📅 21 novembre 2025
📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura biblica quotidiana
⚖️ Giudici 8 – Gedeone: da eroe ad avvertimento
✨ Come il declino spirituale può arrivare anche dopo grandi vittorie
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📜 Testo biblico – Giudici 8 (Riveduta 1927)
1 Gli uomini di Efraim dissero a Gedeone: “Che azione e questa che tu ci hai fatto, non chiamandoci quando sei andato a combattere contro Madian?” Ed ebbero con lui una disputa violenta.
2 Ed egli rispose loro: “Che ho fatto io al paragon di voi? la racimolatura d’Efraim non vale essa più della vendemmia d’Abiezer?
3 Iddio v’ha dato nelle mani i principi di Madian, Oreb e Zeeb! che dunque ho potuto far io al paragon di voi?” Quand’egli ebbe lor detto quella parola, la loro ira contro di lui si calmò.
4 E Gedeone arrivò al Giordano, e lo passò con i trecento uomini ch’erano con lui; i quali, benché stanchi, continuavano a inseguire il nemico.
5 E disse a quelli di Succoth: “Date, vi prego, dei pani alla gente che mi segue, perché è stanca, ed io sto inseguendo Zebah e Tsalmunna, re di Madian”.
6 Ma i capi di Succoth risposero: “Tieni tu forse già nelle tue mani i polsi di Zebah e di Tsalmunna, che abbiamo a dar del pane al tuo esercito?”
7 E Gedeone disse: “Ebbene! quando l’Eterno mi avrà dato nelle mani Zebah e Tsalmunna, io vi lacererò le carni con delle spine del deserto e con de’ triboli”.
8 Di là salì a Penuel, e parlò a quei di Penuel nello stesso modo; ed essi gli risposero come avean fatto quei di Succoth.
9 Ed egli disse anche a quei di Penuel: “Quando tornerò in pace, abbatterò questa torre”.
10 Or Zebah e Tsalmunna erano a Karkor col loro esercito di circa quindicimila uomini, ch’era tutto quel che rimaneva dell’intero esercito dei figli dell’oriente, poiché centoventimila uomini che portavano spada erano stati uccisi.
11 Gedeone salì per la via di quelli che abitano sotto tende a oriente di Nobah e di Iogbeha, e sconfisse l’esercito, che si credeva sicuro.
12 E Zebah e Tsalmunna si diedero alla fuga; ma egli li inseguì, prese i due re di Madian, Zebah e Tsalmunna, e sbaragliò tutto l’esercito.
13 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, tornò dalla battaglia, per la salita di Heres.
14 Mise le mani sopra un giovane della gente di Succoth, e lo interrogò; ed ei gli diè per iscritto i nomi dei capi e degli anziani di Succoth, ch’erano settantasette uomini.
15 Poi venne alla gente di Succoth, e disse: “Ecco Zebah e Tsalmunna, a proposito de’ quali m’insultaste dicendo: Hai tu forse già nelle mani i polsi di Zebah e di Tsalmunna, che noi abbiamo da dar del pane alla tua gente stanca?”
16 E prese gli anziani della città, e con delle spine del deserto e con de’ triboli castigò gli uomini di Succoth.
17 E abbatté la torre di Penuel e uccise la gente della città.
18 Poi disse a Zebah e a Tsalmunna: “Com’erano gli uomini che avete uccisi al Tabor?” Quelli risposero: “Eran come te; ognun d’essi avea l’aspetto d’un figlio di re”.
19 Ed egli riprese: “Eran miei fratelli, figliuoli di mia madre; com’è vero che l’Eterno vive, se aveste risparmiato loro la vita, io non vi ucciderei!”
20 Poi disse a Iether, suo primogenito: “Lèvati, uccidili!” Ma il giovane non tirò la spada, perché avea paura, essendo ancora un giovinetto.
21 E Zebah e Tsalmunna dissero: “Lèvati tu stesso e dacci il colpo mortale; poiché qual è l’uomo tal è la sua forza”. E Gedeone si levò e uccise Zebah e Tsalmunna, e prese le mezzelune che i loro cammelli portavano al collo.
22 Allora gli uomini d’Israele dissero a Gedeone: “Regna su noi tu e il tuo figliuolo e il figliuolo del tuo figliuolo, giacché ci hai salvati dalla mano di Madian”.
23 Ma Gedeone rispose loro: “Io non regnerò su voi, né il mio figliuolo regnerà su voi; l’Eterno è quegli che regnerà su voi!”
24 Poi Gedeone disse loro: “Una cosa voglio chiedervi: che ciascun di voi mi dia gli anelli del suo bottino”. (I nemici aveano degli anelli d’oro perché erano Ismaeliti).
25 Quelli risposero: “Li daremo volentieri”. E stesero un mantello, sul quale ciascuno gettò gli anelli del suo bottino.
26 Il peso degli anelli d’oro ch’egli avea chiesto fu di mille settecento sicli d’oro, oltre le mezzelune, i pendenti e le vesti di porpora che i re di Madian aveano addosso, e oltre i collari che i loro cammelli aveano al collo.
27 E Gedeone ne fece un efod, che pose in Ofra, sua città; tutto Israele v’andò a prostituirsi, ed esso diventò un insidia per Gedeone e per la sua casa.
28 Così Madian fu umiliato davanti ai figliuoli d’Israele, e non alzò più il capo; e il paese ebbe requie per quarant’anni, durante la vita di Gedeone.
29 Ierubbaal figliuolo di Joas, tornò a dimorare a casa sua.
30 Or Gedeone ebbe settanta figliuoli, che gli nacquero dalle molte mogli che ebbe.
31 E la sua concubina, che stava a Sichem, gli partorì anch’ella un figliuolo, al quale pose nome Abimelec.
32 Poi Gedeone, figliuolo di Joas, morì in buona vecchiaia, e fu sepolto nella tomba di Joas suo padre, a Ofra degli Abiezeriti.
33 Dopo che Gedeone fu morto, i figliuoli d’Israele ricominciarono a prostituirsi agl’idoli di Baal, e presero Baal-Berith come loro dio.
34 I figliuoli d’Israele non si ricordarono dell’Eterno, del loro Dio, che li avea liberati dalle mani di tutti i loro nemici d’ogn’intorno;
35 e non dimostrarono alcuna gratitudine alla casa di Ierubbaal, ossia di Gedeone, per tutto il bene ch’egli avea fatto a Israele.
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🔵 Introduzione
Gedeone fu un uomo che Dio usò in un momento critico per Israele per liberare il Suo popolo dai Madianiti. Ma questo capitolo mostra un cambiamento inaspettato: il grande liberatore cade nella volontà propria, nella vendetta e nell’abuso religioso. Cosa possiamo imparare da questa storia?
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🟡 Commento
🟫 1. Conflitto con Efraim (vv. 1–3)
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Gedeone viene criticato dagli uomini di Efraim per non averli coinvolti nella battaglia.
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La sua risposta diplomatica calma la loro rabbia.
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Lezione: Una parola dolce placa l’ira (Proverbi 15:1).
🟫 2. Gedeone insegue Sebach e Zalmuna (vv. 4–12)
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Nonostante la stanchezza, prosegue con i suoi 300 uomini.
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Succot e Penuel rifiutano di aiutare.
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Lezione: La fede richiede a volte azioni senza prove immediate.
🟫 3. Punizione di Succot e Penuel (vv. 13–17)
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Gedeone ritorna e infligge dure punizioni.
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Umiliazione e distruzione mostrano spirito di vendetta.
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Avvertimento: Anche i leader spirituali possono abusare del potere.
🟫 4. Esecuzione dei re nemici (vv. 18–21)
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Vendica la morte dei fratelli ed esegue la giustizia da sé.
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Suo figlio Jether esita – segno di insicurezza.
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Lezione: La giustizia deve venire da Dio, non dalla vendetta personale.
🟫 5. Rifiuto della regalità (vv. 22–23)
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Gedeone rifiuta la corona, riconoscendo Dio come sovrano.
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Ma: Le sue azioni successive lo contraddicono.
🟫 6. L’efod d’oro diventa un idolo (vv. 24–27)
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Gedeone crea un efod d’oro con il bottino di guerra.
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Il popolo inizia ad adorarlo.
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Avvertimento: I simboli religiosi possono diventare idoli.
🟫 7. Vita e morte di Gedeone (vv. 28–32)
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Israele ha pace per 40 anni.
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Gedeone ha molti figli e una concubina – grandezza ma anche compromesso.
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Osservazione: La sua vita finisce con un allontanamento spirituale.
🟫 8. Declino spirituale dopo Gedeone (vv. 33–35)
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Dopo la sua morte, Israele torna ai Baal.
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Nessuna gratitudine verso la sua famiglia.
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Verità: Il rinnovamento spirituale deve essere fondato su Dio, non sull’uomo.
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🟢 Riassunto
La vita di Gedeone mostra una drammatica transizione: da uomo guidato da Dio a uomo centrato su se stesso. Anche gli eroi della fede possono cadere se smettono di seguire Dio.
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📢 Messaggio per noi oggi
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Rimani umile: Le vittorie spirituali sono opera di Dio.
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Sii vigile: Il declino inizia spesso in modo silenzioso.
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Dai gloria a Dio: Le opere religiose non devono diventare oggetti di culto.
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Non vendicarti: Dio è il giudice – noi siamo chiamati a misericordia e giustizia.
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💡 Spunto di riflessione
“Ciò che è iniziato nello Spirito non deve finire nella carne.”
Quali sono le vere motivazioni nel mio servizio a Dio? Vendetta, onore, potere… o umiltà e amore?
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📅 16 – 22 novembre 2025
📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura settimanale dello Spirito di Profezia
📘 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 41
🔥 L’apostasia al Giordano | Avvertimento contro la caduta spirituale e la seduzione morale
🌐 Leggi online qui
🔵 Introduzione
Il popolo d’Israele si trovava alle porte della Terra Promessa. Dopo grandi vittorie e una guida divina evidente, la patria tanto attesa era a portata di mano. Ma proprio in quel momento di successo esteriore, di calma e di prosperità, si verificò una delle più gravi cadute spirituali della storia di Israele: la ribellione a Baal-Peor.
Questo capitolo mostra chiaramente come la seduzione morale, l’infedeltà spirituale e il mescolarsi col mondo abbiano separato il popolo di Dio dal suo Signore – e quali profonde lezioni spirituali contenga per noi oggi.
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🟡 Commento
🟪 1. L’ambiente di Sittim – Bellezza e pericolo
Israele era accampato in una fertile pianura tropicale lungo il Giordano. Benessere, bellezza e tranquillità rilassarono il popolo – ma anche lo disarmarono. Questa fase di riposo divenne una trappola spirituale.
🟪 2. La seduzione segreta delle madianite
Donne madianite entrarono silenziosamente nell’accampamento. Non cercavano amicizia, ma miravano a sedurre il popolo nel peccato. Sotto la maschera dell’armonia e della cultura, gli Israeliti furono trascinati nell’idolatria e nell’immoralità.
🟪 3. La festa in onore degli idoli – La strategia di Balaam
Balaam, che non era riuscito a maledire Israele, trovò un altro modo: condusse il popolo vicino alla tentazione. Musica, vino, feste e stimoli sensuali distrussero l’autocontrollo. Dalla caduta morale si passò all’idolatria.
🟪 4. L’epidemia mortale – Le conseguenze della caduta
Il collasso spirituale e morale ebbe effetti catastrofici:
– scoppiò una piaga che uccise decine di migliaia
– i capi della ribellione furono giustiziati
– il campo subì una purificazione drastica
🟪 5. Lo zelo di Fineas
Fineas agì con santa determinazione per fermare il giudizio.
Dio approvò la sua azione e gli concesse l’«alleanza di pace» – un sacerdozio eterno.
Il messaggio: lo zelo di Dio contro il peccato è espressione del suo amore per il popolo.
🟪 6. Il giudizio di Dio su Madian
Poiché Madian aveva deliberatamente spinto Israele al peccato, seguì un giudizio divino.
Lezione: chi induce altri a cadere porta una grande responsabilità davanti a Dio.
🟪 7. L’avvertimento senza tempo – dall’Antico Testamento alla fine dei tempi
Questo racconto non appartiene solo al passato. Paolo disse chiaramente:
«Ora queste cose avvennero come esempio… e sono state scritte per ammonire noi» (1 Corinzi 10:11).
Come allora:
– seduzione tramite piaceri
– mescolanza con valori mondani
– indifferenza morale
– gioco con la tentazione
portano ancora oggi all’allontanamento da Dio.
🟪 8. Il meccanismo spirituale della caduta
La caduta non avviene all’improvviso, ma:
– i pensieri si fanno impuri
– la vigilanza diminuisce
– la preghiera viene trascurata
– si diventa superficiali nei rapporti col mondo
– i piccoli compromessi si accumulano
– infine, l’uomo cade visibilmente nel peccato
🟪 9. La via d’uscita di Dio: purezza del cuore
La Bibbia invita a un cuore santificato e custodito:
– «Custodisci il tuo cuore» (Proverbi 4:23)
– «Cingete i lombi della vostra mente» (1 Pietro 1:13)
– «Tutto ciò che è vero… pensate a questo» (Filippesi 4:8)
– «Crea in me un cuore puro» (Salmo 51:12)
La vittoria sulla tentazione comincia nel cuore, non nel comportamento.
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🟢 Riassunto
La caduta presso il Giordano mostra che il nemico più pericoloso del popolo di Dio non è esterno, ma la sua vulnerabilità interiore. Israele non cadde in guerra, ma per corruzione morale e negligenza spirituale. La strada verso il peccato fu graduale, portò alla dissolutezza pubblica e si concluse con un giudizio severo. Ma Dio offre purezza, rinnovamento e protezione a chi rimane vigilante e custodisce la sua Parola nel cuore.
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📢 Messaggio per noi oggi
Dal punto di vista spirituale, anche noi siamo oggi vicini al “Canaan celeste” quanto lo era Israele. Proprio per questo il pericolo è grande: nella fase finale della storia, possiamo cadere per comodità, mondanità o tentazioni morali. Satana usa le stesse armi di allora:
– stimoli sensuali
– ricerca del piacere
– mescolanza con valori empî
– abbandono della preghiera
– compromessi nel pensiero
Dio ci chiama quindi a:
vigilanza, purezza di cuore, separazione dalle influenze distruttive e profonda comunione con la sua Parola.
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💬 Spunto di riflessione
Quali sono i miei «momenti di Sittim» – tempi di pace o autocompiacimento in cui sono particolarmente vulnerabile alla tentazione?
E come posso custodire il mio cuore prima che piccoli compromessi portino a grandi peccati?
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📅 16 – 22 novembre 2025
📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura settimanale dello Spirito di Profezia
📘 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 42
🔥 La ricapitolazione della legge | Le ultime esortazioni di Mosè e il permanente appello di Dio all’ubbidienza
🌐 Leggi online qui
🔵 Introduzione
Poco prima dell’ingresso nella Terra Promessa, Mosè raduna il popolo d’Israele un’ultima volta. Egli sa che il suo tempo come guida sta per finire – e che lui stesso non entrerà in Canaan. Ma prima di andarsene, ripete la legge di Dio e ricorda la grande responsabilità che nasce dal patto con Dio. Con un appello appassionato e lungimirante, chiama il popolo alla fedeltà, all’ubbidienza e alla scelta per la vita.
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🟡 Commento
🟪 1. L’addio di Mosè – umiltà e preoccupazione
Mosè chiede a Dio di poter entrare nel paese – ma Dio non glielo permette. Mosè accetta il giudizio divino e non pensa a se stesso, ma al popolo. Chiede un successore – e Dio sceglie Giosuè.
🟪 2. La chiamata di Giosuè – un leader spirituale viene nominato
Dio sceglie Giosuè, «un uomo in cui è lo Spirito» (Numeri 27:18). Mosè gli conferisce autorità con l’imposizione delle mani davanti a tutto il popolo. Questo mostra che la vera guida non nasce da ambizione umana, ma da una chiamata divina.
🟪 3. Perché la legge doveva essere ripetuta
La nuova generazione era giovane al tempo del Sinai. Doveva ascoltare di nuovo la legge di Dio per comprendere che l’ubbidienza è la base del benedizione, della sicurezza e della comunione con Dio. La ripetizione mirava a toccare di nuovo cuore e coscienza.
🟪 4. Ricordo della guida e della grazia di Dio
Mosè ricorda a Israele:
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la liberazione dall’Egitto
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i miracoli nel deserto
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il dono della legge
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la vicinanza di Dio
Mostra che nessun altro popolo fu mai così amato, guidato e benedetto.
🟪 5. Israele – scelto per amore, non per merito
«Non perché eravate più numerosi… ma perché vi ha amati» (Deut. 7:7-9). Il patto si basa sulla fedeltà e sulla grazia di Dio – non sulla forza umana. Questa verità protegge da orgoglio e autosufficienza.
🟪 6. La Terra Promessa – dono e responsabilità allo stesso tempo
Mosè descrive il paese: fertile, bello, curato da Dio. Ma subito arriva l’avvertimento: quando sarete sazi, non dimenticate il Signore (Deut. 6:10-12). Il benessere può diventare un pericolo quando rende spiritualmente sonnolenti.
🟪 7. Benedizione e maledizione – la scelta della vita
Il capitolo 28 contiene due lunghe liste:
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Benedizioni per l’ubbidienza: abbondanza, protezione, successo
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Maledizioni per la disubbidienza: miseria, dispersione, giudizio
Questi avvertimenti si adempirono tragicamente nella storia d’Israele, anche nella distruzione di Gerusalemme da parte di Roma.
🟪 8. L’appello solenne: Scegli la vita!
«Io ho posto davanti a te la vita e la morte, la benedizione e la maledizione… Scegli dunque la vita» (Deut. 30:19).
Dio non costringe – invita.
L’ubbidienza non è un dovere esteriore, ma una scelta d’amore per Dio.
🟪 9. Il Cantico di Mosè – memoria in forma poetica
Per imprimere tutto nella mente, Mosè compone un canto. Narra le opere di Dio e richiama alla fedeltà. Il popolo deve impararlo a memoria e trasmetterlo alle generazioni future – affinché la verità di Dio raggiunga il cuore.
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🟢 Riassunto
Il capitolo 42 rappresenta l’ultimo grande discorso di Mosè prima della sua morte. Egli ripete la legge, chiama il popolo alla decisione e trasferisce la leadership a Giosuè. Il cuore del suo messaggio: Israele è stato scelto per grazia – ora deve rispondere con ubbidienza e amore. Benedizione e maledizione sono davanti a loro. La scelta è loro.
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📢 Messaggio per noi oggi
Anche noi siamo spiritualmente alle porte della «Terra Promessa» – il ritorno di Gesù.
La legge di Dio rimane il modello per la nostra vita. La scelta tra vita e morte, ubbidienza o cammino proprio, si presenta ogni giorno.
Benessere, routine e indifferenza spirituale sono oggi gli stessi pericoli di allora.
L’appello di Dio per noi è:
– Scegli la vita.
– Attieniti alla Parola.
– Insegnala ai tuoi figli.
– Vivi con Dio – e per Dio.
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💬 Spunto di riflessione
➡️ Cosa guida le mie decisioni quotidiane – comodità o ubbidienza?
➡️ La legge di Dio è viva nel mio cuore – o solo un dovere?
➡️ Da cosa vedono gli altri che ho scelto la vita con Dio?
➡️ Come posso trasmettere l’eredità spirituale alla prossima generazione?


