
⛪ Lezione 10: Gli eventi finali
📘 10.4 Il Giudice di tutta la terra
✨ Un ritratto spirituale del Giudice giusto alla luce delle domande moderne
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🟦 Introduzione
Cosa succede quando un uomo discute con Dio sulla giustizia? Genesi 18 racconta uno degli incontri più intensi e straordinari tra Dio e un essere umano. Abramo si trova di fronte a Dio – non in ribellione, ma in profonda preoccupazione per una città il cui destino sembra ormai deciso. E Dio? L’Onnipotente, il Creatore dell’universo, si ferma, ascolta e risponde.
In questa scena, Dio rivela non solo la sua onniscienza, ma anche la sua natura: giustizia, misericordia e trasparenza. Questo capitolo è uno specchio che ci mostra come Dio affronta il peccato – ma anche il dolore umano e il desiderio sincero.
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📖 Studio biblico
📖 Genesi 18:17–21 – La trasparenza di Dio
«Nasconderò io ad Abramo ciò che sto per fare?»
Dio si pone una domanda. E decide: no, glielo rivelerò. Perché? Perché Abramo è una figura chiave – un rappresentante del suo popolo, della sua fede e della sua missione.
🔍 Osservazione:
Dio non agisce nell’ombra. Ancora prima che Sodoma venga giudicata, Egli confida ad Abramo i suoi pensieri. Gli dà una visione chiara prima che venga pronunciato il verdetto – segno di una vera relazione e trasparenza.
💡 Principio:
Dio non è un Dio di giudizi a sorpresa – Egli rivela le sue intenzioni. Anche oggi, attraverso la profezia e lo studio della Bibbia, vuole prepararci, non coglierci di sorpresa.
📖 Genesi 18:22–33 – L’intercessione di Abramo
Abramo rimane davanti a Dio. Gli angeli proseguono, ma Abramo resta. E inizia un dialogo unico: Abramo lotta con Dio. Non per sé – ma per una città peccatrice.
«Spazzerai via il giusto con l’empio?»
Egli supplica Dio: cinquanta, quarantacinque, quaranta, trenta, venti, dieci… E ogni volta, Dio risponde con straordinaria pazienza e misericordia: «Non la distruggerò.»
🔍 Osservazione:
Abramo è una figura simbolica di Gesù, l’intercessore. Egli intercede per gli altri, si pone tra il giudizio e l’umanità. È il cuore della vera intercessione – non per salvare sé stesso, ma per salvare gli altri.
💡 Principio:
Il cuore di Dio può essere toccato. Non è un giudice severo, ma un Padre che cerca motivi per risparmiare.
📖 Perché Dio permette il male?
Questa storia ci offre diverse risposte profonde:
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Dio ascolta il “grido” degli oppressi
– non ignora la sofferenza. -
Esamina con attenzione (v. 21)
– Dio non giudica mai senza conoscere la verità. -
Ritarda il giudizio
– non per debolezza, ma per speranza. -
Permette l’intercessione
– invita gli uomini a partecipare alle sue decisioni.
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📖 Risposte alle domande
📌 Domanda 1: Cosa apprendiamo su Dio e sul modo in cui affronta il male?
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Dio è giusto – e misericordioso.
Non è un giudice adirato che punisce alla cieca. Egli cerca il bene. Se ci fossero stati solo dieci giusti a Sodoma, la città sarebbe stata risparmiata. Questo numero mostra la pazienza e il cuore di Dio. -
Dio agisce con trasparenza.
Non doveva spiegare nulla ad Abramo. Ma lo fa. Egli mostra: le mie azioni sono visibili. Questo principio continua fino all’eternità: durante il millennio (Apocalisse 20:4), Dio permette ai salvati di esaminare – non perché ne abbia bisogno, ma perché vuole rafforzare la fiducia. -
Dio accetta domande.
Abramo discute, dubita, prega – e Dio lo accoglie. Il Creatore non reagisce con durezza, ma con pazienza paterna. -
Il giudizio di Dio non è mai affrettato.
Egli osserva, ascolta, aspetta. Solo quando ogni via è stata esaurita, il giudizio viene pronunciato.
📌 Domanda 2: Cosa ci dice questo sul carattere di Dio e sulla sua apertura verso le creature che non hanno “diritto” di sapere?
Questa scena è rivoluzionaria. Nessun uomo ha il diritto di interrogare Dio – eppure, Dio invita a farlo.
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L’umiltà incontra la sovranità:
Dio potrebbe nascondere le sue vie. Ma Egli le rivela, perché l’amore costruisce fiducia. L’amore non costringe – apre. -
L’eternità non è un diktat, ma una relazione:
Se Dio ci dà mille anni per comprendere (Apocalisse 20:11–15), non è per giustificarsi – ma per guarire i nostri cuori. -
Il nostro Dio non è solo onnipotente, ma anche accessibile:
La sua disponibilità a essere esaminato dimostra che non è solo Signore – è Padre.
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✨ Principi spirituali
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La vera giustizia non esclude la misericordia.
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Le domande sono permesse – se nascono da un cuore sincero.
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Dio non cerca fedeltà cieca, ma fiducia consapevole.
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Il giudizio non è il primo desiderio di Dio – è l’ultima opzione dopo molti avvertimenti ignorati.
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🧩 Applicazione quotidiana
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Nelle relazioni: Come Dio, impariamo ad ascoltare prima di giudicare.
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Nella preghiera: Puoi lottare con Dio. Egli non ti respingerà.
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Di fronte all’ingiustizia: Intercedi come Abramo – per le città, per le persone, per la salvezza.
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Nel dubbio personale: Se hai domande per Dio – falle. Egli ti invita a capire.
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✅ Conclusione
Genesi 18 non è il resoconto di un Dio distruttore. È un capitolo su un Dio che vuole salvare.
Un Dio che aspetta, osserva, avverte – e giudica solo come ultimo passo.
Dio è pronto a parlare con chi lo cerca con cuore sincero. Abramo lo ha fatto – anche noi possiamo farlo.
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💭 Pensiero del giorno
«Il Giudice di tutta la terra non farà forse ciò che è giusto?» – Sì, lo farà. E lo farà con un cuore che preferisce perdonare piuttosto che distruggere.
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🎨 Illustrazione – L’ultimo turno: una preghiera nella notte
Era un martedì sera piovoso di novembre quando il dottor Elias Varga cominciò il suo turno al pronto soccorso dell’ospedale cittadino. Il vento scuoteva le finestre, le sirene illuminavano le strade, e l’odore di disinfettante si mescolava al caffè freddo di una vecchia macchina. Elias era medico da 18 anni – temprato, attento, professionale. Ma da settimane sentiva che qualcosa dentro di lui si stava spezzando.
Durante la pausa, scorreva le notizie. Un’altra ragazza scomparsa. Un altro adolescente morto nel quartiere della droga. Ancora violenza, ancora silenzio.
«Signore», mormorò mescolando il caffè, «fino a quando?»
Improvvisamente, uno sconosciuto si sedette accanto a lui – discreto, calmo. Nessun nome, nessun cartellino. Solo uno sguardo profondo.
«Ti chiedi perché Dio non interviene», disse l’uomo con voce pacata. Elias trasalì.
«Cosa…? Chi sei?»
«Ho sentito la tua domanda.»
L’uomo sorrise, estrasse una Bibbia consumata e la aprì.
«Genesi 18. Abramo chiede a Dio: ‘Distruggerai davvero il giusto con l’empio?’»
Elias tacque. L’uomo continuò a leggere:
«Il Giudice di tutta la terra non farà forse giustizia?» Poi si alzò.
«Dio giudica – ma non senza attendere. E non senza ascoltare.» E scomparve – così com’era arrivato.
Quell’incontro non lasciò più Elias. Più tardi, quella notte, solo nella sala medica, scrisse su un foglietto dei nomi – persone che conosceva, che vivevano come se il domani non esistesse.
Leila, 16 anni, ricoverata più volte, droga, autolesionismo.
Jarek, 19 anni, aggressivo, precedenti penali.
Katja, la vicina, sola, persa nell’alcol.
Mehdi, presunto spacciatore, a cui aveva salvato la vita.
E suo figlio Luca, 17 anni, chiuso, arrabbiato con un mondo che non capiva.
Elias guardò il foglio e sussurrò:
«Signore… se cerchi qualcuno che intercede – eccomi. Ti prego. Per loro. Non ancora. Per favore, non ancora.»
Nei giorni successivi, qualcosa iniziò a cambiare. Nulla di spettacolare – ma qualcosa di reale.
Leila tornò all’ospedale – con una domanda per un tirocinio da infermiera.
Jarek si iscrisse a un centro di recupero – «Voglio uscirne», disse.
Mehdi consegnò anonimamente una borsa di droga alla polizia.
Katja partecipò al gruppo di quartiere e portò dei biscotti.
Luca, una sera, sedeva con la Bibbia del nonno aperta.
«Papà… credi davvero che Dio abbia un piano per noi?»
Elias aveva le lacrime agli occhi. Non per debolezza – ma per riverenza. Per la prima volta dopo anni, sentì che le sue preghiere non erano cadute nel vuoto. Che le sue domande erano state ascoltate. Che Dio non tace – ma aspetta. Una preghiera. Qualcuno che intercede.
Qualche settimana dopo, sistemando il suo camice, Elias trovò un biglietto in una tasca. La scrittura non gli era familiare. Ma le parole gli toccarono il cuore:
«Il Giudice di tutta la terra non farà forse giustizia?» – Genesi 18:25
Dio non giudica alla cieca. Egli attende. A volte, una sola preghiera.