Il Sabato, il sigillo della legge di Dio | 14.06.2024
Restaurazione del vero Sabato: Il sigillo della legge di Dio
Introduzione: In questa sezione viene sottolineata l’importanza del Sabato come sigillo della legge di Dio. Il Signore comanda tramite il profeta Isaia di sigillare la legge tra i suoi discepoli. Il quarto comandamento è l’unico dei Dieci Comandamenti che menziona il nome e il titolo del Legislatore, affermando così la sua autorità come Creatore dei cieli e della terra. Con la modifica del Sabato da parte del potere papale, questo sigillo è stato rimosso, e i discepoli di Gesù sono chiamati a ripristinarlo. Le profezie di Isaia parlano direttamente di questa necessità di ristabilire l’istituzione divina del Sabato. L’osservanza del vero Sabato è un segno di riverenza e obbedienza all’autorità di Dio.
“Chiudi questa testimonianza, sigilla questa legge fra i miei discepoli.” Isaia 8:16
Il Signore comanda tramite lo stesso profeta: «Chiudi questa testimonianza, sigilla questa legge fra i miei discepoli» (Isaia 8:16). Il sigillo della legge di Dio si trova nel quarto comandamento. Di tutti i Dieci Comandamenti, solo questo menziona il nome e il titolo del Legislatore. Questo comandamento dichiara che Egli è il Creatore dei cieli e della terra e quindi ha il diritto al rispetto e all’adorazione al di sopra di tutti gli altri dei. A parte questo comandamento, non ce n’è un altro nel Decalogo che mostri per quale autorità è stata data la legge. Quando il Sabato è stato cambiato dal potere papale, questo sigillo è stato rimosso dalla legge. I discepoli di Gesù sono chiamati a ripristinarlo elevando il vero Sabato alla sua posizione legittima, come memoriale del Creatore e segno della sua autorità.
«Alla legge e alla testimonianza!» Quando dottrine e teorie contraddittorie abbondano, la legge di Dio è l’unica regola infallibile con cui devono essere testate opinioni, dottrine e teorie. Il profeta dice: «Se non parlano secondo questa parola, è perché non vi è luce in loro» (Isaia 8:20).
Inoltre, viene dato il comando: «Grida a piena gola, non trattenerti! Alza la tua voce come una tromba e annuncia al mio popolo le sue trasgressioni, alla casa di Giacobbe i suoi peccati!» Non è il mondo peccatore, ma quelli che il Signore chiama «il mio popolo» che devono essere rimproverati per le loro iniquità. Egli dichiara: «Mi cercano ogni giorno, vogliono conoscere le mie vie, come una nazione che avesse praticato la giustizia e non avesse abbandonato la legge del suo Dio» (Isaia 58:1,2). […]
Il profeta si riferisce al comandamento rifiutato nel seguente modo: «I tuoi ricostruiranno sulle antiche rovine; tu rialzerai le fondamenta gettate da molte generazioni; ti chiameranno riparatore di brecce, restauratore di sentieri per rendere abitabile il paese. Se trattieni il tuo piede dal violare il Sabato, dal fare i tuoi affari nel mio giorno santo; se chiami il Sabato delizie, per consacrare il Signore glorificandolo, e se lo onori non seguendo le tue vie, non occupandoti dei tuoi affari e non dicendo parole oziose, allora troverai la tua delizia nel Signore» (Isaia 58:12-14). Questa profezia si applica anche ai nostri giorni. La breccia è stata fatta nella legge di Dio quando il Sabato è stato cambiato dal potere di Roma. Ma è giunto il momento di ristabilire questa istituzione divina. La breccia deve essere riparata e il vecchio fondamento rialzato.
Ellen White, Il Gran Conflitto, pp. 452-453
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