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Serie QUELQUES PRINCIPES DE PROPHÉTIE con il Pastore Mark Finley
Lezione 9. Nei Salmi: Seconda parte
Promesse divine e prospettive escatologiche nei Salmi
Nella Lezione 9 ci immergiamo nella ricchezza dei Salmi e scopriamo come questi antichi canti di lode riflettano i temi centrali della profezia degli ultimi tempi. Iniziamo con il Salmo 46, che ci assicura l’aiuto incrollabile di Dio in mezzo al caos, poi accogliamo il suo invito alla fedeltà e al riposo di fronte ai turbamenti del giudizio. Il Salmo 47 e Zaccaria 14 ci mostrano che, come cristiani, non saremo solo salvati, ma co-regnanti nel regno di Cristo. Con il Salmo 75 apprendiamo la giustizia di Dio che rovescia i poteri orgogliosi, mentre il sangue della nuova alleanza in Matteo 26 e Apocalisse 14 segna il punto di svolta decisivo. Infine, il Salmo 67 ci esorta a non tenere per noi la luce di Dio, ma a farla risplendere tra tutte le nazioni. Questa lezione ci invita a fondare la nostra speranza sul potere sovrano di Dio e a partecipare attivamente alla sua missione escatologica.
Contenuti:
9.1 Un aiuto nel momento del bisogno

Dio nostro Rocco e Rifugio – Fiducia nella crisi e negli ultimi tempi
Il Salmo 46 ci presenta un Aiutante incrollabile, rifugio in mezzo a terremoti, guerre e caos globale. Anche se «la terra vacillasse e i monti si smuovessero nel cuore del mare» (Sal 46:3), non dobbiamo temere, perché Dio stesso è la nostra sicurezza. Questa promessa vale non solo per le crisi personali, ma rimanda anche alle visioni escatologiche in cui cielo e terra saranno scossi (Ap 6:14; 2 Pt 3:12). In Cristo sulla croce—vero fondamento della nostra speranza—scopriamo la perfetta rivelazione della bontà, potenza e fedeltà di Dio. Quando «staremo in silenzio e riconosceremo che io sono Dio» (Sal 46:11), ancoriamo la nostra fiducia non nell’agitazione passeggera ma nella promessa incrollabile di una pace nuova ed eterna. Così questo salmo ci incoraggia a rimanere saldi e a ritenere ogni giorno alla vittoria di Gesù sul peccato e sulla morte.
9.2 Speranza in piena crisi
Il Trono immutabile sopra un mondo in tempest
Il Salmo 46 e Geremia 4 dipingono vividamente un mondo in totale collasso—fisico e politico—per preparare la scena al rinnovamento finale di Dio. Daniele 7 mostra come, dal «mare tempestoso» delle nazioni, sorgano regni instabili che non riescono a placare il caos né a risolvere i problemi più profondi dell’umanità. La nostra vera cittadinanza è nel regno di Dio, che siede al di sopra di ogni turbamento terreno (Fil 3:20; Ez 1:26). Il ritorno di Cristo segnerà il momento in cui questi poteri spezzati cadranno per sempre, aprendo la via a un nuovo cielo e a una nuova terra (Ap 22:1). Fino ad allora, restiamo saldi nella fede—non aggrappandoci illusoriamente a questo mondo, ma certi che le promesse di Dio sono incrollabili (Sal 46:7–8). Questa prospettiva profetica ci riempie di speranza: l’ultima parola non appartiene al caos, ma al Re il cui trono dura per sempre.
9.3 Sotto i suoi piedi
Regnare con Cristo sulla terra
Il Salmo 47:2–5 promette che Dio farà ereditare il suo popolo tra le nazioni e le porrà sotto i nostri piedi—immagine del nostro regno nel regno di Cristo. In 1 Tessalonicesi 4:13–17 incontriamo Cristo nei cieli mentre rapisce la sua sposa per le nozze celesti, mentre Zaccaria 14:4 descrive i suoi piedi poggiati sul Monte degli Ulivi alla fine del millennio, quando regnerà sulla terra. Questi due brani rivelano due aspetti complementari del dominio ultimo di Cristo: la nostra unione con il Signore esaltato nell’en­rapture e il nostro regno condiviso con Lui alla fine dei tempi. Satana rivendicava un tempo il dominio sulla terra, ma Cristo—e con Lui i suoi santi—avranno infine il diritto di proprietà e l’autorità su tutti i regni. La visione della discesa della Nuova Gerusalemme (VSL 607–608) ci offre un’eter­na speranza: non siamo semplici pellegrini, ma futuri co-regnanti al trono di Cristo. Senza queste promesse, la vita davanti alla morte sarebbe vuota e priva di senso—ma in Gesù abbiamo la promessa vivente di una comunione e di un regno eterni.
9.4 Vino e Sangue
Dal calice del giudizio al calice dell’alleanza
Il Salmo 75 descrive Dio come Giudice giusto, che infrange le «corna» dei potenti orgogliosi e somministra il calice della sua giustizia (Sal 75:8). Al contrario, Matteo 26:26–29 presenta il calice di vino come simbolo del sangue del nuovo patto, che ci unisce a Cristo nella giustizia. Apocalisse 14:9–12 avverte che chi serve la Bestia berrà il «vino dell’ira» di Dio, mentre i santi, per fede e obbedienza, ne saranno esentati e attendono il regno eterno. Così il racconto abbraccia dalla proclamazione del giudizio sulle potenze superbie fino al sacrificio redentore di Cristo. Finché Dio non avrà compiuto la sua rinnovazione cosmica, la distruzione dell’ordine presente resta necessaria per estirpare per sempre l’ingiustizia radicata. In questa consapevolezza viviamo con speranza—non in un mondo che si giudica da sé, ma nella promessa del calice che ci dona la vita eterna.
 9.5 Affinché la tua via sia conosciuta
Ambasciatori luminosi della salvezza in un mondo oscuro
Il Salmo 67 ci esorta a ricevere il volto raggiante di Dio e a far conoscere le sue vie tra tutte le nazioni. In Apocalisse 14:6–12 i «tre messaggi degli angeli» proseguono questa missione: proclamare il vangelo eterno, mettere in guardia contro i falsi sistemi e chiamare tutti ad adorare il Creatore. Se ricopriamo il nostro cuore con un «nanorivestimento» ultranero, assorbiamo la luce di Dio senza rifletterla, mancando di portare al mondo la sua salvezza. Anziché rinchiuderci in una «lounge VIP» di privilegi, Cristo ci ha affidato la terra intera come campo di missione. Il nostro compito, come Chiesa e come singoli, non è semplicemente contemplare in silenzio la gloria di Dio, ma diffondere attivamente la sua luce in tutto il mondo e invitare tutti a radunarsi sul monte santo di Dio.
9.6 Riassunto
Speranza, regno e missione nel piano divino
Nella lezione 9 «Nei Salmi, parte 2» si svelano i temi chiave della profezia biblica: il Salmo 46 ci assicura della presenza e della vittoria di Dio anche nel caos supremo e nel giudizio finale. Il Salmo 47 e Zaccaria 14 rivelano che, nel regno di Cristo, non saremo solo salvati, ma co-regnanti sulla terra. Il Salmo 75 parla del giusto giudizio di Dio sulle potenze orgogliose e contrappone il calice dell’ira al calice della nuova alleanza nel sangue di Cristo. Il Salmo 67 ci ammonisce a non tenere per noi la luce di Dio, ma a irradiarne la salvezza a tutti i popoli. Insieme, questi passi ci chiamano a una speranza attiva—fondata sul potere e sulla bontà di Dio—e a portare avanti le sue promesse fino all’alba della nuova creazione.
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