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📅 26 luglio 2025
📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
Levitico 11 – Il criterio di Dio per la purezza
🔥  Imparare a distinguere ciò che piace a Dio da ciò che ci contamina

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📜 Testo biblico – Levitico 11 (Riveduta 1927)

1 Poi l’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne, dicendo loro:
2 “Parlate così ai figliuoli d’Israele: Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutte le bestie che sono sulla terra.
3 Mangerete d’ogni animale che ha l’unghia spartita e ha il piè forcuto, e che rumina.
4 Ma di fra quelli che ruminano e di fra quelli che hanno l’unghia spartita, non mangerete questi: il cammello, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; lo considererete come impuro;
5 il coniglio, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; lo considererete come impuro;
6 la lepre, perché rumina, ma non ha l’unghia spartita; la considererete come impura;
7 il porco, perché ha l’unghia spartita e il piè forcuto, ma non rumina; lo considererete come impuro.
8 Non mangerete della loro carne e non toccherete i loro corpo morti; li considererete come impuri.
9 Questi sono gli animali che potrete mangiare fra tutti quelli che sono nell’acqua. Mangerete tutto ciò che ha pinne e scaglie nelle acque, tanto ne’ i mari quanto ne’ fiumi.
10 Ma tutto ciò che non ha né pinne né scaglie, tanto ne’ mari quanto ne’ fiumi, fra tutto ciò che si muove nelle acque e tutto ciò che vive nelle acque, l’avrete in abominio.
11 Essi vi saranno in abominio; non mangerete della loro carne, e avrete in abominio i loro corpi morti.
12 Tutto ciò che non ha né pinne né scaglie nelle acque vi sarà in abominio.
13 E fra gli uccelli avrete in abominio questi: non se ne mangi; sono un abominio: l’aquila, l’ossifraga e l’aquila di mare;
14 il nibbio e ogni specie di falco;
15 ogni specie di corvo;
16 lo struzzo, il barbagianni, il gabbiano e ogni specie di sparviere;
17 il gufo, lo smergo, l’ibi;
18 il cigno, il pellicano, l’avvoltoio;
19 la cicogna, ogni specie di airone, l’upupa e il pipistrello.
20 Vi sarà pure in abominio ogni insetto alato che cammina su quattro piedi.
21 Però, fra tutti gl’insetti alati che camminano su quattro piedi, mangerete quelli che hanno gambe al disopra de’ piedi per saltare sulla terra.
22 Di questi potrete mangiare: ogni specie di cavalletta, ogni specie di solam, ogni specie di hargol e ogni specie di hagab.
23 Ogni altro insetto alato che ha quattro piedi vi sarà in abominio.
24 Questi animali vi renderanno impuri; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera.
25 E chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera.
26 Considererete come impuro ogni animale che ha l’unghia spartita, ma non ha il piè forcuto, e che non rumina; chiunque lo toccherà sarà impuro.
27 Considererete come impuri tutti i quadrupedi che camminano sulla pianta de’ piedi; chiunque toccherà il loro corpo morto sarà impuro fino alla sera.
28 E chiunque porterà i loro corpi morti si laverà le vesti, e sarà immondo fino alla sera. Questi animali considererete come impuri.
29 E fra i piccoli animali che strisciano sulla terra, considererete come impuri questi: la talpa, il topo e ogni specie di lucertola, il toporagno,
30 la rana, la tartaruga, la lumaca, il camaleonte.
31 Questi animali, fra tutto ciò che striscia, saranno impuri per voi; chiunque li toccherà morti, sarà impuro fino alla sera.
32 Ogni oggetto sul quale cadrà qualcun d’essi quando sarà morto, sarà immondo: siano utensili di legno, o veste, o pelle, o sacco, o qualunque altro oggetto di cui si faccia uso; sarà messo nell’acqua, e sarà impuro fino alla sera; poi sarà puro.
33 E se ne cade qualcuno in un vaso di terra, tutto quello che vi si troverà dentro sarà impuro, e spezzerete il vaso.
34 Ogni cibo che serve al nutrimento, sul quale sarà caduta di quell’acqua, sarà impuro; e ogni bevanda di cui si fa uso, qualunque sia il vaso che la contiene, sarà impura.
35 Ogni oggetto sul quale cadrà qualcosa del loro corpo morto, sarà impuro; il forno o il fornello sarà spezzato; sono impuri, e li considererete come impuri.
36 Però, una fonte o una cisterna, dov’è una raccolta d’acqua, sarà pura; ma chi toccherà i loro corpi morti sarà impuro.
37 E se qualcosa de’ loro corpi morti cade su qualche seme che dev’esser seminato, questo sarà puro;
38 ma se è stata messa dell’acqua sul seme, e vi cade su qualcosa de’ loro corpi morti, lo considererai come impuro.
39 Se muore un animale di quelli che vi servono per nutrimento, colui che ne toccherà il corpo morto sarà impuro fino alla sera.
40 Colui che mangerà di quel corpo morto si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera; parimente colui che porterà quel corpo morto si laverà le vesti, e sarà impuro fino alla sera.
41 Ogni cosa che brulica sulla terra è un abominio; non se ne mangerà.
42 Di tutti gli animali che brulicano sulla terra non ne mangerete alcuno che strisci sul ventre o cammini con quattro piedi o con molti piedi, poiché sono un abominio.
43 Non rendete le vostre persone abominevoli mediante alcuno di questi animali che strisciano; e non vi rendete impuri per loro mezzo, in guisa da rimaner così contaminati.
44 Poiché io sono l’Eterno, l’Iddio vostro; santificatevi dunque e siate santi, perché io son santo; e non contaminate le vostre persone mediante alcuno di questi animali che strisciano sulla terra.
45 Poiché io sono l’Eterno che vi ho fatti salire dal paese d’Egitto, per essere il vostro Dio; siate dunque santi, perché io son santo.
46 Questa è la legge concernente i quadrupedi, gli uccelli, ogni essere vivente che si muove nelle acque e ogni essere che striscia sulla terra,
47 affinché sappiate discernere ciò ch’è impuro da ciò ch’è puro, l’animale che si può mangiare da quello che non si deve mangiare”.

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🔵 Introduzione

Il capitolo 11 del Levitico può sembrare a molti un elenco antiquato di norme alimentari. Ma osservando più attentamente, comprendiamo che Dio rivela qui la sua santità e il suo desiderio di separare il suo popolo da ciò che è impuro.
Queste regole avevano sia un significato igienico-sanitario che spirituale – e oggi ci mostrano quanto Dio prenda sul serio la purezza della vita.

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🟡 Commento

1. La distinzione tra puro e impuro (vv. 1–23)

Dio stabilisce con chiarezza quali animali possono essere mangiati (puri) e quali devono essere evitati (impuri).
I criteri sono oggettivi (ad esempio, ruminanti e con lo zoccolo spaccato) e non arbitrari.
Questa distinzione insegnava a Israele: non tutto ciò che esiste fa bene a te.

2. Il trattamento delle carcasse e dell’impurità (vv. 24–40)

Dio stabilisce regole anche su come gestire gli animali morti.
Anche solo il contatto con una carcassa rende impuri – e richiede pulizia, tempo e distanza.
Il peccato agisce allo stesso modo: contamina anche solo con il contatto, non solo con il consumo diretto.

3. Il significato spirituale della purezza (vv. 41–47)

Qui troviamo il versetto chiave (v. 44):
«Poiché io sono il SIGNORE, il vostro Dio; santificatevi dunque e siate santi, perché io sono santo.»
Dio desidera un popolo santo, che adotti il suo standard e non quello del mondo.
La purezza non comincia nello stomaco, ma nel cuore – ma ha effetti su ogni aspetto della vita: alimentazione, igiene, relazioni quotidiane.

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🟢 Riassunto

Levitico 11 non è solo un capitolo sulle leggi alimentari –
è un capitolo sul discernimento, la santità e la responsabilità davanti a Dio.

Dio mostra al suo popolo come separarsi – non per sentirsi superiori, ma per portare la sua presenza.
Questa purezza non serviva solo al corpo – era l’espressione di un atteggiamento spirituale:
«Non voglio permettere nulla nella mia vita che mi separi da Dio.»

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📢 Messaggio per noi oggi

Anche se molte leggi alimentari dell’Antico Testamento non sono più vincolanti nel Nuovo Patto (cfr. Atti 10), il desiderio di Dio per un popolo puro e santo rimane.

Oggi questo significa:

Non ci chiediamo solo: «È permesso?»
Ma: «Mi avvicina a Dio – o mi allontana da Lui?»

Dio ci chiama ancora oggi:
«Separatevi da ciò che vi contamina!»
(2 Corinzi 6:17)

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💡 Spunto di riflessione

Cosa lascio entrare nella mia vita che mi contamina – attraverso gli occhi, le orecchie o la mia routine?

Sono disposto a obbedire a Dio anche nelle aree apparentemente “piccole”?

La purezza non è fuori moda – è la chiave per stare vicini a Dio.

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📆 20 – 26 luglio 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE – LO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 18
La lotta notturna
📖 Leggi online qui

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🔵 Introduzione

La storia di Giacobbe è una storia di speranza per chiunque abbia mai lottato con colpa, paura o dubbio. Giacobbe, che un tempo ottenne con l’inganno il diritto di primogenitura, ritorna dopo anni di esilio — segnato, pentito, ma trasformato. Davanti a lui c’è l’incontro con suo fratello Esaù — un uomo che avrebbe ogni motivo per vendicarsi.

Nella notte presso il fiume Jabbok avviene una svolta decisiva. Lì Giacobbe lotta — non solo con un angelo, ma anche con il suo passato, la sua colpa e il suo Dio.

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🟡 Commento

📌 1. Il ritorno di Giacobbe: tra promessa e paura

Giacobbe risponde alla chiamata di Dio e torna nella terra promessa, ma la paura di Esaù lo paralizza. Nonostante le promesse divine, dentro di sé è ancora in lotta con la colpa del passato.

“Allora Giacobbe ebbe grande paura e si angosciò.” – Genesi 32:8

Fa tutto il possibile: manda messaggeri, offre doni, divide il suo bestiame. Ma sa che non basta: c’è bisogno dell’intervento divino.

📌 2. La notte presso il Jabbok – lotta con Dio

Nella solitudine, Giacobbe non fugge, ma prega. Vuole incontrare Dio. All’improvviso, un avversario sconosciuto gli si para davanti — inizia una lotta notturna.

Non ci sono parole, solo scontro fisico.

Ma presto si capisce che non è un semplice uomo: è un essere celeste — l’Angelo del Patto, Cristo stesso (cfr. Malachia 3:1).

Giacobbe resiste — nonostante la ferita all’anca — e si aggrappa all’angelo, chiedendo non potere, ma benedizione.

“Non ti lascerò andare se non mi benedici.” – Genesi 32:27

Ciò che inizia come una lotta fisica diventa una vittoria spirituale: Giacobbe confessa la sua colpa, implora misericordia e riceve un nuovo nome — Israele.

📌 3. Il mattino dopo – dalla paura alla riconciliazione

Giacobbe incontra Esaù — non più come un ingannatore, ma come un uomo segnato da Dio. Zoppica, ma il suo volto è illuminato. E Esaù? Mostra grazia invece che rabbia.

“E Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero.” – Genesi 33:4

La grazia di Dio ha trasformato due cuori: quello di Giacobbe — e quello di Esaù.

📌 4. Un’immagine profetica – il tempo dell’angoscia di Giacobbe

Ellen White interpreta la notte di lotta di Giacobbe come un’anticipazione del tempo della fine:

Il popolo di Dio affronterà un tempo di angoscia (cfr. Geremia 30:5–7).
Satana li accuserà, opprimendoli con sensi di colpa.
Ma come Giacobbe, si aggrapperanno alle promesse di Dio — nonostante la paura e la debolezza — e la grazia di Dio li sosterrà.

“Chi si aggrappa alle promesse di Dio come Giacobbe, le vedrà adempiute come lui.” – Patriarchi e Profeti

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🟢 Riassunto

Giacobbe lotta con Dio — e riceve una benedizione.

Da ingannatore a vincitore: Israele — “colui che lotta con Dio e vince”.

La grazia di Dio supera la colpa, non ci separa, ma ci riconcilia.

La storia di Giacobbe è anche la nostra: paura, lotta, perdono e nuova identità in Cristo.

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📢 Messaggio per noi oggi

Hai qualcosa che ti separa da Dio? Giacobbe dimostra che il pentimento sincero viene ascoltato.

Nelle difficoltà della tua vita: non confidare negli uomini, ma nelle promesse di Dio.

La fede che lotta fino alla fine non sarà delusa.

Dio non benedice i più forti — ma quelli che si aggrappano a Lui.

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💬 Spunto di riflessione

Con cosa stai lottando oggi? Paura, colpa, dubbio?

Sei disposto a non lasciar andare Dio — anche se sei ferito?

Quale promessa ti sostiene quando tutto crolla?

“Non ti lascerò andare se non mi benedici.” — che queste parole possano essere anche la tua preghiera oggi.

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📆 20 – 26 luglio 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE – LO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 19
Il ritorno di Giacobbe in Canaan
📖 Leggi online qui

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🔵 Introduzione

Il ritorno di Giacobbe a Canaan è segnato da promesse adempiute, rinnovamento interiore – ma anche da tragici errori dei suoi figli. Il patriarca, ormai maturo, sperimenta sia la grazia di Dio che le conseguenze delle colpe passate all’interno della sua famiglia. In questa fase della sua vita, impariamo quanto la benedizione divina sia strettamente legata alla responsabilità personale.

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🟡 Commento

📌 1. Gratitudine e adorazione a Sichem

Giacobbe arriva “sano e salvo” a Sichem – una testimonianza che Dio ha mantenuto la sua promessa. Compra un terreno, erige un altare e proclama pubblicamente: “Dio è il Dio d’Israele”. La sua fede si manifesta nella vita quotidiana attraverso l’adorazione, i sacrifici e la gratitudine.

📌 2. La tragedia di Dina e il massacro di Sichem (Genesi 34)

La vicenda di Dina rivela quanto possa essere pericoloso aprirsi all’influenza di una cultura senza Dio. La vendetta brutale di Simeone e Levi getta disonore sulla famiglia. Giacobbe riconosce la decadenza morale dei suoi figli e ne resta profondamente scosso. Questo episodio rappresenta una battuta d’arresto drammatica nel suo cammino spirituale.

📌 3. Purificazione e ritorno a Betel

Dio chiama Giacobbe a tornare al luogo della promessa. Ma prima di arrivare a Betel, Giacobbe guida una riforma spirituale nel suo accampamento. Idoli e ornamenti stranieri vengono sepolti – simbolo di una nuova consacrazione. A Betel, Dio gli appare di nuovo e rinnova il patto.

📌 4. Colpi del destino lungo il cammino: la morte di Debora e Rachele

Le ultime tappe del viaggio sono segnate da perdite dolorose. Rachele muore dando alla luce Beniamino – un dolore profondo per Giacobbe, poiché il suo amore per lei aveva segnato la sua vita. Anche la morte di Debora, nutrice di Rebecca, riporta alla luce vecchi ricordi. In tutto ciò, Dio richiama ancora una volta Giacobbe alla fedeltà.

📌 5. Ritorno a Hebron – riconciliazione con Esaù

Giacobbe incontra di nuovo suo padre Isacco e si prende cura di lui nei suoi ultimi anni. Anche con Esaù si ristabilisce una convivenza pacifica. Tuttavia, i fratelli continuano a vivere separati, perché le loro vite hanno preso direzioni troppo diverse.

📌 6. L’eredità dell’educazione: Giuseppe e i suoi fratelli (Genesi 37)

Le conseguenze della gelosia, del favoritismo e della struttura familiare poligama diventano ora evidenti. Giuseppe è il figlio della speranza, sensibile, timorato di Dio – ma anche bersaglio dell’odio dei suoi fratelli. La sua vendita in Egitto rappresenta la prossima fase di prova nel piano di salvezza di Dio.

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🟢 Riassunto

Giacobbe ritorna sotto la protezione di Dio nella terra promessa. Sperimenta la fedeltà di Dio, ma anche conflitti familiari, peccato e perdite dolorose. I suoi figli mostrano debolezze caratteriali – specialmente nel tradimento di Giuseppe. Ma proprio nel caos inizia il piano di Dio attraverso Giuseppe, che Egli salverà ed eleverà.

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📢 Messaggio per noi oggi

Le promesse di Dio si compiono, anche quando il nostro cammino è segnato da colpa e sofferenza.

La famiglia ha bisogno di guida spirituale e purezza – i compromessi hanno un prezzo alto.

Pentimento, purificazione e ritorno a Dio aprono a un nuovo inizio.

Le nostre decisioni influenzano le generazioni – per benedizione o per dolore.

Ciò che l’uomo intende per male, Dio può trasformarlo in bene.

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💬 Spunto di riflessione

Ci sono “dei stranieri” nella tua vita – cose che prendono il posto della tua devozione a Dio?
Dove ti sta chiamando Dio a vivere un “momento Betel” di rinnovamento?
La tua famiglia è un luogo dove Dio viene adorato – ogni giorno, in modo visibile, insieme?
Ti lasci formare dalla grazia di Dio, anche dopo essere passato attraverso errori?

“Dio non rigetta nessuno che ritorna a Lui con pentimento sincero.”

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