La guarigione di Cristo per le preghiere pigre | 16.05.2024
Una chiesa risvegliata alla vita: Dedizione cristiana e disponibilità al servizio
Introduzione: In un mondo spesso dominato da dubbi e indolenza, la fede in Cristo ci chiama a sviluppare una maggiore convinzione e dedizione appassionata. Molti si chiedono perché le loro preghiere sembrano rimanere senza risposta e la loro fede è debole. Ma Cristo ci mostra un cammino per il cambiamento: attraverso una dedizione che si manifesta nell’amore attivo per il prossimo e in una vita in sintonia con gli insegnamenti del Vangelo. Questi principi fondamentali non sono rilevanti solo per i credenti individuali, ma anche per l’intera comunità della chiesa, chiamata a dedicarsi al servizio verso il prossimo e alla diffusione della fede.
“La preghiera del giusto ha una grande efficacia, quando è fatta con fervore.”Giacomo 5:16
Noi, che crediamo in Cristo, abbiamo bisogno di una fede più grande. Dobbiamo essere più appassionati nella nostra preghiera. Molti si chiedono perché le loro preghiere sono così pigre, perché la loro fede è così debole e incerta, perché la loro esperienza cristiana è così cupa e incerta. Dicono di aver digiunato e di essere “andati tristi davanti all’Eterno degli eserciti”. Nel 58° capitolo di Isaia, Cristo mostra come questo stato possa essere cambiato. Egli dice: “Ecco il digiuno che gradisco: spezzare le catene dell’ingiustizia, sciogliere i legami dell’oppressione, liberare gli oppressi e spezzare ogni giogo; dividere il pane con chi ha fame, ospitare i poveri senza tetto, vestire gli ignudi e non scansarsi davanti al proprio simile” (Versetto 6, 7). Questa è la ricetta prescritta da Cristo per l’anima timorosa e dubitante che trema. Gli oppressi, che vanno tristi davanti all’Eterno, devono alzarsi e aiutare chi ha bisogno di aiuto.
Ogni chiesa ha bisogno della potente opera dello Spirito Santo, ed è ora il momento di pregare per questo. Ma Dio intende che collaboriamo con lui in tutto il lavoro che ci ha dato. A questo scopo, chiama la sua chiesa a avere una più alta devozione, una consapevolezza più chiara del dovere, una comprensione più nitida dei propri obblighi verso il Creatore. Li chiama a essere un popolo puro, santificato, operoso. E il lavoro di soccorso cristiano è un mezzo per realizzare ciò, perché lo Spirito Santo comunica con tutti coloro che servono Dio. […]
Tutti gli abitanti del cielo attendono il reclutamento di tutte le anime che vogliono portare frutto nei campi di lavoro di Cristo. Se si dedicano individualmente al lavoro assegnato loro, i membri delle nostre chiese saranno circondati da un’atmosfera completamente diversa. Benedizioni e vitalità accompagneranno i loro sforzi. Esperimenteranno una maggiore coltivazione dello spirito e del cuore. L’egoismo che ha dominato le loro anime sarà sconfitto. La loro fede sarà un principio vitale. Le loro preghiere saranno più ardenti. Lo Spirito Santo vivificante e santificante sarà riversato su di loro, e saranno condotti più vicino al regno dei cieli.
Il Redentore non considera rango e classe, fama e possedimenti materiali. Davanti a lui, il carattere e la dedizione sono di grande valore.
Ellen White, Testimonianze, vol. 6, pagg. 266-268.
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