Il Messaggio del Libro dei Galati
Il messaggio del Libro dei Galati nella Bibbia è centrale e profondo, specialmente per la comprensione della fede cristiana. Può essere riassunto nei seguenti punti principali:
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Giustificazione per Fede, non per Opere della Legge
Un pensiero centrale dell’Epistola ai Galati è che le persone non sono giustificate davanti a Dio osservando la legge (ad esempio, la legge mosaica o rituali esterni come la circoncisione), ma solo per fede in Gesù Cristo.
«Sappiamo infatti che l’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo…» (Galati 2,16)
L’apostolo Paolo sottolinea che la salvezza è un dono della grazia di Dio e non può essere meritata attraverso gli sforzi umani.
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Libertà in Cristo
La lettera mostra che Cristo ha liberato i credenti dalla schiavitù della legge. Paolo avverte contro un ritorno alla dipendenza dalla legge, che equivale a rifiutare la libertà che Gesù ha portato attraverso la Sua morte e risurrezione.
«Cristo ci ha liberati per la libertà. State dunque saldi e non vi rimettete mai più a un giogo di schiavitù!» (Galati 5,1)
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L’Evangelo della Grazia Non Deve Essere Alterato
Paolo affronta i Galati con il problema che hanno seguito un «altro vangelo» che diluisce il vero messaggio della grazia attraverso Cristo. Li esorta a mantenersi saldamente nell’insegnamento puro dell’Evangelo.
«Ma anche se noi o un angelo del cielo vi predicassero un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia maledetto!» (Galati 1,8)
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Lo Spirito Santo come Fonte di Vita e Santificazione
Paolo sottolinea che la vita cristiana deve essere guidata dallo Spirito. È lo Spirito Santo che abilita i credenti a vivere una vita che piace a Dio, non l’osservanza rigorosa delle regole esterne.
«Se viviamo secondo lo Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.» (Galati 5,25)
Descrive il «frutto dello Spirito», tra cui amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza e autocontrollo, come caratteristiche di una vita guidata dallo Spirito (Galati 5,22-23).
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Unità ed Uguaglianza in Cristo
L’Epistola ai Galati spiega che in Cristo tutti i credenti sono uguali. Differenze come origine, genere o stato sociale non hanno importanza per la salvezza e l’appartenenza alla famiglia di Dio.
«Non c’è più né Giudeo né Greco, non c’è più né schiavo né libero, non c’è più né maschio né femmina; poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.» (Galati 3,28)
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Avvertimento contro la Legalità e la Carne
Paolo avverte contro un ritorno alla legalità, ma anche contro la libertà che potrebbe essere fraintesa come una licenza per una vita carnale e peccaminosa. La vera libertà in Cristo conduce a una vita santa, non a una vita di desideri egoistici.
«Siete stati chiamati alla libertà, fratelli; soltanto non usate la libertà come pretesto per la carne, ma servitevi l’un l’altro per amore.» (Galati 5,13)
Riepilogo del Messaggio
Il Libro dei Galati enfatizza la verità che le persone sono giustificate per fede in Gesù Cristo e non per opere o osservanza della legge. Questa grazia porta a una libertà vissuta dallo Spirito Santo. La lettera esorta i credenti a rimanere saldi nella verità dell’Evangelo, a vivere una vita nella potenza dello Spirito e a mantenere l’unità in Cristo.
Il messaggio dell’Epistola ai Galati rimane rilevante anche oggi: ricorda che la vera libertà e giustizia si trovano solo in Gesù Cristo.
9.Gennaio 2025
Lettura quotidiana della Bibbia – Galati Cap.1
1 Paolo, apostolo (non dagli uomini né per mezzo d’alcun uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che l’ha risuscitato dai morti),
2 e tutti i fratelli che sono meco, alle chiese della Galazia;
3 grazia a voi e pace da Dio Padre e dal Signor nostro Gesù Cristo,
4 che ha dato se stesso per i nostri peccati affin di strapparci al presente secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre,
5 al quale sia la gloria né secoli dei secoli. Amen.
6 Io mi maraviglio che così presto voi passiate da Colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo.
7 Il quale poi non è un altro vangelo; ma ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire l’Evangelo di Cristo.
8 Ma quand’anche noi, quand’anche un angelo dal cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v’abbiamo annunziato, sia egli anatema.
9 Come l’abbiamo detto prima d’ora, torno a ripeterlo anche adesso: se alcuno vi annunzia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.
10 Vado io forse cercando di conciliarmi il favore degli uomini, ovvero quello di Dio? O cerco io di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo.
11 E invero, fratelli, io vi dichiaro che l’Evangelo da me annunziato non è secondo l’uomo;
12 poiché io stesso non l’ho ricevuto né l’ho imparato da alcun uomo, ma l’ho ricevuto per rivelazione di Gesù Cristo.
13 Difatti voi avete udito quale sia stata la mia condotta nel passato, quando ero nel giudaismo; come perseguitavo a tutto potere la Chiesa di Dio e la devastavo,
14 e mi segnalavo nel giudaismo più di molti della mia età fra i miei connazionali, essendo estremamente zelante delle tradizioni dei miei padri.
15 Ma quando Iddio, che m’aveva appartato fin dal seno di mia madre e m’ha chiamato mediante la sua grazia, si compiacque
16 di rivelare in me il suo Figliuolo perch’io lo annunziassi fra i Gentili, io non mi consigliai con carne e sangue,
17 e non salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma subito me ne andai in Arabia; quindi tornai di nuovo a Damasco.
18 Di poi, in capo a tre anni, salii a Gerusalemme per visitar Cefa, e stetti da lui quindici giorni;
19 e non vidi alcun altro degli apostoli; ma solo Giacomo, il fratello del Signore.
20 Ora, circa le cose che vi scrivo, ecco, nel cospetto di Dio vi dichiaro che non mentisco.
21 Poi venni nelle contrade della Siria e della Cilicia;
22 ma ero sconosciuto, di persona, alle chiese della Giudea, che sono in Cristo;
23 esse sentivan soltanto dire: colui che già ci perseguitava, ora predica la fede, che altra volta cercava di distruggere.
24 E per causa mia glorificavano Iddio.
Riveduta 1927. Public Domain
Commento
Introduzione
Il primo capitolo dell’Epistola ai Galati, redatto dall’apostolo Paolo, costituisce l’inizio delle sue profonde esposizioni teologiche e delle sue dichiarazioni personali alle comunità della Galazia. In questo capitolo, Paolo pone le basi della sua argomentazione contro coloro che cercavano di falsificare l’Evangelico della grazia attraverso le opere della legge. Sottolinea la sua autorità apostolica, che non ha ricevuto dagli uomini, ma attraverso una rivelazione diretta di Gesù Cristo. Inoltre, mette in guardia i Galati sui pericoli legati all’allontanamento dall’Evangelico originale e chiarisce la sua missione e il suo chiamamento.
Commentario
Saluto e benedizioni (Versetti 1-5):
Paolo apre la lettera con un saluto formale e benedice i destinatari con la grazia e la pace di Dio Padre e del nostro Signore Gesù Cristo. Evidenzia il ruolo centrale di Cristo, che si è dato per i nostri peccati per salvarci da questo presente mondo malvagio secondo la volontà di Dio e del nostro Padre. Questa introduzione sottolinea il fondamento dell’Evangelico: la redenzione attraverso Cristo.
Contro la falsificazione dell’Evangelico (Versetti 6-10):
Paolo esprime la sua stupore che i Galati si stiano allontanando così rapidamente da colui che li ha chiamati alla grazia di Cristo verso un altro Evangelico. Sottolinea che non esiste un altro Evangelico, ma solo coloro che cercano di diluire l’Evangelico di Cristo. Avverte con veemenza contro l’accettazione di un altro Evangelico, anche se predicato da lui stesso o da un angelo dal cielo, dichiarando che tale persona sia maledetta. Infine, mette in discussione le proprie motivazioni e sottolinea che non serve gli uomini, ma Dio, affinché non possa piacere ai desideri umani.
La chiamata di Paolo come Apostolo (Versetti 11-24):
Paolo spiega che l’Evangelico che predica non ha origine umana, ma è stato ricevuto attraverso una rivelazione diretta di Gesù Cristo. Descrive la sua vita precedente come persecutore appassionato della Chiesa e la sua conversione radicale per grazia di Dio. Dopo la sua chiamata, si ritirò inizialmente in Arabia e poi tornò a Damasco senza consultarsi immediatamente con gli altri apostoli a Gerusalemme. Dopo circa tre anni, visitò Pietro e vi rimase quindici giorni, ma non incontrò altri apostoli se non Giacomo, il fratello del Signore. Paolo sottolinea la sua credibilità e onestà, riferendo di aver operato nelle regioni della Siria e della Cilicia. Le comunità cristiane in Giudea lo conoscevano a malapena, ma lodavano Dio perché colui che un tempo li aveva perseguitati ora predicava la fede che una volta disturbava.
Riepilogo
Il capitolo 1 dei Galati serve come un’introduzione potente alla lettera di Paolo ai Galati, in cui egli enfatizza la sua autorità apostolica e la purezza dell’Evangelico della grazia. Paolo esprime il suo sgomento per il fatto che i Galati si siano allontanati dal messaggio originale e li avverte urgentemente dei pericoli della falsificazione dell’Evangelico. Chiarisce che la sua chiamata proviene direttamente da Dio e non da influenze umane, e descrive la sua trasformazione personale da persecutore della Chiesa a uno dei suoi più ferventi difensori. Il capitolo pone le basi per gli ulteriori argomenti teologici della lettera e sottolinea il messaggio centrale che la redenzione è ottenuta unicamente attraverso la fede in Gesù Cristo e non per le opere della legge.
Lettura settimanale dello Spirito della Profezia – Ellen White | Gesù di Nazaret
Kapitel 85: Di nuovo sulle rive del lago
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Commento
Introduzione
Il capitolo 85, basato su Giovanni 21, descrive l’incontro rinnovato di Gesù con i suoi discepoli dopo la sua resurrezione sul lago di Gennesaret. In un periodo di incertezza e conflitti interiori, Gesù rafforza i discepoli, li ricorda della loro vocazione e reintegra Pietro nel suo servizio. Questo incontro è caratterizzato da perdono, amore e il rinnovamento del mandato divino. È un messaggio di speranza e un invito ad orientarsi verso Cristo con fiducia e obbedienza.
Commento
Il miracolo della pesca – Rinnovamento della vocazione:
La notte infruttuosa sul lago simboleggia i limiti degli sforzi umani senza guida divina. Solo per istruzione di Gesù i reti dei discepoli si riempiono. Questo miracolo ricorda la prima pesca al momento della loro vocazione e conferma che Gesù, nonostante la sua morte e resurrezione, continua a provvedere ai loro bisogni. È un’immagine che dimostra che l’opera di Dio ha successo attraverso la fede e la collaborazione con Lui.
La riconciliazione di Pietro:
Gesù chiede tre volte a Pietro: «Mi ami?», riflettendo così la triplice negazione di Pietro. Questa prova serve a riabilitare pubblicamente Pietro e a rinnovare il suo apostolato. L’appello triplice «Pasci le mie pecorelle» e «Pasci le mie pecore» sottolinea la responsabilità di Pietro come pastore spirituale. Il suo pentimento e umiltà lo preparano a prendersi cura sia dei credenti giovani che dell’intera comunità.
Seguire e confidare:
Gesù esorta Pietro a seguirlo, indipendentemente da ciò che accade agli altri. Questo insegnamento sottolinea la responsabilità personale di ogni discepolo di servire Cristo senza lasciarsi distrarre dalle missioni altrui. Gesù chiarisce che ciascuno ha il proprio percorso di seguimento, radicato nel Suo piano divino.
Riepilogo
Il capitolo 85 illustra la fedeltà di Gesù verso i suoi discepoli e la Sua disponibilità a perdonarli e rinnovarli nonostante i loro fallimenti. Il miracolo della pesca ricorda ai discepoli la loro vocazione, mentre Pietro, attraverso le tre domande, testimonia la sua dedizione a Gesù e viene reintegrato come pastore della comunità. L’invito «Seguimi!» è una chiamata universale a tutti i cristiani a orientarsi verso Cristo con fiducia e obbedienza, senza confrontarsi con gli altri.
Lettura settimanale dello Spirito della Profezia – Ellen White | Gesù di Nazaret
Kapitel 86: “Ammaestrate tutti i popoli”
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Commento
Introduzione
Il capitolo 86, basato sulle ultime istruzioni di Gesù, affronta il grande mandato missionario: «Andate dunque e fate discepoli di tutte le nazioni» (Matteo 28:19). Questo non è solo un invito rivolto ai discepoli dell’epoca, ma un incarico permanente per tutti i cristiani. Descrive l’equipaggiamento dei discepoli con l’autorità divina, la portata universale della Buona Novella e la responsabilità di ogni credente di proclamare il Vangelo. Questo messaggio richiama alla dedizione, alla collaborazione e alla fede nell’opera di Dio.
Commento
Il mandato missionario – Autorità divina e missione universale
Gesù iniziò le sue parole con l’assicurazione: «Tutte le autorità mi sono state date in cielo e sulla terra» (Matteo 28:18). Questa assicurazione dimostra che la proclamazione del Vangelo non avviene con forza propria, ma sotto la sua autorità. L’incarico «Andate nel mondo intero» sottolinea la natura universale del messaggio: tutte le nazioni, i popoli e le culture devono ascoltare il Vangelo. Questa prospettiva globale mette in evidenza l’amore e la volontà di salvezza di Dio, che non conosce confini.
La responsabilità dei credenti
Il mandato non è rivolto solo agli apostoli, ma a tutti i credenti. La Chiesa è chiamata a partecipare attivamente alla salvezza delle anime. Il servizio può manifestarsi attraverso la predicazione, la testimonianza personale o l’aiuto pratico. Questo lavoro richiede dedizione, fiducia in Dio e la volontà di servire con umiltà e amore.
Promesse e sfide
Gesù promise di accompagnare i suoi discepoli: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Matteo 28:20). Questa assicurazione dà ai credenti coraggio, anche di fronte a persecuzioni e sfide. La promessa dello Spirito Santo come fonte di potenza soprannaturale è stata fondamentale per i discepoli e rimane oggi un sostegno centrale nel servizio. Tuttavia, il mandato missionario è anche una prova di fede, dedizione e fiducia.
Riepilogo
Il capitolo 86 dimostra che il mandato missionario di Gesù costituisce la base della comunità cristiana. Questo incarico è ampio, richiede fede, dedizione e la partecipazione attiva di ogni credente. La promessa del sostegno divino fornisce forza e coraggio, mentre la portata universale del messaggio rivela l’amore totale di Dio. Il successo della missione dipende da quanto i credenti confidano in Gesù nella loro dedizione e collaborazione.
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