📅 28 luglio 2025
📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
✨ Levitico 13 – Puro o impuro – Cosa rivela la lebbra sul nostro cuore
🔥 Riconoscere e comprendere la santità di Dio
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📜 Testo biblico – Levitico 13 (Riveduta 1927)
1 L’Eterno parlò ancora a Mosè e ad Aaronne, dicendo:
2 “Quand’uno avrà sulla pelle del suo corpo un tumore o una pustola o una macchia lucida che sia sintomo di piaga di lebbra sulla pelle del suo corpo, quel tale sarà menato al sacerdote Aaronne o ad uno de’ suoi figliuoli sacerdoti.
3 Il sacerdote esaminerà la piaga sulla pelle del corpo; e se il pelo della piaga è diventato bianco, e la piaga appare più profonda della pelle del corpo, è piaga di lebbra; e il sacerdote che l’avrà esaminato, dichiarerà quell’uomo impuro.
4 Ma se la macchia lucida sulla pelle del corpo e bianca, e non appare esser più profonda della pelle, e il suo pelo non è diventato bianco, il sacerdote rinchiuderà per sette giorni colui che ha la piaga.
5 Il sacerdote, il settimo giorno, l’esaminerà; e se gli parrà che la piaga si sia fermata e non si sia allargata sulla pelle, il sacerdote lo rinchiuderà altri sette giorni.
6 Il sacerdote, il settimo giorno, lo esaminerà di nuovo; e se vedrà che la piaga non è più lucida e non s’è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quell’uomo puro: è una pustola. Quel tale laverà le sue vesti, e sarà puro.
7 Ma se la pustola s’è allargata sulla pelle dopo ch’egli s’è mostrato al sacerdote per esser dichiarato puro, si farà esaminare per la seconda volta dal sacerdote;
8 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la pustola si è allargata sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è lebbra.
9 Quand’uno avrà addosso una piaga di lebbra, sarà menato al sacerdote.
10 Il sacerdote lo esaminerà; e se vedrà che sulla pelle c’è un tumor bianco, che questo tumore ha fatto imbiancare il pelo e che v’è nel tumore della carne viva,
11 è lebbra inveterata nella pelle del corpo di colui, e il sacerdote lo dichiarerà impuro; non lo rinchiuderà, perché è impuro.
12 E se la lebbra produce delle efflorescenze sulla pelle in modo da coprire tutta la pelle di colui che ha la piaga, dal capo ai piedi, dovunque il sacerdote guardi,
13 il sacerdote lo esaminerà; e quando avrà veduto che la lebbra copre tutto il corpo, dichiarerà puro colui che ha la piaga. Egli è divenuto tutto quanto bianco, quindi è puro.
14 Ma dal momento che apparirà in lui della carne viva, sarà dichiarato impuro.
15 Quando il sacerdote avrà visto la carne viva, dichiarerà quell’uomo impuro; la carne viva è impura; è lebbra.
16 Ma se la carne viva ridiventa bianca, vada colui al sacerdote, e il sacerdote lo esaminerà;
17 e se vedrà che la piaga è ridiventata bianca, il sacerdote dichiarerà puro colui che ha la piaga: è puro.
18 Quand’uno avrà avuto sulla pelle della carne un’ulcera che sia guarita,
19 e poi, sul luogo dell’ulcera apparirà un tumor bianco o una macchia lucida, bianca, tendente al rosso, quel tale si mostrerà al sacerdote.
20 Il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la macchia apparisce più profonda della pelle e che il pelo n’è diventato bianco, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra che è scoppiata nell’ulcera.
21 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che nella macchia non ci sono peli bianchi e che non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà sette giorni.
22 E se la macchia s’allarga sulla pelle, il sacerdote lo dichiarerà impuro; è piaga di lebbra.
23 Ma se la macchia è rimasta allo stesso punto e non si e allargata, è la cicatrice dell’ulcera, e il sacerdote lo dichiarerà puro.
24 Quand’uno avrà sulla pelle del suo corpo una bruciatura cagionata dal fuoco, e su questa bruciatura apparirà una macchia lucida, bianca, tendente al rosso o soltanto bianca,
25 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che il pelo della macchia è diventato bianco e la macchia appare più profonda della pelle, è lebbra scoppiata nella bruciatura. Il sacerdote dichiarerà quel tale impuro; è piaga di lebbra.
26 Ma se il sacerdote, esaminandola, vede che non c’è pelo bianco nella macchia, e ch’essa non è più profonda della pelle e non è più lucida, il sacerdote lo rinchiuderà sette giorni.
27 Il sacerdote, il settimo giorno, l’esaminerà; e se la macchia s’è allargata sulla pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale impuro; è piaga di lebbra.
28 E se la macchia è rimasta ferma nello stesso luogo, e non si è allargata sulla pelle, e non è più lucida, è il tumore della bruciatura; il sacerdote dichiarerà quel tale puro, perch’è la cicatrice della bruciatura.
29 Quand’un uomo o una donna avrà una piaga sul capo o nella barba,
30 il sacerdote esaminerà la piaga; e se vedrà ch’essa appare più profonda della pelle e che v’è del pelo gialliccio e sottile, il sacerdote li dichiarerà impuri; è tigna, è lebbra del capo o della barba.
31 E se il sacerdote, esaminando la piaga della tigna, vedrà che non appare più profonda della pelle e che non v’è pelo nero, il sacerdote rinchiuderà sette giorni colui che ha la piaga della tigna.
32 E se il sacerdote, esaminando il settimo giorno la piaga, vedrà che la tigna non s’è allargata, e che non v’è pelo giallo, e che la tigna non appare più profonda della pelle,
33 quel tale si raderà, ma non raderà il luogo dov’è la tigna; e il sacerdote rinchiuderà altri sette giorni colui che ha la tigna.
34 Il sacerdote, il settimo giorno, esaminerà la tigna; e se vedrà che la tigna non s’è allargata sulla pelle e non appare più profonda della pelle, il sacerdote dichiarerà quel tale puro; colui si laverà le vesti, e sarà puro.
35 Ma se, dopo ch’egli e stato dichiarato puro, la tigna s’è allargata sulla pelle,
36 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che la tigna s’è allargata sulla pelle, il sacerdote non cercherà se v’è del pelo giallo; quel tale è impuro.
37 Ma se vedrà che la tigna s’è fermata e che v’è cresciuto del pelo nero, la tigna è guarita; quel tale è puro, e il sacerdote lo dichiarerà puro.
38 Quand’un uomo o una donna avrà sulla pelle del suo corpo delle macchie lucide, delle macchie bianche,
39 il sacerdote l’esaminerà; e se vedrà che le macchie sulla pelle del loro corpo sono di un bianco pallido, è una eruzione cutanea; quel tale è puro.
40 Colui al quale son cascati i capelli del capo è calvo, ma è puro.
41 Se i capelli gli son cascati dalla parte della faccia, è calvo di fronte, ma è puro.
42 Ma se sulla parte calva del di dietro o del davanti del capo appare una piaga bianca tendente al rosso, è lebbra, scoppiata nella parte calva del di dietro o del davanti del capo.
43 Il sacerdote lo esaminerà; e se vedrà che il tumore della piaga nella parte calva del di dietro o del davanti del capo è bianca tendente al rosso, simile alla lebbra della pelle del corpo,
44 quel tale è un lebbroso; è impuro, e il sacerdote lo dovrà dichiarare impuro; egli ha la sua piaga sul campo.
45 Il lebbroso, affetto da questa piaga, porterà le vesti strappate e il capo scoperto; si coprirà la barba, e andrà gridando: Impuro! impuro!
46 Sarà impuro tutto il tempo che avrà la piaga; è impuro; se ne starà solo; abiterà fuori del campo.
47 Quando apparirà una piaga di lebbra sopra una veste, sia veste di lana o veste di lino,
48 un tessuto o un lavoro a maglia, di lino o di lana, un oggetto di pelle o qualunque altra cosa fatta di pelle,
49 se la piaga sarà verdastra o rossastra sulla veste o sulla pelle, sul tessuto, o sulla maglia, o su qualunque cosa fatta di pelle, è piaga di lebbra, e sarà mostrata al sacerdote.
50 Il sacerdote esaminerà la piaga, e rinchiuderà sette giorni colui che ha la piaga.
51 Il settimo giorno esaminerà la piaga; e se la piaga si sarà allargata sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sulla pelle o sull’oggetto fatto di pelle per un uso qualunque, è una piaga di lebbra maligna; è cosa impura.
52 Egli brucerà quella veste o il tessuto o la maglia di lana o di lino o qualunque oggetto fatto di pelle, sul quale è la piaga; perché è lebbra maligna; saran bruciati col fuoco.
53 E se il sacerdote, esaminandola, vedrà che la piaga non s’è allargata sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sull’oggetto qualunque di pelle,
54 il sacerdote ordinerà che si lavi l’oggetto su cui è la piaga, e lo rinchiuderà altri sette giorni.
55 Il sacerdote esaminerà la piaga, dopo che sarà stata lavata; e se vedrà che la piaga non ha mutato colore, benché non si sia allargata, è un oggetto immondo; lo brucerai col fuoco; v’è corrosione, sia che la parte corrosa si trovi sul diritto o sul rovescio dell’oggetto.
56 E se il sacerdote, esaminandola, vede che la piaga, dopo essere stata lavata, è diventata pallida, la strapperà dalla veste o dalla pelle o dal tessuto o dalla maglia.
57 E se apparisce ancora sulla veste o sul tessuto o sulla maglia o sull’oggetto qualunque fatto di pelle, è una eruzione lebbrosa; brucerai col fuoco l’oggetto su cui e la piaga.
58 La veste o il tessuto o la maglia o qualunque oggetto fatto di pelle che avrai lavato e dal quale la piaga sarà scomparsa, si laverà una seconda volta, e sarà puro.
59 Questa è la legge relativa alla piaga di lebbra sopra una veste di lana o di lino, sul tessuto o sulla maglia o su qualunque oggetto fatto di pelle, per dichiararli puri o impuri”.
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🔵 Introduzione
A prima vista, Levitico 13 può sembrare un capitolo scoraggiante: pieno di regole, istruzioni diagnostiche e dettagli su malattie della pelle e abiti contaminati.
Ma se osserviamo più a fondo, troviamo verità profonde.
La “lebbra” non rappresentava soltanto una realtà medica nell’antico Israele: era anche un simbolo di ciò che l’impurità produce, rivela e distrugge in noi quando non viene riconosciuta e affrontata.
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🟡 Commento
🔹 1. Dio è il metro della purezza
Questo testo ci mostra che la purezza non è soggettiva né arbitraria.
Non era la persona colpita a decidere il proprio stato, ma il sacerdote.
Egli era incaricato di valutare secondo criteri precisi se qualcuno (o qualcosa!) fosse puro o impuro.
Ciò ci ricorda che esiste una verità oggettiva sulla purezza: non la definiamo noi, ma Dio.
Noi spesso giudichiamo dalle apparenze, ma Dio guarda al cuore.
🔹 2. La lebbra come simbolo del peccato
Nel Vecchio Testamento, la lebbra non era soltanto una malattia – era anche un’immagine del peccato.
Così come la lebbra colpisce e corrompe lentamente il corpo fino a isolarlo, il peccato agisce nell’intimo della persona, in silenzio.
I sintomi dovevano essere osservati con attenzione – non ogni cambiamento era pericoloso.
Ma se la condizione peggiorava, era necessario isolare la persona.
Anche il peccato spesso inizia in modo impercettibile – un pensiero, un compromesso, un rifiuto della voce di Dio – ma se non viene fermato, si diffonde nella nostra vita.
🔹 3. Il sacerdote come figura del Redentore
Il sacerdote dichiarava la persona pura o impura, ma non poteva guarire –
era incaricato solo di accertare lo stato spirituale.
Che meraviglia sapere che oggi abbiamo un Sommo Sacerdote: Gesù Cristo.
Lui non si limita a riconoscere le nostre ferite più profonde – le guarisce.
Tocca ciò che è impuro – e lo rende puro.
🔹 4. Anche gli abiti possono diventare impuri
Dal versetto 47 il tema cambia: si parla della lebbra nei vestiti.
Colori verdastri o rossastri, tipi di tessuti e segni di muffa venivano esaminati.
Anche qui: osservazione, isolamento, talvolta distruzione tramite il fuoco.
Queste immagini ci insegnano che il peccato può contaminare anche il nostro ambiente, le nostre abitudini, persino il nostro “aspetto esterno”.
Non tutto ciò che appare bello è anche puro dentro.
E a volte la purificazione richiede misure radicali.
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🟢 Riassunto
Levitico 13 è una guida dettagliata e seria sull’impurità –
ma in ogni riga troviamo un Dio che ama la purezza e vuole preservare la comunione con il Suo popolo.
Dio non prende alla leggera l’impurità –
ma offre sempre una via per ritornare alla purezza.
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📢 Messaggio per noi oggi
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L’impurità non è sempre visibile – serve una diagnosi divina.
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Il peccato non è un problema superficiale, ma una ferita profonda.
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Gesù è il nostro Sommo Sacerdote: Egli riconosce e purifica.
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Siamo invitati, come Daniele un tempo, a invocare la misericordia di Dio nei momenti di bisogno.
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💡 Spunto di riflessione
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Ci sono “lebbre nascoste” nella mia vita – cose che considero innocue, ma che Dio vuole portare alla luce?
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Sono disposto ad ascoltare il giudizio di Dio sulla mia vita, anche se scomodo?
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Cerco la purificazione attraverso mezzi esterni – o lascio che Gesù tocchi la radice del mio problema?
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📆 27 luglio – 2 agosto 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE – LO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 20
✨ Giuseppe in Egitto
📖 Leggi online qui
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🔵 Introduzione
La storia di Giuseppe è una delle più toccanti dell’Antico Testamento. Ci mostra come Dio, attraverso la sofferenza, l’ingiustizia e le prove, possa plasmare un giovane per renderlo uno strumento di benedizione – non solo per una famiglia, ma per intere nazioni. La vita di Giuseppe è uno specchio dell’educazione divina, della fedeltà di Dio e delle scelte umane.
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🟡 Commento
📌 1. La frattura: solitudine e perdita (inizio del cammino)
Giuseppe viene tradito dai suoi fratelli, venduto e condotto in una terra straniera. La sua infanzia privilegiata finisce bruscamente. Ferito nell’anima, si trova completamente solo. Ma da questa crisi nasce qualcosa di nuovo: nella solitudine, Giuseppe sceglie di confidare in Dio, anche se ha perso tutto il resto.
📌 2. La decisione consapevole per la fedeltà (punto di svolta)
Ricordando l’insegnamento ricevuto sul Dio dei suoi padri, Giuseppe prende una decisione chiara: sarà fedele a Dio, a qualsiasi costo. Questo diventa il punto di svolta della sua vita. Non è più una vittima delle circostanze, ma un servitore del Signore – anche nella condizione di schiavo.
📌 3. Fermezza nella tentazione (la casa di Potifar)
Giuseppe viene tentato dalla moglie di Potifar. La scelta è tra peccare di nascosto o restare fedele rischiando tutto. Egli sceglie la via più difficile e chiede:
“Come potrei fare un male così grande e peccare contro Dio?” (Genesi 39:9)
Non agisce per paura degli uomini, ma per rispetto verso Dio.
📌 4. Fedeltà nell’oscurità (anni di prigione)
Ingiustamente accusato, Giuseppe finisce in prigione. Nonostante l’ingiustizia, non perde la fede. Non si abbandona all’amarezza, ma serve, consola, interpreta sogni. Gli anni in prigione diventano la scuola del carattere.
📌 5. L’elevazione (alla corte del faraone)
Al momento opportuno, Dio apre le porte. Giuseppe viene innalzato, non per caso, ma per il disegno divino. La sua saggezza, fedeltà e dedizione nelle piccole cose lo portano a governare l’Egitto. Da schiavo diventa “padre del paese” (Genesi 41:43). Dio onora la fedeltà con influenza e responsabilità.
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🟢 Riassunto
Il cammino di Giuseppe lo porta dalla tenda del padre, alla schiavitù, alla prigione e infine alla corte del faraone. In ogni fase, egli rimane fedele a Dio – non perché fosse facile, ma perché era giusto. La sua integrità e fede lo rendono uno strumento potente nelle mani di Dio.
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📢 Messaggio per noi oggi
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La guida di Dio non è sempre visibile – ma è sempre fedele.
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Le prove rivelano il nostro vero carattere.
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Chi è fedele in ciò che è piccolo, sarà affidato a cose più grandi.
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Il successo terreno è vuoto senza il timore di Dio – ma con esso diventa duraturo.
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Il carattere si forma nel quotidiano, nelle piccole scelte, nel nascosto.
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💬 Spunto di riflessione
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In quale fase del “cammino di Giuseppe” mi trovo oggi? Nella fossa? Nella casa di Potifar? In prigione? Nell’elevazione?
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Cosa mi impedisce di rimanere fedele a Dio in ogni circostanza?
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La mia integrità dipende dalle circostanze esterne o da una convinzione interiore?
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Quali “piccole decisioni” oggi stanno formando il mio carattere per domani?
