19 minuti 4 settimane

📅 18 novembre 2025


📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura biblica quotidiana


⚖️ Giudici 5 – Il trionfo della fede – Debora e Barak lodano il Signore
Un canto di liberazione, coraggio e giustizia divina

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📜 Testo biblico – Giudici 5 (Riveduta 1927)

1 In quel giorno, Debora cantò questo cantico con Barak, figliuolo di Abinoam:
2 “Perché dei capi si son messi alla testa del popolo in Israele, perché il popolo s’è mostrato volenteroso, benedite l’Eterno!
3 Ascoltate, o re! Porgete orecchio, o principi! All’Eterno, sì, io canterò, salmeggerò all’Eterno, all’Iddio d’Israele.
4 O Eterno, quand’uscisti da Seir, quando venisti dai campi di Edom, la terra tremò, ed anche i cieli si sciolsero, anche le nubi si sciolsero in acqua.
5 I monti furono scossi per la presenza dell’Eterno, anche il Sinai, là, fu scosso dinanzi all’Eterno, all’Iddio d’Israele.
6 Ai giorni di Shamgar, figliuolo di Anath, ai giorni di Jael, le strade erano abbandonate, e i viandanti seguivan sentieri tortuosi.
7 I capi mancavano in Israele; mancavano, finché non sorsi io, Debora, finché non sorsi io, come una madre in Israele.
8 Si sceglievan de’ nuovi dèi, e la guerra era alle porte. Si scorgeva forse uno scudo, una lancia, fra quaranta mila uomini d’Israele?
9 Il mio cuore va ai condottieri d’Israele! O voi che v’offriste volenterosi fra il popolo, benedite l’Eterno!
10 Voi che montate asine bianche, voi che sedete su ricchi tappeti, e voi che camminate per le vie, cantate!
11 Lungi dalle grida degli arcieri là tra gli abbeveratoi, si celebrino gli atti di giustizia dell’Eterno, gli atti di giustizia de’ suoi capi in Israele! Allora il popolo dell’Eterno discese alle porte.
12 Dèstati, dèstati, o Debora! dèstati, dèstati, sciogli un canto! Lèvati, o Barak, e prendi i tuoi prigionieri, o figlio d’Abinoam!
13 Allora scese un residuo, alla voce dei nobili scese un popolo, l’Eterno scese con me fra i prodi.
14 Da Efraim vennero quelli che stanno sul monte Amalek; al tuo séguito venne Beniamino fra le tue genti; da Makir scesero de’ capi, e da Zabulon quelli che portano il bastone del comando.
15 I principi d’Issacar furon con Debora; quale fu Barak, tale fu Issacar, si slanciò nella valle sulle orme di lui. Presso i rivi di Ruben, grandi furon le risoluzioni del cuore!
16 Perché sei tu rimasto fra gli ovili ad ascoltare il flauto dei pastori? Presso i rivi di Ruben, grandi furon le deliberazioni del cuore!
17 Galaad non ha lasciato la sua dimora di là dal Giordano; e Dan perché s’è tenuto sulle sue navi? Ascer è rimasto presso il lido del mare, e s’è riposato ne’ suoi porti.
18 Zabulon è un popolo che ha esposto la sua vita alla morte, e Neftali, anch’egli, sulle alture della campagna.
19 I re vennero, pugnarono; allora pugnarono i re di Canaan a Taanac, presso le acque di Meghiddo; non ne riportarono un pezzo d’argento.
20 Dai cieli si combatté: gli astri, nel loro corso, combatteron contro Sisera.
21 Il torrente di Kison li travolse, l’antico torrente, il torrente di Kison. Anima mia, avanti, con forza!
22 Allora gli zoccoli de’ cavalli martellavano il suolo, al galoppo, al galoppo de’ lor guerrieri in fuga.
23 “Maledite Meroz”, dice l’angelo dell’Eterno; “maledite, maledite i suoi abitanti, perché non vennero in soccorso dell’Eterno, in soccorso dell’Eterno insieme coi prodi!”
24 Benedetta sia fra le donne Jael, moglie di Heber, il Keneo! Fra le donne che stan sotto le tende, sia ella benedetta!
25 Egli chiese dell’acqua, ed ella gli diè del latte; in una coppa d’onore gli offerse della crema.
26 Con una mano, diè di piglio al piuolo; e, con la destra, al martello degli operai; colpì Sisera, gli spaccò la testa, gli fracassò, gli trapassò le tempie.
27 Ai piedi d’essa ei si piegò, cadde, giacque disteso; a’ piedi d’essa si piegò, e cadde; là dove si piegò, cadde esanime.
28 La madre di Sisera guarda per la finestra, e grida a traverso l’inferriata: “Perché il suo carro sta tanto a venire? perché son così lente le ruote de’ suoi carri?”
29 Le più savie delle sue dame le rispondono, ed ella pure replica a se stessa:
30 “Non trovan bottino? non se lo dividono? Una fanciulla, due fanciulle per ognuno; a Sisera un bottino di vesti variopinte; un bottino di vesti variopinte e ricamate, di vesti variopinte e ricamate d’ambo i lati per le spalle del vincitore!”
31 Così periscano tutti i tuoi nemici, o Eterno! E quei che t’amano sian come il sole quando si leva in tutta la sua forza!” Ed il paese ebbe requie per quarant’anni.

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🔵 Introduzione

Il capitolo 5 del libro dei Giudici è uno dei più antichi e importanti testi poetici dell’Antico Testamento. È conosciuto come il “Canto di Debora”, un inno di vittoria che la profetessa e giudice Debora intona insieme a Barak dopo la liberazione d’Israele dai Cananei. Questo canto è molto più di un ringraziamento: è una chiamata alla fedeltà, una rilettura storica e un’esortazione profetica.

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🟡 Commento

🟪 1. Introduzione del canto (vv. 1–3)

Debora e Barak iniziano lodando Dio. Vengono celebrati il suo intervento e il coraggio del popolo:

“Lodate il Signore perché Israele è stato liberato” (v. 2)


🟪 2. La presenza di Dio nella battaglia (vv. 4–5)

Con un linguaggio poetico si descrive la potenza di Dio: la terra trema, il cielo si apre – segni della sua vicinanza attiva al popolo.

“I monti tremarono davanti al Signore” (v. 5)


🟪 3. La situazione d’Israele prima della liberazione (vv. 6–8)

Il popolo era oppresso, le strade insicure, mancava il coraggio e le armi. Nessuna guida politica, nessuna speranza.

“In Israele mancava la guida” (v. 7)


🟪 4. Appello al riconoscimento dei condottieri e dell’intervento divino (vv. 9–13)

Debora loda quelli che si sono uniti alla battaglia, sottolineando in particolare Barak e sé stessa come “madre d’Israele”.

“Sorgi, sorgi, Debora!” (v. 12)


🟪 5. Partecipazione e passività delle tribù (vv. 14–18)

Alcune tribù (Efraim, Zabulon, Neftali) hanno combattuto valorosamente. Altre (Ruben, Galaad, Dan, Aser) sono rimaste passive. Il canto critica il loro disimpegno.

“Perché resti tra gli ovili a udire il belato delle greggi?” (v. 16)


🟪 6. L’aiuto dal cielo (vv. 19–21)

La vittoria è attribuita a Dio: persino le stelle e il fiume Kison combattono contro Sisera.

“Dal cielo combatterono…” (v. 20)


🟪 7. Maledizione e benedizione (vv. 22–24)

La città di Meros viene maledetta per non essere intervenuta. Iael, invece, è benedetta per aver ucciso il comandante nemico con coraggio.

“Benedetta sia tra le donne Iael” (v. 24)


🟪 8. La tragedia nel campo nemico (vv. 28–30)

La madre di Sisera attende invano il ritorno del figlio. L’ironia è amara: sperava in gloria e bottino, ma lui è morto.


🟪 9. Benedizione finale (v. 31)

Il canto si chiude con una potente immagine: i nemici di Dio periscono, ma chi lo ama splende come il sole.

“Il paese fu in pace per quarant’anni”

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🟢 Riassunto

Il Canto di Debora è una testimonianza del potente intervento di Dio nella storia del suo popolo. Mostra come Egli operi tramite uomini e donne coraggiosi, sottolineando l’importanza dell’obbedienza e della disponibilità al servizio. Allo stesso tempo, ammonisce chi resta passivo nei momenti decisivi.

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📢 Messaggio per noi oggi

  • 🟦 1. Dio agisce attraverso le persone – anche attraverso di te!
    Debora, Barak e Iael ci insegnano che coraggio, fede e disponibilità fanno la differenza.
  • 🟦 2. L’obbedienza porta alla libertà.
    L’oppressione finì quando Israele ascoltò Dio e agì. Anche oggi troviamo liberazione spirituale nella consacrazione.
  • 🟦 3. Dio è presente nelle nostre battaglie.
    Le “stelle combattono”, l’acqua scorre – Dio muove anche la natura per compiere il suo piano.
  • 🟦 4. Donne in ruoli di guida.
    Debora e Iael dimostrano chiaramente che Dio può usare le donne con la stessa forza degli uomini.
  • 🟦 5. La lode come risposta alla vittoria.
    Dopo la vittoria, il canto – la gratitudine dovrebbe far parte della nostra vita quotidiana.

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💡 Spunto di riflessione

Dove sono disposto/a a servire Dio – anche se richiede coraggio?
Sono come Debora, che si alza? Come Iael, che agisce?
O piuttosto come Ruben, che preferisce restare tra gli ovili?

👉 Oggi posso chiedere a Dio:
“Signore, dove vuoi usarmi?”

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📅 16 – 22 novembre 2025


📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura settimanale dello Spirito di Profezia


📘 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 41
🔥 L’apostasia al Giordano | Avvertimento contro la caduta spirituale e la seduzione morale


🌐 Leggi online qui


🔵 Introduzione

Il popolo d’Israele si trovava alle porte della Terra Promessa. Dopo grandi vittorie e una guida divina evidente, la patria tanto attesa era a portata di mano. Ma proprio in quel momento di successo esteriore, di calma e di prosperità, si verificò una delle più gravi cadute spirituali della storia di Israele: la ribellione a Baal-Peor.

Questo capitolo mostra chiaramente come la seduzione morale, l’infedeltà spirituale e il mescolarsi col mondo abbiano separato il popolo di Dio dal suo Signore – e quali profonde lezioni spirituali contenga per noi oggi.

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🟡 Commento

🟪 1. L’ambiente di Sittim – Bellezza e pericolo

Israele era accampato in una fertile pianura tropicale lungo il Giordano. Benessere, bellezza e tranquillità rilassarono il popolo – ma anche lo disarmarono. Questa fase di riposo divenne una trappola spirituale.

🟪 2. La seduzione segreta delle madianite

Donne madianite entrarono silenziosamente nell’accampamento. Non cercavano amicizia, ma miravano a sedurre il popolo nel peccato. Sotto la maschera dell’armonia e della cultura, gli Israeliti furono trascinati nell’idolatria e nell’immoralità.

🟪 3. La festa in onore degli idoli – La strategia di Balaam

Balaam, che non era riuscito a maledire Israele, trovò un altro modo: condusse il popolo vicino alla tentazione. Musica, vino, feste e stimoli sensuali distrussero l’autocontrollo. Dalla caduta morale si passò all’idolatria.

🟪 4. L’epidemia mortale – Le conseguenze della caduta

Il collasso spirituale e morale ebbe effetti catastrofici:
– scoppiò una piaga che uccise decine di migliaia
– i capi della ribellione furono giustiziati
– il campo subì una purificazione drastica

🟪 5. Lo zelo di Fineas

Fineas agì con santa determinazione per fermare il giudizio.
Dio approvò la sua azione e gli concesse l’«alleanza di pace» – un sacerdozio eterno.
Il messaggio: lo zelo di Dio contro il peccato è espressione del suo amore per il popolo.

🟪 6. Il giudizio di Dio su Madian

Poiché Madian aveva deliberatamente spinto Israele al peccato, seguì un giudizio divino.
Lezione: chi induce altri a cadere porta una grande responsabilità davanti a Dio.

🟪 7. L’avvertimento senza tempo – dall’Antico Testamento alla fine dei tempi

Questo racconto non appartiene solo al passato. Paolo disse chiaramente:
«Ora queste cose avvennero come esempio… e sono state scritte per ammonire noi» (1 Corinzi 10:11).

Come allora:
– seduzione tramite piaceri
– mescolanza con valori mondani
– indifferenza morale
– gioco con la tentazione
portano ancora oggi all’allontanamento da Dio.

🟪 8. Il meccanismo spirituale della caduta

La caduta non avviene all’improvviso, ma:
– i pensieri si fanno impuri
– la vigilanza diminuisce
– la preghiera viene trascurata
– si diventa superficiali nei rapporti col mondo
– i piccoli compromessi si accumulano
– infine, l’uomo cade visibilmente nel peccato

🟪 9. La via d’uscita di Dio: purezza del cuore

La Bibbia invita a un cuore santificato e custodito:
– «Custodisci il tuo cuore» (Proverbi 4:23)
– «Cingete i lombi della vostra mente» (1 Pietro 1:13)
– «Tutto ciò che è vero… pensate a questo» (Filippesi 4:8)
– «Crea in me un cuore puro» (Salmo 51:12)

La vittoria sulla tentazione comincia nel cuore, non nel comportamento.

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🟢 Riassunto

La caduta presso il Giordano mostra che il nemico più pericoloso del popolo di Dio non è esterno, ma la sua vulnerabilità interiore. Israele non cadde in guerra, ma per corruzione morale e negligenza spirituale. La strada verso il peccato fu graduale, portò alla dissolutezza pubblica e si concluse con un giudizio severo. Ma Dio offre purezza, rinnovamento e protezione a chi rimane vigilante e custodisce la sua Parola nel cuore.

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📢 Messaggio per noi oggi

Dal punto di vista spirituale, anche noi siamo oggi vicini al “Canaan celeste” quanto lo era Israele. Proprio per questo il pericolo è grande: nella fase finale della storia, possiamo cadere per comodità, mondanità o tentazioni morali. Satana usa le stesse armi di allora:
– stimoli sensuali
– ricerca del piacere
– mescolanza con valori empî
– abbandono della preghiera
– compromessi nel pensiero

Dio ci chiama quindi a:
vigilanza, purezza di cuore, separazione dalle influenze distruttive e profonda comunione con la sua Parola.

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💬 Spunto di riflessione

Quali sono i miei «momenti di Sittim» – tempi di pace o autocompiacimento in cui sono particolarmente vulnerabile alla tentazione?
E come posso custodire il mio cuore prima che piccoli compromessi portino a grandi peccati?

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📅 16 – 22 novembre 2025


📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura settimanale dello Spirito di Profezia


📘 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 42
🔥 La ricapitolazione della legge | Le ultime esortazioni di Mosè e il permanente appello di Dio all’ubbidienza


🌐 Leggi online qui


🔵 Introduzione

Poco prima dell’ingresso nella Terra Promessa, Mosè raduna il popolo d’Israele un’ultima volta. Egli sa che il suo tempo come guida sta per finire – e che lui stesso non entrerà in Canaan. Ma prima di andarsene, ripete la legge di Dio e ricorda la grande responsabilità che nasce dal patto con Dio. Con un appello appassionato e lungimirante, chiama il popolo alla fedeltà, all’ubbidienza e alla scelta per la vita.

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🟡 Commento

🟪 1. L’addio di Mosè – umiltà e preoccupazione

Mosè chiede a Dio di poter entrare nel paese – ma Dio non glielo permette. Mosè accetta il giudizio divino e non pensa a se stesso, ma al popolo. Chiede un successore – e Dio sceglie Giosuè.

🟪 2. La chiamata di Giosuè – un leader spirituale viene nominato

Dio sceglie Giosuè, «un uomo in cui è lo Spirito» (Numeri 27:18). Mosè gli conferisce autorità con l’imposizione delle mani davanti a tutto il popolo. Questo mostra che la vera guida non nasce da ambizione umana, ma da una chiamata divina.

🟪 3. Perché la legge doveva essere ripetuta

La nuova generazione era giovane al tempo del Sinai. Doveva ascoltare di nuovo la legge di Dio per comprendere che l’ubbidienza è la base del benedizione, della sicurezza e della comunione con Dio. La ripetizione mirava a toccare di nuovo cuore e coscienza.

🟪 4. Ricordo della guida e della grazia di Dio

Mosè ricorda a Israele:

  • la liberazione dall’Egitto

  • i miracoli nel deserto

  • il dono della legge

  • la vicinanza di Dio

Mostra che nessun altro popolo fu mai così amato, guidato e benedetto.

🟪 5. Israele – scelto per amore, non per merito

«Non perché eravate più numerosi… ma perché vi ha amati» (Deut. 7:7-9). Il patto si basa sulla fedeltà e sulla grazia di Dio – non sulla forza umana. Questa verità protegge da orgoglio e autosufficienza.

🟪 6. La Terra Promessa – dono e responsabilità allo stesso tempo

Mosè descrive il paese: fertile, bello, curato da Dio. Ma subito arriva l’avvertimento: quando sarete sazi, non dimenticate il Signore (Deut. 6:10-12). Il benessere può diventare un pericolo quando rende spiritualmente sonnolenti.

🟪 7. Benedizione e maledizione – la scelta della vita

Il capitolo 28 contiene due lunghe liste:

  • Benedizioni per l’ubbidienza: abbondanza, protezione, successo

  • Maledizioni per la disubbidienza: miseria, dispersione, giudizio

Questi avvertimenti si adempirono tragicamente nella storia d’Israele, anche nella distruzione di Gerusalemme da parte di Roma.

🟪 8. L’appello solenne: Scegli la vita!

«Io ho posto davanti a te la vita e la morte, la benedizione e la maledizione… Scegli dunque la vita» (Deut. 30:19).
Dio non costringe – invita.
L’ubbidienza non è un dovere esteriore, ma una scelta d’amore per Dio.

🟪 9. Il Cantico di Mosè – memoria in forma poetica

Per imprimere tutto nella mente, Mosè compone un canto. Narra le opere di Dio e richiama alla fedeltà. Il popolo deve impararlo a memoria e trasmetterlo alle generazioni future – affinché la verità di Dio raggiunga il cuore.

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🟢 Riassunto

Il capitolo 42 rappresenta l’ultimo grande discorso di Mosè prima della sua morte. Egli ripete la legge, chiama il popolo alla decisione e trasferisce la leadership a Giosuè. Il cuore del suo messaggio: Israele è stato scelto per grazia – ora deve rispondere con ubbidienza e amore. Benedizione e maledizione sono davanti a loro. La scelta è loro.

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📢 Messaggio per noi oggi

Anche noi siamo spiritualmente alle porte della «Terra Promessa» – il ritorno di Gesù.
La legge di Dio rimane il modello per la nostra vita. La scelta tra vita e morte, ubbidienza o cammino proprio, si presenta ogni giorno.

Benessere, routine e indifferenza spirituale sono oggi gli stessi pericoli di allora.
L’appello di Dio per noi è:

– Scegli la vita.
– Attieniti alla Parola.
– Insegnala ai tuoi figli.
– Vivi con Dio – e per Dio.

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💬 Spunto di riflessione

➡️ Cosa guida le mie decisioni quotidiane – comodità o ubbidienza?
➡️ La legge di Dio è viva nel mio cuore – o solo un dovere?
➡️ Da cosa vedono gli altri che ho scelto la vita con Dio?
➡️ Come posso trasmettere l’eredità spirituale alla prossima generazione?

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