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Il ripristino di Adamo | 11.12.2024
La restaurazione dell’umanità: Il ritorno di Adamo all’Eden
Nell’ultimo capitolo della grande storia del piano di redenzione, ci viene presentata una potente immagine di restaurazione. Adamo, il primo uomo e rappresentante dell’umanità, incontra nuovamente il suo Creatore, il Signore Gesù Cristo. Questo incontro simboleggia non solo la redenzione dell’intera umanità, ma anche il ritorno trionfale al piano originale di Dio: una vita in perfetta comunione con Lui nel paradiso. Con riverenza e gratitudine, contempliamo questo momento in cui la grazia e l’amore di Dio si manifestano in modo incomparabile.

“L’Agnello che è stato immolato è degno di ricevere potenza, ricchezza, sapienza, forza, onore, gloria e benedizione.”  Apocalisse 5,12

Quando i redenti entrano nella città di Dio, risuona un trionfante grido di adorazione. I due Adamo stanno per incontrarsi. Il Figlio di Dio è lì, con le braccia aperte, per accogliere il padre della famiglia umana – colui che aveva creato, che aveva peccato contro il suo Creatore e la cui trasgressione ha lasciato sul corpo del Redentore i segni della crocifissione.
Quando Adamo vede i segni dei chiodi, non si getta tra le braccia del suo Signore, ma si prostra umilmente ai suoi piedi, esclamando: “Degno, degno è l’Agnello che è stato immolato!” (Apocalisse 5,12). Il Redentore lo solleva dolcemente e lo invita a contemplare ancora una volta la casa nell’Eden, dalla quale era stato scacciato tanto tempo prima.
Dalla sua cacciata dall’Eden, la vita di Adamo sulla terra era stata piena di dolore. Ogni foglia appassita, ogni animale sacrificato, ogni imperfezione nella natura e nella purezza dell’uomo erano per lui nuovi ricordi del suo peccato. Immenso era il suo dolore nel vedere il dilagare dell’ingiustizia e nel sentirsi accusare, in risposta ai suoi avvertimenti, di essere la causa del peccato. Con umiltà e pazienza sopportò quasi 1000 anni la conseguenza della disobbedienza. Pentitosi sinceramente del suo peccato, confidò nei meriti del Redentore promesso e morì nella speranza della risurrezione.
Ora il Figlio di Dio ha riparato il peccato e la caduta dell’uomo, e grazie al sacrificio espiatorio che ha compiuto, Adamo è restituito alla sua posizione originale.
Con entusiasmo e gioia, Adamo riconosce gli alberi che una volta erano stati la sua gioia e i cui frutti aveva raccolto nei giorni della sua innocenza. Vede la vite che aveva piantato con le sue mani e i fiori che aveva tanto amato curare. Si rende conto che tutto questo è reale: è davvero l’Eden restaurato, ora più bello di quanto non fosse quando ne fu scacciato.
Il Redentore lo conduce all’albero della vita, ne coglie un frutto e lo invita a mangiarlo. Poi Adamo si guarda intorno e vede una moltitudine di redenti della sua discendenza, ora nel paradiso di Dio. Toglie la sua corona splendente e la depone ai piedi di Gesù, abbracciando il suo Salvatore con profonda gratitudine. Afferra l’arpa d’oro, e le sale del cielo risuonano del canto trionfante: “Degno è l’Agnello, che è stato immolato e vive di nuovo!”
La famiglia di Adamo si unisce al suo canto, depone le proprie corone ai piedi del Redentore e si prostra in adorazione davanti a Lui.
Ellen White, Il Grande Conflitto, pp. 647-648
Caro Padre Celeste,
ti ringraziamo per il tuo infinito piano di redenzione e per l’amore che hai rivelato attraverso Gesù Cristo. Hai colmato il divario tra te e l’umanità attraverso la croce, aprendo per noi la via verso il tuo regno eterno.
Ti lodiamo per la promessa della restaurazione, che vediamo nella storia di Adamo – una storia di grazia, perdono e speranza. Aiutaci a imparare da questo esempio di redenzione e a dedicare la nostra vita a te con fedeltà e obbedienza.
Fa’ che rimaniamo saldi nella fede, fino al giorno in cui potremo stare nel tuo glorioso regno con tutti i redenti. In Gesù, l’Agnello di Dio che è stato immolato e vive, poniamo la nostra fiducia ed eleviamo il nostro ringraziamento.
Amen.

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