📅 29 luglio 2025
📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
✨ Levitico 14 – Purificazione: il cammino di Dio verso una nuova comunione
🔥 La grazia di Dio di fronte all’impurità, alla malattia e all’esclusione
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📜 Testo biblico – Levitico 14 (Riveduta 1927)
1 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
2 “Questa è la legge relativa al lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà menato al sacerdote.
3 Il sacerdote uscirà dal campo, e l’esaminerà; e se vedrà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso,
4 il sacerdote ordinerà che si prendano, per colui che dev’esser purificato, due uccelli vivi, puri, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo.
5 Il sacerdote ordinerà che si sgozzi uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva.
6 Poi prenderà l’uccello vivo, il legno di cedro, lo scarlatto e l’issopo, e l’immergerà, con l’uccello vivo, nel sangue dell’uccello sgozzato sopra l’acqua viva.
7 Ne aspergerà sette volte colui che dev’esser purificato dalla lebbra; lo dichiarerà puro, e lascerà andar libero per i campi l’uccello vivo.
8 Colui che si purifica si laverà le vesti, si raderà tutti i peli, si laverà nell’acqua, e sarà puro. Dopo questo potrà entrar nel campo, ma resterà sette giorni fuori della sua tenda.
9 Il settimo giorno si raderà tutti i peli, il capo, la barba, le ciglia: si raderà insomma tutti i peli, si laverà le vesti e si laverà il corpo nell’acqua, e sarà puro.
10 L’ottavo giorno prenderà due agnelli senza difetto, un’agnella d’un anno senza difetto, tre decimi d’un efa di fior di farina, una oblazione, intrisa con olio, e un log d’olio;
11 e il sacerdote che fa la purificazione, presenterà colui che si purifica e quelle cose davanti all’Eterno, all’ingresso della tenda di convegno.
12 Poi il sacerdote prenderà uno degli agnelli e l’offrirà come sacrifizio di riparazione, con il log d’olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno.
13 Poi scannerà l’agnello nel luogo dove si scannano i sacrifizi per il peccato e gli olocausti: vale a dire, nel luogo sacro; poiché il sacrifizio di riparazione appartiene al sacerdote, come quello per il peccato; è cosa santissima.
14 E il sacerdote prenderà del sangue del sacrifizio di riparazione e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piedi destro.
15 Poi il sacerdote prenderà dell’olio del log, e lo verserà nella palma della sua mano sinistra;
16 quindi il sacerdote intingerà il dito della sua destra nell’olio che avrà nella sinistra, e col dito farà sette volte aspersione di quell’olio davanti all’Eterno.
17 E del rimanente dell’olio che avrà in mano, il sacerdote ne metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro, oltre al sangue del sacrifizio di riparazione.
18 Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica; e il sacerdote farà per lui l’espiazione davanti all’Eterno.
19 Poi il sacerdote offrirà il sacrifizio per il peccato, e farà l’espiazione per colui che si purifica della sua impurità; quindi, scannerà l’olocausto.
20 Il sacerdote offrirà l’olocausto e l’oblazione sull’altare; farà per quel tale l’espiazione, ed egli sarà puro.
21 Se colui è povero e non può procurarsi quel tanto, prenderà un solo agnello da offrire in sacrifizio di riparazione come offerta agitata, per fare l’espiazione per lui, e un solo decimo d’un efa di fior di farina intrisa con olio, come oblazione, e un log d’olio.
22 Prenderà pure due tortore o due giovani piccioni, secondo i suoi mezzi; uno sarà per il sacrifizio per il peccato, e l’altro per l’olocausto.
23 L’ottavo giorno porterà, per la sua purificazione, queste cose al sacerdote, all’ingresso della tenda di convegno, davanti all’Eterno.
24 E il sacerdote prenderà l’agnello del sacrifizio di riparazione e il log d’olio, e li agiterà come offerta agitata davanti all’Eterno.
25 Poi scannerà l’agnello del sacrifizio di riparazione. Il sacerdote prenderà del sangue del sacrifizio di riparazione, e lo metterà sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, e sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro.
26 Il sacerdote verserà di quell’olio sulla palma della sua mano sinistra.
27 E col dito della sua man destra il sacerdote farà aspersione dell’olio che avrà nella mano sinistra, sette volte davanti all’Eterno.
28 Poi il sacerdote metterà dell’olio che avrà in mano, sull’estremità dell’orecchio destro di colui che si purifica, sul pollice della sua man destra e sul dito grosso del suo piede destro, nel luogo dove ha messo del sangue del sacrifizio di riparazione.
29 Il resto dell’olio che avrà in mano, il sacerdote lo metterà sul capo di colui che si purifica, per fare espiazione per lui davanti all’Eterno.
30 Poi sacrificherà una delle tortore o uno dei due giovani piccioni, secondo che ha potuto procurarsi;
31 delle vittime che ha potuto procurarsi, una offrirà come sacrifizio per il peccato, e l’altra come olocausto, insieme con l’oblazione; e il sacerdote farà l’espiazione davanti all’Eterno per colui che si purifica.
32 Questa è la legge relativa a colui ch’è affetto da piaga di lebbra, e non ha mezzi da procurarsi ciò ch’è richiesto per la sua purificazione”.
33 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
34 “Quando sarete entrati nel paese di Canaan che io vi do come vostro possesso, se mando la piaga della lebbra in una casa del paese che sarà vostro possesso,
35 il padrone della casa andrà a dichiararlo al sacerdote, dicendo: Mi pare che in casa mia ci sia qualcosa di simile alla lebbra.
36 Allora il sacerdote ordinerà che si sgomberi la casa prima ch’egli v’entri per esaminare la piaga, affinché tutto quello che è nella casa non diventi impuro. Dopo questo, il sacerdote entrerà per esaminar la casa.
37 Ed esaminerà la piaga; e se vedrà che la piaga che è sui muri della casa consiste in fossette verdastre o rossastre che appaiano più profonde della superficie della parete,
38 il sacerdote uscirà dalla casa; e, giunto alla porta, farà chiudere la casa per sette giorni.
39 Il settimo giorno, il sacerdote vi tornerà; e se, esaminandola, vedrà che la piaga s’è allargata sulle pareti della casa,
40 il sacerdote ordinerà che se ne smurino le pietre sulle quali è la piaga, e che si gettino in luogo immondo, fuor di città.
41 Farà raschiare tutto l’interno della casa, e butteranno i calcinacci raschiati fuor di città, in luogo impuro.
42 Poi si prenderanno delle altre pietre e si metteranno al posto delle prime, e si prenderà dell’altra calcina per intonacare la casa.
43 E se la piaga torna ed erompe nella casa dopo averne smurate le pietre e dopo che la casa è stata raschiata e rintonacata,
44 il sacerdote entrerà ad esaminare la casa; e se vedrà che la piaga vi s’è allargata, nella casa c’è della lebbra maligna; la casa è impura.
45 Perciò si demolirà la casa; e se ne porteranno le pietre, il legname e i calcinacci fuori della città, in luogo impuro.
46 Inoltre, chiunque sarà entrato in quella casa durante tutto il tempo che è stata chiusa, sarà impuro fino alla sera.
47 Chi avrà dormito in quella casa, si laverà le vesti; e chi avrà mangiato in quella casa, si laverà le vesti.
48 E se il sacerdote che è entrato nella casa e l’ha esaminata vede che la piaga non s’è allargata nella casa dopo che la casa è stata rintonacata, il sacerdote dichiarerà la casa pura, perché la piaga è guarita.
49 Poi, per purificare la casa, prenderà due uccelli, del legno di cedro, dello scarlatto e dell’issopo;
50 sgozzerà uno degli uccelli in un vaso di terra su dell’acqua viva;
51 e prenderà il legno di cedro, l’issopo, lo scarlatto e l’uccello vivo, e l’immergerà nel sangue dell’uccello sgozzato e nell’acqua viva, e ne aspergerà sette volte la casa.
52 E purificherà la casa col sangue dell’uccello, dell’acqua viva, dell’uccello vivo, col legno di cedro, con l’issopo e con lo scarlatto;
53 ma lascerà andar libero l’uccello vivo, fuor di città, per i campi; e così farà l’espiazione per la casa ed essa sarà pura.
54 Questa è la legge relativa a ogni sorta di piaga di lebbra e alla tigna,
55 alla lebbra delle vesti e della casa,
56 ai tumori, alle pustole e alle macchie lucide,
57 per insegnare quando una cosa è impura e quando è pura. Questa è la legge relativa alla lebbra”.
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🔵 Introduzione
A prima vista, Levitico 14 può sembrare una lunga lista di regole rituali – sanguinose, complesse e lontane dal nostro quotidiano. Ma se guardiamo più in profondità, scopriamo un tesoro spirituale: un percorso divino per sanare ciò che è impuro, reintegrare chi è escluso e ristabilire la comunione. Nella purificazione del lebbroso – e perfino di una “casa malata” – Dio rivela il suo desiderio di pienezza per le persone, le relazioni e gli ambienti di vita.
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🟡 Commento
🔹1. La purificazione del lebbroso (versetti 1–32)
Nell’Antico Testamento, la purezza non era solo una questione fisica o sanitaria, ma aveva profondi significati religiosi e sociali. Il lebbroso non era solo malato: era isolato, escluso dal campo, separato da Dio e dalla comunità.
I rituali – due uccelli, acqua viva, legno di cedro, lana scarlatta e issopo – sono ricchi di simboli:
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Un uccello viene sacrificato, l’altro lasciato libero: immagine della morte e della nuova vita
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Il cedro: simbolo di stabilità e permanenza
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La lana scarlatta e l’issopo: evocano la purificazione e la redenzione
Il sacerdote ha un ruolo centrale: non solo esegue i riti, ma dichiara la persona “pura” – un atto di riconciliazione e reintegrazione.
Dettaglio toccante: anche i poveri potevano essere purificati – con offerte alternative. La legge di Dio è giusta e accessibile a tutti.
🔹2. La purificazione delle case (versetti 33–57)
Anche le case possono essere colpite dalla “lebbra” – un’immagine biblica per il peccato, la corruzione o il male spirituale che può penetrare nei nostri spazi di vita.
Le fasi sono simili:
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Diagnosi da parte del sacerdote
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Periodo di osservazione
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Purificazione oppure demolizione completa, se necessario
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Rituale conclusivo con sangue, acqua e uccello vivente
Non si tratta solo di igiene: la presenza di Dio deve riempire ogni ambiente in cui viviamo.
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🟢 Riassunto
Levitico 14 ci insegna:
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Dio vede la malattia e l’impurità – ma anche il cammino della guarigione
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La purificazione è possibile – del corpo, dell’anima, della casa e della comunità
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Il ministero sacerdotale significa trasmettere grazia e riconciliazione
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Nessuno è troppo povero per essere purificato davanti a Dio
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📢 Messaggio per noi oggi
Anche se non viviamo più secondo le leggi rituali, il bisogno di purificazione, perdono e guarigione è più attuale che mai:
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Il peccato ci separa ancora – da Dio, dagli altri e da noi stessi
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Dio offre ancora la guarigione – attraverso il sangue di Gesù, più potente di ogni sacrificio animale
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La comunione con Dio inizia con la purificazione – e porta all’accoglienza
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Anche la nostra “casa” (vita personale, famiglia, ambiente) ha bisogno di essere rinnovata da Dio
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💡 Spunto di riflessione
🔍 Ci sono aree della tua vita colpite da una “lebbra nascosta”? Cose che tendi a nascondere, ma che hanno bisogno di guarigione?
🙏 Sei disposto/a a farti esaminare e purificare dal Sommo Sacerdote – Gesù Cristo?
🏠 Cosa significa per te che Dio vuole rinnovare anche la tua casa – il tuo ambiente di vita?
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📆 27 luglio – 2 agosto 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE – LO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 20
✨ Giuseppe in Egitto
📖 Leggi online qui
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🔵 Introduzione
La storia di Giuseppe è una delle più toccanti dell’Antico Testamento. Ci mostra come Dio, attraverso la sofferenza, l’ingiustizia e le prove, possa plasmare un giovane per renderlo uno strumento di benedizione – non solo per una famiglia, ma per intere nazioni. La vita di Giuseppe è uno specchio dell’educazione divina, della fedeltà di Dio e delle scelte umane.
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🟡 Commento
📌 1. La frattura: solitudine e perdita (inizio del cammino)
Giuseppe viene tradito dai suoi fratelli, venduto e condotto in una terra straniera. La sua infanzia privilegiata finisce bruscamente. Ferito nell’anima, si trova completamente solo. Ma da questa crisi nasce qualcosa di nuovo: nella solitudine, Giuseppe sceglie di confidare in Dio, anche se ha perso tutto il resto.
📌 2. La decisione consapevole per la fedeltà (punto di svolta)
Ricordando l’insegnamento ricevuto sul Dio dei suoi padri, Giuseppe prende una decisione chiara: sarà fedele a Dio, a qualsiasi costo. Questo diventa il punto di svolta della sua vita. Non è più una vittima delle circostanze, ma un servitore del Signore – anche nella condizione di schiavo.
📌 3. Fermezza nella tentazione (la casa di Potifar)
Giuseppe viene tentato dalla moglie di Potifar. La scelta è tra peccare di nascosto o restare fedele rischiando tutto. Egli sceglie la via più difficile e chiede:
“Come potrei fare un male così grande e peccare contro Dio?” (Genesi 39:9)
Non agisce per paura degli uomini, ma per rispetto verso Dio.
📌 4. Fedeltà nell’oscurità (anni di prigione)
Ingiustamente accusato, Giuseppe finisce in prigione. Nonostante l’ingiustizia, non perde la fede. Non si abbandona all’amarezza, ma serve, consola, interpreta sogni. Gli anni in prigione diventano la scuola del carattere.
📌 5. L’elevazione (alla corte del faraone)
Al momento opportuno, Dio apre le porte. Giuseppe viene innalzato, non per caso, ma per il disegno divino. La sua saggezza, fedeltà e dedizione nelle piccole cose lo portano a governare l’Egitto. Da schiavo diventa “padre del paese” (Genesi 41:43). Dio onora la fedeltà con influenza e responsabilità.
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🟢 Riassunto
Il cammino di Giuseppe lo porta dalla tenda del padre, alla schiavitù, alla prigione e infine alla corte del faraone. In ogni fase, egli rimane fedele a Dio – non perché fosse facile, ma perché era giusto. La sua integrità e fede lo rendono uno strumento potente nelle mani di Dio.
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📢 Messaggio per noi oggi
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La guida di Dio non è sempre visibile – ma è sempre fedele.
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Le prove rivelano il nostro vero carattere.
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Chi è fedele in ciò che è piccolo, sarà affidato a cose più grandi.
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Il successo terreno è vuoto senza il timore di Dio – ma con esso diventa duraturo.
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Il carattere si forma nel quotidiano, nelle piccole scelte, nel nascosto.
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💬 Spunto di riflessione
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In quale fase del “cammino di Giuseppe” mi trovo oggi? Nella fossa? Nella casa di Potifar? In prigione? Nell’elevazione?
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Cosa mi impedisce di rimanere fedele a Dio in ogni circostanza?
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La mia integrità dipende dalle circostanze esterne o da una convinzione interiore?
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Quali “piccole decisioni” oggi stanno formando il mio carattere per domani?
