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📅 18 giugno 2025

📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA

Esodo 13 – Memoria, obbedienza e guida divina

La consacrazione dei primogeniti, il pane azzimo e la presenza di Dio nel cammino verso la libertà

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📜 Testo biblico – Esodo 13 (Riveduta 1927)

1 L’Eterno parlò a Mosè, dicendo: “Consacrami ogni primogenito,
2 tutto ciò che nasce primo tra i figliuoli d’Israele, tanto degli uomini quanto degli animali: esso mi appartiene”.
3 E Mosè disse al popolo: “Ricordatevi di questo giorno, nel quale siete usciti dall’Egitto, dalla casa di servitù; poiché l’Eterno vi ha tratti fuori di questo luogo, con mano potente; non si mangi pane lievitato.
4 Voi uscite oggi, nel mese di Abib.
5 Quando dunque l’Eterno ti avrà introdotto nel paese dei Cananei, degli Hittei, degli Amorei, degli Hivvei e dei Gebusei che giurò ai tuoi padri di darti, paese ove scorre il latte e il miele, osserva questo rito, in questo mese.
6 Per sette giorni mangia pane senza lievito; e il settimo giorno si faccia una festa all’Eterno.
7 Si mangi pane senza lievito per sette giorni; e non si vegga pan lievitato presso di te, né si vegga lievito presso di te, entro tutti i tuoi confini.
8 E in quel giorno tu spiegherai la cosa al tuo figliuolo, dicendo: Si fa così, a motivo di quello che l’Eterno fece per me quand’uscii dall’Egitto.
9 E ciò ti sarà come un segno sulla tua mano, come un ricordo fra i tuoi occhi, affinché la legge dell’Eterno sia nella tua bocca; poiché l’Eterno ti ha tratto fuori dall’Egitto con mano potente.
10 Osserva dunque questa istituzione, al tempo fissato, d’anno in anno”.
11 “Quando l’Eterno t’avrà introdotto nel paese dei Cananei, come giurò a te e ai tuoi padri, e te lo avrà dato,
12 consacra all’Eterno ogni fanciullo primogenito e ogni primo parto del bestiame che t’appartiene: i maschi saranno dell’Eterno.
13 Ma riscatta ogni primo parto dell’asino con un agnello; e se non lo vuoi riscattare, fiaccagli il collo; riscatta anche ogni primogenito dell’uomo fra i tuoi figliuoli.
14 E quando, in avvenire, il tuo figliuolo t’interrogherà, dicendo: Che significa questo? gli risponderai: L’Eterno ci trasse fuori dall’Egitto, dalla casa di servitù, con mano potente;
15 e avvenne che, quando Faraone s’ostinò a non lasciarci andare, l’Eterno uccise tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, tanto i primogeniti degli uomini quanto i primogeniti degli animali; perciò io sacrifico all’Eterno tutti i primi parti maschi, ma riscatto ogni primogenito dei miei figliuoli.
16 Ciò sarà come un segno sulla tua mano e come un frontale fra i tuoi occhi, poiché l’Eterno ci ha tratti dall’Egitto con mano potente”.
17 Or quando Faraone ebbe lasciato andare il popolo, Iddio non lo condusse per la via del paese de’ Filistei, perché troppo vicina; poiché Iddio disse: “Bisogna evitare che il popolo, di fronte a una guerra, si penta e torni in Egitto”;
18 ma Iddio fece fare al popolo un giro per la via del deserto, verso il mar Rosso. E i figliuoli d’Israele salirono armati dal paese d’Egitto.
19 E Mosè prese seco le ossa di Giuseppe; perché questi aveva espressamente fatto giurare i figliuoli d’Israele, dicendo: “Iddio, certo, vi visiterà; allora, trasportate di qui le mie ossa con voi”.
20 E gl’Israeliti, partiti da Succoth, si accamparono a Etham, all’estremità del deserto.
21 E l’Eterno andava davanti a loro: di giorno, in una colonna di nuvola per guidarli per il loro cammino; e di notte, in una colonna di fuoco per illuminarli, onde potessero camminare giorno e notte.
22 La colonna di nuvola non si ritirava mai di davanti al popolo di giorno, né la colonna di fuoco di notte.

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🔵 Introduzione

Il capitolo 13 del libro dell’Esodo segue direttamente l’uscita di Israele dall’Egitto. Dopo che Dio ha liberato con mano potente il suo popolo, inizia un tempo di memoria e di ordinamento. Dio dà a Mosè istruzioni per garantire che la liberazione venga ricordata per sempre: la consacrazione dei primogeniti, la festa degli azzimi e il segno quotidiano della presenza di Dio sotto forma di colonna di nuvola e di fuoco. È un capitolo ricco di significato per l’identità, la fede e la fiducia – non solo allora, ma anche oggi.

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🟡 Commento

1. La consacrazione dei primogeniti (versetti 1–2, 11–16)

  • Significato: Ogni primogenito – umano e animale – appartiene a Dio. È un segno di gratitudine e memoria della piaga d’Egitto e della salvezza degli Israeliti.

  • Simbolismo: La consacrazione dimostra che Israele appartiene a Dio. Il riscatto dei primogeniti umani sottolinea il valore della vita e la grazia di Dio.

  • Aspetto pratico: Questo atto non è solo religioso, ma anche educativo. I bambini faranno domande, e il popolo dovrà raccontare la propria storia.

2. La festa degli azzimi (versetti 3–10)

  • Memoria dell’Esodo: Il pane azzimo rappresenta fretta e purezza. Il popolo dovette partire subito, senza aspettare che la pasta lievitasse.

  • La legge di Dio nella vita quotidiana: Il “segno sulla mano” e “tra gli occhi” indica un orientamento costante verso Dio. È un’introiezione spirituale e concreta dell’obbedienza.

  • Una celebrazione con significato: La festa rafforza l’identità. Ogni anno ricorda che la libertà è un dono di Dio.

3. La guida di Dio nel deserto (versetti 17–22)

  • Saggezza divina: Dio non conduce il popolo per la via più breve, quella dei Filistei, ma per un percorso più sicuro, evitando guerre e scoraggiamento.

  • Le ossa di Giuseppe (v. 19): Simbolo di speranza e del compimento delle promesse divine. Dio non dimentica ciò che ha promesso.

  • Colonna di nuvola e di fuoco: Segni visibili della presenza costante di Dio – una nuvola di giorno, un fuoco di notte. Simboli di protezione, guida e vicinanza.

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🟢 Riassunto

Esodo 13 è un capitolo di transizione dalla liberazione al viaggio. Dio dà istruzioni chiare per ricordare il miracolo della salvezza: la consacrazione dei primogeniti e la festa del pane azzimo. Queste celebrazioni devono essere osservate ogni anno e spiegate alle generazioni future. Allo stesso tempo inizia il viaggio verso la libertà – non per la via più diretta, ma per quella più sicura – accompagnato dalla guida visibile di Dio nella colonna di nuvola e di fuoco.

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🔴 Messaggio per oggi

Dio desidera che non dimentichiamo le sue opere. Il ricordo spirituale è essenziale. Riti, feste e un’educazione consapevole ci aiutano a mantenere viva la presenza di Dio nella vita quotidiana. Anche oggi, Dio ci guida – a volte per strade alternative – ma sempre con saggezza. La sua presenza non ci abbandona, neppure nei deserti della vita.

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💡 Spunto di riflessione

Qual è il tuo “pane azzimo” oggi?
Quali piccoli o grandi riti ti aiutano a ricordare quotidianamente la guida e la fedeltà di Dio? E dove potresti iniziare, come Mosè, a portare con te le “ossa di Giuseppe” – cioè la speranza nelle promesse di Dio – anche quando il cammino non è ancora chiaro?

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📆 15 – 21 Giugno 2025

📆 LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA

📖 Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 12

Abramo in Canaan

📖 Leggi qui online

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🔵 Introduzione

Dopo il suo ritorno dall’Egitto, Abramo si stabilisce nuovamente in Canaan. Ricco di bestiame, argento e oro, diventa presto evidente che la vera prosperità richiede un atteggiamento altruista e una fiducia incrollabile nelle promesse di Dio. Abramo dimostra come la fede, la bontà e il timore di Dio non solo lo formino personalmente, ma influenzino anche il suo ambiente e l’intera sua eredità.

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🟡 Commento

1.Ritorno, separazione da Lot e altruismo umile

Genesi 13,2–12: Abramo torna a casa “molto ricco” e divide pacificamente la terra con Lot. Sebbene Dio gli abbia promesso tutta la regione, lascia a Lot la scelta (cfr. Gen 13,8–9). Lot sceglie la fertile valle del Giordano, trascurando i pericoli spirituali. Abramo si ritira umilmente a Hebron e vi costruisce un altare a Mamre.

2.Il patriarca come portatore di luce: testimonianza in Canaan

  • Genesi 13,13–17: Nella sua semplice vita di pastore sull’altopiano, Abramo vive una fede concreta: ospitalità, conversazioni improntate al timore di Dio, fiducia nella protezione divina. La sua personalità esercita un’influenza innocente ma efficace sui principi pagani.

3.Guerra per salvare il nipote: giustizia e nobiltà

  • Genesi 14,1–16: Dopo la cattura di Lot, Abramo parte con 318 servitori fedeli contro i potenti elamiti. Libera Lot e la sua famiglia senza cercare profitto dalla ricca preda (Gen 14,22–23). Le sue azioni dimostrano che la fede non è codardia e che la libertà conquistata con giustizia non deve servire all’interesse personale.

4.Alleanza con Dio: fede delle stelle e cerimonia sacrificale

  • Genesi 15,1–21: Nonostante i dubbi angosciosi sulla promessa di un erede, Abramo mostra una fede profonda: guarda il cielo stellato e crede alla parola di Dio, che i suoi discendenti saranno numerosi (15,5–6). Durante il rito dell’alleanza, attraversa i sacrifici come segno di obbedienza incondizionata, mentre Dio appare come una fiamma tra le offerte (15,17–18).

5.Alleanza della circoncisione e cambio di nome

  • Genesi 17,1–27: Dio rinnova e conferma l’alleanza, dona ad Abramo e Sara nuovi nomi (“Padre di molti popoli”, “Principessa”) e istituisce la circoncisione come segno eterno della fede (Romani 4,11).

6.Ospitalità e intercessione: dalla tenda alla preghiera

  • Genesi 18,1–33: Nella querceta di Mamre, Abramo accoglie tre visitatori celesti con un’ospitalità esemplare (Ebrei 13,2). Viene a conoscenza del piano di Dio contro Sodoma e intercede coraggiosamente per i giusti (Gen 18,23–33), finché Dio promette di risparmiare la città se vi si trovano almeno dieci giusti.

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🟢 Sintesi

La vita di Abramo in Canaan mostra le molte sfaccettature della vera fede: generosità altruista (separazione da Lot), testimonianza convincente (vita da pastore), giustizia coraggiosa (liberazione di Lot), fede salda nell’alleanza (stelle e circoncisione), e intercessione appassionata (Sodoma). Più volte, testimonia che la benedizione e la chiamata di Dio richiedono una vita di umiltà, obbedienza e amore concreto.

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🔴 Messaggio per oggi

La generosità altruista genera pace e offre a Dio l’opportunità di benedire.

La testimonianza attraverso la condotta vale più delle parole.

I passi di fede – anche nel dubbio – conducono a nuove promesse.

L’alleanza familiare e comunitaria vive di segni visibili e obbedienza costante.

Intercessione e ospitalità riflettono un cuore che rispecchia l’amore di Dio.

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💬 Domanda di riflessione

  1. In quale ambito oggi posso, come Abramo, rinunciare altruisticamente a un mio diritto per costruire la pace?
  2. In quale “altopiano” delle mie abitudini risplendo come testimonianza biblica?
  3. Quali passi di fede – “contare le stelle” – posso osare, anche se le circostanze sembrano incerte?
  4. Come vivo ogni giorno l’ospitalità autentica e l’intercessione, come ha fatto Abramo?

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