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📅 17 giugno 2025

📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA

Esodo 12 – Il primo pasto pasquale e l’Esodo dall’Egitto

La salvezza di Dio comincia con sangue, obbedienza e partenza

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📜 Testo biblico – Esodo 12 (Riveduta 1927)

1 L’Eterno parlò a Mosè e ad Aaronne nel paese d’Egitto, dicendo:
2 “Questo mese sarà per voi il primo dei mesi: sarà per voi il primo dei mesi dell’anno.
3 Parlate a tutta la raunanza d’Israele, e dite: Il decimo giorno di questo mese, prenda ognuno un agnello per famiglia, un agnello per casa;
4 e se la casa è troppo poco numerosa per un agnello, se ne prenda uno in comune col vicino di casa più prossimo, tenendo conto del numero delle persone; voi conterete ogni persona secondo quel che può mangiare dell’agnello.
5 Il vostro agnello sia senza difetto, maschio, dell’anno; potrete prendere un agnello o un capretto.
6 Lo serberete fino al quattordicesimo giorno di questo mese, e tutta la raunanza d’Israele, congregata, lo immolerà sull’imbrunire.
7 E si prenda del sangue d’esso, e si metta sui due stipiti e sull’architrave della porta delle case dove lo si mangerà.
8 E se ne mangi la carne in quella notte; si mangi arrostita al fuoco, con pane senza lievito e con dell’erbe amare.
9 Non ne mangiate niente di poco cotto o di lessato nell’acqua, ma sia arrostito al fuoco, con la testa, le gambe e le interiora.
10 E non ne lasciate nulla di resto fino alla mattina; e quel che ne sarà rimasto fino alla mattina, bruciatelo col fuoco.
11 E mangiatelo in questa maniera: coi vostri fianchi cinti, coi vostri calzari ai piedi e col vostro bastone in mano; e mangiatelo in fretta: è la Pasqua dell’Eterno.
12 Quella notte io passerò per il paese d’Egitto, e percoterò ogni primogenito nel paese d’Egitto, tanto degli uomini quanto degli animali, e farò giustizia di tutti gli dèi d’Egitto. Io sono l’Eterno.
13 E quel sangue vi servirà di segno sulle case dove sarete; e quand’io vedrò il sangue passerò oltre, e non vi sarà piaga su voi per distruggervi, quando percoterò il paese d’Egitto.
14 Quel giorno sarà per voi un giorno di ricordanza, e lo celebrerete come una festa in onore dell’Eterno; lo celebrerete d’età in età come una festa d’istituzione perpetua.
15 Per sette giorni mangerete pani azzimi. Fin dal primo giorno toglierete ogni lievito dalle vostre case; poiché, chiunque mangerà pane lievitato, dal primo giorno fino al settimo, sarà reciso da Israele.
16 E il primo giorno avrete una santa convocazione, e una santa convocazione il settimo giorno. Non si faccia alcun lavoro in que’ giorni; si prepari soltanto quel ch’è necessario a ciascuno per mangiare, e non altro.
17 Osservate dunque la festa degli azzimi; poiché in quel medesimo giorno io avrò tratto le vostre schiere dal paese d’Egitto; osservate dunque quel giorno d’età in età, come una istituzione perpetua.
18 Mangiate pani azzimi dalla sera del quattordicesimo giorno del mese, fino alla sera del ventunesimo giorno.
19 Per sette giorni non si trovi lievito nelle vostre case; perché chiunque mangerà qualcosa di lievitato, quel tale sarà reciso dalla raunanza d’Israele: sia egli forestiero o nativo del paese.
20 Non mangiate nulla di lievitato; in tutte le vostre dimore mangiate pani azzimi”.
21 Mosè dunque chiamò tutti gli anziani d’Israele, e disse loro: “Sceglietevi e prendetevi degli agnelli per le vostre famiglie, e immolate la Pasqua.
22 E prendete un mazzetto d’issopo, intingetelo nel sangue che sarà nel bacino, e spruzzate di quel sangue che sarà nel bacino, l’architrave e i due stipiti delle porte; e nessuno di voi varchi la porta di casa sua, fino al mattino.
23 Poiché l’Eterno passerà per colpire gli Egiziani; e quando vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti, l’Eterno passera oltre la porta, e non permetterà al distruttore d’entrare nelle vostre case per colpirvi.
24 Osservate dunque questo come una istituzione perpetua per voi e per i vostri figliuoli.
25 E quando sarete entrati nel paese che l’Eterno vi darà, conforme ha promesso, osservate questo rito;
26 e quando i vostri figliuoli vi diranno: Che significa per voi questo rito?
27 risponderete: Questo è il sacrifizio della Pasqua in onore dell’Eterno il quale passò oltre le case dei figliuoli d’Israele in Egitto, quando colpì gli Egiziani e salvò le nostre case”.
28 E il popolo s’inchinò e adorò. E i figliuoli d’Israele andarono, e fecero così; fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne.
29 E avvenne che, alla mezzanotte, l’Eterno colpì tutti i primogeniti nel paese di Egitto, dal primogenito di Faraone che sedeva sul suo trono al primogenito del carcerato ch’era in prigione, e tutti i primogeniti del bestiame.
30 E Faraone si alzò di notte: egli e tutti i suoi servitori e tutti gli Egiziani; e vi fu un gran grido in Egitto, perché non c’era casa dove non fosse un morto.
31 Ed egli chiamò Mosè ed Aaronne, di notte, e disse: “Levatevi, partite di mezzo al mio popolo, voi e i figliuoli d’Israele; e andate, servite l’Eterno, come avete detto.
32 Prendete i vostri greggi e i vostri armenti, come avete detto; andatevene, e benedite anche me!”
33 E gli Egiziani facevano forza al popolo per affrettarne la partenza dal paese, perché dicevano: “Noi siamo tutti morti”.
34 Il popolo portò via la sua pasta prima che fosse lievitata; avvolse le sue madie ne’ suoi vestiti e se le mise sulle spalle.
35 Or i figliuoli d’Israele fecero come Mosè avea detto: domandarono agli Egiziani degli oggetti d’argento, degli oggetti d’oro e de’ vestiti;
36 e l’Eterno fece entrare il popolo nelle buone grazie degli Egiziani, che gli dettero quel che domandava. Così spogliarono gli Egiziani.
37 I figliuoli d’Israele partirono da Ramses per Succoth, in numero di circa seicentomila uomini a piedi, senza contare i fanciulli.
38 E una folla di gente d’ogni specie salì anch’essa con loro; e avevano pure greggi, armenti, bestiame in grandissima quantità.
39 E cossero la pasta che avean portata dall’Egitto, e ne fecero delle focacce azzime; poiché la pasta non era lievitata, essendo essi stati cacciati dall’Egitto senza poter indugiare e senza potersi prendere provvisioni di sorta.
40 Or la dimora che i figliuoli d’Israele fecero in Egitto fu di quattrocento trenta anni.
41 E al termine di quattrocento trenta anni, proprio il giorno che finivano, avvenne che tutte le schiere dell’Eterno uscirono dal paese d’Egitto.
42 Questa è una notte da celebrarsi in onore dell’Eterno, perché ei li trasse dal paese d’Egitto; questa è una notte consacrata all’Eterno, per essere osservata da tutti i figliuoli d’Israele, d’età in età.
43 E l’Eterno disse a Mosè e ad Aaronne: “Questa è la norma della Pasqua: Nessuno straniero ne mangi;
44 ma qualunque servo, comprato a prezzo di danaro, dopo che l’avrai circonciso, potrà mangiarne.
45 L’avventizio e il mercenario non ne mangino.
46 Si mangi ogni agnello in una medesima casa; non portate fuori nulla della carne d’esso, e non ne spezzate alcun osso.
47 Tutta la raunanza d’Israele celebri la Pasqua.
48 E quando uno straniero soggiornerà teco e vorrà far la Pasqua in onore dell’Eterno, siano circoncisi prima tutti i maschi della sua famiglia; e poi s’accosti pure per farla, e sia come un nativo del paese; ma nessuno incirconciso ne mangi.
49 Siavi un’unica legge per il nativo del paese e per lo straniero che soggiorna tra voi”.
50 Tutti i figliuoli d’Israele fecero così; fecero come l’Eterno aveva ordinato a Mosè e ad Aaronne.
51 E avvenne che in quel medesimo giorno l’Eterno trasse i figliuoli d’Israele dal paese d’Egitto, secondo le loro schiere.

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🔵 Introduzione

Il capitolo 12 dell’Esodo segna una svolta decisiva nella storia di Israele: l’istituzione della Pasqua, l’esecuzione della decima piaga — la morte dei primogeniti — e infine l’inizio dell’esodo tanto atteso dall’Egitto. Questo momento non è solo storico, ma semina le basi teologiche della redenzione, della grazia e della fedeltà di Dio. La Pasqua diventa un memoriale fondamentale dell’opera salvifica di Dio — ancora oggi ricordato.

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🟡 Commento

  1. Istituzione della Pasqua (vv. 1–28)

    • Dio stabilisce un nuovo calendario, con il mese pasquale come punto di partenza: la liberazione inaugura una nuova era.

    • Ogni famiglia deve scegliere un agnello senza difetti: la responsabilità personale è essenziale.

    • Il sangue apposto ai montanti della porta protegge dal giudizio: il “passaggio” significa che Dio risparmia chi è sotto la sua protezione.

    • La Festa degli Azzimi collega purezza, urgenza e separazione a questo nuovo ordine.

    • Mosè trasmette il comando agli anziani, e il popolo obbedisce — dimostrando che l’obbedienza è fondamentale per ottenere la liberazione.

  2. La decima piaga: la morte dei primogeniti (vv. 29–36)

    • A mezzanotte, Dio colpisce i primogeniti egiziani di tutte le classi — un giudizio universale.

    • Faraone cede e ordina la partenza; gli Egiziani spingono via gli Israeliti, temendo altre piaghe.

    • Il popolo esce con la pasta non fermentata e con le ricchezze prese in prestito — nessuno parte a mani vuote.

  3. Effettiva uscita (vv. 37–42)

    • Circa 600.000 uomini camminano, accompagnati da molta gente mista, simboleggiando l’ampiezza del movimento.

    • Dopo 430 anni di schiavitù, tutto termina in un solo giorno: quella notte diventa una commemorazione eterna.

  4. Regole per la Pasqua (vv. 43–51)

    • Solo i circoncisi possono partecipare, ma gli stranieri possono unirsi se rispettano le condizioni divine.

    • Israele obbedisce completamente: in un solo giorno Dio lo guida fuori dall’Egitto con grazia e potenza.

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🟢 Sintesi

In Esodo 12, Dio istituisce la Pasqua come memoriale permanente della liberazione d’Israele dalla schiavitù. Giudica l’Egitto e salva chi obbedisce. L’esodo non rappresenta solo una liberazione politica, ma anche una rinascita spirituale: Israele diventa il popolo scelto da Dio.

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🔴 Messaggio per noi oggi

  • Redenzione attraverso il sangue: il sangue dell’agnello salvò Israele — Cristo è il nostro Agnello pasquale (1 Cor 5:7).

  • Obbedienza che salva: Israele fu protetto solo perché obbedì — la fede si manifesta con i fatti.

  • Dio inaugura nuovi inizi: l’esodo segnò un nuovo inizio, anche nel calendario. Dio può scrivere nuove storie nelle nostre vite.

  • Il giudizio di Dio è reale: la decima piaga ricorda che il male non resta impunito — ma Dio offre rifugio a chi crede.

  • Salvezza aperta a tutti: gli stranieri potevano unirsi a Israele — allo stesso modo, noi siamo invitati alla promessa attraverso la fede.

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💡 Spunto di riflessione

➡️ Dove ho oggi bisogno di un nuovo inizio che solo Dio può offrire?
➡️ Ho il “sangue sui miei montanti” — ossia fiducia nel sacrificio di Cristo?
➡️ In quali aree Dio mi chiama all’obbedienza prima di condurmi avanti?
➡️ Celebro consapevolmente ciò che Dio ha fatto nella mia vita — o lo prendo per scontato?

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📆 15 – 21 Giugno 2025

📆 LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA

📖 Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 12

Abramo in Canaan

📖 Leggi qui online

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🔵 Introduzione

Dopo il suo ritorno dall’Egitto, Abramo si stabilisce nuovamente in Canaan. Ricco di bestiame, argento e oro, diventa presto evidente che la vera prosperità richiede un atteggiamento altruista e una fiducia incrollabile nelle promesse di Dio. Abramo dimostra come la fede, la bontà e il timore di Dio non solo lo formino personalmente, ma influenzino anche il suo ambiente e l’intera sua eredità.

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🟡 Commento

1.Ritorno, separazione da Lot e altruismo umile

Genesi 13,2–12: Abramo torna a casa “molto ricco” e divide pacificamente la terra con Lot. Sebbene Dio gli abbia promesso tutta la regione, lascia a Lot la scelta (cfr. Gen 13,8–9). Lot sceglie la fertile valle del Giordano, trascurando i pericoli spirituali. Abramo si ritira umilmente a Hebron e vi costruisce un altare a Mamre.

2.Il patriarca come portatore di luce: testimonianza in Canaan

  • Genesi 13,13–17: Nella sua semplice vita di pastore sull’altopiano, Abramo vive una fede concreta: ospitalità, conversazioni improntate al timore di Dio, fiducia nella protezione divina. La sua personalità esercita un’influenza innocente ma efficace sui principi pagani.

3.Guerra per salvare il nipote: giustizia e nobiltà

  • Genesi 14,1–16: Dopo la cattura di Lot, Abramo parte con 318 servitori fedeli contro i potenti elamiti. Libera Lot e la sua famiglia senza cercare profitto dalla ricca preda (Gen 14,22–23). Le sue azioni dimostrano che la fede non è codardia e che la libertà conquistata con giustizia non deve servire all’interesse personale.

4.Alleanza con Dio: fede delle stelle e cerimonia sacrificale

  • Genesi 15,1–21: Nonostante i dubbi angosciosi sulla promessa di un erede, Abramo mostra una fede profonda: guarda il cielo stellato e crede alla parola di Dio, che i suoi discendenti saranno numerosi (15,5–6). Durante il rito dell’alleanza, attraversa i sacrifici come segno di obbedienza incondizionata, mentre Dio appare come una fiamma tra le offerte (15,17–18).

5.Alleanza della circoncisione e cambio di nome

  • Genesi 17,1–27: Dio rinnova e conferma l’alleanza, dona ad Abramo e Sara nuovi nomi (“Padre di molti popoli”, “Principessa”) e istituisce la circoncisione come segno eterno della fede (Romani 4,11).

6.Ospitalità e intercessione: dalla tenda alla preghiera

  • Genesi 18,1–33: Nella querceta di Mamre, Abramo accoglie tre visitatori celesti con un’ospitalità esemplare (Ebrei 13,2). Viene a conoscenza del piano di Dio contro Sodoma e intercede coraggiosamente per i giusti (Gen 18,23–33), finché Dio promette di risparmiare la città se vi si trovano almeno dieci giusti.

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🟢 Sintesi

La vita di Abramo in Canaan mostra le molte sfaccettature della vera fede: generosità altruista (separazione da Lot), testimonianza convincente (vita da pastore), giustizia coraggiosa (liberazione di Lot), fede salda nell’alleanza (stelle e circoncisione), e intercessione appassionata (Sodoma). Più volte, testimonia che la benedizione e la chiamata di Dio richiedono una vita di umiltà, obbedienza e amore concreto.

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🔴 Messaggio per oggi

La generosità altruista genera pace e offre a Dio l’opportunità di benedire.

La testimonianza attraverso la condotta vale più delle parole.

I passi di fede – anche nel dubbio – conducono a nuove promesse.

L’alleanza familiare e comunitaria vive di segni visibili e obbedienza costante.

Intercessione e ospitalità riflettono un cuore che rispecchia l’amore di Dio.

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💬 Domanda di riflessione

  1. In quale ambito oggi posso, come Abramo, rinunciare altruisticamente a un mio diritto per costruire la pace?
  2. In quale “altopiano” delle mie abitudini risplendo come testimonianza biblica?
  3. Quali passi di fede – “contare le stelle” – posso osare, anche se le circostanze sembrano incerte?
  4. Come vivo ogni giorno l’ospitalità autentica e l’intercessione, come ha fatto Abramo?

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