
29 maggio 2025
LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
Genesi 43 – Ritrovarsi nella grazia: Giuseppe accoglie i suoi fratelli con amore
Perdono, responsabilità e la guida invisibile di Dio nella vita di Giuseppe
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Testo biblico – Genesi 43 (Riveduta 1927)
1 Or la carestia era grave nel paese;
2 e quand’ebbero finito di mangiare il grano che aveano portato dall’Egitto, il padre disse loro: “Tornate a comprarci un po’ di viveri”.
3 E Giuda gli rispose, dicendo: “Quell’uomo ce lo dichiarò positivamente: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi.
4 Se tu mandi il nostro fratello con noi, noi scenderemo e ti compreremo dei viveri;
5 ma, se non lo mandi, non scenderemo; perché quell’uomo ci ha detto: Non vedrete la mia faccia, se il vostro fratello non sarà con voi”.
6 E Israele disse: “Perché m’avete fatto questo torto di dire a quell’uomo che avevate ancora un fratello?”
7 Quelli risposero: “Quell’uomo c’interrogò partitamente intorno a noi e al nostro parentado, dicendo: Vostro padre vive egli ancora? Avete qualche altro fratello? E noi gli rispondemmo a tenore delle sue domande. Potevam noi mai sapere che ci avrebbe detto: Fate venire il vostro fratello?”
8 E Giuda disse a Israele suo padre: “Lascia venire il fanciullo con me, e ci leveremo e andremo; e noi vivremo e non morremo: né noi, né tu, né i nostri piccini.
9 Io mi rendo garante di lui; ridomandane conto alla mia mano; se non te lo riconduco e non te io rimetto davanti, io sarò per sempre colpevole verso di te.
10 Se non ci fossimo indugiati, a quest’ora saremmo già tornati due volte”.
11 Allora Israele, loro padre, disse loro: “Se così è fate questo: Prendete ne’ vostri sacchi delle cose più squisite di questo paese, e portate a quell’uomo un dono: un po’ di balsamo, un po’ di miele, degli aromi e della mirra, de’ pistacchi e delle mandorle;
12 e pigliate con voi il doppio del danaro, e riportate il danaro che fu rimesso alla bocca de’ vostri sacchi; forse fu un errore;
13 prendete anche il vostro fratello, e levatevi, tornate da quell’uomo;
14 e l’Iddio onnipotente vi faccia trovar grazia dinanzi a quell’uomo, sì ch’egli vi rilasci l’altro vostro fratello e Beniamino. E se debbo esser privato de’ miei figliuoli, ch’io lo sia!”
15 Quelli presero dunque il dono, presero seco il doppio del danaro, e Beniamino; e, levatisi, scesero in Egitto, e si presentarono dinanzi a Giuseppe.
16 E come Giuseppe vide Beniamino con loro, disse al suo maestro di casa: “Conduci questi uomini in casa; macella, e prepara tutto; perché questi uomini mangeranno con me a mezzogiorno”.
17 E l’uomo fece come Giuseppe aveva ordinato, e li menò in casa di Giuseppe.
18 E quelli ebbero paura, perché eran menati in casa di Giuseppe, e dissero: “Siamo menati qui a motivo di quel danaro che ci fu rimesso nei sacchi la prima volta; ei vuol darci addosso, precipitarsi su noi e prenderci come schiavi, coi nostri asini”.
19 E accostatisi al maestro di casa di Giuseppe, gli parlarono sulla porta della casa, e dissero:
20 “Scusa, signor mio! noi scendemmo già una prima volta a comprar dei viveri;
21 e avvenne che, quando fummo giunti al luogo dove pernottammo, aprimmo i sacchi, ed ecco il danaro di ciascun di noi era alla bocca del suo sacco: il nostro danaro del peso esatto; e noi l’abbiam riportato con noi.
22 E abbiam portato con noi dell’altro danaro per comprar de’ viveri; noi non sappiamo chi avesse messo il nostro danaro nei nostri sacchi”.
23 Ed egli disse: “Datevi pace, non temete; l’Iddio vostro e l’Iddio del vostro padre ha messo un tesoro nei vostri sacchi. Io ebbi il vostro danaro”. E, fatto uscire Simeone, lo condusse loro.
24 Quell’uomo li fece entrare in casa di Giuseppe; dette loro dell’acqua, ed essi si lavarono i piedi; ed egli dette del foraggio ai loro asini.
25 Ed essi prepararono il regalo, aspettando che Giuseppe venisse a mezzogiorno; perché aveano inteso che rimarrebbero quivi a mangiare.
26 E quando Giuseppe venne a casa, quelli gli porsero il dono che aveano portato seco nella casa, e s’inchinarono fino a terra davanti a lui.
27 Egli domandò loro come stessero, e disse: “Vostro padre, il vecchio di cui mi parlaste, sta egli bene? Vive egli ancora?”
28 E quelli risposero: “Il padre nostro, tuo servo, sta bene; vive ancora”. E s’inchinarono, e gli fecero riverenza.
29 Poi Giuseppe alzò gli occhi, vide Beniamino suo fratello, figliuolo della madre sua, e disse: “E’ questo il vostro fratello più giovine di cui mi parlaste?” Poi disse a lui: “Iddio ti sia propizio, figliuol mio!”
30 E Giuseppe s’affrettò ad uscire, perché le sue viscere s’eran commosse per il suo fratello; e cercava un luogo dove piangere; entrò nella sua camera, e quivi pianse.
31 Poi si lavò la faccia, ed uscì; si fece forza, e disse: “Portate il pranzo”.
32 Fu dunque portato il cibo per lui a parte, e per loro a parte, e per gli Egiziani che mangiavan con loro, a parte; perché gli Egiziani non possono mangiare con gli Ebrei; per gli Egiziani è cosa abominevole.
33 Ed essi si misero a sedere dinanzi a lui: il primogenito, secondo il suo diritto di primogenitura, e il più giovine secondo la sua età; e si guardavano l’un l’altro con maraviglia.
34 E Giuseppe fe’ loro portare delle vivande che aveva dinanzi; ma la porzione di Beniamino era cinque volte maggiore di quella d’ogni altro di loro. E bevvero, e stettero allegri con lui.
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Introduzione
La storia di Giuseppe è uno dei racconti più toccanti della Bibbia. Mostra come Dio possa usare le ferite umane più profonde per portare guarigione, maturità e restaurazione. Nel capitolo 43 ci troviamo a un punto di svolta: i fratelli tornano in Egitto – questa volta con Beniamino. La pressione della carestia e il piano di Giuseppe li costringono ad affrontare il loro passato. Segue una scena piena di tensione, rispetto e grazia.
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Commento
1. La carestia spinge all’azione (vv. 1–10)
La carestia diventa insostenibile. Giuda si assume la responsabilità, offrendosi come garante per Beniamino – un cambiamento significativo rispetto al passato (quando aveva venduto Giuseppe).
Le vie di Dio a volte ci stringono per trasformare il nostro cuore.
2. La preparazione – Con doni e coscienza (vv. 11–14)
Giacobbe cede, ma non con leggerezza. Dà istruzioni: doni, doppio pagamento, Beniamino – e una preghiera per la misericordia di Dio. Combatte tra paura e fede.
Confidare nella misericordia di Dio è essenziale quando le nostre risorse sono esaurite.
3. L’accoglienza di Giuseppe – Gentilezza nonostante la paura (vv. 15–24)
I fratelli temono una trappola, ma Giuseppe li accoglie con generosità. Il suo intendente li rassicura: «Il vostro Dio… ha messo un tesoro nei vostri sacchi.»
La benedizione di Dio arriva spesso in modi inaspettati.
4. L’incontro con Beniamino (vv. 25–30)
Il punto culminante emotivo: Giuseppe vede Beniamino, lo benedice e scoppia in lacrime. Le sue emozioni lo sopraffanno. I fratelli, un tempo ostili, ora si inchinano con rispetto.
Il perdono tocca il cuore più profondamente della vendetta.
5. Un banchetto regale (vv. 31–34)
I fratelli sono disposti in ordine di età – con loro grande stupore. A Beniamino viene dato cinque volte più cibo – è una prova o un segno d’amore speciale? Si conclude con una festa piena di gioia.
Dio ci mette alla prova non per condannare, ma per rivelare.
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Riassunto
Genesi 43 è un capitolo di guida divina, crescita personale e preparazione silenziosa alla riconciliazione. I fratelli, un tempo colpevoli, ora sono pentiti e responsabili. Giuseppe, un tempo vittima, è ora il sovrano – ma colmo di compassione. In mezzo alla sofferenza, la grazia brilla.
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Messaggio per oggi
Assumersi la responsabilità:
Giuda ci insegna cosa significa il vero pentimento – non parole, ma azioni e disponibilità al sacrificio.
Fiducia nei percorsi di Dio:
Anche se la guida di Dio passa per la sofferenza, Egli agisce in noi – con pazienza, saggezza e amore.
Il perdono è possibile:
Giuseppe è un’immagine di Cristo – che perdona chi lo ha ferito.
Gioia dopo le lacrime:
Alla fine ci attende il banchetto. Chi confida in Dio, viene condotto dalla prova alla gioia.
Dio agisce – anche se non lo vediamo sempre. Il nostro compito è fidarci di Lui, riconoscere i nostri errori e affrontare con cuore aperto il prossimo passo.