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📅 9 giugno 2025

📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA

Esodo 4 – Mosè e la missione ardente

Dai dubbi all’autorità – Dio equipaggia per il servizio

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📜 Testo biblico – Esodo 4 (Riveduta 1927)

1 Mosè rispose e disse: “Ma ecco, essi non mi crederanno e non ubbidiranno alla mia voce, perché diranno: L’Eterno non t’è apparso”.
2 E l’Eterno gli disse: “Che è quello che hai in mano?” Egli rispose: “Un bastone”.
3 E l’Eterno disse: “Gettalo in terra”. Egli lo gettò in terra, ed esso diventò un serpente; e Mosè fuggì d’innanzi a quello.
4 Allora l’Eterno disse a Mosè: “Stendi la tua mano, e prendilo per la coda”. Egli stese la mano, e lo prese, ed esso ritornò un bastone nella sua mano.
5 “Questo farai, disse l’Eterno, affinché credano che l’Eterno, l’Iddio dei loro padri, l’Iddio d’Abrahamo, l’Iddio d’Isacco e l’Iddio di Giacobbe t’è apparso”.
6 L’Eterno gli disse ancora: “Mettiti la mano in seno”. Ed egli si mise la mano in seno; poi, cavatala fuori, ecco che la mano era lebbrosa, bianca come neve.
7 E l’Eterno gli disse: “Rimettiti la mano in seno”. Egli si rimise la mano in seno; poi, cavatasela di seno, ecco ch’era ritornata come l’altra sua carne.
8 “Or avverrà, disse l’Eterno, che, se non ti crederanno e non daranno ascolto alla voce del primo segno, crederanno alla voce del secondo segno;
9 e se avverrà che non credano neppure a questi due segni e non ubbidiscano alla tua voce, tu prenderai dell’acqua del fiume, e la verserai sull’asciutto; e l’acqua che avrai presa dal fiume, diventerà sangue sull’asciutto”.
10 E Mosè disse all’Eterno: “Ahimè, Signore, io non sono un parlatore; non lo ero in passato, e non lo sono da quando tu hai parlato al tuo servo; giacché io sono tardo di parola e di lingua”.
11 E l’Eterno gli disse: “Chi ha fatto la bocca dell’uomo? o chi rende muto o sordo o veggente o cieco? non son io, l’Eterno?
12 Or dunque va’, e io sarò con la tua bocca, e t’insegnerò quello che dovrai dire”.
13 E Mosè disse: “Deh! Signore, manda il tuo messaggio per mezzo di chi vorrai!”
14 Allora l’ira dell’Eterno s’accese contro Mosè, ed egli disse: “Non c’è Aaronne tuo fratello, il Levita? Io so che parla bene. E per l’appunto, ecco ch’egli esce ad incontrarti; e, come ti vedrà, si rallegrerà in cuor suo.
15 Tu gli parlerai, e gli metterai le parole in bocca; io sarò con la tua bocca e con la bocca sua, e v’insegnerò quello che dovrete fare.
16 Egli parlerà per te al popolo; e così ti servirà di bocca, e tu sarai per lui come Dio.
17 Or prendi in mano questo bastone col quale farai i prodigi”.
18 Allora Mosè se ne andò, tornò da Jethro suo suocero, e gli disse: “Deh, lascia ch’io me ne vada e torni dai miei fratelli che sono in Egitto, e vegga se sono ancor vivi”. E Jethro disse a Mosè: “Va’ in pace”.
19 Or l’Eterno disse a Mosè in Madian: “Va’, tornatene in Egitto, perché tutti quelli che cercavano di toglierti la vita sono morti”.
20 Mosè dunque prese la sua moglie e i suoi figliuoli, li pose su degli asini, e tornò nei paese d’Egitto; e Mosè prese nella sua mano il bastone di Dio.
21 E l’Eterno disse a Mosè: “Quando sarai tornato in Egitto, avrai cura di fare dinanzi a Faraone tutti i prodigi che t’ho dato potere di compiere; ma io gl’indurerò il cuore, ed egli non lascerà partire il popolo.
22 E tu dirai a Faraone: Così dice l’Eterno: Israele è il mio figliuolo, il mio primogenito;
23 e io ti dico: Lascia andare il mio figliuolo, affinché mi serva; e se tu ricusi di lasciarlo andare, ecco, io ucciderò il tuo figliuolo, il tuo primogenito”.
24 Or avvenne che, essendo Mosè in viaggio, nel luogo dov’egli albergava, l’Eterno gli si fece incontro, e cercò di farlo morire.
25 Allora Sefora prese una selce tagliente, recise il prepuzio del suo figliuolo, e lo gettò ai piedi di Mosè, dicendo: “Sposo di sangue tu mi sei!”
26 E l’Eterno lo lasciò. Allora ella disse: “Sposo di sangue, per via della circoncisione”.
27 L’Eterno disse ad Aaronne: “Va’ nel deserto incontro a Mosè”. Ed egli andò, lo incontrò al monte di Dio, e lo baciò.
28 E Mosè riferì ad Aaronne tutte le parole che l’Eterno l’aveva incaricato di dire, e tutti i segni portentosi che gli aveva ordinato di fare.
29 Mosè ed Aaronne dunque andarono, e radunarono tutti gli anziani de’ figliuoli d’Israele.
30 E Aaronne riferì tutte le parole che l’Eterno avea dette a Mosè, e fece i prodigi in presenza del popolo.
31 E il popolo prestò loro fede. Essi intesero che l’Eterno avea visitato i figliuoli d’Israele e avea veduto la loro afflizione, e s’inchinarono e adorarono.

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🔵 Introduzione

In Esodo 4, Mosè vive nel deserto un incontro spettacolare: Dio non si limita a conferirgli segni miracolosi, ma lo incoraggia anche a superare le sue insicurezze e paure di parlare. Questo capitolo ci mostra come il Signore trasformi i più grandi dubbi e le debolezze dei Suoi servitori in palcoscenici per la Sua gloria.

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🟡 Commento

1. Le domande di Dio e i dubbi di Mosè (vv. 1–10)

  • Paura del rifiuto: Mosè teme che gli Israeliti non gli credano né ascoltino la voce di Dio.

  • Segno del bastone: La trasformazione del bastone in serpente e di nuovo in bastone dimostra l’autorità divina.

  • Segno di guarigione: La mano lebbrosa e la sua guarigione simboleggiano il potere di Dio sulla malattia e la promessa di restaurazione.

  • Segno pubblico: L’acqua del Nilo trasformata in sangue offre un terzo miracolo inconfutabile.

2. La chiamata di Mosè e il ruolo di Aronne (vv. 13–17)

  • Scusa di Mosè: Si lamenta della sua mancanza di eloquenza.

  • Assicurazione divina: Dio ricorda a Mosè che è stato Lui a creare la bocca dell’uomo e che guiderà le sue parole.

  • Aronne come portavoce: Quando Mosè esita, Dio nomina Aronne per parlare al suo posto, stabilendo una collaborazione di ministero.

  • Il bastone rimane: Resta lo strumento attraverso cui avvengono i segni.

3. Ritorno in Egitto e promessa di Dio (vv. 18–23)

  • Congedo da Ietro: Mosè parte «in pace» per ricongiungersi ai suoi fratelli.

  • Richiamo divino: Dio rassicura Mosè che chi cercava la sua vita è ormai morto.

  • Avvertimento severo: Mosè deve compiere i prodigi davanti a Faraone, ma il suo cuore resterà indurito fino al giudizio finale.

4. Crisi lungo il cammino e intervento di Cipro (vv. 24–26)

  • Minaccia di morte: Sul sentiero, Dio quasi uccide Mosè.

  • Circoncisione salvifica: Cipro circoncide il figlio, salvando Mosè e ricordandoci il potere del patto.

5. Riunione con Aronne e primo servizio (vv. 27–31)

  • Ritrovo fraterno: Aronne incontra Mosè sul monte di Dio e lo abbraccia.

  • Prima conferma pubblica: Insieme presentano le parole di Dio e i segni agli anziani d’Israele.

  • Reazione del popolo: Gli Israeliti credono, si prostrano e adorano riconoscendo l’intervento del Signore.

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🟢 Riassunto

Dio incontra Mosè nei suoi dubbi, lo dota di segni straordinari e lo affianca ad Aronne per sostenerlo. Le debolezze di Mosè non sono ostacoli, ma opportunità per manifestare la potenza divina. Uniti, Mosè e Aronne guidano il popolo ai primi atti di fede e di adorazione.

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🔴 Messaggio per oggi

Dio non chiama perfezionisti, ma obbedienti. Conosce le nostre fragilità e ci equipaggia proprio dove siamo più deboli. Se esitiamo, Egli opera un terzo, un quarto segno finché non comprendiamo: è Lui il portatore del mandato, non le nostre sole capacità. In comunione con i fratelli e le sorelle in Cristo – il tuo “Aronne” – possiamo condurre altri all’esperienza della Sua liberazione.

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💬 Domanda di riflessione

  • Dove avverti la tua “difficoltà di parola” o la riluttanza ad accogliere la chiamata di Dio?

  • Chi è il tuo “Aronne”, che ti incoraggia e sostiene nella fede?

  • Quale “segno” della presenza di Dio hai già sperimentato che ti assicura il Suo aiuto oggi?

Prenditi un momento adesso, esamina i tuoi dubbi e chiedi a Dio di fortificarti con la Sua potenza e la comunione fraterna nel tuo cammino.

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📆 8 – 14 Giugno 2025

📆 LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA

📖 Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 10

La torre di Babele

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🔵 Introduzione

Dopo il Diluvio, la famiglia di Noè doveva ripopolare la terra purificata. Presto però Sem, Cam e Iafet mostrarono tratti caratteriali diversi che si trasmisero ai loro discendenti. Al centro della vicenda c’è il progetto peccaminoso nella pianura di Sennaar: una città con una torre destinata a raggiungere il cielo. L’intervento di Dio, confondendo le lingue, fermò i lavori e al contempo realizzò il Suo piano di far sì che l’umanità si disperdesse sulla terra.

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🟡 Commento

1. Premessa e profezia di Noè

1.1 I tre figli e le loro linee

    • La benedizione di Noè su Sem e Iafet contro la maledizione su Canaan.

    • Caratteristiche ereditarie: pietà nei discendenti di Sem, corruzione in quelli di Cam.

1.2 Conseguenze per i discendenti

    • Sem: popolo eletto e erede dell’alleanza.

    • Iafet: compartecipe delle benedizioni del Vangelo.

    • Canaan: declino nell’idolatria pagana e successiva schiavitù.

2. Insediamento a Sennaar e costruzione della torre

2.1 Motivi di unità e costruzione

    • Desiderio di sicurezza e coesione dopo un passato comune.

    • Terreno fertile e falsa indipendenza dalla minaccia divina.

2.2 Architettura come simbolo di potere e religione

    • La città come fulcro di un impero mondiale.

    • La torre come monumento alla saggezza umana, alla sicurezza e all’idolatria.

2.3 Motivazioni e errore

    • Dubbio sull’alleanza di Dio: “Non ci sarà un altro Diluvio.”

    • Ricerca di una spiegazione “scientifica” del Diluvio.

3. Intervento e giudizio di Dio

3.1 Confusione delle lingue

    • Crollo del sistema di comunicazione a staffetta.

    • Dispersione totale a causa dell’incomprensione linguistica.

3.2 Distruzione dell’opera e dispersione

    • Un fulmine come segno del disappunto divino.

    • Adempimento del piano di Dio: distribuzione dei popoli e diversità delle lingue.

4. Significato teologico

  • Monito contro l’arroganza umana e l’allontanamento da Dio.

  • Dimostrazione della pazienza, della grazia e della giusta punizione di Dio nella storia.

  • Anticipazione di fenomeni “Babele” futuri: unità senza la Parola di Dio conduce al caos.

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🟢 Sintesi

La costruzione della torre di Babele mostra come l’orgoglio umano e il tentativo di unirsi indipendentemente da Dio portino a confusione, dispersione e giudizio divino. L’intervento di Dio ha preservato il Suo proposito originale: popolare la terra con popoli e lingue diverse.

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🔴 Messaggio per oggi

Anche oggi esistono progetti “Babele”: ideologie che sfidano l’autorità di Dio e propongono un’unità senza fondamento biblico. Siamo invitati a misurare i nostri progetti alla luce della Parola di Dio e a mantenere l’umiltà davanti alla Sua sovranità.

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💬 Domanda di riflessione

Quali “torri” stiamo costruendo oggi—nella tecnologia, nella cultura o nella religione—che ci allontanano da Dio? Come possiamo promuovere una vera unità tramite obbedienza e verità?

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📆 8 – 14 Giugno 2025

📆 LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA

📖 Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 11

Dio chiama Abramo

📖 Leggi qui online

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🔵 Introduzione

Dopo la dispersione di Babele e la diffusione universale dell’idolatria, Dio scelse Abramo dalla linea di Sem per trasmettere la Sua legge e le Sue promesse alle generazioni future. Proveniente da una famiglia circondata da superstizioni pagane, Abramo rispose fedelmente alla chiamata di Dio e così diede inizio al popolo da cui sarebbe venuto il Salvatore del mondo.

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🟡 Commento

1.Contesto storico e teologico

1.1 Il mondo dopo Babele

    • Diffusione dell’idolatria e allontanamento da Dio.

    • Dio lascia gli impenitenti seguire la loro strada.

1.2 La linea di Sem e la conservazione della fede

    • Trasmissione ininterrotta delle rivelazioni divine da Adamo fino a Noè e Sem.

    • Abramo come erede di questo prezioso patrimonio spirituale.

2.La promessa di Dio ad Abramo

2.1 Promesse e condizioni

    • Molta discendenza e grande nome (Genesi 12,2).

    • Benedizione per tutte le nazioni in lui (Genesi 12,3).

2.2 Prova attraverso l’obbedienza

    • Invito a lasciare patria e parentela (Genesi 12,1).

    • Fede definita come “certezza di cose sperate, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Ebrei 11,1.8).

3.Le risposte e le esperienze di Abramo

3.1 Il viaggio verso Aran e Canaan

    • Obbedienza nell’incertezza, accompagnato da parenti e da Lot.

    • Tappe: Aran come sosta, poi Sichem e Betel, ciascuna contrassegnata da un altare.

3.2 Vita e prova in Canaan

    • Terra fertile ma abitata da pagani con i loro altari.

    • Abramo costruisce altari come segno della presenza di Dio.

3.3 Carestia e fuga in Egitto

    • Prova di umiltà, pazienza e fede.

    • Caduta della fede: Sara presentata come sorella (Genesi 12,11–13).

3.4 Protezione divina e lezioni apprese

    • Il faraone colpito da piaghe, poi onora Abramo (Genesi 12,17–20).

    • Insegnamenti sulla protezione di Dio e sulle conseguenze della sfiducia umana.

4.Riflessioni teologiche

  • La fede richiede di rinunciare alle sicurezze familiari.

  • Le prove purificano il carattere e preparano al servizio di Dio.

  • Le promesse divine rimangono ferme nonostante le nostre debolezze.

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🟢 Sintesi

Dio chiama Abramo a lasciare un ambiente pagano e a seguirLo con fiducia. Abramo obbedisce, affronta prove in Canaan e in Egitto, ma rimane fedele nonostante gli errori. In questo modo posa le fondamenta del popolo eletto e manifesta la Sua protezione e pazienza.

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🔴 Messaggio per noi oggi

Anche noi siamo chiamati a fidarci delle promesse di Dio e forse a uscire dalle nostre zone di comfort. Le prove svelano le nostre debolezze, forgiano il carattere e testimoniano la fedeltà di Dio anche nei nostri sbagli.

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💬 Domanda di riflessione

A quali “chiamate” di Dio nella tua vita dovresti rispondere, anche se comportano incertezza e sacrificio? In che modo puoi esprimere la tua fede ogni giorno attraverso obbedienza e fiducia?

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