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13.2 Speranza nell’imminente ritorno di Gesù
Conforto e fiducia nei tempi difficili
Leggi Giovanni 14:1-3 e Tito 2:11-14. Perché questi versetti sono molto incoraggianti alla luce delle sfide future e del tempo di tribolazione imminente?
I versetti Giovanni 14:1-3 e Tito 2:11-14 offrono un messaggio potente e incoraggiante, soprattutto in vista delle sfide e del prossimo tempo di tribolazione.
In Giovanni 14:1-3, Gesù parla direttamente ai suoi discepoli e dice: “Il vostro cuore non sia turbato; credete in Dio e credete anche in me. Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve l’avrei detto. Io vado a prepararvi un luogo. Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi.” Queste parole di Gesù offrono profondo conforto e fiducia. Ci assicurano che Gesù non ci abbandonerà mai e che tornerà per portarci con sé. Questo mondo non è la nostra dimora finale; ci attende un futuro migliore nella presenza di Dio.
Tito 2:11-14 completa questo messaggio e sottolinea la “beata speranza”: “Infatti la grazia di Dio, salutare per tutti gli uomini, si è manifestata e ci insegna a rinunciare all’empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e piamente, aspettando la beata speranza e l’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù, che ha dato sé stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere buone.” Questi versetti ci ricordano che la grazia di Dio non solo ci salva, ma ci abilita anche a vivere una vita santa mentre attendiamo il ritorno di Gesù.
Queste promesse sono particolarmente incoraggianti quando pensiamo alle sfide e al tempo di tribolazione imminente. Nei tempi di oscurità e sofferenza, possiamo aggrapparci alle parole di Gesù che ci rassicurano che non ci ha dimenticati e che tornerà per salvarci. Il ritorno di Cristo è una speranza centrale della fede cristiana, menzionata in ogni 25° versetto del Nuovo Testamento, sottolineando l’importanza di questa promessa.
Quando poteri ecclesiastici e statali minacceranno la nostra vita e i giorni sembreranno bui, la promessa del ritorno di Cristo riempie il nostro cuore di speranza. Questa “beata speranza” ha ispirato e sostenuto il popolo di Dio in ogni generazione, permettendogli di rimanere saldo nella fede e di confidare nella salvezza eterna. L’assicurazione di Gesù che ci porterà a casa ci dà la forza e il coraggio di affrontare tutte le sfide e tribolazioni con gioia, aspettando il suo ritorno.
Leggi Apocalisse 6:15-17 e Isaia 25:8-9. Confronta l’atteggiamento dei redenti e dei perduti che emergono da questi versetti. Cosa spiega la differenza tra queste due mentalità?
Apocalisse 6:15-17 descrive la reazione degli empi di fronte al ritorno di Cristo: “I re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo e ogni libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti, e dicevano ai monti e alle rocce: ‘Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello, perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?’” Questi versetti mostrano la paura, la disperazione e il terrore degli empi. Riconoscono le terribili conseguenze dei loro peccati e temono il giudizio imminente.
Al contrario, Isaia 25:8-9 esprime la gioia e la fiducia dei redenti: “Eliminerà la morte per sempre; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il Signore ha parlato. In quel giorno si dirà: ‘Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è il Signore in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!’” Questo passaggio mostra la gioia e la fiducia dei giusti. Hanno accolto la meravigliosa provvidenza della grazia e guardano con speranza e fiducia al ritorno di Cristo.
La differenza fondamentale tra gli atteggiamenti dei redenti e dei perduti risiede nella loro reazione alla grazia salvifica di Dio:
  1. Gli empi: Si sono ribellati a Dio e hanno rifiutato la sua grazia. Questa ribellione porta a paura, senso di colpa e condanna. La consapevolezza delle terribili conseguenze del peccato e della perdita eterna imminente genera disperazione e paura. Cercano invano un rifugio dalla giusta ira di Dio.
  2. I giusti: Hanno accolto la meravigliosa provvidenza della grazia e vivono in una relazione di fedeltà e devozione a Dio. Questa decisione porta al perdono, alla pace e a una gioia profonda. Aspettano il ritorno di Cristo con speranza e gioia, sapendo di essere salvati per grazia e di avere la vita eterna.
In sintesi, l’accoglienza o il rifiuto della grazia salvifica di Dio spiega la differenza tra queste due mentalità. I redenti sperimentano perdono, pace e gioia eterna grazie alla loro risposta positiva alla grazia di Dio, mentre i perduti soffrono paura, senso di colpa e perdita eterna a causa della loro ribellione contro Dio.
Leggi Apocalisse 15:3-4 e 19:7. Come reagiranno i redenti alla gloriosa salvezza offerta generosamente da Cristo?
Apocalisse 15:3-4 descrive la reazione dei redenti: “E cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: ‘Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore Dio onnipotente; giuste e veraci sono le tue vie, o Re delle nazioni. Chi non ti temerà, Signore, e non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo; tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi sono stati manifestati.’” Questi versetti mostrano che i redenti glorificheranno Dio con canti di lode e gratitudine. Riconoscono le sue grandi e meravigliose opere e lodano la sua giustizia e verità.
In Apocalisse 19:7 si legge: “Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell’Agnello e la sua sposa si è preparata.” Qui viene descritta la gioia e la festa dei redenti che celebrano le nozze dell’Agnello. Essi onorano Cristo e si rallegrano per la salvezza che ha portato loro.
Queste reazioni dei redenti alla gloriosa salvezza offerta da Cristo sono caratterizzate da profonda gratitudine, gioia e adorazione. Riconoscono che la loro salvezza è possibile solo grazie alla generosa grazia e al sacrificio di Cristo.
Il Crocifisso come Oggetto Eterno di Riflessione e Canto
L’affermazione “La croce di Cristo sarà per i redenti un oggetto di riflessione e canto per tutta l’eternità” tratta da Il Desiderio dei Secoli (VSL 596) sottolinea l’importanza eterna del sacrificio di Gesù. Nei cieli glorificati, i redenti riconosceranno sempre il Crocifisso nel Cristo glorificato. Il fatto che il Creatore di tutti i mondi e il Giudice di tutti i destini abbia abbandonato la sua gloria e si sia umiliato per amore degli uomini susciterà meraviglia e adorazione in tutto l’universo.
In sintesi,
i redenti reagiranno alla gloriosa salvezza offerta da Cristo con profonda lode e gratitudine. Essi:
  1. Lode e Gratitudine: Canteranno canti di ringraziamento e adorazione, come descritto in Apocalisse 15:3-4. Riconosceranno le grandi e meravigliose opere di Dio e loderanno la sua giustizia e verità.
  2. Gioia e Celebrazione: Celebreranno le nozze dell’Agnello con grande gioia e giubilo, come descritto in Apocalisse 19:7. Onoreranno Cristo e festeggeranno la salvezza che ha portato loro.
  3. Apprezzamento Eterno della Croce: Rifletteranno e canteranno eternamente sul sacrificio di Cristo. Riconosceranno il Crocifisso nel Cristo glorificato e adoreranno l’infinito amore e umiltà di Dio, rivelati attraverso la croce.
Queste reazioni profonde e riverenti evidenziano l’immensa gratitudine e la profonda adorazione che i redenti avranno per la generosa salvezza offerta da Cristo.
Leggi Apocalisse 12:17; 17:13-14 e 19:11-16. Osserva attentamente la sequenza di questi versetti. Cosa dice lo sviluppo di questi versetti sull’ultimo conflitto sulla terra e sulla vittoria finale di Cristo?
  1. Apocalisse 12:17: “E il dragone si adirò contro la donna e andò a fare guerra al rimanente della sua discendenza, a quelli che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù.” Questo versetto mostra l’ira del dragone (Satana) contro la donna (il popolo di Dio). Egli dirige il suo attacco contro il rimanente della sua discendenza, coloro che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù. Questo indica un tempo di intensa persecuzione e conflitto spirituale, in cui il popolo di Dio è al centro degli attacchi di Satana.
  2. Apocalisse 17:13-14: “Questi hanno uno stesso intento e daranno la loro potenza e autorità alla bestia. Essi combatteranno contro l’Agnello, e l’Agnello li vincerà perché è il Signore dei signori e il Re dei re; e quelli con lui sono chiamati, eletti e fedeli.” Questi versetti descrivono un’alleanza delle forze malvagie, che danno la loro potenza e autorità alla bestia (simbolo di un potere anticristiano). Si uniscono per combattere contro l’Agnello (Gesù Cristo). Nonostante queste forze unite, l’Agnello li vincerà, poiché è il Signore dei signori e il Re dei re. Questo conflitto termina con la vittoria di Cristo e dei suoi chiamati, eletti e fedeli.
  3. Apocalisse 19:11-16: “Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco; colui che lo cavalcava si chiamava Fedele e Verace, ed egli giudica e combatte con giustizia. I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo c’erano molti diademi, e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. Era vestito di una veste intrisa di sangue, e il suo nome è la Parola di Dio. Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano su cavalli bianchi, vestiti di lino fino, bianco e puro. Dalla sua bocca usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro e pigerà il tino del vino dell’ira furente di Dio onnipotente. E sulla veste e sulla coscia porta scritto un nome: Re dei re e Signore dei signori.” Questo passaggio descrive il ritorno trionfante di Cristo come un potente guerriero su un cavallo bianco, chiamato Fedele e Verace. Egli giudica e combatte con giustizia, accompagnato dagli eserciti celesti. Con una spada affilata dalla sua bocca, colpisce le nazioni e governa con una verga di ferro. Queste potenti immagini simboleggiano la vittoria finale di Cristo sulle forze del male e l’instaurazione definitiva del suo regno giusto.
In sintesi:
La sequenza dei versetti mostra uno sviluppo chiaro dell’ultimo conflitto sulla terra e la vittoria finale di Cristo:
  1. Persecuzione e Guerra contro il Popolo di Dio (Apocalisse 12:17): Il dragone (Satana) conduce una guerra contro il rimanente, coloro che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù.
  2. Unione delle Forze Malvagie contro Cristo (Apocalisse 17:13-14): Un’alleanza di poteri malvagi si unisce per combattere contro l’Agnello (Cristo), ma l’Agnello li vincerà, poiché è il Signore dei signori e il Re dei re.
  3. Il Trionfo Finale di Cristo (Apocalisse 19:11-16): Cristo ritorna come un potente guerriero su un cavallo bianco, giudicando e combattendo con giustizia, sconfiggendo tutte le forze del male e instaurando definitivamente il suo regno giusto.
Questo sviluppo sottolinea l’inevitabilità della vittoria di Cristo su tutte le forze del male e l’adempimento del suo giusto regno. Nonostante la persecuzione e la potenza apparente delle forze malvagie, Cristo trionferà definitivamente e stabilirà il suo regno di giustizia.

  1. Conforto nel Presente:
    • Fiducia nella Sicurezza di Gesù: Le parole di Gesù in Giovanni 14:1-3 offrono conforto e ci assicurano che non ci abbandonerà mai. Questa sicurezza ci aiuta a trovare pace nei momenti di paura e incertezza.
    • Focalizzazione sulla Casa Eterna: Sapere che questo mondo non è la nostra dimora finale ci dà prospettiva e speranza, anche quando affrontiamo difficoltà in questa vita.
  2. Incoraggiamento alla Santificazione:
    • La Grazia come Forza Trasformativa: Tito 2:11-14 ci ricorda che la grazia di Dio non solo ci salva, ma ci abilita anche a vivere una vita giusta e devota. Questa grazia ci motiva a perseguire la santità e le buone opere ogni giorno.
    • Rinuncia all’Empietà: Questi versetti ci invitano a rinunciare alle passioni mondane e a vivere una vita conforme alla volontà di Dio. Ci incoraggiano a prendere decisioni consapevoli che riflettano la nostra fede nel nostro quotidiano.
  3. Rafforzamento della Fede nelle Prove:
    • Speranza nella Tribolazione: La promessa del ritorno di Cristo ci dà speranza, soprattutto quando affrontiamo prove e difficoltà. Questa speranza ci aiuta a rimanere saldi e a focalizzare la nostra attenzione sulla gioia eterna che ci attende.
    • Aspettativa della Gloria: La “beata speranza” dell’apparizione della gloria di Cristo ci ispira a perseverare nei nostri combattimenti quotidiani, ricordandoci che le sofferenze presenti non sono paragonabili alla gloria futura che ci attende.
Riassunto:
Le promesse in Giovanni 14:1-3 e Tito 2:11-14 offrono non solo una speranza futura, ma anche applicazioni pratiche per la nostra vita quotidiana e la nostra fede. Ci confortano nei momenti difficili, ci incoraggiano a vivere una vita santa e rafforzano la nostra fede durante le prove. La speranza nel prossimo ritorno di Gesù ci ispira a vivere una vita di fiducia, grazia e aspettativa, mentre attendiamo con gioia la nostra casa eterna con Lui.

Confida nella grazia infinita e nell’amore di Dio, che ci conforta in tutte le sfide della vita e ci dona una speranza eterna.

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