📅 03 agosto 2025
📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura biblica quotidiana
🔥 Levitico 19 – Vivere in santità nella vita quotidiana
✨ Gli standard di Dio per una vita giusta, umana e consacrata
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📜 Testo biblico – Levitico 19 (Riveduta 1927)
1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
2 “Parla a tutta la raunanza de’ figliuoli d’Israele, e di’ loro: Siate santi, perché io, l’Eterno, l’Iddio vostro, son santo.
3 Rispetti ciascuno sua madre e suo padre, e osservate i miei sabati. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro.
4 Non vi rivolgete agl’idoli, e non vi fate degli dèi di getto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro.
5 E quando offrirete un sacrifizio di azioni di grazie all’Eterno, l’offrirete in modo da esser graditi.
6 Lo si mangerà il giorno stesso che l’avrete immolato, e il giorno seguente; e se ne rimarrà qualcosa fino al terzo giorno, lo brucerete col fuoco.
7 Se se ne mangerà il terzo giorno, sarà cosa abominevole; il sacrifizio non sarà gradito.
8 E chiunque ne mangerà porterà la pena della sua iniquità, perché avrà profanato ciò ch’è sacro all’Eterno; e quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo.
9 Quando mieterete la raccolta della vostra terra, non mieterai fino all’ultimo canto il tuo campo, e non raccoglierai ciò che resta da spigolare della tua raccolta;
10 e nella tua vigna non coglierai i raspoli, né raccoglierai i granelli caduti; li lascerai per il povero e per il forestiere. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro.
11 Non ruberete, e non userete inganno né menzogna gli uni a danno degli altri.
12 Non giurerete il falso, usando il mio nome; ché profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono l’Eterno.
13 Non opprimerai il tuo prossimo, e non gli rapirai ciò ch’è suo; il salario dell’operaio al tuo servizio non ti resti in mano la notte fino al mattino.
14 Non maledirai il sordo, e non porrai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono l’Eterno.
15 Non commetterete iniquità, nel giudicare; non avrai riguardo alla persona del povero, né tributerai speciale onore alla persona del potente; ma giudicherai il tuo prossimo con giustizia.
16 Non andrai qua e là facendo il diffamatore fra il tuo popolo, né ti presenterai ad attestare il falso a danno della vita del tuo prossimo. Io sono l’Eterno.
17 Non odierai il tuo fratello in cuor tuo; riprendi pure il tuo prossimo, ma non ti caricare d’un peccato a cagion di lui.
18 Non ti vendicherai, e non serberai rancore contro i figliuoli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono l’Eterno. Osserverete le mie leggi.
19 Non accoppierai bestie di specie differenti; non seminerai il tuo campo con due sorta di seme, né porterai veste tessuta di due diverse materie.
20 Se uno si giace carnalmente con donna che sia schiava promessa a un uomo, ma non riscattata o affrancata, saranno ambedue puniti; ma non saranno messi a morte, perché colei non era libera.
21 L’uomo menerà all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno, come sacrifizio di riparazione, un montone;
22 e il sacerdote farà per lui l’espiazione davanti all’Eterno, col montone del sacrifizio di riparazione, per il peccato che colui ha commesso, e il peccato che ha commesso gli sarà perdonato.
23 Quando sarete entrati nel paese e vi avrete piantato ogni sorta d’alberi fruttiferi, ne considererete i frutti come incirconcisi; per tre anni saranno per voi come incirconcisi; non si dovranno mangiare.
24 Ma il quarto anno tutti i loro frutti saranno consacrati all’Eterno, per dargli lode.
25 E il quinto anno mangerete il frutto di quegli alberi, affinché essi vi aumentino il loro prodotto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro.
26 Non mangerete nulla che contenga sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia.
27 Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati dei capo, né toglierai i canti alla tua barba.
28 Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi stamperete segni addosso. Io sono l’Eterno.
29 Non profanare la tua figliuola, prostituendola, affinché il paese non si dia alla prostituzione e non si riempia di scelleratezze.
30 Osserverete i miei sabati, e porterete rispetto ai mio santuario. Io sono l’Eterno.
31 Non vi rivolgete agli spiriti, né agl’indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro.
32 Alzati dinanzi al capo canuto, onora la persona del vecchio, e temi il tuo Dio. Io sono l’Eterno.
33 Quando qualche forestiero soggiornerà con voi nel vostro paese, non gli farete torto.
34 Il forestiero che soggiorna fra voi, lo tratterete come colui ch’è nato fra voi; tu l’amerai come te stesso; poiché anche voi foste forestieri nel paese d’Egitto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro.
35 Non commetterete ingiustizie nei giudizi, né con le misure di lunghezza, né coi pesi, né con le misure di capacità.
36 Avrete stadere giuste, pesi giusti, efa giusto, hin giusto. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro, che v’ho tratto dal paese d’Egitto.
37 Osserverete dunque tutte le mie leggi e tutte le mie prescrizioni, e le metterete in pratica. Io sono l’Eterno”.
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🔵 Introduzione
Il capitolo 19 del libro del Levitico è uno dei passaggi più significativi dell’Antico Testamento per quanto riguarda la santità pratica. Si tratta di un’applicazione dei Dieci Comandamenti alla vita di tutti i giorni – permeata dall’invito divino alla santità, alla misericordia e alla giustizia. In questo testo, Dio mostra cosa significa veramente appartenerGli – non solo nel tempio, ma nella vita quotidiana.
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🟡 Commento
♦️ 1. La santità inizia con la natura di Dio (versetti 1–4)
«Siate santi, perché Io sono santo.»
Dio chiama il Suo popolo a prendere Lui come riferimento. La santità non è perfezione religiosa, ma vivere in armonia con il carattere di Dio: puro, autentico, diverso.
♦️ 2. Onore vissuto nella vita quotidiana (versetti 3–10)
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Onorare i genitori
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Rispettare il sabato
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Evitare l’idolatria
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Generosità verso i poveri e gli stranieri
Dio rende chiaro: la fede non è un’emozione, ma si manifesta nel rispetto, nella gratitudine e nella responsabilità sociale.
♦️ 3. Giustizia nelle relazioni (versetti 11–18)
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Non rubare, mentire o giurare il falso
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Paga giusta per i lavoratori
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Nessun odio nel cuore
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Ama il prossimo come te stesso
Qui troviamo la celebre affermazione: «Amerai il tuo prossimo come te stesso» (v. 18) – citata da Gesù stesso come «il più grande comandamento dopo l’amore per Dio».
♦️ 4. Separazione dalle pratiche pagane (versetti 26–31)
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No alla divinazione o alla superstizione
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No a riti di lutto autolesionistici
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No a simboli occulti
Queste istruzioni proteggono il popolo dalla confusione spirituale e lo legano al Dio vivente.
♦️ 5. Riconoscimento e protezione dei deboli (versetti 32–37)
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Rispetto per gli anziani
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Amore per lo straniero
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Onestà negli affari
Il cuore di Dio batte per i deboli. Non vuole che li sopportiamo soltanto, ma che li proteggiamo e li onoriamo.
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🟢 Riassunto
Levitico 19 è come un capitolo-bussola:
Mostra che i comandamenti di Dio non sono solo regole, ma strade verso la relazione e la protezione. Essi permeano tutta la vita – dalla famiglia all’economia fino alla fede.
Santità significa riflettere Dio – in mezzo alla vita quotidiana.
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📢 Messaggio per noi oggi
Dio si interessa a tutta la tua vita. Non solo a ciò che fai in chiesa – ma anche a come tratti le persone, usi il denaro, il tempo, le parole e ti relazioni con gli stranieri.
La santità è adatta alla vita quotidiana. Non si tratta di essere «migliori degli altri», ma diversi dal mondo – misericordiosi, giusti, sinceri.
L’amore per il prossimo non è un sentimento, ma una decisione. Si manifesta nel modo in cui trattiamo i più deboli, i più poveri e gli anziani.
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💡 Spunto di riflessione
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In quali ambiti Dio ti chiama oggi a una «santità quotidiana» – nel pensare, parlare, agire?
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Come puoi onorare oggi qualcuno che spesso viene ignorato?
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La tua idea di «essere santo» è più religiosa o più concreta?
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C’è qualcosa in cui tratti gli altri in modo ingiusto – consapevolmente o inconsapevolmente?
«Amerai il tuo prossimo come te stesso.» (v. 18)
Non è solo un comandamento. È un invito a rendere visibile il carattere di Dio – attraverso di te.
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📅 3 – 9 agosto 2025
📚 CREDI AI SUOI PROFETI
📖 Lettura settimanale dello Spirito di Profezia
📘 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 21
🔑 Giuseppe e i suoi fratelli
🌐 Leggi online qui
🔵 Introduzione
La storia di Giuseppe è una testimonianza grandiosa di come Dio usi il male degli uomini per compiere il bene. Tradito, venduto, calunniato e dimenticato – eppure innalzato, usato e benedetto. L’incontro con i suoi fratelli culmina in un momento emozionante della storia biblica, in cui si intrecciano perdono, maturità del carattere e provvidenza divina.
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🟡 Commento
🔹 1. Previdenza e responsabilità (Genesi 41)
Giuseppe usa il dono divino dell’interpretazione dei sogni per preparare l’Egitto a un lungo periodo di carestia. Nonostante la sua ascesa al potere, rimane umile: “Dio darà al faraone una risposta favorevole.”
🔹 2. La carestia colpisce Canaan (Genesi 42)
I fratelli si recano in Egitto, ignari che si trovano davanti a Giuseppe. Lui li riconosce – loro non riconoscono lui. Giuseppe li mette alla prova, non per vendetta, ma per verificare il cambiamento nei loro cuori.
Dio usa le prove per rivelare ciò che c’è nel nostro intimo.
🔹 3. Pentimento, responsabilità e trasformazione (Genesi 43–44)
I fratelli, un tempo duri di cuore, mostrano maturità: Giuda si offre al posto di Beniamino. Uno dei momenti più toccanti della Bibbia – una prova di vera conversione.
🔹 4. Riconciliazione e piano divino (Genesi 45)
Giuseppe si rivela ai suoi fratelli: “Io sono Giuseppe!” Egli vede la mano di Dio in tutto ciò. Nessuna amarezza, solo guarigione.
Il perdono non è debolezza, ma la più grande testimonianza dell’amore divino.
🔹 5. Giacobbe si trasferisce in Egitto (Genesi 46–47)
Dio stesso conferma il viaggio di Giacobbe. A Gosen, il popolo d’Israele viene protetto, separato e nutrito – un luogo di preparazione.
🔹 6. Benedizioni e parole profetiche (Genesi 48–49)
Giacobbe benedice i suoi figli – con saggezza, giustizia e spirito profetico. Giuda riceve la promessa messianica, Giuseppe la doppia eredità.
🔹 7. La fine di Giuseppe – e uno sguardo al futuro (Genesi 50)
Giuseppe muore, ma la sua speranza rimane viva: “Dio verrà certamente a visitarvi.”
Egli sa che l’Egitto non è la patria definitiva. L’Esodo verrà.
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🟢 Riassunto
La storia di Giuseppe è un ponte da Canaan all’Egitto – e in definitiva, un’immagine della redenzione.
Mostra come Dio porti a compimento il Suo piano anche attraverso la colpa umana.
È piena di trasformazione, riconciliazione e fiducia nella provvidenza divina.
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📢 Messaggio per noi oggi
Dio è sovrano, anche quando le persone agiscono in modo ingiusto.
La riconciliazione guarisce ferite generazionali. Giuseppe avrebbe potuto vendicarsi, ma scelse di perdonare.
La tua storia non finisce con il dolore. Dio continua a scrivere – con speranza, consolazione e una visione più grande.
La vera grandezza si manifesta nell’umiltà. Giuseppe rimase un servo – anche come sovrano.
Le prove rivelano il tuo carattere. I fratelli hanno superato la loro. Quali prove stanno formando te oggi?
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💬 Spunto di riflessione
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Ti è mai stato fatto un torto che Dio in seguito ha trasformato in qualcosa di buono?
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C’è qualcuno a cui devi perdonare – non perché lo merita, ma perché Dio ti chiama alla libertà?
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Vivi con la consapevolezza di essere un “forestiero” in questo mondo, in cammino verso la vera patria?
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Che ruolo ha la provvidenza di Dio nel tuo modo di vedere la sofferenza, il successo e la gestione della vita?
Parla con Dio:
“Signore, non sempre comprendo il tuo cammino – ma confido nel tuo piano.”
