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📅 14 luglio 2025
📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
Esodo 39 – Santo per il Signore – I vestiti sacerdotali e l’opera compiuta
La bellezza dell’obbedienza – Quando le istruzioni divine vengono adempiute con dedizione

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📜 Testo biblico – Esodo 39 (Riveduta 1927)

1 Poi, con le stoffe tinte in violaceo, porporino e scarlatto, fecero de’ paramenti cerimoniali ben lavorati per le funzioni nel santuario, e fecero i paramenti sacri per Aaronne, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
2 Si fece l’efod, d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto.
3 E batteron l’oro in lamine e lo tagliarono in fili, per intesserlo nella stoffa violacea, porporina, scarlatta, e nel lino fino, e farne un lavoro artistico.
4 Gli fecero delle spallette, unite assieme; in guisa che l’efod era tenuto assieme mediante le sue due estremità.
5 E la cintura artistica che era sull’efod per fissarlo, era tutta d’un pezzo con l’efod, e del medesimo lavoro d’esso: cioè, d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
6 Poi lavorarono le pietre d’onice, incastrate in castoni d’oro, sulle quali incisero i nomi de’ figliuoli d’Israele, come s’incidono i sigilli.
7 E le misero sulle spallette dell’efod, come pietre di ricordanza per i figliuoli d’Israele, nel modo che l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
8 Poi si fece il pettorale, artisticamente lavorato, come il lavoro dell’efod: d’oro, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto.
9 Il pettorale era quadrato; e lo fecero doppio; avea la lunghezza d’una spanna e una spanna di larghezza; era doppio.
10 E v’incastonarono quattro ordini di pietre; nel primo ordine v’era un sardonio, un topazio e uno smeraldo;
11 nel secondo ordine, un rubino, uno zaffiro, un calcedonio;
12 nel terzo ordine, un’opale, un’agata, un’ametista;
13 nel quarto ordine, un grisolito, un onice e un diaspro. Queste pietre erano incastrate nei loro castoni d’oro.
14 E le pietre corrispondevano ai nomi dei figliuoli d’Israele, ed erano dodici, secondo i loro nomi; erano incise come de’ sigilli, ciascuna col nome d’una delle dodici tribù.
15 Fecero pure sul pettorale delle catenelle d’oro puro, intrecciate a mo’ di cordoni.
16 E fecero due castoni d’oro e due anelli d’oro, e misero i due anelli alle due estremità del pettorale.
17 E fissarono i due cordoni d’oro ai due anelli alle estremità del pettorale;
18 e attaccarono gli altri due capi dei due cordoni d’oro ai due castoni, e li misero sulle due spallette dell’efod, sul davanti.
19 Fecero anche due anelli d’oro e li misero alle altre due estremità del pettorale, sull’orlo interiore vòlto verso l’efod.
20 E fecero due altri anelli d’oro, e li misero alle due spallette dell’efod, in basso, sul davanti, vicino al punto dove avveniva la giuntura, al disopra della cintura artistica dell’efod.
21 E attaccarono il pettorale mediante i suoi anelli agli anelli dell’efod con un cordone violaceo, affinché il pettorale fosse al disopra della banda artisticamente lavorata dell’efod, e non si potesse staccare dall’efod; come l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
22 Si fece pure il manto dell’efod, di lavoro tessuto tutto di color violaceo,
23 e l’apertura, in mezzo al manto, per passarvi il capo: apertura, come quella d’una corazza, con all’intorno un’orlatura tessuta, perché non si strappasse.
24 E all’orlo inferiore del manto fecero delle melagrane di color violaceo, porporino e scarlatto, di filo ritorto.
25 E fecero de’ sonagli d’oro puro; e posero i sonagli in mezzo alle melagrane all’orlo inferiore del manto, tutt’all’intorno, fra le melagrane:
26 un sonaglio e una melagrana, un sonaglio e una melagrana, sull’orlatura del manto, tutt’all’intorno, per fare il servizio, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
27 Si fecero pure le tuniche di lino fino, di lavoro tessuto, per Aaronne e per i suoi figliuoli,
28 e la mitra di lino fino e le tiare di lino fino da servir come ornamento e le brache di lino fino ritorto,
29 e la cintura di lino fino ritorto, di color violaceo, porporino, scarlatto, in lavoro di ricamo, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
30 E fecero d’oro puro la lamina del sacro diadema, e v’incisero, come s’incide sopra un sigillo: SANTO ALL’ETERNO.
31 E v’attaccarono un nastro violaceo per fermarla sulla mitra, in alto, come l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
32 Così fu finito tutto il lavoro del tabernacolo e della tenda di convegno. I Figliuoli d’Israele fecero interamente come l’Eterno aveva ordinato a Mosè; fecero a quel modo.
33 Poi portarono a Mosè il tabernacolo, la tenda e tutti i suoi utensili, i suoi fermagli, le sue tavole le sue traverse, le sue colonne, le sue basi;
34 la coperta di pelli di montone tinte in rosso, la coperta di pelli di delfino e il velo di separazione;
35 l’arca della testimonianza con le sue stanghe, e il propiziatorio;
36 la tavola con tutti i suoi utensili e il pane della presentazione;
37 il candelabro d’oro puro con le sue lampade, le lampade disposte in ordine, tutti i suoi utensili, e l’olio per il candelabro;
38 l’altare d’oro, l’olio dell’unzione, il profumo fragrante, e la portiera per l’ingresso della tenda;
39 l’altare di rame, la sua gratella di rame, le sue stanghe e tutti i suoi utensili, la conca con la sua base;
40 le cortine del cortile, le sue colonne con le sue basi, la portiera per l’ingresso del cortile, i cordami del cortile, i suoi piuoli e tutti gli utensili per il servizio del tabernacolo, per la tenda di convegno;
41 i paramenti cerimoniali per le funzioni nel santuario, i paramenti sacri per il sacerdote Aaronne e i paramenti de’ suoi figliuoli per esercitare il sacerdozio.
42 I figliuoli d’Israele eseguirono tutto il lavoro, secondo che l’Eterno aveva ordinato a Mosè.
43 E Mosè vide tutto il lavoro; ed ecco, essi l’aveano eseguito come l’Eterno aveva ordinato; l’aveano eseguito a quel modo. E Mosè li benedisse.

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🔵 Introduzione

In Esodo 39 raggiungiamo uno dei punti culminanti del libro: i vestiti sacerdotali vengono realizzati, il santuario viene completato – e Mosè benedice il lavoro. Questo passaggio ci mostra con quale precisione e riverenza il popolo di Israele seguì le istruzioni di Dio. Ogni filo, ogni colore, ogni pietra aveva un significato spirituale.

Questo capitolo non ci parla solo di abiti sacerdotali o di oggetti sacri, ma ci insegna anche sull’obbedienza, sulla chiamata e sulla bellezza della santità.

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🟡 Commento

1. I vestiti sacerdotali (versetti 1–31)

  • Versetti 1–5: Il manto di Aronne – realizzato con materiali preziosi: fili d’oro, porpora, scarlatto e lino fino.

  • Versetti 6–7: Le pietre d’onice con i nomi delle dodici tribù – un ricordo che il sommo sacerdote rappresenta tutto il popolo davanti a Dio.

  • Versetti 8–21: Il pettorale del giudizio – con dodici pietre preziose, ognuna incisa con il nome di una tribù. Ogni persona è preziosa agli occhi di Dio.

  • Versetti 22–26: Il manto di porpora blu con melograni e campanelli d’oro – simboli di fertilità e di vigilanza costante nel servizio.

  • Versetti 27–29: Altri abiti per Aronne e i suoi figli – purezza e dignità per il ministero sacerdotale.

  • Versetti 30–31: La corona sacra con l’iscrizione: «Santo al Signore» – un segno di totale consacrazione a Dio.

2. Il completamento del tabernacolo (versetti 32–43)

Gli Israeliti portano tutti gli elementi del santuario – esattamente come Dio aveva ordinato.
Mosè esamina tutto con attenzione – e benedice il popolo per la sua fedeltà.

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🟢 Riassunto

In Esodo 39 il santuario è completamente preparato. I vestiti del sommo sacerdote sono opere d’arte ricche di simbolismo divino – e riflettono la chiamata alla santità. Tutti gli elementi del santuario sono realizzati con precisione e dedizione. Il popolo d’Israele dimostra di aver imparato dall’idolatria passata e di essere ora pronto a onorare Dio attraverso l’obbedienza.

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📢 Messaggio per noi oggi

Dio è un Dio di ordine, di bellezza – ma anche di chiamata e di santità. Questo capitolo ci ricorda:

  • Chi vuole servire Dio deve essere preparato e consacrato.

  • Dio merita il meglio – il nostro tempo, i nostri talenti, la nostra attenzione.

  • Ogni parte della tua vita può essere un “abito sacro” – se la consacri a Dio.

  • Dio benedice ciò che viene fatto con fedeltà e amore secondo la Sua volontà.

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💡 Spunto di riflessione

Sulla placca frontale di Aronne era inciso:
«Santo al Signore».
Quando oggi ti guardi allo specchio – cosa leggi sulla tua fronte?
Vivi con l’attitudine: «La mia vita appartiene completamente al Signore»?
Dio non ti chiama solo alla salvezza – ma anche alla santificazione e alla dedizione.

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📆 13 – 19 luglio 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE – LO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen White | Patriarchi e Profeti – Capitolo 17
✨ L’esilio di Giacobbe
📖 Leggi online qui

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🔵 Introduzione

Giacobbe non lascia la sua casa come un eroe, ma come un fuggitivo. Non a causa di nemici esterni, ma a causa di una colpa interiore. Ed è proprio su questo cammino – pieno di paura, incertezza e dubbi – che la fedeltà di Dio si rivela in modo meraviglioso. Il capitolo 17 del libro Patriarchi e Profeti descrive in modo impressionante come Dio, nonostante la colpa e la fuga, non solo perdoni il suo servo, ma lo usi per adempiere le sue promesse.

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🟡 Commento

📌 1. Giacobbe fugge – solo, impaurito e spezzato

Giacobbe lascia la casa paterna per paura dell’ira di Esaù.
È pieno di rimorso e senso di colpa, si sente abbandonato – dalla famiglia, e forse anche da Dio.
In questa solitudine, comincia a pregare sinceramente. La sua preghiera non è arrogante, ma umile e disperata.

📌 2. Il cielo si apre – la scala celeste (Genesi 28)

In un sogno, Giacobbe vede una scala che collega il cielo e la terra.
Gli angeli salgono e scendono – simbolo del servizio divino verso di noi.
Dio stesso si trova in cima alla scala e ripete a Giacobbe la promessa fatta ad Abramo.
Giacobbe riceve non solo incoraggiamento, ma anche una promessa:
«Io sono con te… non ti abbandonerò.»

📌 3. Giacobbe si sveglia – da peccatore ad adoratore

Giacobbe riconosce: «Il Signore è in questo luogo, e io non lo sapevo!»
Erige una pietra come memoriale, chiama il luogo Betel («Casa di Dio») e fa un voto a Dio – per gratitudine, non come condizione.
Promette di rimanere fedele, di dare la decima e di seguire il Signore.

📌 4. Giacobbe a Haran – fedele nonostante la delusione

A Haran, Giacobbe incontra la futura moglie Rachele.
Serve per sette anni – con amore, fedeltà e pazienza.
Ma Labano lo inganna: al posto di Rachele, gli dà Lea.
Giacobbe è tradito – ma resta.
Per 20 anni lavora con impegno, subisce diverse ingiustizie, ma Dio lo benedice nonostante tutto.

📌 5. Il ritorno – una decisione in mezzo alla prova

Giacobbe capisce che è tempo di tornare a casa.
Prega di nuovo – e ricorda la promessa fatta da Dio a Betel.
Dio risponde: «Torna… io sono con te.»
Labano lo insegue – ma Dio protegge Giacobbe.
Viene stabilita un’alleanza di pace chiamata Mizpa«Il Signore vegli su di te e su di me.»

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🟢 Riassunto

Giacobbe inizia il suo cammino come un fuggitivo, con senso di colpa, paura e insicurezza. Ma Dio gli appare – non con punizione, ma con grazia.
Nel duro cammino verso la terra straniera, Giacobbe cresce spiritualmente, viene plasmato dalle prove e rimane fedele a Dio.
Da imbroglione, diventa pastore, padre e portatore della promessa.

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📢 Messaggio per noi oggi

Anche noi viviamo momenti di colpa, solitudine e incertezza.
Forse ci sentiamo falliti, incompresi o sfruttati. Ma Dio non ci abbandona.
Proprio nelle valli più profonde, Egli rivela la sua fedeltà.

La storia di Giacobbe ci mostra:

  • Dio apre nuove vie con persone spezzate.

  • Il tuo passato non determina la tua chiamata.

  • Dio mantiene le sue promesse – anche quando noi falliamo.

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💬 Spunto di riflessione

  • Ho mai sperimentato Dio come Giacobbe – nel mezzo di una crisi?

  • Com’è il mio “Betel”? Dove mi ha mostrato Dio la sua vicinanza?

  • Sono pronto, come Giacobbe, a dedicare a Dio la mia vita, i miei doni e la mia decima?

  • Cosa devo lasciare oggi per rispondere alla chiamata di Dio a tornare a Lui?

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