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Lezione 11: Rut ed Ester

📘 11.3 Boaz, colui che riscatta

Il vero erede: la vittoria di Cristo sulla pretesa di Satana

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🟦 Introduzione

Nella grande lotta per l’umanità vediamo due pretese contrapposte: quella di Cristo, nostro meraviglioso Redentore, e quella di Satana, il “parente più prossimo” che rivendica il diritto sulle nostre vite e sulla nostra fedeltà. La storia di Rut e Booz diventa così un dramma adamico, narrato in modo umano e accessibile: Booz interviene per riscattare Rut, la vedova in povertà, ma un altro erede più prossimo avanza per reclamare i suoi diritti. Quando consideriamo Booz come figura di Cristo, si rivela uno sfondo spirituale ancora più vasto: Satana rivendica la nostra anima, con trame per tenerci in schiavitù. Ma Dio ha mandato il Suo Redentore, che ci rachatta e ci libera.

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📖 Studio biblico

  1. La pretesa di Satana nella Scrittura

  • Giobbe 1,6–11: Satana vaga “per la terra” e si dice proprietario di Giobbe. Sostiene che la fedeltà di Giobbe dipende dalle benedizioni di Dio: togli queste benedizioni e Giobbe si volterà contro. Qui si rivela la strategia di Satana: minare la nostra fiducia orchestrando la nostra sofferenza.

  • Matteo 4,8–9: Nella tentazione, Satana offre a Gesù tutti i regni del mondo in cambio di adorazione, rivendicando un diritto su quell’autorità.

  • Giuda 9: Un misterioso conflitto sul corpo di Mosè indica che Satana rivendica anche i servi di Dio defunti, come se la loro sorte gli appartenesse.

  • Luca 22,31: Gesù avverte Pietro che Satana desidera “setacciarlo come grano”, reclamando la sua anima per distoglierlo dall’obbedienza.

  1. Il motivo legale in Ruth (Ruth 4,1–12)
    Booz si reca alla porta di Betlemme per riscattare Rut e la sua eredità. Gli anziani approvano l’atto quando Booz toglie la sandalo del parente più prossimo—un rituale legale pubblico. La porta del villaggio diventa un’aula di tribunale, evocando Daniele 7 e l’Apocalisse: solo chi paga il prezzo può far valere realmente la pretesa.

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📖 Risposte alle domande

📌 Domanda: Cosa mostrano questi passi sulla pretesa di Satana verso l’umanità? Giobbe 1,6–11; Matteo 4,8–9; Giuda 9; Luca 22,31

  • Giobbe 1,6–11: Satana si presenta come nostro proprietario, sostenendo che la nostra lealtà gli spetti se Dio ritira le Sue benedizioni.

  • Matteo 4,8–9: Si considera sovrano delle nazioni e richiede adorazione come diritto.

  • Giuda 9: Rivendica anche i morti di Dio per ostacolare ogni risurrezione.

  • Luca 22,31: Cerca di distoglierci dalla fede, reclamando la nostra sicurezza spirituale.

Questi passi rivelano la strategia di Satana: rivendicare la nostra eredità, fedeltà e obbedienza con inganno, potere e paura. Ma nessuna sua pretesa regge, perché Cristo, il vero Redentore, ha pagato il prezzo e ci ha liberati.

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Principi spirituali

  • Contesa legale per l’anima: La nostra eredità spirituale è contesa da due poteri—solo chi paga il prezzo può trasferirla.

  • Prezzo del Redentore: Come Booz, Cristo versò il riscatto per liberarci.

  • Potere nella consapevolezza della nostra chiamata: Sapere chi ci ha davvero riscattati toglie autorità alle accuse di Satana.

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🧩 Applicazione nella vita quotidiana

  • Riconosci le offerte di tentazione: Se ti vengono offerti potere, onori o sicurezza senza Dio, ricorda la tentazione di Gesù.

  • Accogli la tua eredità spirituale: Leggi ogni giorno Salmo 103 ed Efesini 1 per ricordarti chi ti ha riscattato.

  • Proclama la tua libertà: Come Booz tolse la sandalo, dichiara ad alta voce che Cristo ha confermato la tua pretesa.

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Conclusione

La lotta per la nostra anima è una disputa legale su eredità e fedeltà. Satana rivendica con inganno e minacce, ma Cristo, il nostro vero “Parente Redentore”, ci ha comprati a caro prezzo e ci mette sotto la Sua protezione. Questa verità liberatrice ci dà l’autorità di resistere a ogni pressione spirituale.

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💭 Pensiero del giorno

«Non sei stato posto davanti al trono del cielo invano: Cristo ha firmato il contratto di acquisto.»

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✍️ Illustrazione – La Melodia della Liberazione

Sola nella frenesia della grande città, Jana sembrava quasi smarrita. Le luci dei grattacieli tremolavano nel suo sguardo mentre stringeva il microfono con forza, terminando l’ultima prova per la grande serata benefica. Da settimane esercitava il suo brano, con cui sperava di raccogliere fondi per i giovani senzatetto. Nel suo cuore ardeva la speranza di aiutare, ma dietro le quinte si celavano forze ben diverse.

Quella sera la porta dell’ufficio si aprì e il suo manager, Thomas, le fece cenno con la testa. «Stai andando alla grande, Jana. Ma gli sponsor sono impazienti. Vogliono risultati—e in fretta.» La sua voce suonò dura. Jana aveva ottenuto il raro privilegio di esibirsi in un contesto simile grazie a un facoltoso mecenate, il signor Becker. Ma Becker era noto per le sue richieste esigenti: chi seguiva le sue condizioni poteva salire sul palco, gli altri…

Quando le luci della sala si accesero, Jana avvertì la tensione del primo suono imminente. Becker sedeva in prima fila, affiancato da uomini d’affari e politici. Il suo cuore batteva più forte, consapevole che ogni nota sbagliata avrebbe potuto costarle tutto. Eppure pensò a tutti quei ragazzi che, grazie a quell’evento, avrebbero ricevuto un pasto caldo, e trovò nuovo coraggio. «Non sei qui grazie a te stessa», si sussurrò, «ma perché qualcuno ha pagato il prezzo.»

Iniziò a cantare, e la sua voce sembrò librarsi sul pubblico. Una scintilla di speranza si diffuse—alcuni spettatori annuivano commossi, altri si asciugavano le lacrime. Tutto sembrava perfetto, finché il signor Becker non si schiarì la voce. Si alzò e gridò: «Basta con il sentimentalismo!» La musica si arrestò all’improvviso, e sui volti degli ospiti si dipinse stupore e disapprovazione. Becker si avvicinò al microfono: «Questo piagnisteo non aiuta nessuno. Vi serve disciplina e risultati. Niente soldi per semplici emozioni!»

Un vento gelido attraversò la sala mentre gli sponsor brontolavano per i costi. Jana sentì il cuore sprofondare. Fece un passo avanti, balbettando: «Ma… le donazioni…» Becker la stoppò con un gesto. «Donazioni? A che serve il tuo sentimentalismo se nessuno dà davvero? Il tuo talento non vale nulla se non porta profitto.» Le luci tremolarono mentre un silenzio inquietante calava sulla folla.

Disperata, Jana lasciò il palco. Nel backstage, si specchiò e pianse. Si sentiva tradita, sfruttata. Aveva forse riposto tutte le sue speranze in un’illusione? Allora il suo mentore, il pastore della comunità, la raggiunse e posò con delicatezza la mano sulla sua spalla: «Jana, tu hai un valore immenso. Il tuo valore non dipende da Becker né dagli applausi.» La sua voce, pacata, fu un’ancora nel cuore di Jana.

Le ricordò che c’era Uno che aveva pagato per la sua anima un prezzo ben più alto di tutti gli sponsor messi insieme: Cristo, che l’aveva redenta anche quando era debole e piena di dubbi. «Satana», continuò il pastore, «vuole farti cadere. Cerca di farti confidare nei sentimenti e nell’approvazione altrui. Ma la tua eredità è già sicura: sei figlia del Re.»

Quella notte Jana comprese che la vera libertà non dipende dai successi terreni, ma da Colui che aveva pagato il suo riscatto. La mattina seguente tornò in studio—non per provare un altro brano, ma per scrivere una canzone che narrasse della sua liberazione. Parlò di un amore che non è merce, di una grazia che non richiede contratti e di una libertà che nessuna sala da concerto al mondo può vendere.

Quando quella nuova canzone risuonò alla successiva manifestazione, tra il pubblico non c’erano solo ricchi benefattori, ma anche persone che avevano ritrovato la vita grazie a un pasto caldo o a un semplice ascolto. Jana vide le lacrime scorrere—non per cinismo o dubbio, ma per sincera gratitudine. Becker non era presente; aveva altre priorità. Eppure il concerto fu un successo: le donazioni superarono ogni previsione.

In quel momento Jana capì: il vero erede, il Redentore, aveva compiuto la Sua opera e spezzato definitivamente la rivendicazione di Satana. La sua voce e il suo cuore erano ora strumenti di un amore eterno—di un’eredità libera e invendibile che nessun benefattore terreno potrà mai sovrastare.

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