La Legge di Dio è Eterna | 8.06.2024
L’eterna rilevanza della legge divina
Introduzione: L’essenza della legge divina e la sua eterna validità permeano l’intero universo. Dalle galassie remote alla più piccola cellula sulla Terra, tutto segue i principi di questo ordine. Questa introduzione agli insegnamenti del “Morgenland” esplora il significato senza tempo delle leggi divine, che guidano non solo la materia, ma anche la vita umana. Dai maestosi picchi del Sinai alle dolci pendici del Monte delle Beatitudini, si rivela l’autorità inabalzabile e la misericordia di Dio.
“Non crediate che io sia venuto ad abolire la legge o i profeti; non sono venuto ad abolire, ma ad adempiere.” – Matteo 5,17
Lo stesso Creatore, colui che ha dato la legge, ha dichiarato di non avere intenzione di annullare le sue disposizioni. Tutto nella natura, dal più piccolo raggio di sole alle meraviglie celesti, è sottomesso alla legge. E l’ordine e l’armonia nel mondo naturale dipendono dall’osservanza di queste leggi. Allo stesso modo, la vita di tutti gli esseri intelligenti è guidata dai grandi principi della giustizia, e il benessere dell’intero universo dipende dal loro rispetto. La legge di Dio esisteva prima che questa Terra fosse chiamata all’esistenza. Gli angeli sono governati dai suoi principi, e per armonizzare la Terra con il Cielo, anche l’umanità deve rispettare le leggi divine. Cristo rese noti ad Adamo ed Eva nel Giardino dell’Eden i comandamenti della sua legge, mentre “le stelle del mattino cantavano insieme e tutti i figli di Dio gioivano” (Giobbe 38:7). La missione di Cristo sulla Terra non era abolire la legge, ma ricondurci, attraverso la sua grazia, all’osservanza delle sue disposizioni.
Il diletto discepolo, che aveva ascoltato le parole di Gesù sul monte, scrisse molto tempo dopo, sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, riguardo alla legge come un impegno eterno. Egli dice che “il peccato è trasgressione della legge” e “chiunque commette peccato, commette anche trasgressione della legge” (1 Giovanni 3:4). Spiega chiaramente che la legge a cui si riferisce è “un comandamento antico, che avete fin dall’inizio” (1 Giovanni 2:7). Parla della legge che esisteva alla creazione e che fu ripetuta sul monte Sinai.
Parlando della legge, Gesù disse: “Non sono venuto per abolire, ma per adempiere”. Qui usa la parola “adempiere” con lo stesso significato con cui l’aveva usata quando comunicava a Giovanni Battista il suo piano di “adempire ogni giustizia” (Matteo 3:15), cioè, adempiere gli standard della legge, dare un esempio di perfetta sottomissione alla volontà di Dio.
Aveva la missione di “proclamare una legge grande e meravigliosa” (Isaia 42:21). Doveva dimostrare la natura spirituale della legge, presentare i suoi principi universali e chiarire la sua eterna obbligatorietà. […]
Gesù, immagine del Padre, splendore della sua gloria, il Redentore pronto a negarsi, fu durante tutto il suo viaggio d’amore sulla terra una vivida rappresentazione del carattere della legge di Dio.
Ellen White, La Vita Migliore, pp. 48-49
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