
27 maggio 2025
LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
Genesi 41 – Saggezza e previdenza in tempi di abbondanza e carestia
L’interpretazione dei sogni di Faraone da parte di Giuseppe e il suo ascesa per salvare l’Egitto
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Testo biblico – Genesi 41 (Riveduta 1927)
1 Or avvenne, in capo a due anni interi, che Faraone ebbe un sogno. Ed ecco che stava presso il fiume;
2 e su dal fiume ecco salire sette vacche, di bell’apparenza e grasse, e mettersi a pascere nella giuncaia.
3 E, dopo quelle, ecco salire dal fiume altre sette vacche di brutt’apparenza e scarne, e fermarsi presso alle prime, sulla riva del fiume.
4 E le vacche di brutt’apparenza e scarne, divorarono le sette vacche di bell’apparenza e grasse. E Faraone si svegliò.
5 Poi si riaddormentò, e sognò di nuovo; ed ecco sette spighe, grasse e belle, venir su da un unico stelo.
6 Poi ecco sette spighe, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre.
7 E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe grasse e piene. E Faraone si svegliò: ed ecco, era un sogno.
8 La mattina, lo spirito di Faraone fu conturbato; ed egli mandò a chiamare tutti i magi e tutti i savi d’Egitto, e raccontò loro i suoi sogni; ma non ci fu alcuno che li potesse interpretare a Faraone.
9 Allora il capo de’ coppieri parlò a Faraone, dicendo: “Ricordo oggi i miei falli.
10 Faraone s’era sdegnato contro i suoi servitori, e m’avea fatto mettere in prigione in casa del capo delle guardie: me, e il capo de’ panettieri.
11 L’uno e l’altro facemmo un sogno, nella medesima notte: facemmo ciascuno un sogno, avente il suo proprio significato.
12 Or c’era quivi con noi un giovane ebreo, servo del capo delle guardie; a lui raccontammo i nostri sogni, ed egli ce li interpretò, dando a ciascuno l’interpretazione del suo sogno.
13 E le cose avvennero secondo l’interpretazione ch’egli ci aveva data: Faraone ristabilì me nel mio ufficio, e l’altro lo fece appiccare”.
14 Allora Faraone mandò a chiamare Giuseppe, il quale fu tosto tratto fuor dalla prigione sotterranea. Egli si rase, si cambiò il vestito, e venne da Faraone.
15 E Faraone disse a Giuseppe: “Ho fatto un sogno, e non c’è chi lo possa interpretare; e ho udito dir di te che, quando t’hanno raccontato un sogno, tu lo puoi interpretare”.
16 Giuseppe rispose a Faraone, dicendo: “Non son io; ma sarà Dio che darà a Faraone una risposta favorevole”.
17 E Faraone disse a Giuseppe: “Nel mio sogno, io stavo sulla riva del fiume;
18 quand’ecco salir dal fiume sette vacche grasse e di bell’apparenza, e mettersi a pascere nella giuncaia.
19 E, dopo quelle, ecco salire altre sette vacche magre, di bruttissima apparenza e scarne: tali, che non ne vidi mai di così brutte in tutto il paese d’Egitto.
20 E le vacche magre e brutte divorarono le prime sette vacche grasse;
21 e quelle entrarono loro in corpo, e non si riconobbe che vi fossero entrate; erano di brutt’apparenza come prima. E mi svegliai.
22 Poi vidi ancora nel mio sogno sette spighe venir su da un unico stelo, piene e belle;
23 ed ecco altre sette spighe vuote, sottili e arse dal vento orientale, germogliare dopo quelle altre.
24 E le spighe sottili inghiottirono le sette spighe belle. Io ho raccontato questo al magi; ma non c’è stato alcuno che abbia saputo spiegarmelo”.
25 Allora Giuseppe disse a Faraone: “Ciò che Faraone ha sognato è una stessa cosa. Iddio ha significato a Faraone quello che sta per fare.
26 Le sette vacche belle sono sette anni, e le sette spighe belle sono sette anni; è uno stesso sogno.
27 E le sette vacche magre e brutte che salivano dopo quelle altre, sono sette anni; come pure le sette spighe vuote e arse dal vento orientale saranno sette anni di carestia.
28 Questo è quel che ho detto a Faraone: Iddio ha mostrato a Faraone quello che sta per fare.
29 Ecco, stanno per venire sette anni di grande abbondanza in tutto il paese d’Egitto;
30 e dopo, verranno sette anni di carestia; e tutta quell’abbondanza sarà dimenticata nel paese d’Egitto, e la carestia consumerà il paese.
31 E uno non si accorgerà più di quell’abbondanza nel paese, a motivo della carestia che seguirà; perché questa sarà molto aspra.
32 E l’essersi il sogno replicato due volte a Faraone vuol dire che la cosa è decretata da Dio, e che Dio l’eseguirà tosto.
33 Or dunque si provveda Faraone d’un uomo intelligente e savio e lo stabilisca sul paese d’Egitto.
34 Faraone faccia così: Costituisca de’ commissari sul paese per prelevare il quinto delle raccolte del paese d’Egitto, durante i sette anni dell’abbondanza.
35 E radunino essi tutti i viveri di queste sette buone annate che stan per venire, e ammassino il grano a disposizione di Faraone per l’approvvigionamento delle città, e lo conservino.
36 Questi viveri saranno una riserva per il paese, in vista dei sette anni di carestia che verranno nel paese d’Egitto; e così il paese non perirà per la carestia”.
37 Piacque la cosa a Faraone e a tutti i suoi servitori.
38 E Faraone disse ai suoi servitori: “Potremmo noi trovare un uomo pari a questo, in cui sia lo spirito di Dio?”
39 E Faraone disse a Giuseppe: “Giacché Iddio t’ha fatto conoscere tutto questo, non v’è alcuno che sia intelligente e savio al pari di te.
40 Tu sarai sopra la mia casa, e tutto il mio popolo obbedirà ai tuoi ordini; per il trono soltanto, io sarò più grande di te”.
41 E Faraone disse a Giuseppe: “Vedi, io ti stabilisco su tutto il paese d’Egitto”.
42 E Faraone si tolse l’anello di mano e lo mise alla mano di Giuseppe; lo fece vestire di abiti di lino fino, e gli mise al collo una collana d’oro.
43 Lo fece montare sul suo secondo carro, e davanti a lui si gridava: “In ginocchio!” Così Faraone lo costituì su tutto il paese d’Egitto.
44 E Faraone disse a Giuseppe: “Io son Faraone! e senza te, nessuno alzerà la mano o il piede in tutto il paese d’Egitto”.
45 E Faraone chiamò Giuseppe Tsafnath-Paneach e gli dette per moglie Asenath figliuola di Potifera, sacerdote di On. E Giuseppe partì per visitare il paese d’Egitto.
46 Or Giuseppe avea trent’anni quando si presentò dinanzi a Faraone re d’Egitto. E Giuseppe uscì dal cospetto di Faraone, e percorse tutto il paese d’Egitto.
47 Durante i sette anni d’abbondanza, la terra produsse a piene mani;
48 e Giuseppe adunò tutti i viveri di quei sette anni che vennero nel paese d’Egitto, e ripose i viveri nelle città; ripose in ogni città i viveri del territorio circonvicino.
49 Così Giuseppe ammassò grano come la rena del mare; in così gran quantità, che si smise di contarlo, perch’era innumerevole.
50 Or avanti che venisse il primo anno della carestia, nacquero a Giuseppe due figliuoli, che Asenath figliuola di Potifera sacerdote di On gli partorì.
51 E Giuseppe chiamò il primogenito Manasse, perché, disse, “Iddio m’ha fatto dimenticare ogni mio affanno e tutta la casa di mio padre”.
52 E al secondo pose nome Efraim, perché, disse, “Iddio m’ha reso fecondo nel paese della mia afflizione”.
53 I sette anni d’abbondanza ch’erano stati nel paese d’Egitto, finirono;
54 e cominciarono a venire i sette anni della carestia, come Giuseppe avea detto. E ci fu carestia in tutti i paesi; ma in tutto il paese d’Egitto c’era del pane.
55 Poi la carestia si estese a tutto il paese d’Egitto, e il popolo gridò a Faraone per aver del pane. E Faraone disse a tutti gli Egiziani: “Andate da Giuseppe, e fate quello che vi dirà”.
56 La carestia era sparsa su tutta la superficie del paese, e Giuseppe aperse tutti i depositi e vendé grano agli Egiziani. E la carestia s’aggravò nel paese d’Egitto.
57 E da tutti i paesi si veniva in Egitto da Giuseppe per comprar del grano, perché la carestia era grave per tutta la terra.
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Introduzione
Genesi 41 mostra come Dio usi i doni e l’obbedienza di Giuseppe per salvare non solo l’Egitto, ma anche i popoli vicini in tempi di bisogno. Questo capitolo unisce interpretazione dei sogni, guida divina e gestione responsabile.
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Commento
1.I sogni di Faraone e il fallimento umano (vv. 1–8)
– I sogni ripetuti di Faraone sfidano la saggezza dei maghi d’Egitto, sottolineando i limiti umani.
– L’incapacità dei potenti rivela la necessità di una rivelazione divina.
2.La testimonianza di Giuseppe e la sua fiducia in Dio (vv. 9–14)
– Solo l’ex coppiere si ricorda di Giuseppe e lo raccomanda a Faraone.
– Giuseppe attribuisce chiaramente il suo dono a Dio: «Dio darà a Faraone una risposta favorevole.»
3.Interpretazione e piano divino (vv. 15–32)
– I sogni annunciano sette anni di abbondanza seguiti da sette anni di carestia.
– La ripetizione del sogno sottolinea l’inevitabilità e l’urgenza del disegno di Dio.
4.Attuazione pratica e amministrazione (vv. 33–36)
– Faraone incarica Giuseppe di organizzare scorte nazionali.
– Principi chiave: stoccaggio centralizzato, distribuzione equa e pianificazione a lungo termine.
5.L’ascesa e l’autorità di Giuseppe (vv. 37–45)
– Faraone riconosce in Giuseppe la «saggezza ispirata da Dio».
– Il titolo di “Padre della Nazione” simboleggia il suo ruolo di protettore e provveditore.
6.Realizzazione e conseguenze (vv. 46–57)
– A trent’anni, Giuseppe assume il suo alto incarico.
– I sette anni di abbondanza permettono di accumulare enormi riserve.
– La carestia successiva conferma la lungimiranza di Giuseppe, facendo dell’Egitto un rifugio per molte nazioni.
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Sintesi
Dio rivela il futuro dell’Egitto nei sogni di Faraone. Mentre i potenti falliscono, Giuseppe — l’ex prigioniero ebreo — diventa il canale affidabile della saggezza divina. Il suo piano di scorte evita il collasso economico durante la carestia e salva innumerevoli vite.
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Applicazione per oggi
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Cerca la guida divina: Di fronte a problemi oltre la portata dell’esperienza umana, Dio apre strade attraverso la preghiera e la testimonianza fedele.
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Agisci con previdenza: Una pianificazione finanziaria, sociale e ambientale può attenuare le crisi.
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Coltiva umiltà e obbedienza: Il successo di Giuseppe non deriva dal suo merito, ma dalla sua obbedienza a Dio.
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Servi il prossimo: Chi mette in pratica la saggezza divina rafforza e protegge la propria comunità.
Che l’esempio di Giuseppe ci incoraggi ad ascoltare ogni giorno la voce di Dio, a pianificare con saggezza e a servire con generosità.
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25 – 31 maggio 2025
LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA
Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 7
Il diluvio
Leggi qui online
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Introduzione
In un mondo un tempo di bellezza paradisiaca, regnavano profonda corruzione: idolatria, violenza e decadenza morale avevano sopraffatto la fiducia nel Creatore. Quando Dio vide che “ogni inclinazione dei pensieri del loro cuore era soltanto malvagia continuamente” (Genesi 6:5), annunciò un giudizio universale mediante le acque e insieme preparò una via di salvezza: l’Arca di Noè.
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Commento
1.Lo stato letale della Terra
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Corrotta da idolatria e auto-divinizzazione
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Adulterio, violenza e licenziosità: violazione dell’ordine divino della vita
2.La missione di Noè e il periodo di preparazione
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120 anni di costruzione dell’Arca come monito vivente
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Predicazione di conversione e invito alla salvezza
3.Il soccorso divino per Noè e la sua famiglia
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L’Arca come simbolo di grazia divina e obbedienza
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Chiusura della porta: fine di ogni opportunità di ravvedimento
4.Il giorno del giudizio nel Diluvio
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Rottura delle sorgenti sotterranee e apertura delle finestre del cielo
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Distruzione degli impenitenti, salvezza dei giusti
5.Tipo del giudizio finale
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Paralleli tra il tempo di Noè e gli ultimi giorni (Mt 24:38–39; 2 Pt 3)
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L’avvertimento e l’invito restano validi fino al ritorno di Cristo
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Riassunto
L’umanità pre-diluviana abusò dei doni di Dio e della vita stessa, negò il Creatore e forgiò la propria rovina nel peccato. Dio rese noto il Suo giudizio a Noè, offrendo al contempo salvezza a lui e alla sua famiglia mediante la costruzione dell’Arca. Chi accolse il richiamo di Dio fu preservato; chi rimase nella ribellione fu sommerso dal giudizio. Il Diluvio mostra tanto la giustizia santa di Dio quanto la Sua misericordia per chi crede e obbedisce.
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Messaggio per noi oggi
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Vigilanza e ravvedimento: Come ai tempi di Noè, anche il nostro cuore può essere facilmente catturato da egoismo e sregolatezza. L’avvertimento di Dio ci chiama alla conversione e a una vita santa.
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Obbedienza è salvezza: Chi ascolta la voce di Dio e percorre il Suo cammino trova salvezza non per merito proprio, ma per grazia.
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Parallelo escatologico: Il Diluvio è un monito per il futuro giudizio di Cristo. Prepariamoci vivendo la fede, evitando il peccato e condividendo con altri il messaggio salvifico.