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📅 22 luglio 2025
📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
Levitico 7 – Ordine sacro e obbedienza volontaria
🔥  Le leggi sui sacrifici e il loro significato spirituale

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📜 Testo biblico – Levitico 7 (Riveduta 1927)

1 Questa è la legge del sacrifizio di riparazione; è cosa santissima.
2 Nel luogo ove si scanna l’olocausto, si scannerà la vittima di riparazione; e se ne spanderà il sangue sull’altare tutt’intorno;
3 e se ne offrirà tutto il grasso, la coda, il grasso che copre le interiora,
4 i due arnioni, il grasso che v’è sopra e che copre i fianchi, e la rete del fegato, che si staccherà vicino agli arnioni.
5 Il sacerdote farà fumare tutto questo sull’altare, come un sacrifizio fatto mediante il fuoco all’Eterno. Questo è un sacrifizio di riparazione.
6 Ogni maschio tra i sacerdoti ne potrà mangiare; lo si mangerà in luogo santo; è cosa santissima.
7 Il sacrifizio di riparazione è come il sacrifizio per il peccato; la stessa legge vale per ambedue; la vittima sarà del sacerdote che farà l’espiazione.
8 E il sacerdote che offrirà l’olocausto per qualcuno avrà per sé la pelle dell’olocausto che avrà offerto.
9 Così pure ogni oblazione cotta in forno, o preparata in padella, o sulla gratella, sarà del sacerdote che l’ha offerta.
10 E ogni oblazione impastata con olio, o asciutta, sarà per tutti i figliuoli d’Aaronne: per l’uno come per l’altro.
11 Questa è la legge del sacrifizio di azioni di grazie, che si offrirà all’Eterno.
12 Se uno l’offre per riconoscenza, offrirà, col sacrifizio di azioni di grazie, delle focacce senza lievito intrise con olio, delle gallette senza lievito unte con olio, e del fior di farina cotto, in forma di focacce intrise con olio.
13 Presenterà anche, per sua offerta, oltre quelle focacce, delle focacce di pan lievitato, insieme col suo sacrifizio di riconoscenza e di azioni di grazie.
14 D’ognuna di queste offerte si presenterà una parte come oblazione elevata all’Eterno; essa sarà del sacerdote che avrà fatto l’aspersione del sangue del sacrifizio di azioni di grazie.
15 E la carne del sacrifizio di riconoscenza e di azioni di grazie sarà mangiata il giorno stesso ch’esso è offerto; non se ne lascerà nulla fino alla mattina.
16 Ma se il sacrifizio che uno offre è votivo o volontario, la vittima sarà mangiata il giorno ch’ei l’offrirà, e quel che ne rimane dovrà esser mangiato l’indomani;
17 ma quel che sarà rimasto della carne del sacrifizio fino al terzo giorno, dovrà bruciarsi col fuoco.
18 Che se uno mangia della carne del suo sacrifizio di azioni di grazie il terzo giorno, colui che l’ha offerto non sarà gradito; e dell’offerta non gli sarà tenuto conto; sarà cosa aborrita; e colui che ne avrà mangiato porterà la pena della sua iniquità.
19 La carne che sarà stata in contatto di qualcosa d’impuro, non sarà mangiata; sarà bruciata col fuoco.
20 Quanto alla carne che si mangia, chiunque è puro ne potrà mangiare; ma la persona che, essendo impura, mangerà della carne del sacrifizio di azioni di grazie che appartiene all’Eterno, sarà sterminata di fra il suo popolo.
21 E se uno toccherà qualcosa d’impuro, una impurità umana, un animale impuro o qualsivoglia cosa abominevole, immonda, e mangerà della carne del sacrifizio di azioni di grazie che appartiene all’Eterno, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo”.
22 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
23 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Non mangerete alcun grasso, né di bue, né di pecora, né di capra.
24 Il grasso di una bestia morta da sé, o il grasso d’una bestia sbranata potrà servire per qualunque altro uso; ma non ne mangerete affatto;
25 perché chiunque mangerà del grasso degli animali che si offrono in sacrifizio mediante il fuoco all’Eterno, quel tale sarà sterminato di fra il suo popolo.
26 E non mangerete affatto alcun sangue, né di uccelli né di quadrupedi, in tutti i luoghi dove abiterete.
27 Chiunque mangerà sangue di qualunque specie, sarà sterminato di fra il suo popolo”.
28 L’Eterno parlò ancora a Mosè, dicendo:
29 “Parla ai figliuoli d’Israele, e di’ loro: Colui che offrirà all’Eterno il suo sacrifizio di azioni di grazie porterà la sua offerta all’Eterno, prelevandola dal suo sacrifizio di azioni di grazie.
30 Porterà con le proprie mani ciò che dev’essere offerto all’Eterno mediante il fuoco; porterà il grasso insieme col petto, il petto per agitarlo come offerta agitata davanti all’Eterno.
31 Il sacerdote farà fumare il grasso sull’altare; e il petto sarà d’Aaronne e de’ suoi figliuoli.
32 Darete pure al sacerdote, come offerta elevata, la coscia destra dei vostri sacrifizi d’azioni di grazie.
33 Colui de’ figliuoli d’Aaronne che offrirà il sangue e il grasso dei sacrifizi di azioni di grazie avrà, come sua parte, la coscia destra.
34 Poiché, dai sacrifizi di azioni di grazie offerti dai figliuoli d’Israele, io prendo il petto dell’offerta agitata e la coscia dell’offerta elevata, e li do al sacerdote Aaronne e ai suoi figliuoli per legge perpetua, da osservarsi dai figliuoli d’Israele.
35 Questa è la parte consacrata ad Aaronne e consacrata ai suoi figliuoli, dei sacrifizi fatti mediante il fuoco all’Eterno, dal giorno in cui saranno presentati per esercitare il sacerdozio dell’Eterno.
36 Questo l’Eterno ha ordinato ai figliuoli d’Israele di dar loro dal giorno della loro unzione. E’ una parte ch’è loro dovuta in perpetuo, di generazione in generazione”.
37 Questa è la legge dell’olocausto, dell’oblazione, del sacrifizio per il peccato, del sacrifizio di riparazione, della consacrazione e del sacrifizio di azioni di grazie:
38 legge che l’Eterno dette a Mosè sul monte Sinai il giorno che ordinò ai figliuoli d’Israele di presentare le loro offerte all’Eterno nel deserto di Sinai.

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🔵 Introduzione

Il capitolo 7 di Levitico chiude il ciclo delle complesse prescrizioni sacrificali. Non si tratta solo di riti esterni, ma di principi profondi: santità, gratitudine, responsabilità e ordine divino.
In un’epoca in cui tendiamo a personalizzare il culto e a fuggire il sacrificio, questo testo ci ricorda che è Dio stesso a stabilire come avvicinarsi a Lui. Ogni tipo di offerta rivela un aspetto del Suo carattere.

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🟡 Commento

1. Il sacrificio d’espiazione (vv. 1–10)

  • Cosa santissima: come nel sacrificio per il peccato, la colpa è questione grave. Il sangue spruzzato e il grasso bruciato simboleggiano purificazione e riconciliazione.

  • Diritti sacerdotali: solo i sacerdoti maschi ne possono mangiare, segno della loro santità speciale; la pelle dell’olocausto spetta al sacerdote offerente, anticipo di un giusto compenso nel servizio.

  • Principio spirituale: Dio distingue nettamente fra puro e impuro, colpa e giustificazione.

2. Il sacrificio di ringraziamento (vv. 11–21)

  • Pane azzimo e lievitato: qui non si parla di peccato, ma di gratitudine – risposta volontaria alla bontà di Dio.

  • Consumo entro tempi stabiliti: la freschezza dell’offerta riflette l’autenticità del cuore; un culto “stantio” è inaccettabile.

  • Avvertimento sull’impurità: chi mangia in stato d’impurità è escluso, ammonizione contro un culto superficiale.

  • Principio spirituale: la gratitudine è sacra e richiede purezza di cuore.

3. Divieto di grasso e sangue (vv. 22–27)

  • Grasso e sangue: rispettivamente simboli di consacrazione e di vita; vietarne il consumo esprime riverenza per il dono della vita.

  • Principio spirituale: la vita appartiene a Dio, non può essere trattata a piacimento umano.

4. Diritto dei sacerdoti (vv. 28–36)

  • Petto e spalla destra: come offerte di elevazione ed elezione, segni del sostegno divino al sacerdozio.

  • Principio spirituale: il culto è comunitario, un circolo santo di dare e ricevere.

5. Riepilogo delle leggi (vv. 37–38)

  • Panoramica di tutti i sacrifici:

    • Olocausto – consacrazione totale

    • Offerta alimentare – servizio e sostentamento

    • Sacrificio per il peccato – purificazione

    • Sacrificio d’espiazione – riconciliazione

    • Offerta di ordinazione – chiamata al ministero

    • Offerta di ringraziamento – gioia e comunione

  • Origine divina: trasmesse sul Sinai, non invenzioni umane.

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🟢 Riassunto

Levitico 7 rivela la profondità e la varietà del culto sacrificale dell’Antico Testamento. Dietro ogni prescrizione si nasconde un principio spirituale:

  • La colpa necessita di espiazione

  • La gratitudine richiede purezza

  • Il sacro non va contaminato

  • L’ordine di Dio protegge e provvede

  • Il sacrificio non è fine a sé stesso, ma incontro col Dio santo

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📢 Messaggio per noi oggi

Anche se non offriamo più animali, Dio ci chiede ancora:

  • Un cuore puro

  • Una gratitudine sincera

  • Santissima riverenza per la Sua Parola

  • Sacrifici di lode e dedizione (Ebrei 13,15–16)

  • Un sacerdozio rinnovato: noi siamo ora il popolo sacerdotale (1 Pietro 2,9) e abbiamo responsabilità nel servizio spirituale.

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📆 20 – 26 luglio 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE – LO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 18
La lotta notturna
📖 Leggi online qui

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🔵 Introduzione

La storia di Giacobbe è una storia di speranza per chiunque abbia mai lottato con colpa, paura o dubbio. Giacobbe, che un tempo ottenne con l’inganno il diritto di primogenitura, ritorna dopo anni di esilio — segnato, pentito, ma trasformato. Davanti a lui c’è l’incontro con suo fratello Esaù — un uomo che avrebbe ogni motivo per vendicarsi.

Nella notte presso il fiume Jabbok avviene una svolta decisiva. Lì Giacobbe lotta — non solo con un angelo, ma anche con il suo passato, la sua colpa e il suo Dio.

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🟡 Commento

📌 1. Il ritorno di Giacobbe: tra promessa e paura

Giacobbe risponde alla chiamata di Dio e torna nella terra promessa, ma la paura di Esaù lo paralizza. Nonostante le promesse divine, dentro di sé è ancora in lotta con la colpa del passato.

“Allora Giacobbe ebbe grande paura e si angosciò.” – Genesi 32:8

Fa tutto il possibile: manda messaggeri, offre doni, divide il suo bestiame. Ma sa che non basta: c’è bisogno dell’intervento divino.

📌 2. La notte presso il Jabbok – lotta con Dio

Nella solitudine, Giacobbe non fugge, ma prega. Vuole incontrare Dio. All’improvviso, un avversario sconosciuto gli si para davanti — inizia una lotta notturna.

Non ci sono parole, solo scontro fisico.

Ma presto si capisce che non è un semplice uomo: è un essere celeste — l’Angelo del Patto, Cristo stesso (cfr. Malachia 3:1).

Giacobbe resiste — nonostante la ferita all’anca — e si aggrappa all’angelo, chiedendo non potere, ma benedizione.

“Non ti lascerò andare se non mi benedici.” – Genesi 32:27

Ciò che inizia come una lotta fisica diventa una vittoria spirituale: Giacobbe confessa la sua colpa, implora misericordia e riceve un nuovo nome — Israele.

📌 3. Il mattino dopo – dalla paura alla riconciliazione

Giacobbe incontra Esaù — non più come un ingannatore, ma come un uomo segnato da Dio. Zoppica, ma il suo volto è illuminato. E Esaù? Mostra grazia invece che rabbia.

“E Esaù gli corse incontro, lo abbracciò, gli si gettò al collo, lo baciò e piansero.” – Genesi 33:4

La grazia di Dio ha trasformato due cuori: quello di Giacobbe — e quello di Esaù.

📌 4. Un’immagine profetica – il tempo dell’angoscia di Giacobbe

Ellen White interpreta la notte di lotta di Giacobbe come un’anticipazione del tempo della fine:

Il popolo di Dio affronterà un tempo di angoscia (cfr. Geremia 30:5–7).
Satana li accuserà, opprimendoli con sensi di colpa.
Ma come Giacobbe, si aggrapperanno alle promesse di Dio — nonostante la paura e la debolezza — e la grazia di Dio li sosterrà.

“Chi si aggrappa alle promesse di Dio come Giacobbe, le vedrà adempiute come lui.” – Patriarchi e Profeti

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🟢 Riassunto

Giacobbe lotta con Dio — e riceve una benedizione.

Da ingannatore a vincitore: Israele — “colui che lotta con Dio e vince”.

La grazia di Dio supera la colpa, non ci separa, ma ci riconcilia.

La storia di Giacobbe è anche la nostra: paura, lotta, perdono e nuova identità in Cristo.

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📢 Messaggio per noi oggi

Hai qualcosa che ti separa da Dio? Giacobbe dimostra che il pentimento sincero viene ascoltato.

Nelle difficoltà della tua vita: non confidare negli uomini, ma nelle promesse di Dio.

La fede che lotta fino alla fine non sarà delusa.

Dio non benedice i più forti — ma quelli che si aggrappano a Lui.

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💬 Spunto di riflessione

Con cosa stai lottando oggi? Paura, colpa, dubbio?

Sei disposto a non lasciar andare Dio — anche se sei ferito?

Quale promessa ti sostiene quando tutto crolla?

“Non ti lascerò andare se non mi benedici.” — che queste parole possano essere anche la tua preghiera oggi.

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📆 20 – 26 luglio 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE – LO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 19
Il ritorno di Giacobbe in Canaan
📖 Leggi online qui

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🔵 Introduzione

Il ritorno di Giacobbe a Canaan è segnato da promesse adempiute, rinnovamento interiore – ma anche da tragici errori dei suoi figli. Il patriarca, ormai maturo, sperimenta sia la grazia di Dio che le conseguenze delle colpe passate all’interno della sua famiglia. In questa fase della sua vita, impariamo quanto la benedizione divina sia strettamente legata alla responsabilità personale.

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🟡 Commento

📌 1. Gratitudine e adorazione a Sichem

Giacobbe arriva “sano e salvo” a Sichem – una testimonianza che Dio ha mantenuto la sua promessa. Compra un terreno, erige un altare e proclama pubblicamente: “Dio è il Dio d’Israele”. La sua fede si manifesta nella vita quotidiana attraverso l’adorazione, i sacrifici e la gratitudine.

📌 2. La tragedia di Dina e il massacro di Sichem (Genesi 34)

La vicenda di Dina rivela quanto possa essere pericoloso aprirsi all’influenza di una cultura senza Dio. La vendetta brutale di Simeone e Levi getta disonore sulla famiglia. Giacobbe riconosce la decadenza morale dei suoi figli e ne resta profondamente scosso. Questo episodio rappresenta una battuta d’arresto drammatica nel suo cammino spirituale.

📌 3. Purificazione e ritorno a Betel

Dio chiama Giacobbe a tornare al luogo della promessa. Ma prima di arrivare a Betel, Giacobbe guida una riforma spirituale nel suo accampamento. Idoli e ornamenti stranieri vengono sepolti – simbolo di una nuova consacrazione. A Betel, Dio gli appare di nuovo e rinnova il patto.

📌 4. Colpi del destino lungo il cammino: la morte di Debora e Rachele

Le ultime tappe del viaggio sono segnate da perdite dolorose. Rachele muore dando alla luce Beniamino – un dolore profondo per Giacobbe, poiché il suo amore per lei aveva segnato la sua vita. Anche la morte di Debora, nutrice di Rebecca, riporta alla luce vecchi ricordi. In tutto ciò, Dio richiama ancora una volta Giacobbe alla fedeltà.

📌 5. Ritorno a Hebron – riconciliazione con Esaù

Giacobbe incontra di nuovo suo padre Isacco e si prende cura di lui nei suoi ultimi anni. Anche con Esaù si ristabilisce una convivenza pacifica. Tuttavia, i fratelli continuano a vivere separati, perché le loro vite hanno preso direzioni troppo diverse.

📌 6. L’eredità dell’educazione: Giuseppe e i suoi fratelli (Genesi 37)

Le conseguenze della gelosia, del favoritismo e della struttura familiare poligama diventano ora evidenti. Giuseppe è il figlio della speranza, sensibile, timorato di Dio – ma anche bersaglio dell’odio dei suoi fratelli. La sua vendita in Egitto rappresenta la prossima fase di prova nel piano di salvezza di Dio.

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🟢 Riassunto

Giacobbe ritorna sotto la protezione di Dio nella terra promessa. Sperimenta la fedeltà di Dio, ma anche conflitti familiari, peccato e perdite dolorose. I suoi figli mostrano debolezze caratteriali – specialmente nel tradimento di Giuseppe. Ma proprio nel caos inizia il piano di Dio attraverso Giuseppe, che Egli salverà ed eleverà.

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📢 Messaggio per noi oggi

Le promesse di Dio si compiono, anche quando il nostro cammino è segnato da colpa e sofferenza.

La famiglia ha bisogno di guida spirituale e purezza – i compromessi hanno un prezzo alto.

Pentimento, purificazione e ritorno a Dio aprono a un nuovo inizio.

Le nostre decisioni influenzano le generazioni – per benedizione o per dolore.

Ciò che l’uomo intende per male, Dio può trasformarlo in bene.

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💬 Spunto di riflessione

Ci sono “dei stranieri” nella tua vita – cose che prendono il posto della tua devozione a Dio?
Dove ti sta chiamando Dio a vivere un “momento Betel” di rinnovamento?
La tua famiglia è un luogo dove Dio viene adorato – ogni giorno, in modo visibile, insieme?
Ti lasci formare dalla grazia di Dio, anche dopo essere passato attraverso errori?

“Dio non rigetta nessuno che ritorna a Lui con pentimento sincero.”

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