11 minuti 2 mesi
24.Gennaio 2025
Lettura quotidiana della Bibbia – Filippesi Cap.4
1 Perciò, fratelli miei cari e desideratissimi, allegrezza e corona mia, state in questa maniera fermi nel Signore, o diletti.
2 Io esorto Evodìa ed esorto Sintìche ad avere un medesimo sentimento nel Signore.
3 Sì, io prego te pure, mio vero collega, vieni in aiuto a queste donne, le quali hanno lottato meco per l’Evangelo, assieme con Clemente e gli altri miei collaboratori, i cui nomi sono nel libro della vita.
4 Rallegratevi del continuo nel Signore. Da capo dico: Rallegratevi.
5 La vostra mansuetudine sia nota a tutti gli uomini.
6 Il Signore è vicino. Non siate con ansietà solleciti di cosa alcuna; ma in ogni cosa siano le vostre richieste rese note a Dio in preghiera e supplicazione con azioni di grazie.
7 E la pace di Dio che sopravanza ogni intelligenza, guarderà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.
8 Del rimanente, fratelli, tutte le cose vere, tutte le cose onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri pensieri.
9 Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e vedute in me, fatele; e l’Iddio della pace sarà con voi.
10 Or io mi sono grandemente rallegrato nel Signore che finalmente avete fatto rinverdire le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l’opportunità.
11 Non lo dico perché io mi trovi in bisogno; giacché ho imparato ad esser contento nello stato in cui mi trovo.
12 Io so essere abbassato e so anche abbondare; in tutto e per tutto sono stato ammaestrato ad esser saziato e ad aver fame; ad esser nell’abbondanza e ad esser nella penuria.
13 Io posso ogni cosa in Colui che mi fortifica.
14 Nondimeno avete fatto bene a prender parte alla mia afflizione.
15 Anche voi sapete, o Filippesi, che quando cominciai a predicar l’Evangelo, dopo aver lasciato la Macedonia, nessuna chiesa mi fece parte di nulla per quanto concerne il dare e l’avere, se non voi soli;
16 poiché anche a Tessalonica m’avete mandato una prima e poi una seconda volta di che sovvenire al mio bisogno.
17 Non già ch’io ricerchi i doni; ricerco piuttosto il frutto che abbondi a conto vostro.
18 Or io ho ricevuto ogni cosa, e abbondo. Sono pienamente provvisto, avendo ricevuto da Epafròdito quel che m’avete mandato, e che è un profumo d’odor soave, un sacrificio accettevole, gradito a Dio.
19 E l’Iddio mio supplirà ad ogni vostro bisogno secondo le sue ricchezze e con gloria, in Cristo Gesù.
20 Or all’Iddio e Padre nostro sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
21 Salutate ognuno dei santi in Cristo Gesù.
22 I fratelli che sono meco vi salutano. Tutti i santi vi salutano, e specialmente quelli della casa di Cesare.
23 La grazia del Signor Gesù Cristo sia con lo spirito vostro.
Riveduta 1927. Public Domain

 

Commento
Introduzione
Il capitolo 4 dei Filippesi conclude la lettera dell’apostolo Paolo alla chiesa di Filippi. È caratterizzato da un incoraggiamento all’unità, alla gioia e alla gratitudine. Paolo esorta i credenti a vivere nella gioia del Signore, a mantenere la fiducia anche nei momenti difficili e a pregare con un cuore riconoscente. Inoltre, egli esprime la sua profonda gratitudine per il sostegno della chiesa. Il capitolo si conclude con saluti e benedizioni, che evidenziano il sincero legame affettivo tra Paolo e la comunità.
Commento
  1. Versetti 1-3: Esortazione all’unità
    Paolo inizia con un caloroso invito all’unità, rivolgendo in maniera diretta un appello a Evodia e Sintiche, esortandole a stare in armonia nel Signore. Questa comunicazione personale sottolinea quanto la pace e l’armonia nella chiesa siano per lui fondamentali. Egli invita anche gli altri a sostenere queste due donne, poiché insieme hanno combattuto per il Vangelo.
  2. Versetti 4-7: Invito alla gioia e alla fiducia
    Con le parole “Rallegratevi sempre nel Signore” Paolo esorta i credenti a mantenere una gioia costante, indipendente dalle circostanze esterne. Li incoraggia a portare le loro preoccupazioni a Dio in preghiera, accompagnando ogni supplica con ringraziamento. Da ciò deriva la pace divina, che “supera ogni intelligenza” e custodisce i cuori e le menti.
  3. Versetti 8-9: Esortazione alla virtù
    Paolo invita la chiesa a focalizzare i propri pensieri sul bene, su ciò che è vero, onorevole, giusto, puro, amabile e degno di lode. Affinché, concentrandosi e praticando il bene, il Dio della pace sia con loro.
  4. Versetti 10-20: Ringraziamento per il sostegno della chiesa
    Paolo esprime sincera gratitudine per il sostegno materiale ricevuto dai Filippesi. Tuttavia, sottolinea anche di aver imparato a essere contento in ogni circostanza, sia nella prosperità che nella necessità. È celebre il suo insegnamento: “Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica, Cristo.” Egli non vede le donazioni della chiesa solo come un aiuto personale, ma come un frutto spirituale che piace a Dio. Paolo assicura inoltre che Dio provvederà abbondantemente alle necessità dei Filippesi.
  5. Versetti 21-23: Saluti e benedizioni
    Infine, Paolo invia calorosi saluti alla chiesa, menzionando in particolare i credenti della casa dell’Imperatore. Conclude con la benedizione: “La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia con tutti voi!”
Sintesi
Il capitolo 4 dei Filippesi rappresenta una conclusione incoraggiante e affettuosa della lettera. Paolo esorta alla unità, alla gioia e alla serenità, sottolineando la potenza della preghiera e l’importanza della pace divina. Allo stesso tempo, ringrazia sentitamente la chiesa per il suo sostegno, manifestando la sua profonda dipendenza da Cristo. I credenti sono chiamati a indirizzare il loro pensiero e le loro azioni verso il bene. Paolo chiude la lettera con affettuosi saluti e una benedizione, ribadendo il messaggio centrale: in Cristo troviamo gioia, pace e la forza per affrontare ogni sfida della vita.

 

 

Lettura settimanale dello Spirito della Profezia – Ellen White | La via migliore
Kapitel 1: L’amore di Dio per l’uomo

Leggi online qui

 

Commento
Introduzione:
Il primo capitolo del libro “La via di Cristo” descrive in modo impressionante l’immenso amore di Dio per gli uomini. Esso mostra come questo amore si manifesti attraverso la natura, la rivelazione e, soprattutto, attraverso la vita e il sacrificio di Gesù Cristo. Dio è descritto come la fonte di vita, gioia e verità, il cui operato è sempre finalizzato a benedire e redimere l’umanità. Anche in un mondo segnato dal peccato, il Suo amore rimane evidente, sia attraverso la bellezza della creazione sia mediante l’opera redentrice di Gesù, che svela con chiarezza l’essenza di Dio e il Suo piano di salvezza.
Commento:
Il Capitolo 1 offre una profonda riflessione sull’amore di Dio, visibile in tutta la creazione e nella redenzione operata da Cristo. Un tema centrale è l’idea che Dio continui ad amare gli uomini nonostante il loro peccato e si impegni a riconciliarli con Sé stesso. La rappresentazione della natura come espressione della cura divina è particolarmente toccante: ogni raggio di sole, ogni petalo e ogni canto degli uccelli viene interpretato come una testimonianza del Suo immenso amore. Ciò ci ricorda che la cura di Dio non è astratta, ma si percepisce in ogni aspetto della vita.
Il capitolo affronta anche la dura realtà del peccato, che ha distrutto lo stato originario del mondo – un tempo perfetto e privo di sofferenza. È interessante notare che la sofferenza introdotta dal peccato non viene presentata come priva di senso o arbitraria, ma come uno strumento che nel piano di salvezza di Dio ha una funzione educativa e restauratrice. Questa prospettiva ci invita a cercare e riconoscere l’intento di Dio anche nei momenti difficili, consapevoli che Egli non abbandona i Suoi figli.
Un ulteriore punto saliente del capitolo è la descrizione di Gesù Cristo come la rivelazione perfetta dell’amore di Dio. Cristo ha assunto la natura umana per mostrare al mondo la vera essenza di Dio e per rendere possibile il percorso di redenzione degli uomini. Il capitolo sottolinea che Gesù non era soltanto un insegnante o un profeta, ma l’incarnazione vivente dell’amore divino. Le Sue opere di guarigione, la Sua gentilezza verso i deboli e la Sua disponibilità a compiere il sacrificio supremo sulla croce evidenziano la profondità della compassione e dell’altruismo di Dio.
Contestualmente, viene chiarito un importante malinteso: il sacrificio di Gesù non era volto a persuadere Dio a provare amore o a concedere perdono, bensì era il naturale frutto del Suo già esistente amore per l’umanità. Giovanni 3,16 viene qui evidenziato come il leitmotiv centrale: Dio ha dato il Suo Figlio perché ha amato il mondo. Questa verità non costituisce solo la base della fede cristiana, ma è anche un invito ai lettori a lasciarsi trasformare da questo amore.
Il capitolo non è solo una dissertazione teologica, ma anche un invito alla riflessione personale. Esorta i lettori a meditare sulla profondità e l’ampiezza dell’amore di Dio, e a rispondere avvicinandosi a Lui con fiducia e gratitudine. Particolarmente impressionante è la descrizione secondo cui, attraverso Cristo, gli uomini possono diventare “figli di Dio” – una chiamata che non solo conferisce dignità, ma anche una responsabilità particolare.
Sintesi:
Il primo capitolo de “La via di Cristo” descrive l’immenso amore di Dio per gli uomini, che si manifesta attraverso la natura, la rivelazione e la vita di Gesù Cristo. La creazione riflette la cura divina, mentre anche la sofferenza derivante dal peccato viene interpretata come parte del Suo piano di salvezza. Attraverso la vita e il sacrificio di Gesù si rivela l’essenza di Dio – un’essenza colma di compassione, altruismo e volontà di redimere. Cristo non solo ha mostrato l’amore di Dio, ma ha reso possibile, mediante la Sua morte sulla croce, che gli uomini possano ritornare ad essere “figli di Dio”. Il capitolo invita a riflettere su questo amore e a trovare, in una relazione personale con Dio, la speranza, la gioia e la redenzione che Egli offre.

Visited 2 times, 1 visit(s) today