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📅 30 maggio 2025

📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA

✨ Genesi 44 – La prova e la purificazione dei fratelli
🌍 La mano nascosta di Dio nelle prove e nel ravvedimento

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📜 Testo biblico – Genesi 44 (Riveduta 1927)

1 Giuseppe dette quest’ordine al suo maestro di casa: “Riempi i sacchi di questi uomini di tanti viveri quanti ne posson portare, e metti il danaro di ciascun d’essi alla bocca del suo sacco.
2 E metti la mia coppa, la coppa d’argento, alla bocca del sacco del più giovine, assieme al danaro del suo grano”. Ed egli fece come Giuseppe avea detto.
3 La mattina, non appena fu giorno, quegli uomini furon fatti partire coi loro asini.
4 E quando furono usciti dalla città e non erano ancora lontani, Giuseppe disse al suo maestro di casa: “Lèvati, va’ dietro a quegli uomini; e quando li avrai raggiunti, di’ loro: Perché avete reso mal per bene?
5 Non è quella la coppa nella quale il mio signore beve, e della quale si serve per indovinare? Avete fatto male a far questo!”
6 Egli li raggiunse, e disse loro quelle parole.
7 Ed essi gli risposero: “Perché il mio signore ci rivolge parole come queste? Iddio preservi i tuoi servitori dal fare una tal cosa!
8 Ecco, noi t’abbiam riportato dal paese di Canaan il danaro che avevam trovato alla bocca de’ nostri sacchi; come dunque avremmo rubato dell’argento o dell’oro dalla casa del tuo signore?
9 Quello de’ tuoi servitori presso il quale si troverà la coppa, sia messo a morte; e noi pure saremo schiavi del tuo signore!”
10 Ed egli disse: “Ebbene, sia fatto come dite: colui presso il quale essa sarà trovata, sarà mio schiavo; e voi sarete innocenti”.
11 In tutta fretta, ognun d’essi mise giù il suo sacco a terra, e ciascuno aprì il suo.
12 Il maestro di casa li frugò, cominciando da quello del maggiore, per finire con quello del più giovane; e la coppa fu trovata nel sacco di Beniamino.
13 Allora quelli si stracciarono le vesti, ognuno ricaricò il suo asino, e tornarono alla città.
14 Giuda e i suoi fratelli arrivarono alla casa di Giuseppe, il quale era ancora quivi; e si gettarono in terra dinanzi a lui.
15 E Giuseppe disse loro: “Che azione è questa che avete fatta? Non lo sapete che un uomo come me ha potere d’indovinare?”
16 Giuda rispose: “Che diremo al mio signore? quali parole useremo? o come ci giustificheremo? Dio ha ritrovato l’iniquità de’ tuoi servitori. Ecco, siamo schiavi del mio signore: tanto noi, quanto colui in mano del quale è stata trovata la coppa”.
17 Ma Giuseppe disse: “Mi guardi Iddio dal far questo! L’uomo in man del quale è stata trovata la coppa, sarà mio schiavo; quanto a voi, risalite in pace dal padre vostro”.
18 Allora Giuda s’accostò a Giuseppe, e disse: “Di grazia, signor mio, permetti al tuo servitore di far udire una parola al mio signore, e non s’accenda l’ira tua contro il tuo servitore! poiché tu sei come Faraone.
19 Il mio signore interrogò i suoi servitori, dicendo: Avete voi padre o fratello?
20 E noi rispondemmo al mio signore: Abbiamo un padre ch’è vecchio, con un giovane figliuolo, natogli nella vecchiaia; il fratello di questo è morto, talché egli è rimasto solo de’ figli di sua madre; e suo padre l’ama.
21 Allora tu dicesti ai tuoi servitori: Menatemelo, perch’io lo vegga co’ miei occhi.
22 E noi dicemmo al mio signore: Il fanciullo non può lasciare suo padre; perché, se lo lasciasse, suo padre morrebbe.
23 E tu dicesti ai tuoi servitori: Se il vostro fratello più giovine non scende con voi, voi non vedrete più la mia faccia.
24 E come fummo risaliti a mio padre, tuo servitore, gli riferimmo le parole del mio signore.
25 Poi nostro padre disse: Tornate a comprarci un po’ di viveri.
26 E noi rispondemmo: Non possiamo scender laggiù; se il nostro fratello più giovine verrà con noi, scenderemo; perché non possiamo veder la faccia di quell’uomo, se il nostro fratello più giovine non è con noi.
27 E mio padre, tuo servitore, ci rispose: Voi sapete che mia moglie mi partorì due figliuoli;
28 l’un d’essi si partì da me, e io dissi: Certo egli è stato sbranato; e non l’ho più visto da allora;
29 e se mi togliete anche questo, e se gli avviene qualche disgrazia, voi farete scendere con dolore la mia canizie nel soggiorno de’ morti.
30 Or dunque, quando giungerò da mio padre, tuo servitore, se il fanciullo, all’anima del quale la sua è legata, non è con noi,
31 avverrà che, come avrà veduto che il fanciullo non c’è, egli morrà; e i tuoi servitori avranno fatto scendere con cordoglio la canizie del tuo servitore nostro padre nel soggiorno de’ morti.
32 Ora, siccome il tuo servitore s’è reso garante del fanciullo presso mio padre, e gli ha detto: Se non te lo riconduco sarò per sempre colpevole verso mio padre,
33 deh, permetti ora che il tuo servitore rimanga schiavo del mio signore, invece del fanciullo, e che il fanciullo se ne torni coi suoi fratelli.
34 Perché, come farei a risalire da mio padre senz’aver meco il fanciullo? Ah, ch’io non vegga il dolore che ne verrebbe a mio padre!”

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🔵 Introduzione

L’incontro di Giuseppe con i suoi fratelli segna un punto di svolta nel piano divino: dove prima c’era tradimento e delusione, ora emergono riconciliazione e pentimento. In questo capitolo vediamo come Dio interviene nelle macchinazioni umane per condurre i cuori al ristabilimento.

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🟡 Commento

  1. Situazione di partenza e piano di Giuseppe (vv. 1–7)

    • Preparazione pratica: Giuseppe ordina di riempire i sacchi con grano e denaro, ma pone segretamente la sua coppa d’argento nel sacco di Beniamino.

    • Scopo dell’inganno: Mettere alla prova la loro onestà e la loro lealtà verso Beniamino, l’unico figlio rimasto della loro madre.

  2. La confrontazione e la scoperta (vv. 8–13)

    • Dichiarazione di innocenza: I fratelli negano con forza e si offrono persino di diventare schiavi o morire al posto del colpevole, mostrando la loro solidarietà.

    • Scoperta della coppa: Quando la coppa viene trovata nel sacco di Beniamino, lo sgomento e la disperazione li travolgono, simboleggiati dallo strappo dei loro vestiti.

  3. L’intervento e la supplica di Giuda (vv. 14–23)

    • Umiltà di Giuda: Si avvicina non come portavoce del gruppo, ma come rappresentante responsabile.

    • Contesto familiare: Descrive la vecchiaia del padre, il suo affetto per Beniamino e il dolore per la presunta morte di Giuseppe.

    • Appello alla misericordia: Sottolinea che la vita di Giacobbe dipende dal ritorno di Beniamino.

  4. Il sacrificio volontario di Giuda (vv. 24–34)

    • So­pportazione paterna: Giuda dipinge con forza il travaglio insopportabile di Giacobbe senza Beniamino.

    • Impegno personale: Si offre come garante, gesto profondo di abnegazione.

    • Supplica finale: Chiede di restare schiavo al posto di Beniamino per ottenere la grazia per il ragazzo.

  5. Implicazioni teologiche

    • Prove per la purificazione: Le vie di Dio non sono sempre chiare, ma la prova di Giuseppe conduce alla riconciliazione.

    • Giuda figura dell’intercessore: Prefigura il Cristo, mediatore supremo che intercede per noi.

    • Disegno sovrano di Dio: Dietro le azioni umane si dispiega il piano redentivo di Dio.

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🟢 Riassunto

Giuseppe mette alla prova i suoi fratelli nascondendo la coppa d’argento nel sacco di Beniamino e li accusa di furto. I fratelli proclamano la loro innocenza, ma Beniamino rischia la schiavitù. Giuda interviene, descrive il destino del padre e si offre garante per salvare Beniamino. Con questo sacrificio, emerge il loro pentimento e Giuseppe riconosce la trasformazione dei loro cuori.

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🔴 Messaggio per oggi

  • Comprendere le prove: Le difficoltà possono purificarci. Confidiamo che Dio agisca anche nel dolore.

  • Intercessione e responsabilità: La vera fede si manifesta nel sostegno verso gli altri.

  • Riconciliazione e grazia: Come Giuseppe mostra misericordia, anche noi siamo chiamati a perdonare e offrire grazia a chi ci ha ferito.

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📆 25 – 31 maggio 2025

📆 LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA

📖 Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 7

✨  Il diluvio

📖 Leggi qui online

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🔵 Introduzione

In un mondo un tempo di bellezza paradisiaca, regnavano profonda corruzione: idolatria, violenza e decadenza morale avevano sopraffatto la fiducia nel Creatore. Quando Dio vide che “ogni inclinazione dei pensieri del loro cuore era soltanto malvagia continuamente” (Genesi 6:5), annunciò un giudizio universale mediante le acque e insieme preparò una via di salvezza: l’Arca di Noè.

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🟡 Commento

1.Lo stato letale della Terra

  • Corrotta da idolatria e auto-divinizzazione

  • Adulterio, violenza e licenziosità: violazione dell’ordine divino della vita

2.La missione di Noè e il periodo di preparazione

  • 120 anni di costruzione dell’Arca come monito vivente

  • Predicazione di conversione e invito alla salvezza

3.Il soccorso divino per Noè e la sua famiglia

  • L’Arca come simbolo di grazia divina e obbedienza

  • Chiusura della porta: fine di ogni opportunità di ravvedimento

4.Il giorno del giudizio nel Diluvio

  • Rottura delle sorgenti sotterranee e apertura delle finestre del cielo

  • Distruzione degli impenitenti, salvezza dei giusti

5.Tipo del giudizio finale

  • Paralleli tra il tempo di Noè e gli ultimi giorni (Mt 24:38–39; 2 Pt 3)

  • L’avvertimento e l’invito restano validi fino al ritorno di Cristo

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🟢 Riassunto

L’umanità pre-diluviana abusò dei doni di Dio e della vita stessa, negò il Creatore e forgiò la propria rovina nel peccato. Dio rese noto il Suo giudizio a Noè, offrendo al contempo salvezza a lui e alla sua famiglia mediante la costruzione dell’Arca. Chi accolse il richiamo di Dio fu preservato; chi rimase nella ribellione fu sommerso dal giudizio. Il Diluvio mostra tanto la giustizia santa di Dio quanto la Sua misericordia per chi crede e obbedisce.

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🔴 Messaggio per noi oggi

  • Vigilanza e ravvedimento: Come ai tempi di Noè, anche il nostro cuore può essere facilmente catturato da egoismo e sregolatezza. L’avvertimento di Dio ci chiama alla conversione e a una vita santa.

  • Obbedienza è salvezza: Chi ascolta la voce di Dio e percorre il Suo cammino trova salvezza non per merito proprio, ma per grazia.

  • Parallelo escatologico: Il Diluvio è un monito per il futuro giudizio di Cristo. Prepariamoci vivendo la fede, evitando il peccato e condividendo con altri il messaggio salvifico.

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