
30.Marzo 2025
Lettura quotidiana della Bibbia – Apocalisse Cap.5
1 E vidi nella destra di Colui che sedeva sul trono, un libro scritto di dentro e di fuori, sigillato con sette suggelli.
2 E vidi un angelo potente che bandiva con gran voce: Chi è degno d’aprire il libro e di romperne i suggelli?
3 E nessuno, né in cielo, né sulla terra, né sotto la terra, poteva aprire il libro, o guardarlo.
4 E io piangevo forte perché non s’era trovato nessuno che fosse degno d’aprire il libro, o di guardarlo.
5 E uno degli anziani mi disse: Non piangere; ecco, il Leone che è della tribù di Giuda, il Rampollo di Davide, ha vinto per aprire il libro e i suoi sette suggelli.
6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che pareva essere stato immolato, ed avea sette corna e sette occhi che sono i sette Spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.
7 Ed esso venne e prese il libro dalla destra di Colui che sedeva sul trono.
8 E quando ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all’Agnello, avendo ciascuno una cetra e delle coppe d’oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi.
9 E cantavano un nuovo cantico, dicendo: Tu sei degno di prendere il libro e d’aprirne i suggelli, perché sei stato immolato e hai comprato a Dio, col tuo sangue, gente d’ogni tribù e lingua e popolo e nazione,
10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e de’ sacerdoti; e regneranno sulla terra.
11 E vidi, e udii una voce di molti angeli attorno al trono e alle creature viventi e agli anziani; e il numero loro era di miriadi di miriadi, e di migliaia di migliaia,
12 che dicevano con gran voce: Degno è l’Agnello che è stato immolato di ricever la potenza e le ricchezze e la sapienza e la forza e l’onore e la gloria e la benedizione.
13 E tutte le creature che sono nel cielo e sulla terra e sotto la terra e sul mare e tutte le cose che sono in essi, le udii che dicevano: A Colui che siede sul trono e all’Agnello siano la benedizione e l’onore e la gloria e l’imperio, nei secoli dei secoli.
14 E le quattro creature viventi dicevano: Amen! E gli anziani si prostrarono e adorarono.
Riveduta 1927. Public Domain
Commento
Introduzione
Il capitolo 5 dell’Apocalisse è una delle scene più toccanti della Bibbia. In mezzo alle visioni apocalittiche, qui si rivela un segreto centrale della redenzione: un libro sigillato – simbolo del piano e del giudizio di Dio – può essere aperto solo da uno solo. La domanda sulla dignità suscita tristezza, finché l’attenzione non viene indirizzata verso l’Agnello – Gesù Cristo. Questa scena rivela chi ha il controllo della storia e chi da solo può donare speranza e futuro.
Commento
1.La scena nella sala del trono celeste (Versetti 1–4)
Giovanni vede Dio, seduto sul trono, con in mano un libro sigillato. Questo libro è completamente scritto – un segno di un piano divino completo ma nascosto. Un potente angelo pone una domanda decisiva: Chi è degno di aprire il libro?
Il silenzio in cielo e il dolore di Giovanni mostrano che nessun uomo, nessun angelo e nessuna creatura può rivelare questo piano. Non esiste una risposta umana al bisogno più profondo di redenzione.
2.La rivelazione dell’Agnello degno (Versetti 5–7)
Un anziano consola Giovanni: “Non piangere!” – perché il Leone della tribù di Giuda, la radice di Davide, ha trionfato. Eppure, al posto di un potente predatore, Giovanni vede un agnello – una creatura apparentemente debole, ma sacrificata. L’Agnello è l’immagine di Cristo, il Crocifisso. Egli porta sette corna (autorità) e sette occhi (la conoscenza perfetta tramite lo Spirito di Dio).
Solo questo Agnello è degno di prendere il libro e di aprire i sigilli.
3.L’adorazione dell’Agnello da parte del cielo e della terra (Versetti 8–14)
Quando l’Agnello prende il libro, l’assemblea celeste cade in adorazione. Gli anziani e le quattro creature viventi presentano arpe e coppe piene di preghiere – un segno che le nostre preghiere fanno parte del piano divino.
Un nuovo canto risuona: Cristo è degno, perché per mezzo del suo sangue ha redento uomini di ogni nazione. Milioni di angeli si uniscono a questo inno di lode. Infine, tutta la creazione innalza la sua voce, dando a Dio e all’Agnello ogni onore, potenza e gloria – per sempre.
Sommario
L’Apocalisse 5 rivela una verità decisiva: solo Cristo, l’Agnello di Dio, è degno di svelare e mettere in atto il piano nascosto della salvezza di Dio. La scena inizia con un profondo sconforto, ma si conclude in adorazione universale. Gesù non è solo il Leone, il Re, ma soprattutto l’Agnello che si è sacrificato – ed è in questo il suo dignitoso potere e la sua autorità.
Messaggio per noi oggi
Questa visione parla profondamente al nostro tempo. Anche noi vediamo un mondo che spesso appare caotico e chiuso – come un libro sigillato. Chi ne conosce il senso? Chi detiene il controllo?
La risposta sta nell’Agnello.
Non sono il potere, la violenza o la saggezza umana a risolvere gli enigmi della vita – bensì l’Agnello sacrificato, che agisce per amore. Gesù Cristo ci mostra che la vera autorità risiede nel servire, che la redenzione avviene attraverso la dedizione.
Per noi ciò significa:
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Possiamo confidare che Dio ha un piano – anche se ci appare nascosto.
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Siamo invitati a far parte di questo piano – attraverso la preghiera, la dedizione e il lode.
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La nostra vita acquista significato se è orientata verso Cristo, l’Agnello.
Oggi è un giorno per dire, come gli anziani:
“Amèn! A te solo sia l’onore!”
Lettura settimanale dello Spirito della Profezia – Ellen White | La via migliore
Kapitel 11: Linea diretta
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Commento
Introduzione
La preghiera è più di un dovere religioso o di un fugace grido d’aiuto nei momenti di bisogno – è il ponte tra il cuore umano e il trono di Dio. Nel capitolo 11 riconosciamo che la preghiera non è solo possibile, ma è un dono di grazia, un privilegio incomparabile e un mezzo per la comunione con il Padre onnipotente e amorevole. Tuttavia, questo dono resta spesso inutilizzato, indebolendo la nostra vita di fede.
Commento
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La necessità della preghiera (Paragrafi 1–4)
Dio ci parla in molteplici modi – attraverso la natura, la Parola, la provvidenza, lo Spirito.
Tuttavia, senza la nostra risposta personale in preghiera, questa relazione rimane incompleta.
La preghiera è più che parlare – è l’apertura del cuore e un movimento verso Dio.
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L’esempio di Gesù nella preghiera (Paragrafi 5–6)
Gesù stesso – senza peccato e divino – sentiva il bisogno di pregare.
Egli cercava il Padre nella solitudine, portava le nostre debolezze ed era per noi un modello nell’intercessione.
Se il Figlio di Dio pregava, quanto più abbiamo bisogno della preghiera!
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La disponibilità di Dio ad ascoltare (Paragrafi 7–10)
Dio desidera ardentemente benedirci – e noi preghiamo così poco!
Gli angeli comprendono a malapena questa riserva, poiché vivono la preghiera come la massima gioia.
Senza preghiera perdiamo il legame con il cielo e siamo esposti senza protezione alle tentazioni.
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Le condizioni per l’ascolto della preghiera (Paragrafi 11–18)
Un sincero desiderio di Dio, pentimento, confessione, perdono verso gli altri.
La fede è essenziale – anche quando le risposte visibili tardano ad arrivare.
Dio ascolta – e risponde al momento giusto ai veri bisogni dei nostri cuori.
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La forza della preghiera personale e costante (Paragrafi 19–25)
La preghiera nel silenzio di una stanza ha un valore particolare.
È possibile mantenere un legame costante del cuore con Dio – anche nel mezzo della vita quotidiana.
Esempi come Enoch o Neemia mostrano: la vera preghiera è uno stile di vita ininterrotto.
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Il pericolo della preghiera trascurata (Paragrafi 26–30)
La mancanza di preghiera porta all’alienazione da Dio e indebolisce la nostra vita di fede.
Dovremmo unire la comunione dei credenti, la devozione e il servizio.
Chi si isola o prega soltanto senza agire perde la gioia della preghiera.
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La gioia della preghiera e del lode (Paragrafi 31–Fine)
Il ringraziamento dovrebbe essere un elemento centrale della vita di preghiera.
Dio vuole che il nostro culto sia caratterizzato da gioia, fiducia e amore – non dalla paura.
Il lode e il ringraziamento aprono il cuore a nuove benedizioni.