scelto Gesù, saremo comunque tentati a peccare. Ma Lui promette in Ebrei 13:5: “Non ti lascerò né ti abbandonerò.”
“Perciò, se uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, sono diventate nuove” (2 Corinzi 5:17).
Infine, il libro “I Passi verso Cristo” (Steps to Christ) a pagina 70 spiega cosa significhi davvero sperimentare la salvezza in Cristo: “Una vita in Cristo è una vita di riposo. Può non esserci estasi di sentimenti, ma dovrebbe esserci una fiducia pacifica. La vostra speranza non è in voi stessi; è in Cristo. La vostra debolezza è unita alla Sua forza, la vostra ignoranza alla Sua saggezza, la vostra fragilità alla Sua potenza duratura. Quindi non dovete guardarvi, non dovete lasciare che la mente si soffermi su voi stessi, ma dovete guardare a Cristo. Lasciate che la mente si soffermi sul Suo amore, sulla bellezza, sulla perfezione del Suo carattere. Cristo nella Sua auto-negazione, Cristo nella Sua umiliazione, Cristo nella Sua purezza e santità, Cristo nel Suo amore insuperabile – questo è l’oggetto della contemplazione dell’anima. È amando Lui, imitando Lui, dipendendo totalmente da Lui che siamo trasformati nella Sua somiglianza.”
Come appello, il Pastore Ted vi invita a venire a Dio ora e sperimentare questo dono di salvezza oggi!
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