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📅 05 agosto 2025


📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura biblica quotidiana


🔥 Levitico 21 – Santità nel sacerdozio – Lo standard di Dio per i Suoi servitori
Chiamati alla purezza perché serviamo il Santo

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📜 Testo biblico – Levitico 21 (Riveduta 1927)

1 L’Eterno disse ancora a Mosè: “Parla ai sacerdoti, figliuoli d’Aaronne, e di’ loro: Un sacerdote non si esporrà a divenire impuro in mezzo al suo popolo per il contatto con un morto,
2 a meno che si tratti d’uno de’ suoi parenti più stretti: di sua madre, di suo padre, del suo figliuolo, della sua figliuola,
3 del suo fratello e della sua sorella ancora vergine che vive con lui, non essendo ancora maritata; per questa può esporsi alla impurità.
4 Capo com’è in mezzo al suo popolo, non si contaminerà, profanando se stesso.
5 I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, non si raderanno i canti della barba, e non si faranno incisioni nella carne.
6 Saranno santi al loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, poiché offrono all’Eterno i sacrifizi fatti mediante il fuoco, il pane del loro Dio; perciò saran santi.
7 Non prenderanno una prostituta, né una donna disonorata; non prenderanno una donna ripudiata dal suo marito, perché sono santi al loro Dio.
8 Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perch’egli offre il pane del tuo Dio: ei ti sarà santo, perché io, l’Eterno che vi santifico, son santo.
9 Se la figliuola di un sacerdote si disonora prostituendosi, ella disonora suo padre; sarà arsa col fuoco.
10 Il sommo sacerdote che sta al disopra de’ suoi fratelli, sul capo del quale è stato sparso l’olio dell’unzione e che è stato consacrato per rivestire i paramenti sacri, non si scoprirà il capo e non si straccerà le vesti.
11 Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non si renderà impuro neppure per suo padre e per sua madre.
12 Non uscirà dal santuario, e non profanerà il santuario del suo Dio, perché l’olio dell’unzione del suo Dio e su lui come un diadema. Io sono l’Eterno.
13 Sposerà una vergine.
14 Non sposerà né una vedova, né una divorziata, né una disonorata, né una meretrice; ma prenderà per moglie una vergine del suo popolo.
15 Non disonorerà la sua progenie in mezzo al suo popolo; poiché io sono l’Eterno che lo santifico”.
16 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
17 “Parla ad Aaronne e digli: Nelle generazioni a venire nessun uomo della tua stirpe che abbia qualche deformità s’accosterà per offrire il pane del suo Dio;
18 perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né colui che ha una deformità per difetto o per eccesso,
19 o una frattura al piede o alla mano,
20 né il gobbo, né il nano, né colui che ha una macchia nell’occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli infranti.
21 Nessun uomo della stirpe del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si accosterà per offrire i sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno. Ha un difetto: non s’accosti quindi per offrire il pane del suo Dio.
22 Egli potrà mangiare del pane del suo Dio, delle cose santissime e delle cose sante;
23 ma non si avvicinerà al velo, e non s’accosterà all’altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono l’Eterno che li santifico”.
24 Così parlò Mosè ad Aaronne, ai figliuoli di lui e a tutti i figliuoli d’Israele.

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🔵 Introduzione

Il Levitico 21 fornisce istruzioni dettagliate per i sacerdoti d’Israele. Dio mostra che coloro che Lo servono devono condurre uno stile di vita particolare che rifletta la Sua santità. Queste prescrizioni sottolineano sia la purezza esteriore sia quella interiore, poiché i sacerdoti rappresentavano il popolo davanti a Dio. La santità non era facoltativa – faceva parte della loro identità e della loro vocazione.

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🟡 Commento

♦️ 1. La responsabilità speciale dei sacerdoti (versetti 1–6)

I sacerdoti non dovevano comportarsi come il resto del popolo in tutte le situazioni, soprattutto di fronte alla morte. Il contatto con un cadavere portava impurità rituale. Le eccezioni valevano solo per i parenti stretti. I segni esteriori di lutto legati a usanze pagane (ad es. radersi la testa, tagliarsi la barba, fare incisioni sul corpo) erano vietati. Il loro compito — offrire sacrifici — richiedeva che incarnassero la santità di Dio.


♦️ 2. Purezza matrimoniale (versetti 7–9)

I sacerdoti dovevano sposare donne la cui vita fosse anch’essa conforme alla santità. Niente prostitute, donne divorziate o disonorate. La colpa di una figlia di sacerdote era particolarmente grave : se si prostituiva, la pena era severa, poiché disonorava il nome e il ministero di suo padre.


♦️ 3. Il sommo sacerdote – il più alto standard di santità (versetti 10–15)

Al sommo sacerdote si applicavano regole ancora più severe. Non doveva scoprire il capo né strappare le vesti, nemmeno alla morte di un familiare stretto, e non doveva lasciare il santuario. Sua moglie doveva essere una vergine del suo popolo — segno di purezza e unità.


♦️ 4. Integrità fisica per il servizio sacerdotale (versetti 16–24)

I sacerdoti con difetti fisici non potevano partecipare all’offerta dei sacrifici, anche se potevano mangiare delle offerte sante. Questo non era un giudizio sul loro valore, ma un simbolo : il servizio nel santuario doveva rappresentare la perfezione, puntando alla santità di Dio.

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🟢 Riassunto

Dio richiedeva ai sacerdoti purezza esteriore e interiore. La loro condotta, le relazioni familiari e persino la condizione fisica dovevano riflettere la perfezione e la santità di Dio. La santità nel servizio non era secondaria, ma una chiara chiamata.

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📢 Messaggio per noi oggi

Viviamo nel Nuovo Patto, eppure Dio chiama ancora oggi i Suoi figli a vivere in modo che rifletta il Suo carattere. Per mezzo di Gesù, siamo « una stirpe eletta, un sacerdozio regale » (1 Pietro 2:9) e abbiamo la responsabilità di far risplendere la Sua luce pura e chiara. La santità non è perfezione esteriore, ma una devozione interiore che plasma i nostri pensieri, parole e azioni.

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💡 Spunto di riflessione

Se la mia vita è un « servizio nel santuario », come possono oggi le mie scelte, parole e relazioni mostrare chiaramente che appartengo a Dio?

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📅 3 – 9 agosto 2025


📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura settimanale dello Spirito di Profezia


📘 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 21
🔑 Giuseppe e i suoi fratelli


🌐 Leggi online qui


🔵 Introduzione

La storia di Giuseppe è una testimonianza grandiosa di come Dio usi il male degli uomini per compiere il bene. Tradito, venduto, calunniato e dimenticato – eppure innalzato, usato e benedetto. L’incontro con i suoi fratelli culmina in un momento emozionante della storia biblica, in cui si intrecciano perdono, maturità del carattere e provvidenza divina.

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🟡 Commento

🔹 1. Previdenza e responsabilità (Genesi 41)

Giuseppe usa il dono divino dell’interpretazione dei sogni per preparare l’Egitto a un lungo periodo di carestia. Nonostante la sua ascesa al potere, rimane umile: “Dio darà al faraone una risposta favorevole.”


🔹 2. La carestia colpisce Canaan (Genesi 42)

I fratelli si recano in Egitto, ignari che si trovano davanti a Giuseppe. Lui li riconosce – loro non riconoscono lui. Giuseppe li mette alla prova, non per vendetta, ma per verificare il cambiamento nei loro cuori.

Dio usa le prove per rivelare ciò che c’è nel nostro intimo.


🔹 3. Pentimento, responsabilità e trasformazione (Genesi 43–44)

I fratelli, un tempo duri di cuore, mostrano maturità: Giuda si offre al posto di Beniamino. Uno dei momenti più toccanti della Bibbia – una prova di vera conversione.


🔹 4. Riconciliazione e piano divino (Genesi 45)

Giuseppe si rivela ai suoi fratelli: “Io sono Giuseppe!” Egli vede la mano di Dio in tutto ciò. Nessuna amarezza, solo guarigione.

Il perdono non è debolezza, ma la più grande testimonianza dell’amore divino.


🔹 5. Giacobbe si trasferisce in Egitto (Genesi 46–47)

Dio stesso conferma il viaggio di Giacobbe. A Gosen, il popolo d’Israele viene protetto, separato e nutrito – un luogo di preparazione.


🔹 6. Benedizioni e parole profetiche (Genesi 48–49)

Giacobbe benedice i suoi figli – con saggezza, giustizia e spirito profetico. Giuda riceve la promessa messianica, Giuseppe la doppia eredità.


🔹 7. La fine di Giuseppe – e uno sguardo al futuro (Genesi 50)

Giuseppe muore, ma la sua speranza rimane viva: “Dio verrà certamente a visitarvi.”
Egli sa che l’Egitto non è la patria definitiva. L’Esodo verrà.

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🟢 Riassunto

La storia di Giuseppe è un ponte da Canaan all’Egitto – e in definitiva, un’immagine della redenzione.

Mostra come Dio porti a compimento il Suo piano anche attraverso la colpa umana.

È piena di trasformazione, riconciliazione e fiducia nella provvidenza divina.

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📢 Messaggio per noi oggi

Dio è sovrano, anche quando le persone agiscono in modo ingiusto.

La riconciliazione guarisce ferite generazionali. Giuseppe avrebbe potuto vendicarsi, ma scelse di perdonare.

La tua storia non finisce con il dolore. Dio continua a scrivere – con speranza, consolazione e una visione più grande.

La vera grandezza si manifesta nell’umiltà. Giuseppe rimase un servo – anche come sovrano.

Le prove rivelano il tuo carattere. I fratelli hanno superato la loro. Quali prove stanno formando te oggi?

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💬 Spunto di riflessione

  • Ti è mai stato fatto un torto che Dio in seguito ha trasformato in qualcosa di buono?

  • C’è qualcuno a cui devi perdonare – non perché lo merita, ma perché Dio ti chiama alla libertà?

  • Vivi con la consapevolezza di essere un “forestiero” in questo mondo, in cammino verso la vera patria?

  • Che ruolo ha la provvidenza di Dio nel tuo modo di vedere la sofferenza, il successo e la gestione della vita?

Parla con Dio:
“Signore, non sempre comprendo il tuo cammino – ma confido nel tuo piano.”

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