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Le notti di preghiera | 28.05.2024
La vita di preghiera devota di Gesù durante la Sua missione terrena
Introduzione: Le “notti di preghiera” mettono in luce la profonda e devota vita di preghiera di Gesù durante la Sua missione terrena. Nonostante il Suo potere e la Sua autorità divini, Gesù cercava regolarmente la solitudine e il silenzio per rivolgere intense preghiere al Suo Padre. Questa pratica testimonia non solo il Suo profondo legame con il Padre, ma serve anche da potente esempio per tutti i credenti che cercano forza spirituale e rinnovamento in mezzo alle sfide della vita.

“Ma avvenne che in quei giorni egli andò sul monte a pregare; e passò tutta la notte nella preghiera a Dio.” Luca 6,12

Finché fu sulla terra, la Maestà dei Cieli pregava spesso al Suo Padre. Passava spesso intere notti in preghiera. Il Suo spirito era spesso turbato quando percepiva i poteri delle tenebre di questo mondo, e lasciava la città animata e la folla rumorosa per cercare un luogo appartato e silenzioso dove poter elevare le Sue suppliche. Il Monte degli Ulivi era il luogo preferito dove il Figlio di Dio si ritirava per i Suoi momenti di devozione. Spesso, dopo che le folle si erano ritirate per la notte, non riposava, anche se era esausto dagli sforzi della giornata. Nel Vangelo secondo Giovanni leggiamo: “E tutti se ne andarono alle loro case. Ma Gesù andò al Monte degli Ulivi.” Mentre la città era immersa nel silenzio e i discepoli erano tornati a casa per riposarsi nel sonno, Gesù non dormiva. Dal Monte degli Ulivi, alzava le Sue preghiere divine al Suo Padre, chiedendo che i Suoi discepoli fossero preservati dalle cattive influenze alle quali erano quotidianamente esposti nel mondo, e che la Sua anima fosse rafforzata e preparata per i doveri e le prove del giorno seguente. Tutta la notte, mentre i Suoi discepoli dormivano, il divino Maestro pregava. La rugiada e il gelo della notte cadevano sulla Sua testa china nella preghiera. Così, lasciava un esempio ai Suoi discepoli.
Finché era nella Sua missione, la Maestà dei Cieli pregava spesso con fervore. Non andava sempre sul Monte degli Ulivi, poiché i discepoli conoscevano quel luogo dove Si ritirava e spesso Lo seguivano. Sceglieva la tranquillità della notte, quando non era disturbato. Gesù poteva guarire i malati e risuscitare i morti. Egli stesso era la fonte di benedizione e potenza. Comandava persino alla tempesta, e essa Gli obbediva. Era immune da ogni corruzione, totalmente libero dal peccato; tuttavia, pregava, e spesso lo faceva con grida e lacrime. Pregava per i Suoi discepoli e per Sé stesso, identificandosi con i nostri bisogni, le nostre debolezze e le nostre cadute così familiari all’umanità. Pregava con fervore, senza essere influenzato dalle passioni della nostra natura umana caduta, ma era esposto alle stesse debolezze, tentato in tutte le cose come noi. Gesù sopportava una sofferenza che richiedeva l’aiuto e il sostegno del Suo Padre.
Ellen White, Testimonianze, vol. 2, p. 508-509

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