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📅 06 agosto 2025


📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura biblica quotidiana


🔥 Levitico 22 – Purezza e perfezione nel servizio a Dio
Servire Dio in modo degno – Mantenere la santità

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📜 Testo biblico – Levitico 22 (Riveduta 1927)

1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
2 “Di’ ad Aaronne e ai suoi figliuoli che si astengano dalle cose sante che mi son consacrate dai figliuoli d’Israele, e non profanino il mio santo nome. Io sono l’Eterno.
3 Di’ loro: Qualunque uomo della vostra stirpe che nelle vostre future generazioni, trovandosi in stato d’impurità, s’accosterà alle cose sante che i figliuoli d’Israele consacrano all’Eterno, sarà sterminato dal mio cospetto. Io sono l’Eterno.
4 Qualunque uomo della stirpe d’Aaronne che sia lebbroso o abbia la gonorrea, non mangerà delle cose sante, finché non sia puro. E così sarà di chi avrà toccato una persona impura per contatto con un morto, o avrà avuto una perdita di seme genitale,
5 o di chi avrà toccato un rettile che l’abbia reso impuro, o un uomo che gli abbia comunicato una impurità di qualsivoglia specie.
6 La persona che avrà avuto di tali contatti sarà impura fino alla sera, e non mangerà delle cose sante prima d’essersi lavato il corpo nell’acqua;
7 dopo il tramonto del sole sarà pura, e potrà poi mangiare delle cose sante, perché sono il suo pane.
8 Il sacerdote non mangerà carne di bestia morta da sé o sbranata, per non rendersi impuro. Io sono l’Eterno.
9 Osserveranno dunque ciò che ho comandato, onde non portino la pena del loro peccato, e muoiano per aver profanato le cose sante. Io sono l’Eterno che li santifico.
10 Nessun estraneo al sacerdozio mangerà delle cose sante: chi sta da un sacerdote o lavora da lui per un salario non mangerà delle cose sante.
11 Ma una persona che il sacerdote avrà comprata coi suoi danari, ne potrà mangiare; così pure colui che gli è nato in casa: questi potranno mangiare del pane di lui.
12 La figliuola di un sacerdote maritata a un estraneo non mangerà delle cose sante offerte per elevazione.
13 Ma se la figliuola del sacerdote è vedova, o ripudiata, senza figliuoli, e torna a stare da suo padre come quand’era giovine, potrà mangiare del pane del padre; ma nessun estraneo al sacerdozio ne mangerà.
14 E se uno mangia per sbaglio di una cosa santa, darà al sacerdote il valore della cosa santa aggiungendovi un quinto.
15 I sacerdoti non profaneranno dunque le cose sante dei figliuoli d’Israele, ch’essi offrono per elevazione all’Eterno,
16 e non faranno loro portare la pena del peccato di cui si renderebbero colpevoli, mangiando delle loro cose sante; poiché io sono l’Eterno che li santifico”.
17 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
18 “Parla ad Aaronne, ai suoi figliuoli, a tutti i figliuoli d’Israele, e di’ loro: Chiunque sia della casa d’Israele o de’ forestieri in Israele che presenti in olocausto all’Eterno un’offerta per qualche voto o per qualche dono volontario, per essere gradito,
19 dovrà offrire un maschio, senza difetto, di fra i buoi, di fra le pecore o di fra le capre.
20 Non offrirete nulla che abbia qualche difetto, perché non sarebbe gradito.
21 Quand’uno offrirà all’Eterno un sacrifizio di azioni di grazie, di buoi o di pecore, sia per sciogliere un voto, sia come offerta volontaria, la vittima, perché sia gradita, dovrà esser perfetta: non dovrà aver difetti.
22 Non offrirete all’Eterno una vittima che sia cieca, o storpia, o mutilata, o che ubbia delle ulceri, o la rogna, o la scabbia; e non ne farete sull’altare un sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno.
23 Potrai presentare come offerta volontaria un bue o una pecora che abbia un membro troppo lungo o troppo corto; ma, come offerta per qualche voto, non sarebbe gradito.
24 Non offrirete all’Eterno un animale che abbia i testicoli ammaccati o schiacciati o strappati o tagliati; e di queste operazioni non ne farete nel vostro paese.
25 Non accetterete dallo straniero alcuna di queste vittime per offrirla come pane del vostro Dio; siccome sono mutilate, difettose, non sarebbero gradite per il vostro bene”.
26 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
27 “Quando sarà nato un vitello, o un agnello, o un capretto, starà sette giorni sotto la madre; dall’ottavo giorno in poi, sarà gradito come sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno.
28 Sia vacca, sia pecora, non la scannerete lo stesso giorno col suo parto.
29 Quando offrirete all’Eterno un sacrifizio di azioni di grazie, l’offrirete in modo da esser graditi.
30 La vittima sarà mangiata il giorno stesso; non ne lascerete nulla fino ai mattino. Io sono l’Eterno.
31 Osserverete dunque i miei comandamenti, e li metterete in pratica. Io sono l’Eterno.
32 Non profanerete il mio santo nome, ond’io sia santificato in mezzo ai figliuoli d’Israele. Io sono l’Eterno che vi santifico,
33 che vi ho tratto dal paese d’Egitto per esser vostro Dio. Io sono l’Eterno”.

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🔵 Introduzione

In Levitico 22, Dio parla attraverso Mosè ad Aronne, ai suoi figli e a tutto il popolo d’Israele riguardo al trattamento delle cose sante e ai requisiti per le offerte. Il testo sottolinea che Dio è santo e che il servizio a Lui deve avvenire con purezza, rispetto e senza compromessi.
Il capitolo unisce due temi principali: la purezza personale dei sacerdoti e la perfezione delle offerte.

Dio mostra che l’accesso alle cose sante e l’offerta stessa non sono arbitrari: entrambi sono espressioni della Sua santità e della Sua sovranità.

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🟡 Commento

♦️ 1. Santità nel trattare le cose sante (vv. 1–16)

  • Istruzioni ad Aronne e ai suoi figli: I sacerdoti non potevano accostarsi alle offerte sacre portate dal popolo se erano impuri.

  • Cause di impurità: Lebbra, perdite, contatto con un morto, emissione seminale, contatto con animali impuri o persone impure.

  • Procedura di purificazione: Dopo il lavaggio rituale e il tramonto, il sacerdote poteva di nuovo mangiare delle cose sante.

  • Protezione dalla profanazione: Estranei, salariati o figlie sposate a stranieri non potevano mangiare delle offerte, salvo eccezioni per i membri della famiglia.

  • Conseguenze della violazione: Chi mangiava indebitamente delle cose sante doveva restituire con un’aggiunta e portare la colpa.

Verità spirituale: L’accesso a Dio e alle Sue cose sante richiede purezza – un requisito esteriore allora, e oggi spirituale tramite il sangue di Gesù (cfr. Ebrei 10:19-22).


♦️ 2. Perfezione delle offerte (vv. 17–25)

  • Offerte valide: Solo animali maschi senza difetti – bovini, ovini o caprini – erano accettati come olocausti o sacrifici di ringraziamento.

  • Criteri di esclusione: Cecità, deformità, ferite, malattie della pelle o arti sproporzionati.

  • Nessuna mutilazione: Animali mutilati o castrati non potevano essere offerti.

Verità spirituale: L’offerta doveva rappresentare la perfezione di Cristo – solo un sacrificio senza macchia poteva essere gradito a Dio (1 Pietro 1:19).


♦️ 3. Altre leggi sui sacrifici (vv. 26–33)

  • Età minima: Un animale doveva avere almeno otto giorni per essere offerto.

  • Madre e piccolo: Non potevano essere uccisi lo stesso giorno – un segno di misericordia.

  • Sacrifici di ringraziamento: Dovevano essere consumati lo stesso giorno.

  • Scopo finale: Il Nome santo di Dio non doveva essere profanato, ma santificato in mezzo al popolo.

Verità spirituale: Le istruzioni di Dio uniscono santità e misericordia – la Sua legge riflette il Suo carattere.

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🟢 Riassunto

Levitico 22 evidenzia:

  • La purezza è necessaria per trattare le cose sante.

  • La perfezione è richiesta per l’offerta a Dio.

  • Il rispetto per il Nome santo di Dio deve guidare le azioni del Suo popolo.

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📢 Messaggio per noi oggi

In Cristo abbiamo libero accesso alle cose sante (Ebrei 10:19-22), ma questo privilegio ci chiama a vivere in purezza, obbedienza e timore reverente.
Dio merita il nostro meglio, non ciò che è difettoso o fatto con superficialità. Le nostre “offerte” oggi sono la lode, il ringraziamento e tutta la nostra vita (Romani 12:1).
Essere santi significa anche distinguere ciò che è consacrato a Dio da ciò che è comune nella nostra vita quotidiana.

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💡 Spunto di riflessione

«Non dare a Dio ciò che ti avanza – dagli il meglio, puro e completo.»

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📅 3 – 9 agosto 2025


📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura settimanale dello Spirito di Profezia


📘 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 21
🔑 Giuseppe e i suoi fratelli


🌐 Leggi online qui


🔵 Introduzione

La storia di Giuseppe è una testimonianza grandiosa di come Dio usi il male degli uomini per compiere il bene. Tradito, venduto, calunniato e dimenticato – eppure innalzato, usato e benedetto. L’incontro con i suoi fratelli culmina in un momento emozionante della storia biblica, in cui si intrecciano perdono, maturità del carattere e provvidenza divina.

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🟡 Commento

🔹 1. Previdenza e responsabilità (Genesi 41)

Giuseppe usa il dono divino dell’interpretazione dei sogni per preparare l’Egitto a un lungo periodo di carestia. Nonostante la sua ascesa al potere, rimane umile: “Dio darà al faraone una risposta favorevole.”


🔹 2. La carestia colpisce Canaan (Genesi 42)

I fratelli si recano in Egitto, ignari che si trovano davanti a Giuseppe. Lui li riconosce – loro non riconoscono lui. Giuseppe li mette alla prova, non per vendetta, ma per verificare il cambiamento nei loro cuori.

Dio usa le prove per rivelare ciò che c’è nel nostro intimo.


🔹 3. Pentimento, responsabilità e trasformazione (Genesi 43–44)

I fratelli, un tempo duri di cuore, mostrano maturità: Giuda si offre al posto di Beniamino. Uno dei momenti più toccanti della Bibbia – una prova di vera conversione.


🔹 4. Riconciliazione e piano divino (Genesi 45)

Giuseppe si rivela ai suoi fratelli: “Io sono Giuseppe!” Egli vede la mano di Dio in tutto ciò. Nessuna amarezza, solo guarigione.

Il perdono non è debolezza, ma la più grande testimonianza dell’amore divino.


🔹 5. Giacobbe si trasferisce in Egitto (Genesi 46–47)

Dio stesso conferma il viaggio di Giacobbe. A Gosen, il popolo d’Israele viene protetto, separato e nutrito – un luogo di preparazione.


🔹 6. Benedizioni e parole profetiche (Genesi 48–49)

Giacobbe benedice i suoi figli – con saggezza, giustizia e spirito profetico. Giuda riceve la promessa messianica, Giuseppe la doppia eredità.


🔹 7. La fine di Giuseppe – e uno sguardo al futuro (Genesi 50)

Giuseppe muore, ma la sua speranza rimane viva: “Dio verrà certamente a visitarvi.”
Egli sa che l’Egitto non è la patria definitiva. L’Esodo verrà.

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🟢 Riassunto

La storia di Giuseppe è un ponte da Canaan all’Egitto – e in definitiva, un’immagine della redenzione.

Mostra come Dio porti a compimento il Suo piano anche attraverso la colpa umana.

È piena di trasformazione, riconciliazione e fiducia nella provvidenza divina.

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📢 Messaggio per noi oggi

Dio è sovrano, anche quando le persone agiscono in modo ingiusto.

La riconciliazione guarisce ferite generazionali. Giuseppe avrebbe potuto vendicarsi, ma scelse di perdonare.

La tua storia non finisce con il dolore. Dio continua a scrivere – con speranza, consolazione e una visione più grande.

La vera grandezza si manifesta nell’umiltà. Giuseppe rimase un servo – anche come sovrano.

Le prove rivelano il tuo carattere. I fratelli hanno superato la loro. Quali prove stanno formando te oggi?

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💬 Spunto di riflessione

  • Ti è mai stato fatto un torto che Dio in seguito ha trasformato in qualcosa di buono?

  • C’è qualcuno a cui devi perdonare – non perché lo merita, ma perché Dio ti chiama alla libertà?

  • Vivi con la consapevolezza di essere un “forestiero” in questo mondo, in cammino verso la vera patria?

  • Che ruolo ha la provvidenza di Dio nel tuo modo di vedere la sofferenza, il successo e la gestione della vita?

Parla con Dio:
“Signore, non sempre comprendo il tuo cammino – ma confido nel tuo piano.”

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