
28 aprile 2025
LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA
Genesi 12: La chiamata di Abramo e i primi passi nella fede
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Testo biblico – Genesi 12 (Riveduta 1927)
1 Or l’Eterno disse ad Abramo: «Vattene dal tuo paese e dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese che io ti mostrerò;
2 e io farò di te una grande nazione e ti benedirò e renderò grande il tuo nome e tu sarai fonte di benedizione;
3 e benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà e in te saranno benedette tutte le famiglie della terra».
4 E Abramo se ne andò, come l’Eterno gli avea detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque anni quando partì da Charan.
5 E Abramo prese Sarai sua moglie e Lot, figliuolo del suo fratello, e tutti i beni che possedevano e le persone che aveano acquistate in Charan, e partirono per andarsene nel paese di Canaan; e giunsero nel paese di Canaan.
6 E Abramo traversò il paese fino al luogo di Sichem, fino alla quercia di Moreh. Or in quel tempo i Cananei erano nel paese.
7 E l’Eterno apparve ad Abramo e disse: «Io darò questo paese alla tua progenie». Ed egli edificò quivi un altare all’Eterno che gli era apparso.
8 E di là si trasportò verso la montagna a oriente di Bethel, e piantò le sue tende, avendo Bethel a occidente e Ai ad oriente; e quivi edificò un altare all’Eterno e invocò il nome dell’Eterno.
9 Poi Abramo si partì, proseguendo da un accampamento all’altro, verso mezzogiorno.
10 Or venne nel paese una carestia; e Abramo scese in Egitto per soggiornarvi, perché la fame era grave nel paese.
11 E come stava per entrare in Egitto, disse a Sarai sua moglie: «Ecco, io so che tu sei una donna di bell’aspetto;
12 e avverrà che quando gli Egiziani t’avranno veduta, diranno: “Ella è sua moglie”, e uccideranno me, ma a te lasceranno la vita.
13 Deh, di’ che sei mia sorella, perché io sia trattato bene a motivo di te, e la vita mi sia conservata per amor tuo».
14 E avvenne che quando Abramo fu giunto in Egitto, gli Egiziani osservarono che la donna era molto bella.
15 E i principi di Faraone la videro e la lodarono dinanzi a Faraone; e la donna fu menata in casa di Faraone.
16 Ed egli fece del bene ad Abramo per amor di lei; ed Abramo ebbe pecore e buoi e asini e servi e serve e asine e cammelli.
17 Ma l’Eterno colpì Faraone e la sua casa con grandi piaghe, a motivo di Sarai, moglie d’Abramo.
18 Allora Faraone chiamò Abramo e disse: «Che m’hai tu fatto? perché non m’hai detto ch’era tua moglie?
19 Perché hai detto: “È mia sorella”? ond’io me la son presa per moglie. Or dunque eccoti la tua moglie; prenditela e vattene!»
20 E Faraone diede alla sua gente ordini relativi ad Abramo, ed essi fecero partire lui, sua moglie e tutto quello ch’ei possedeva.
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Spiegazione e inquadramento
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Introduzione
In Genesi 12 inizia un nuovo capitolo nella storia dell’umanità:
Dio chiama Abramo e gli promette un futuro grandioso.
La risposta di Abramo — il suo partire e la sua fede — plasmerà la storia del popolo di Dio fino a oggi.
Tuttavia emergono anche le sue debolezze, insegnandoci che Dio rimane fedele anche quando l’uomo vacilla.
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Commento
1. La chiamata di Dio e la Sua benedizione (vv. 1–3)
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Dio ordina ad Abramo di lasciare la sua terra, i suoi parenti e la casa paterna.
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Gli promette discendenza numerosa, un nome glorioso e una benedizione universale.
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L’obbedienza di Abramo diventa il modello di fede per tutte le generazioni.
2. L’obbedienza di Abramo e i suoi primi passi di fede (vv. 4–9)
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A 75 anni, Abramo parte senza sapere esattamente dove Dio lo conduca.
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Giunto in Canaan, Dio riconferma la promessa del paese alla sua stirpe.
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La prima reazione di Abramo è di adorazione: costruisce altari per lodare l’Eterno.
3. La discesa in Egitto e la fragilità umana (vv. 10–20)
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Una carestia costringe Abramo a lasciare temporaneamente Canaan, atto di prudenza umana.
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Per timore, presenta Sarai come sua sorella.
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Dio interviene, protegge Sarai e rimette Abramo in salvo.
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Il piano divino procede nonostante gli errori di Abramo.
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Riassunto
Genesi 12 segna l’inizio del viaggio di fede di Abramo, che sarà ribattezzato Abrahamo.
Egli segue l’appello di Dio anche nel dubbio.
Questo capitolo mostra l’azione di Dio nella vita di Abramo, malgrado le sue paure e debolezze.
Le promesse divine si fondano sulla fedeltà di Dio, non sulla perfezione umana.
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Messaggio per oggi
Cosa ci insegna Genesi 12?
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La chiamata di Dio comporta spesso un passo verso l’ignoto.
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L’obbedienza è ricompensata da Dio, anche se il nostro cammino è imperfetto.
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Dio custodisce le sue promesse e protegge i suoi figli, anche quando vacillano.
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Confidare nella fedeltà di Dio vale più di ricercare la nostra perfezione.
«E io ti benedirò… e tu sarai una benedizione.» (Genesi 12:2)
Ancora oggi Dio chiama uomini e donne a seguirLo per fede e, attraverso le loro vite, a diventare benedizione per gli altri.
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27 aprile – 3 maggio 2025
LETTURA SETTIMANALE DELLO SPIRITO DI PROFEZIA
Ellen G. White │ Patriarchi e Profeti – Capitolo 2
La Creazione
Leggi qui online
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Introduzione
Il capitolo 2 svela il miracolo della Creazione in tutta la sua bellezza:
la terra è stata creata in armonia perfetta e l’uomo è l’opera più nobile di Dio, plasmato a somiglianza del Creatore.
Questo capitolo non descrive solo l’origine del mondo e dell’umanità, ma sottolinea anche la benedizione speciale del sabato e l’istituzione divina del matrimonio.
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Commento
1. La bellezza del mondo creato
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La terra uscì perfetta dalla mano di Dio: nessuna palude, nessun deserto, nessuna montagna aspra.
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Piante, animali e paesaggi riflettevano in perfetta armonia l’amore e la sapienza del Signore.
2. L’uomo come corona della Creazione
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Adamo ed Eva furono plasmati a immagine di Dio, dotati di elevata intelligenza, libero arbitrio e nobile carattere.
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Non c’è evoluzione: l’uomo proviene direttamente dall’atto creativo di Dio.
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L’uomo è chiamato a governare il creato e riflettere la gloria di Dio nel suo aspetto e nelle sue azioni.
3. L’istituzione del matrimonio
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Eva fu data ad Adamo come aiuto eguale — non subordinata, ma compagna di pari dignità.
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Il matrimonio fu istituito dallo stesso Dio come un’unione sacra e permanente.
4. Il giardino dell’Eden
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Eden era un luogo appositamente preparato, un’oasi naturale di rara bellezza.
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Al centro furono piantati l’Albero della Vita e l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male.
5. L’istituzione del sabato
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Dopo sei giorni di lavoro, Dio si riposò il settimo giorno, lo benedisse e lo consacrò.
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Il sabato fu donato all’umanità come memoriale eterno della Creazione.
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Questo giorno di riposo era destinato alla contemplazione delle opere divine e al rinnovamento del rapporto con il Creatore.
6. L’uomo come essere morale e libero
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Dio mise alla prova la fedeltà di Adamo ed Eva con il comandamento sull’Albero della Conoscenza.
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L’obbedienza doveva essere volontaria e motivata dall’amore, non dalla costrizione.
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Sintesi
Il capitolo 2 mostra quanto fosse perfetta e splendida la Creazione originale di Dio:
Adamo ed Eva vivevano in un mondo privo di morte, dolore e sofferenza, circondati dall’abbondanza divina.
Il sabato e il matrimonio furono istituiti come doni preziosi per l’umanità.
Dio desiderava una relazione libera e d’amore con le Sue creature, fondata sulla fiducia, sull’obbedienza e sulla gioia condivisa nella Creazione.
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Messaggio per oggi
Cosa insegna il capitolo 2 nella nostra vita?
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Cura del creato: il mondo che ci circonda testimonia l’amore di Dio — siamo chiamati a preservarlo.
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La nostra identità in Dio: non siamo frutto del caso, ma opere intenzionali e amate dal Creatore.
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Valore del lavoro e della comunità: il lavoro, il matrimonio e il sabato sono doni divini per il nostro benessere.
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Vera libertà nell’obbedienza: la vita autentica e la gioia si trovano nell’ubbidire volontariamente ai buoni comandamenti di Dio.
“Ricordati del giorno di sabato per santificarlo.” (Esodo 20:8)
Oggi Dio ci invita ad ammirare le Sue opere, a onorarne la sapienza e a trovare piena realizzazione nella comunione con Lui.