Moab è crollato perché si è rifiutato di cambiare | 31.03.2025 | FIGLI E FIGLIE DI DIO

Moab è crollato perché si è rifiutato di cambiare | 31.03.2025
Il pericolo di resistere al cambiamento divino – Lezioni dalla caduta di Moab
Nella storia del popolo di Moab troviamo un serio monito per tutti coloro che si rifiutano di essere trasformati da Dio. Moab aveva opportunità, privilegi e chiari segni dal cielo – eppure rimase immobile, comodo, restio alla conversione. Questo messaggio è rivolto anche a noi oggi. Dio ci chiama al cambiamento, alla maturità, alla dedizione. Ma siamo pronti a lasciare alle spalle le vecchie abitudini e a sottometterci al Suo piano educativo? Oppure, come Moab, ci aggrappiamo a ciò che è comodo, familiare e scelto da noi stessi?
«Moab era sicuro di sé fin dalla giovinezza, riposando sui suoi lieviti, e non ha mai travasato da una botte all’altra né è stato messo in prigione; perciò il suo gusto è rimasto presso di lui e il suo odore non è cambiato.» Geremia 48,11
Un individuo può rifiutarsi di ascoltare il consiglio e le ammonizioni di Dio. Può scegliere di cambiare il proprio comportamento da solo. (…) Proprio come Moab, che si rifiutava di essere trasformato e rinnovato. (…) Egli si rifiutava di correggere i propri difetti caratteriali, sebbene Dio gli avesse chiaramente mostrato cosa fare, quali privilegi e opportunità aveva e quali progressi dovevano essere fatti. Per lui era troppo faticoso rompere con le vecchie abitudini o cambiare idee e metodi. «Perciò il suo gusto è rimasto presso di lui.» Egli si aggrappava ai propri errori. (Lettera 10, 1897)
Molti sono insoddisfatti del compito che Dio ha loro affidato. Non sono disposti a servirLo con gioia nel luogo che Egli ha stabilito per loro, né a portare a termine l’opera che Egli ha messo nelle loro mani senza lamentarsi. Possiamo essere insoddisfatti del modo in cui svolgiamo il nostro dovere, ma non dobbiamo essere insoddisfatti del dovere stesso, perché… nella Sua provvidenza, Dio pone l’uomo di fronte a un lavoro che agisce come un rimedio per la sua mente malata. (…) Alcuni Egli li pone in situazioni in cui una disciplina morbida e una certa indulgenza non si trasformino in una trappola, dove imparano a dare valore al tempo e a utilizzarlo al meglio e con saggezza.
Alcuni desiderano un ruolo di leadership, ma necessitano della santificazione della sottomissione. (…) Sono pronti ad assumere una posizione in cui le loro capacità disciplinate saranno di grande utilità. Alcuni vengono istruiti da Dio, che impone loro delusioni e apparenti fallimenti. Il Suo obiettivo è che imparino a superare le difficoltà. (…)
Molti non sanno come lavorare per Dio – non perché non potrebbero imparare, ma perché non sono disposti a sottoporsi al processo di formazione che Egli ha previsto per loro. Di Moab si dice che è crollato perché – come spiega il termine – «ha vissuto tranquillamente (comodamente – nb) fin dalla sua giovinezza.» (Manoscritto 79, 1903)
Caro Padre celeste,
Ti ringraziamo per la Tua Parola, che ci insegna e ci corregge. Ci hai mostrato, attraverso l’esempio di Moab, quanto possano essere gravi le conseguenze se ignoriamo il Tuo richiamo al cambiamento. Perdonaci se siamo diventati compiacenti, se abbiamo messo da parte le Tue ammonizioni.
Donaci un cuore umile, pronto ad imparare, a crescere e ad accettare la Tua guida – anche quando il cammino sembra scomodo o difficile.
Aiutaci a compiere il nostro compito con gioia e fedeltà, proprio nel luogo in cui Tu ci hai collocato.
Educaci, forma noi, trasforma noi – affinché possiamo assomigliarti sempre di più e diventare una benedizione per gli altri.
Preghiamo nel nome di Gesù, Amen.
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