
2 mai 2025
LECTURE BIBLIQUE QUOTIDIENNE
Genèse 16 – Quand les projets humains échouent, la grâce de Dieu se révèle
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Texte biblique – Genèse 16 (Riveduta 1927)
1 Or Sarai, moglie d’Abramo, non gli avea dato figliuoli. Essa aveva una serva egiziana per nome Agar.
2 E Sarai disse ad Abramo: “Ecco, l’Eterno m’ha fatta sterile; deh, va’ dalla mia serva; forse avrò progenie da lei”. E Abramo dette ascolto alla voce di Sarai.
3 Sarai dunque, moglie d’Abramo, dopo che Abramo ebbe dimorato dieci anni nel paese di Canaan, prese la sua serva Agar, l’Egiziana, e la diede per moglie ad Abramo suo marito.
4 Ed egli andò da Agar, che rimase incinta; e quando s’accorse ch’era incinta, guardò la sua padrona con disprezzo.
5 E Sarai disse ad Abramo: “L’ingiuria fatta a me, ricade su te. Io t’ho dato la mia serva in seno; e da che ella s’è accorta ch’era incinta, mi guarda con disprezzo. L’Eterno sia giudice fra me e te”.
6 E Abramo rispose a Sarai: “Ecco, la tua serva è in tuo potere; fa’ con lei come ti piacerà”. Sarai la trattò duramente, ed ella se ne fuggì da lei.
7 E l’angelo dell’Eterno la trovò presso una sorgente d’acqua, nel deserto, presso la sorgente ch’è sulla via di Shur,
8 e le disse: “Agar, serva di Sarai, donde vieni? e dove vai?” Ed ella rispose: “Me ne fuggo dal cospetto di Sarai mia padrona”.
9 E l’angelo dell’Eterno le disse: “Torna alla tua padrona, e umiliati sotto la sua mano”.
10 L’angelo dell’Eterno soggiunse: “Io moltiplicherò grandemente la tua progenie, e non la si potrà contare, tanto sarà numerosa”.
11 E l’angelo dell’Eterno le disse ancora: “Ecco, tu sei incinta, e partorirai un figliuolo, al quale porrai nome Ismaele, perché l’Eterno t’ha ascoltata nella tua afflizione;
12 esso sarà tra gli uomini come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti, e la mano di tutti contro di lui; e abiterà in faccia a tutti i suoi fratelli”.
13 Allora Agar chiamò il nome dell’Eterno che le avea parlato, Atta-El-Roi, perché disse: “Ho io, proprio qui, veduto andarsene colui che m’ha vista?”
14 Perciò quel pozzo fu chiamato “il pozzo di Lachai-Roi”. Ecco, esso è fra Kades e Bered.
15 E Agar partorì un figliuolo ad Abramo; e Abramo, al figliuolo che Agar gli avea partorito, pose nome Ismaele.
16 Abramo aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.
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Introduction
Le chapitre 16 de la Genèse nous montre comment l’impatience humaine et les tentatives de « faire à notre manière » génèrent souffrance et conflit. Sarai et Abram, cherchant à concrétiser la promesse de Dieu par leurs propres schémas, provoquent tension et fuite. Mais, au cœur de cette détresse, Dieu rencontre Agar avec compassion : Il lui parle, la fortifie et lui confie une promesse inespérée.
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Commentaire
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Impatience et initiative humaine (v. 1–4)
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Sarai, stérile, propose qu’Abram engendre un enfant avec Agar.
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Ce raccourci révèle un manque de foi dans le plan divin.
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La grossesse d’Agar alimente l’orgueil et le mépris, source de conflit.
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Conséquences de l’action humaine (v. 5–6)
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Sarai reproche à Abram l’humiliation qu’elle subit.
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Abram laisse Agar sous la pression de Sarai, qui la maltraite.
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Agar s’enfuit dans le désert, image du déracinement que cause notre orgueil.
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Rencontre de la miséricorde divine (v. 7–12)
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L’ange de l’Éternel trouve Agar à la fontaine et l’appelle par son nom.
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Dieu l’invite à revenir humblement, tout en lui promettant une descendance innombrable.
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Ismaël, “Dieu entend”, est ainsi annoncé comme porteur d’un destin unique.
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Révélation d’un Dieu qui voit (v. 13–14)
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Agar reconnaît “El-Roï” : “Tu es le Dieu qui me voit”.
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Le puits prend désormais ce nom, signe que Dieu juge et console.
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Naissance d’Ismaël et reconnaissance (v. 15–16)
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Agar revient, donne naissance.
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Abram nomme son fils Ismaël et l’accueille dans sa maison.
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Résumé
Genèse 16 nous enseigne que nos manœuvres peuvent retarder les desseins de Dieu, mais ne peuvent les empêcher. La grâce divine jaillit dans la misère de notre échec. Dieu voit et entend même les plus humbles ; Il accomplit ses promesses là où nous avons failli.
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Message pour aujourd’hui
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Les plans de Dieu ne se réalisent pas par notre hâte ni nos ruses, mais par la foi et l’obéissance.
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Il voit et entend ceux que le monde méprise, et leur offre réconfort et avenir.
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Dans nos “déserts” personnels, Dieu nous rejoint pour nous bénir.
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Ismaël nous rappelle : Dieu entend. Agar nous enseigne : Dieu voit.
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Confiance : avançons sans crainte, convaincus que Dieu guide nos pas, même dans l’incertitude la plus profonde.
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27 aprile – 3 maggio 2025
LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA
Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 2
La Creazione
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Introduzione
Il capitolo 2 svela il miracolo della Creazione in tutta la sua bellezza:
la terra è stata creata in armonia perfetta e l’uomo è l’opera più nobile di Dio, plasmato a somiglianza del Creatore.
Questo capitolo non descrive solo l’origine del mondo e dell’umanità, ma sottolinea anche la benedizione speciale del sabato e l’istituzione divina del matrimonio.
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Commento
1. La bellezza del mondo creato
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La terra uscì perfetta dalla mano di Dio: nessuna palude, nessun deserto, nessuna montagna aspra.
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Piante, animali e paesaggi riflettevano in perfetta armonia l’amore e la sapienza del Signore.
2. L’uomo come corona della Creazione
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Adamo ed Eva furono plasmati a immagine di Dio, dotati di elevata intelligenza, libero arbitrio e nobile carattere.
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Non c’è evoluzione: l’uomo proviene direttamente dall’atto creativo di Dio.
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L’uomo è chiamato a governare il creato e riflettere la gloria di Dio nel suo aspetto e nelle sue azioni.
3. L’istituzione del matrimonio
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Eva fu data ad Adamo come aiuto eguale — non subordinata, ma compagna di pari dignità.
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Il matrimonio fu istituito dallo stesso Dio come un’unione sacra e permanente.
4. Il giardino dell’Eden
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Eden era un luogo appositamente preparato, un’oasi naturale di rara bellezza.
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Al centro furono piantati l’Albero della Vita e l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male.
5. L’istituzione del sabato
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Dopo sei giorni di lavoro, Dio si riposò il settimo giorno, lo benedisse e lo consacrò.
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Il sabato fu donato all’umanità come memoriale eterno della Creazione.
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Questo giorno di riposo era destinato alla contemplazione delle opere divine e al rinnovamento del rapporto con il Creatore.
6. L’uomo come essere morale e libero
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Dio mise alla prova la fedeltà di Adamo ed Eva con il comandamento sull’Albero della Conoscenza.
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L’obbedienza doveva essere volontaria e motivata dall’amore, non dalla costrizione.
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Sintesi
Il capitolo 2 mostra quanto fosse perfetta e splendida la Creazione originale di Dio:
Adamo ed Eva vivevano in un mondo privo di morte, dolore e sofferenza, circondati dall’abbondanza divina.
Il sabato e il matrimonio furono istituiti come doni preziosi per l’umanità.
Dio desiderava una relazione libera e d’amore con le Sue creature, fondata sulla fiducia, sull’obbedienza e sulla gioia condivisa nella Creazione.
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Messaggio per oggi
Cosa insegna il capitolo 2 nella nostra vita?
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Cura del creato: il mondo che ci circonda testimonia l’amore di Dio — siamo chiamati a preservarlo.
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La nostra identità in Dio: non siamo frutto del caso, ma opere intenzionali e amate dal Creatore.
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Valore del lavoro e della comunità: il lavoro, il matrimonio e il sabato sono doni divini per il nostro benessere.
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Vera libertà nell’obbedienza: la vita autentica e la gioia si trovano nell’ubbidire volontariamente ai buoni comandamenti di Dio.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.” (Esodo 20:8)
Oggi Dio ci invita ad ammirare le Sue opere, a onorarne la sapienza e a trovare piena realizzazione nella comunione con Lui.