
1 maggio 2025
Lettura Biblica Quotidiana
Genesi 15 – L’alleanza di Dio con Abramo
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Introduzione
Genesi 15 è uno dei capitoli più significativi della Bibbia. Qui Dio appare ad Abramo in visione, gli promette un figlio nonostante la sua sterilità e stipula con lui un patto solenne. Al centro sta la fede di Abramo, che gli viene accreditata come giustizia — un versetto chiave per comprendere la giustizia per fede (cfr. Romani 4; Galati 3).
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Commento
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La promessa di Dio (vv. 1–5)
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Dio rassicura Abramo: “Non temere, io sono il tuo scudo” e gli promette una discendenza sterminata.
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Il gesto di far contemplare le stelle simboleggia l’innumerevole numero dei suoi futuri discendenti.
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La fede di Abramo (v. 6)
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“Abramo credette al Signore, e questo gli fu imputato a giustizia”: il cardine del Vangelo, fede alla parola di Dio anziché alle circostanze visibili.
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La cerimonia d’alleanza (vv. 7–11)
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In risposta alla domanda di un segno, Dio prescrive il rituale antico del sacrificio spezzato.
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Gli uccelli rapaci rappresentano le minacce esterne, ma Abramo li scaccia per custodire l’alleanza.
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La rivelazione profetica (vv. 12–16)
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I discendenti di Abramo saranno stranieri e oppressi per 400 anni (anticipazione dell’esilio in Egitto), poi partiranno con grande ricchezza.
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Il ritorno alla terra promessa avverrà alla quarta generazione, “quando l’iniquità degli Amorrei non sarà ancora giunta al culmine”.
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Il patto e la promessa territoriale (vv. 17–21)
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Dio solo attraversa il sacrificio in forma di fornace fumante, indicando l’impegno unilaterale di Dio nel patto.
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Il territorio promesso si estende “dal fiume d’Egitto fino al grande fiume, l’Eufrate”, comprendendo tutte le nazioni circostanti.
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Riassunto
Genesi 15 segna una svolta decisiva per Abramo. Egli ripone fiducia nella promessa di Dio nonostante l’apparente impossibilità umana, e Dio la riconosce come giustizia. In un patto solenne, Dio garantisce ad Abramo e ai suoi discendenti la terra promessa e una discendenza numerosa. Il capitolo sottolinea che le promesse divine sono sicure e la nostra fede è la risposta.
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Messaggio per noi oggi
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Dio vede le nostre paure e ci ripete: “Non temere!”
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La fede consiste nel fidarsi della sua parola anche senza prove tangibili.
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Le promesse di Dio si compiono sempre, spesso in modi diversi e in tempi diversi, ma mai mancano.
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Anche nei momenti di oscurità (v. 12), la fedeltà di Dio non vacilla.
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Siamo chiamati a vivere “per fede, non per visione” e ad accogliere il Suo patto che Egli stesso mantiene.
“Abramo credette al Signore, e questo gli fu imputato a giustizia.” – Genesi 15,6
Che questa verità rafforzi la nostra fiducia nel Dio delle alleanze!
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27 aprile – 3 maggio 2025
LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA
Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 2
La Creazione
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Introduzione
Il capitolo 2 svela il miracolo della Creazione in tutta la sua bellezza:
la terra è stata creata in armonia perfetta e l’uomo è l’opera più nobile di Dio, plasmato a somiglianza del Creatore.
Questo capitolo non descrive solo l’origine del mondo e dell’umanità, ma sottolinea anche la benedizione speciale del sabato e l’istituzione divina del matrimonio.
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Commento
1. La bellezza del mondo creato
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La terra uscì perfetta dalla mano di Dio: nessuna palude, nessun deserto, nessuna montagna aspra.
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Piante, animali e paesaggi riflettevano in perfetta armonia l’amore e la sapienza del Signore.
2. L’uomo come corona della Creazione
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Adamo ed Eva furono plasmati a immagine di Dio, dotati di elevata intelligenza, libero arbitrio e nobile carattere.
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Non c’è evoluzione: l’uomo proviene direttamente dall’atto creativo di Dio.
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L’uomo è chiamato a governare il creato e riflettere la gloria di Dio nel suo aspetto e nelle sue azioni.
3. L’istituzione del matrimonio
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Eva fu data ad Adamo come aiuto eguale — non subordinata, ma compagna di pari dignità.
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Il matrimonio fu istituito dallo stesso Dio come un’unione sacra e permanente.
4. Il giardino dell’Eden
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Eden era un luogo appositamente preparato, un’oasi naturale di rara bellezza.
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Al centro furono piantati l’Albero della Vita e l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male.
5. L’istituzione del sabato
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Dopo sei giorni di lavoro, Dio si riposò il settimo giorno, lo benedisse e lo consacrò.
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Il sabato fu donato all’umanità come memoriale eterno della Creazione.
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Questo giorno di riposo era destinato alla contemplazione delle opere divine e al rinnovamento del rapporto con il Creatore.
6. L’uomo come essere morale e libero
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Dio mise alla prova la fedeltà di Adamo ed Eva con il comandamento sull’Albero della Conoscenza.
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L’obbedienza doveva essere volontaria e motivata dall’amore, non dalla costrizione.
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Sintesi
Il capitolo 2 mostra quanto fosse perfetta e splendida la Creazione originale di Dio:
Adamo ed Eva vivevano in un mondo privo di morte, dolore e sofferenza, circondati dall’abbondanza divina.
Il sabato e il matrimonio furono istituiti come doni preziosi per l’umanità.
Dio desiderava una relazione libera e d’amore con le Sue creature, fondata sulla fiducia, sull’obbedienza e sulla gioia condivisa nella Creazione.
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Messaggio per oggi
Cosa insegna il capitolo 2 nella nostra vita?
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Cura del creato: il mondo che ci circonda testimonia l’amore di Dio — siamo chiamati a preservarlo.
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La nostra identità in Dio: non siamo frutto del caso, ma opere intenzionali e amate dal Creatore.
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Valore del lavoro e della comunità: il lavoro, il matrimonio e il sabato sono doni divini per il nostro benessere.
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Vera libertà nell’obbedienza: la vita autentica e la gioia si trovano nell’ubbidire volontariamente ai buoni comandamenti di Dio.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.” (Esodo 20:8)
Oggi Dio ci invita ad ammirare le Sue opere, a onorarne la sapienza e a trovare piena realizzazione nella comunione con Lui.