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Il messaggio del libro dei Filippesi
Il messaggio centrale della Lettera ai Filippesi (nota anche come Lettera ai Filippesi) è la gioia nella fede, che persiste nonostante le difficoltà, oltre all’invito all’unità, all’umiltà e alla seguire Cristo. L’apostolo Paolo scrive questa lettera mentre è in prigione, ma il tema della gioia e della gratitudine pervade l’intero scritto.
Messaggi chiave della Lettera ai Filippesi:
  1. Gioia in Cristo – indipendente dalle circostanze
    Nonostante la sua prigionia, Paolo sottolinea ripetutamente la gioia nel Signore (Filippesi 4,4: “Rallegratevi nel Signore in ogni tempo! Ripeto: Rallegratevi!”). Questa gioia non si fonda sulle circostanze esterne, ma su una solida relazione con Gesù Cristo.
  2. Cristo come modello di umiltà e dedizione
    Paolo esorta i credenti all’umiltà e all’altruismo, presentando Cristo come esempio (Filippesi 2,5-8). Gesù si è umiliato fino all’ubbidienza, arrivando fino alla morte sulla croce. Tale atteggiamento deve essere adottato anche dai credenti, incontrando gli altri con amore e umiltà.
  3. Unità e amore nella comunità
    Paolo ammonisce la comunità di stare unita nell’amore, nell’armonia e nella stessa mente (Filippesi 2,2-4). L’egoismo e l’individualismo devono essere superati affinché la chiesa possa crescere come un’unità.
  4. Gioia nel servire il Vangelo
    Paolo esprime gratitudine per il sostegno ricevuto dalla comunità di Filippi nel suo ministero missionario (Filippesi 1,5). Incoraggia i credenti a proseguire con coraggio e gioia nella diffusione del Vangelo.
  5. Fermità nella fede
    Paolo invita i credenti a mantenersi saldi nella fede, senza lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà o dalle opposizioni (Filippesi 1,27-28).
  6. Considerare ogni cosa come un guadagno in Cristo
    Paolo sottolinea che tutto ciò che un tempo riteneva prezioso nel suo vecchio modo di vivere, a confronto con la conoscenza di Gesù Cristo, conta come perdita (Filippesi 3,7-8). Cristo è l’obiettivo supremo e il vero guadagno.
  7. Gratitudine e contentezza
    Paolo esprime la sua gratitudine per l’aiuto della comunità, ma sottolinea anche la sua soddisfazione interiore, indipendentemente dalle circostanze esterne (Filippesi 4,11-13: “Io posso ogni cosa in colui che mi dà la forza, Cristo”).
Sintesi del messaggio:
La Lettera ai Filippesi incoraggia i cristiani a trovare gioia in Cristo nonostante tutte le sfide, a vivere in unità e amore, a seguire l’esempio di Cristo nell’umiltà e a rimanere saldi nella fede. Questa gioia e fiducia affondano le radici nella certezza che Cristo è la vera vita e che la pace e la forza di Dio sostengono in ogni situazione.

 

21.Gennaio 2025
Lettura quotidiana della Bibbia – Filippesi Cap.1
1 Paolo e Timoteo, servitori di Cristo Gesù, a tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, coi vescovi e coi diaconi,
2 grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signor Gesù Cristo.
3 Io rendo grazie all’Iddio mio di tutto il ricordo che ho di voi;
4 e sempre, in ogni mia preghiera, prego per voi tutti con allegrezza
5 a cagion della vostra partecipazione al progresso del Vangelo, dal primo giorno fino ad ora;
6 avendo fiducia in questo: che Colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù.
7 Ed è ben giusto ch’io senta così di tutti voi; perché io vi ho nel cuore, voi tutti che, tanto nelle mie catene quanto nella difesa e nella conferma del Vangelo, siete partecipi con me della grazia.
8 Poiché Iddio mi è testimone com’io sospiri per voi tutti con affetto sviscerato in Cristo Gesù.
9 E la mia preghiera è che il vostro amore sempre più abbondi in conoscenza e in ogni discernimento,
10 onde possiate distinguere fra il bene ed il male, affinché siate sinceri e irreprensibili per il giorno di Cristo,
11 ripieni di frutti di giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.
12 Or, fratelli, io voglio che sappiate che le cose mie son riuscite piuttosto al progresso del Vangelo;
13 tanto che a tutta la guardia pretoriana e a tutti gli altri è divenuto notorio che io sono in catene per Cristo;
14 e la maggior parte de’ fratelli nel Signore, incoraggiati dai miei legami, hanno preso vie maggiore ardire nell’annunziare senza paura la Parola di Dio.
15 Vero è che alcuni predicano Cristo anche per invidia e per contenzione; ma ce ne sono anche altri che lo predicano di buon animo.
16 Questi lo fanno per amore, sapendo che sono incaricato della difesa del Vangelo;
17 ma quelli annunziano Cristo con spirito di parte, non sinceramente, credendo cagionarmi afflizione nelle mie catene.
18 Che importa? Comunque sia, o per pretesto o in sincerità, Cristo è annunziato; e io di questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora,
19 perché so che ciò tornerà a mia salvezza, mediante le vostre supplicazioni e l’assistenza dello Spirito di Gesù Cristo,
20 secondo la mia viva aspettazione e la mia speranza di non essere svergognato in cosa alcuna; ma che con ogni franchezza, ora come sempre Cristo sarà magnificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte.
21 Poiché per me il vivere è Cristo, e il morire guadagno.
22 Ma se il continuare a vivere nella carne rechi frutto all’opera mia e quel ch’io debba preferire, non saprei dire.
23 Io sono stretto dai due lati: ho desiderio di partire e d’esser con Cristo, perché è cosa di gran lunga migliore;
24 ma il mio rimanere nella carne è più necessario per voi.
25 Ed ho questa ferma fiducia ch’io rimarrò e dimorerò con tutti voi per il vostro progresso e per la gioia della vostra fede;
26 onde il vostro gloriarvi abbondi in Cristo Gesù a motivo di me, per la mia presenza di nuovo in mezzo a voi.
27 Soltanto, conducetevi in modo degno del Vangelo di Cristo, affinché, o che io venga a vedervi o che sia assente, oda di voi che state fermi in uno stesso spirito, combattendo assieme di un medesimo animo per la fede del Vangelo,
28 e non essendo per nulla spaventati dagli avversari: il che per loro è una prova evidente di perdizione; ma per voi, di salvezza; e ciò da parte di Dio.
29 Poiché a voi è stato dato, rispetto a Cristo, non soltanto di credere in lui, ma anche di soffrire per lui,
30 sostenendo voi la stessa lotta che mi avete veduto sostenere, e nella quale ora udite ch’io mi trovo.
Riveduta 1927. Public Domain

 

Commento
Introduzione
La Lettera ai Filippesi inizia con un caloroso saluto di Paolo e Timoteo alla chiesa di Filippi. Paolo esprime la sua profonda gratitudine e amore per i credenti, sottolineando la loro fedele comunione nel Vangelo. Nonostante la sua prigionia, Paolo scrive pieno di gioia e incoraggiamento. Egli evidenzia che l’opera di Dio nei credenti non solo è iniziata, ma sarà anche portata a compimento. Questo capitolo pone le basi per il messaggio centrale dell’intera lettera: gioia e fermezza nella fede, anche nei momenti di difficoltà.
Commento
  1. Versetti 1-11: Gratitudine e Intercessione
    Paolo inizia con un affettuoso saluto, augurando grazia e pace. La sua gratitudine verso la chiesa si manifesta nella sua incessante preghiera. I Filippesi lo hanno sostenuto fin dall’inizio nel suo ministero, cosa che riempie Paolo di grande gioia. Particolarmente degno di nota è il suo fiducia nel fatto che Dio completerà l’opera iniziata nei credenti. Paolo prega affinché il loro amore cresca sempre di più e che siano colmati di saggezza e discernimento, per condurre una vita pura a gloria di Dio.
  2. Versetti 12-18: La Prigionia di Paolo a Servizio del Vangelo
    Paolo spiega che la sua prigionia contribuisce alla diffusione del Vangelo. Le sue catene hanno attirato l’attenzione anche nel palazzo imperiale, e molti credenti sono stati così incoraggiati a proclamare il Vangelo con coraggio. Egli riconosce che alcuni predicano Cristo per invidia e contesa, mentre altri lo fanno per amore. Tuttavia, per Paolo, ciò che conta è che Cristo venga proclamato, motivo per cui egli si rallegra di cuore.
  3. Versetti 19-26: Vivere e Morire per Cristo
    Paolo mostra una profonda fiducia nel fatto che la sua situazione, grazie alle preghiere della chiesa e all’aiuto dello Spirito Santo, porterà alla sua salvezza. La sua celebre affermazione “infatti, Cristo è la mia vita, e la morte è il mio guadagno” (v. 21) evidenzia la sua totale dedizione a Cristo. Egli oscilla tra il desiderio di essere con Cristo e la responsabilità di continuare a servire la chiesa. Infine, riconosce che per i Filippesi è meglio se egli continua a vivere, così da poterli rafforzare nella fede.
  4. Versetti 27-30: Esortazione alla Fermezza
    Paolo incoraggia i Filippesi a vivere in unità e dignità, conformemente al Vangelo. Essi devono combattere insieme per la fede e non lasciarsi intimorire dagli avversari. Paolo non vede la sofferenza per Cristo come una sconfitta, bensì come un onore e una partecipazione alle sofferenze di Cristo. Ricorda alla chiesa che condividono con lui lo stesso combattimento spirituale.
Sintesi
Il Capitolo 1 dei Filippesi è un’espressione appassionata della gratitudine, della gioia e della fiducia di Paolo. Nonostante la sua prigionia, egli dimostra un’incrollabile fiducia nell’opera di Dio e incoraggia la chiesa a crescere nell’amore, nell’unità e nella fermezza della fede. Paolo considera sia la vita che la morte come un guadagno: la vita come servizio alla chiesa e la morte come un’unione con Cristo. Egli esorta i Filippesi a vivere in modo degno del Vangelo e a sostenere coraggiosamente la loro fede, anche se ciò comporta sofferenze. Il messaggio centrale del capitolo è la gioia e la fiducia in Cristo, indipendentemente dalle circostanze esterne.

 

 

Lettura settimanale dello Spirito della Profezia – Ellen White | La via migliore
Kapitel 1: L’amore di Dio per l’uomo

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Commento
Introduzione:
Il primo capitolo del libro “La via di Cristo” descrive in modo impressionante l’immenso amore di Dio per gli uomini. Esso mostra come questo amore si manifesti attraverso la natura, la rivelazione e, soprattutto, attraverso la vita e il sacrificio di Gesù Cristo. Dio è descritto come la fonte di vita, gioia e verità, il cui operato è sempre finalizzato a benedire e redimere l’umanità. Anche in un mondo segnato dal peccato, il Suo amore rimane evidente, sia attraverso la bellezza della creazione sia mediante l’opera redentrice di Gesù, che svela con chiarezza l’essenza di Dio e il Suo piano di salvezza.
Commento:
Il Capitolo 1 offre una profonda riflessione sull’amore di Dio, visibile in tutta la creazione e nella redenzione operata da Cristo. Un tema centrale è l’idea che Dio continui ad amare gli uomini nonostante il loro peccato e si impegni a riconciliarli con Sé stesso. La rappresentazione della natura come espressione della cura divina è particolarmente toccante: ogni raggio di sole, ogni petalo e ogni canto degli uccelli viene interpretato come una testimonianza del Suo immenso amore. Ciò ci ricorda che la cura di Dio non è astratta, ma si percepisce in ogni aspetto della vita.
Il capitolo affronta anche la dura realtà del peccato, che ha distrutto lo stato originario del mondo – un tempo perfetto e privo di sofferenza. È interessante notare che la sofferenza introdotta dal peccato non viene presentata come priva di senso o arbitraria, ma come uno strumento che nel piano di salvezza di Dio ha una funzione educativa e restauratrice. Questa prospettiva ci invita a cercare e riconoscere l’intento di Dio anche nei momenti difficili, consapevoli che Egli non abbandona i Suoi figli.
Un ulteriore punto saliente del capitolo è la descrizione di Gesù Cristo come la rivelazione perfetta dell’amore di Dio. Cristo ha assunto la natura umana per mostrare al mondo la vera essenza di Dio e per rendere possibile il percorso di redenzione degli uomini. Il capitolo sottolinea che Gesù non era soltanto un insegnante o un profeta, ma l’incarnazione vivente dell’amore divino. Le Sue opere di guarigione, la Sua gentilezza verso i deboli e la Sua disponibilità a compiere il sacrificio supremo sulla croce evidenziano la profondità della compassione e dell’altruismo di Dio.
Contestualmente, viene chiarito un importante malinteso: il sacrificio di Gesù non era volto a persuadere Dio a provare amore o a concedere perdono, bensì era il naturale frutto del Suo già esistente amore per l’umanità. Giovanni 3,16 viene qui evidenziato come il leitmotiv centrale: Dio ha dato il Suo Figlio perché ha amato il mondo. Questa verità non costituisce solo la base della fede cristiana, ma è anche un invito ai lettori a lasciarsi trasformare da questo amore.
Il capitolo non è solo una dissertazione teologica, ma anche un invito alla riflessione personale. Esorta i lettori a meditare sulla profondità e l’ampiezza dell’amore di Dio, e a rispondere avvicinandosi a Lui con fiducia e gratitudine. Particolarmente impressionante è la descrizione secondo cui, attraverso Cristo, gli uomini possono diventare “figli di Dio” – una chiamata che non solo conferisce dignità, ma anche una responsabilità particolare.
Sintesi:
Il primo capitolo de “La via di Cristo” descrive l’immenso amore di Dio per gli uomini, che si manifesta attraverso la natura, la rivelazione e la vita di Gesù Cristo. La creazione riflette la cura divina, mentre anche la sofferenza derivante dal peccato viene interpretata come parte del Suo piano di salvezza. Attraverso la vita e il sacrificio di Gesù si rivela l’essenza di Dio – un’essenza colma di compassione, altruismo e volontà di redimere. Cristo non solo ha mostrato l’amore di Dio, ma ha reso possibile, mediante la Sua morte sulla croce, che gli uomini possano ritornare ad essere “figli di Dio”. Il capitolo invita a riflettere su questo amore e a trovare, in una relazione personale con Dio, la speranza, la gioia e la redenzione che Egli offre.

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