📅 1 luglio 2025
📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
✨ Esodo 26 – Il Tabernacolo: la dimora di Dio tra gli uomini
⛺ Un luogo di santità, ordine e presenza divina
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📜 Testo biblico – Esodo 26 (Riveduta 1927)
1 Farai poi il tabernacolo di dieci teli di lino fino ritorto, di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei cherubini artisticamente lavorati.
2 La lunghezza d’ogni telo sarà di ventotto cubiti, e la larghezza d’ogni telo di quattro cubiti; tutti i teli saranno d’una stessa misura.
3 Cinque teli saranno uniti assieme, e gli altri cinque teli saran pure uniti assieme.
4 Farai de’ nastri di color violaceo all’orlo del telo ch’è all’estremità della prima serie; e lo stesso farai all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie.
5 Metterai cinquanta nastri al primo telo, e metterai cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie di teli: i nastri si corrisponderanno l’uno all’altro.
6 E farai cinquanta fermagli d’oro, e unirai i teli l’uno all’altro mediante i fermagli, perché il tabernacolo formi un tutto.
7 Farai pure dei teli di pel di capra, per servir da tenda per coprire il tabernacolo: di questi teli ne farai undici.
8 La lunghezza d’ogni telo sarà di trenta cubiti, e la larghezza d’ogni telo, di quattro cubiti; gli undici teli avranno la stessa misura.
9 Unirai assieme, da sé, cinque di questi teli, e unirai da sé gli altri sei, e addoppierai il sesto sulla parte anteriore della tenda.
10 E metterai cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della prima serie, e cinquanta nastri all’orlo del telo ch’è all’estremità della seconda serie di teli.
11 E farai cinquanta fermagli di rame, e farai entrare i fermagli nei nastri e unirai così la tenda, in modo che formi un tutto.
12 Quanto alla parte che rimane di soprappiù dei teli della tenda, la metà del telo di soprappiù ricadrà sulla parte posteriore del tabernacolo;
13 e il cubito da una parte e il cubito dall’altra parte che saranno di soprappiù nella lunghezza dei teli della tenda, ricadranno sui due iati del tabernacolo, di qua e di là, per coprirlo.
14 Farai pure per la tenda una coperta di pelli di montone tinte di rosso, e sopra questa un’altra coperta di pelli di delfino.
15 Farai per il tabernacolo delle assi di legno d’acacia, messe per ritto.
16 La lunghezza d’un’asse sarà di dieci cubiti, e la larghezza d’un’asse, di un cubito e mezzo.
17 Ogni asse avrà due incastri paralleli; farai così per tutte le assi del tabernacolo.
18 Farai dunque le assi per il tabernacolo: venti assi dal lato meridionale, verso il sud.
19 Metterai quaranta basi d’argento sotto le venti assi: due basi sotto ciascun’asse per i suoi due incastri.
20 E farai venti assi per il secondo lato dei tabernacolo, il lato di nord,
21 e le oro quaranta basi d’argento: due basi sotto ciascun’asse.
22 E per la parte posteriore del tabernacolo, verso occidente, farai sei assi.
23 Farai pure due assi per gli angoli del tabernacolo, dalla parte posteriore.
24 Queste saranno doppie dal basso in su, e al tempo stesso formeranno un tutto fino in cima, fino al primo anello. Così sarà per ambedue le assi, che saranno ai due angoli.
25 Vi saranno dunque otto assi, con le loro basi d’argento: sedici basi: due basi sotto ciascun’asse.
26 Farai anche delle traverse di legno d’acacia: cinque, per le assi di un lato del tabernacolo;
27 cinque traverse per le assi dell’altro lato del tabernacolo, e cinque traverse per le assi della parte posteriore del tabernacolo, a occidente.
28 La traversa di mezzo, in mezzo alle assi, passera da una parte all’altra.
29 E rivestirai d’oro le assi, e farai d’oro i loro anelli per i quali passeranno le traverse, e rivestirai d’oro le traverse.
30 Erigerai il tabernacolo secondo la forma esatta che te n’è stata mostrata sul monte.
31 Farai un velo di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto con de’ cherubini artisticamente lavorati,
32 e lo sospenderai a quattro colonne di acacia, rivestite d’oro, che avranno i chiodi d’oro e poseranno su basi d’argento.
33 Metterai il velo sotto i fermagli; e quivi, al di là del velo, introdurrai l’arca della testimonianza; quel velo sarà per voi la separazione del luogo santo dal santissimo.
34 E metterai il propiziatorio sull’arca della testimonianza nel luogo santissimo.
35 E metterai la tavola fuori del velo, e il candelabro dirimpetto alla tavola dal lato meridionale del tabernacolo; e metterai la tavola dal lato di settentrione.
36 Farai pure per l’ingresso della tenda una portiera di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, in lavoro di ricamo.
37 E farai cinque colonne di acacia per sospendervi la portiera; le rivestirai d’oro, e avranno i chiodi d’oro e tu fonderai per esse cinque basi di rame.
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🔵 Introduzione
In mezzo a un popolo in cammino nel deserto, Dio dà al Suo popolo un’istruzione straordinaria: desidera abitare in mezzo a loro. Non in un palazzo, né su una montagna, ma proprio nel loro mezzo — in modo visibile, tangibile, ordinato.
Il capitolo 26 di Esodo rivela le istruzioni dettagliate per la costruzione del tabernacolo (in ebraico Mishkan, “dimora”), un santuario interamente orientato verso la santità, la bellezza e la presenza di Dio.
Queste istruzioni tecniche non sono semplici dettagli architettonici: rappresentano un principio spirituale — Dio ama l’ordine, richiede santità e desidera abitare tra il Suo popolo.
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🟡 Commento
1. La dimora fatta di tessuti preziosi (versetti 1–14)
Il tabernacolo è costituito da tende artisticamente tessute. Il lino bianco (purezza), il blu (cielo/divinità), il porpora (regalità) e lo scarlatto (sacrificio) simboleggiano diversi aspetti della verità divina. Sono ricamati anche dei cherubini — esseri celesti che custodiscono il trono di Dio.
➡ La presenza di Dio richiede bellezza e significato simbolico.
Vengono aggiunti diversi strati protettivi: pelo di capra, pelli di montone tinte di rosso e pelli di tasso.
➡ Il tabernacolo è semplice all’esterno, ma meraviglioso all’interno — immagine di profondità spirituale nascosta dietro l’umiltà esterna.
2. La struttura di assi e traversi (versetti 15–30)
La costruzione non è lasciata al caso, ma è solida e durevole — in legno di acacia, un materiale resistente. Le assi sono rivestite d’oro e poggiano su basi d’argento — simbolo di santità fondata sulla redenzione (l’argento rappresenta il riscatto).
➡ La casa di Dio richiede stabilità spirituale, non solo emozione. Serve struttura e valore.
I traversi uniscono tutte le parti — segno di unità nella diversità.
➡ Nel Regno di Dio, nessuno è isolato — ognuno è parte del tutto.
3. Le tende — accesso e separazione (versetti 31–37)
Il luogo santissimo è separato da una tenda riccamente decorata, con cherubini. Solo il sommo sacerdote poteva oltrepassarla una volta all’anno.
➡ L’accesso a Dio non è scontato — la santità richiede separazione.
Un’altra tenda all’ingresso del santuario simboleggia l’accesso — ma anche la condizione. L’accesso a Dio è possibile, ma alle Sue condizioni.
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🟢 Riassunto
Dio dà a Mosè istruzioni precise per la costruzione del tabernacolo.
La dimora è composta da tende tessute, una struttura in legno, traversi e due tende.
Ogni elemento ha un significato simbolico: colori, materiali, dimensioni.
La struttura separa il Santo dal Santissimo — mostrando l’esigenza divina di riverenza, purezza e ordine.
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📢 Messaggio per noi oggi
Dio vuole abitare in mezzo a noi — non solo simbolicamente, ma realmente.
Ma questo Dio è santo. La Sua presenza non è casuale; è accompagnata da un ordine divino. Questo capitolo ci ricorda:
La santità ha bisogno di spazio. E questo spazio ha bisogno di struttura.
Oggi, noi — i credenti — siamo il tempio di Dio (cfr. 1 Corinzi 3:16).
Come costruiamo la nostra “tenda spirituale”?
La nostra vita è ordinata, pura, preparata per la presenza di Dio?
O regna il disordine spirituale?
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💡 Spunti di riflessione
E se Dio oggi ti dicesse: “Voglio abitare con te”?
Troverebbe nel tuo cuore un luogo purificato?
C’è nella tua vita una “tenda” — una chiara separazione tra il sacro e il mondano?
Il tuo “interno” è prezioso — o ti stai solo occupando dell’apparenza esterna?
Il tabernacolo ci insegna: Dio abita dove è onorato, non solo dove è invitato.
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📆 29 Giugno – 05 Luglio 2025
📆 LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA
📖 Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 14
✨ La distruzione di Sodoma
📖 Leggi qui online
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🔵 Introduzione
Sodoma era bella, ricca, raffinata – eppure si perse nella colpa, nel peccato e infine nel giudizio di Dio.
La storia di Lot e della distruzione di Sodoma è più di un evento storico: è un avvertimento, un invito e uno specchio per il nostro tempo.
In mezzo a prosperità, piacere e indifferenza religiosa, anche oggi sentiamo la voce di Dio:
“Salva la tua vita e non guardare indietro.”
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🟡 Commento
1. Il fascino di Sodoma – ricchezza esteriore, decadimento interiore
Sodoma era “come il giardino del Signore” – fertile, bella e comoda. Ma:
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L’abbondanza portò all’orgoglio.
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L’ozio distrusse il carattere.
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La ricchezza alimentò l’egoismo e la decadenza morale.
Sodoma era prospera, ma spiritualmente morta.
2. L’avvertimento di Dio – grazia prima del giudizio
Dio mandò degli angeli per salvare Lot.
Lot era giusto, ma esitante.
La sua famiglia era legata ai beni e alla comodità.
La grazia di Dio è reale – ma ha un tempo limitato.
3. La moglie di Lot – un cuore ancora a Sodoma
Era sulla via della salvezza, ma il suo cuore era rivolto al passato.
Un ultimo sguardo le costò la vita.
Non è il luogo che conta – ma dove si trova il tuo cuore.
4. Le conseguenze delle scelte sbagliate
I discendenti di Lot (Moabiti e Ammoniti) divennero nemici di Dio.
Un solo passo sbagliato portò generazioni alla rovina.
Le decisioni personali hanno effetti che si estendono per generazioni.
5. Il contrasto: Abramo e Lot
Abramo visse come forestiero, con fede.
Lot cercò la comodità – e perse quasi tutto.
La fede sceglie ciò che è eterno, anche se oggi sembra difficile.
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🟢 Sintesi
La caduta di Sodoma è:
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una testimonianza della pazienza di Dio – ma anche della sua giustizia,
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uno specchio dello stato morale del nostro mondo,
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un invito al ravvedimento,
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un promemoria: la ricchezza senza Dio è pericolosa,
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un avvertimento: non esitare quando Dio chiama!
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📢 Messaggio per noi oggi
Viviamo in un mondo come Sodoma – segnato da prosperità, egoismo e relativismo morale.
La grazia di Dio ci chiama ancora oggi – non per condannarci, ma per salvarci.
Non esitare quando Dio ti chiama – il tempo della grazia è limitato.
Le tue scelte influenzano la tua famiglia, i tuoi discendenti, la tua eternità.
Cerca la patria migliore – la città il cui architetto è Dio.
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💬 Spunto di riflessione
Dov’è la mia “Sodoma”? Dove cerco comodità invece dell’obbedienza?
Esito come Lot – pur conoscendo la voce di Dio?
Il mio cuore è più legato ai beni, alla carriera, alla sicurezza – o alla volontà di Dio?
Vivo come Abramo – ospite in questo mondo, aspettando la patria celeste?
