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30.Dicembre 2024
Lettura quotidiana della Bibbia – 2 Corinzi Cap.4
1 Perciò, avendo questo ministerio in virtù della misericordia che ci è stata fatta, noi non veniam meno nell’animo,
2 ma abbiam rinunziato alle cose nascoste e vergognose, non procedendo con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma mediante la manifestazione della verità raccomandando noi stessi alla coscienza di ogni uomo nel cospetto di Dio.
3 E se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che son sulla via della perdizione,
4 per gl’increduli, dei quali l’iddio di questo secolo ha accecato le menti, affinché la luce dell’evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro.
5 Poiché noi non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù qual Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servitori per amor di Gesù;
6 perché l’Iddio che disse: Splenda la luce fra le tenebre, è quel che risplendé ne’ nostri cuori affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.
7 Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché l’eccellenza di questa potenza sia di Dio e non da noi.
8 Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati;
9 perseguitati, ma non abbandonati; atterrati, ma non uccisi;
10 portiam sempre nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo;
11 poiché noi che viviamo, siam sempre esposti alla morte per amor di Gesù, onde anche la vita di Gesù sia manifestata nella nostra carne mortale.
12 Talché la morte opera in noi, ma la vita in voi.
13 Ma siccome abbiam lo stesso spirito di fede, ch’è in quella parola della Scrittura: Ho creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo, e perciò anche parliamo,
14 sapendo che Colui che risuscitò il Signor Gesù, risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparir con voi alla sua presenza.
15 Poiché tutte queste cose avvengono per voi, affinché la grazia essendo abbondata, faccia sì che sovrabbondi per bocca di un gran numero il ringraziamento alla gloria di Dio.
16 Perciò noi non veniamo meno nell’animo; ma quantunque il nostro uomo esterno si disfaccia, pure il nostro uomo interno si rinnova di giorno in giorno.
17 Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria,
18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono son solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
Riveduta 1927. Public Domain

 

Commento
Introduzione
Nel quarto capitolo della seconda lettera ai Corinzi, Paolo esamina la natura e lo scopo del ministero apostolico. Descrive le sfide e le gioie associate alla proclamazione del Vangelo e ricorda che il vero valore del ministero risiede nella potenza di Dio, che si manifesta attraverso la debolezza umana. Questo capitolo rappresenta un incoraggiamento per tutti coloro che soffrono nella loro fede in Cristo e offre una prospettiva più profonda sulla gloria eterna che supera le prove presenti.
Commento
Paolo inizia con una rappresentazione chiara e umile del suo ministero. Fa capire chiaramente che non agisce per forza o motivazione propria, ma è abilitato dalla misericordia di Dio. Il suo ministero si basa sull’apertura, sull’onestà e sulla parola immacolata di Dio, in contrasto con le frodi segrete che condanna.
Egli sottolinea che l’Evangelo rimane nascosto a coloro che sono stati accecati dal « Dio di questo mondo ». Questo indica la dimensione spirituale della proclamazione, nella quale la conoscenza della gloria di Dio è rivelata solo attraverso Gesù Cristo. Paolo descrive l’Evangelo come una luce che brilla nelle tenebre, simile a come Dio ha creato la luce dalle tenebre.
Una parte centrale del capitolo è la metafora dei « vasi terrestri ». Paolo si vede e vede i suoi compagni apostoli come vasi fragili che portano il tesoro incommensurabile dell’Evangelo. Questo sottolinea che la potenza viene da Dio e non dagli uomini. Nonostante le pressioni esterne e le debolezze, sperimentano rinnovamento e forza grazie alla presenza di Dio.
La comunione nella sofferenza con Cristo assume un ruolo centrale. Paolo descrive come i proclamatori dell’Evangelo portano la morte di Cristo nelle loro vite, affinché la vita di Cristo sia visibile in loro. Le prove presenti, secondo Paolo, sono solo temporanee e leggere rispetto alla gloria eterna che stanno creando.
Sintesi
2 Corinzi 4 mostra la bellezza e lo scopo del ministero cristiano. Paolo ricorda che le debolezze e le sofferenze umane sono un palcoscenico su cui si manifesta la potenza di Dio. Le difficoltà che i credenti vivono sono temporanee e conducono a una gloria eterna che va ben oltre il terreno. Spostando il focus dal visibile all’invisibile, Paolo esorta a rimanere saldi nella fede e a confidare nella ricompensa eterna. Questo capitolo è un potente incoraggiamento a guardare alla potenza divina e alla gloria promessa in tutte le sfide della vita.

 

 

Lettura settimanale dello Spirito della Profezia – Ellen White | Gesù di Nazaret
Kapitel 83: Sulla via di Emmaus

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Commento
Introduzione
Il capitolo «La marcia verso Emmaus» descrive uno degli eventi più profondamente commoventi dopo la risurrezione di Gesù, come descritto in Luca 24,13-33. Due discepoli incontrano il Cristo risorto nel loro cammino verso Emmaus, ma non lo riconoscono immediatamente. Questo episodio illustra l’importanza delle Scritture, la necessità della fede e la potenza trasformativa della conoscenza di Gesù.
Commento
I discepoli vagano in profonda delusione e disperazione, incapaci di comprendere il significato degli eventi attorno alla crocifissione di Gesù e ai resoconti della sua risurrezione. La loro mancanza di comprensione e fede riflette il bisogno umano di riconoscere il piano di Dio in tempi difficili. Gesù si avvicina a loro senza essere riconosciuto, ascolta il loro dolore e inizia a spiegare le Scritture dell’Antico Testamento. Questo dialogo didattico mostra che Cristo è presente in tutta la Bibbia e che la sua missione è confermata dalle predizioni profetiche dell’Antico Testamento.
Il modo in cui Gesù si rivolge ai discepoli è allo stesso tempo dolce e istruttivo: li rimprovera con amore per la loro incredulità e apre loro gli occhi attraverso le Scritture. Solo al momento della rottura del pane lo riconoscono e comprendono la profondità della sua presenza e missione. Questo incontro chiarisce che la fede e la comprensione delle Scritture sono la base per una vita piena in Cristo. Non fu un miracolo, ma le Scritture e la comunione a incendiare i loro cuori.
Il capitolo sottolinea anche la gioia e l’urgenza di trasmettere il messaggio della risurrezione. I discepoli lasciano tutto per tornare a Gerusalemme e proclamare l’Evangelo. Il loro incontro con Cristo trasforma il loro dolore in speranza e il loro dubbio in certezza.
Sintesi
La marcia verso Emmaus è un messaggio di speranza, conoscenza e trasformazione. La storia mostra come Gesù spieghi la sua missione attraverso le Scritture, trasformi il dubbio e il dolore in fede e gioia, e renda i discepoli testimoni della sua risurrezione. Questo episodio ci ricorda che Cristo è sempre vicino, anche quando non lo riconosciamo immediatamente, e che attraverso la comprensione delle Scritture i nostri cuori possono essere infiammati dalla verità e dalla gioia dell’Evangelo. Ci incoraggia a condividere questa verità con zelo e coraggio.

 

 

Lettura settimanale dello Spirito della Profezia – Ellen White | Gesù di Nazaret
Kapitel 84: “Pace a voi!”

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Commento
Introduzione
Il capitolo «Pace a voi!» descrive gli eventi successivi alla risurrezione di Gesù, come Egli appare ai discepoli, rafforza la loro fede e porta loro la pace. Si basa sui resoconti di Luca 24,33-48 e Giovanni 20,19-29. Questi incontri rivelano la profonda misericordia e pazienza di Gesù verso i suoi discepoli, che, nonostante i suoi insegnamenti ripetuti, avevano difficoltà a comprendere la sua risurrezione.
Commento
Le apparizioni di Gesù dopo la sua risurrezione sono caratterizzate da un messaggio di pace, perdono e nuova vita. Gesù entra inaspettatamente al centro dei discepoli e li saluta con le parole «Pace a voi!». Questo saluto riflette il messaggio centrale del Vangelo: la riconciliazione con Dio e la pace interiore nonostante l’incertezza esterna. Mostrando loro le sue mani e i suoi piedi trafitti, rafforza la loro fede rispondendo ai dubbi con la realtà della sua risurrezione.
Un messaggio chiave di questo capitolo è che Gesù si rivolge ai dubbiosi con amore e pazienza, come nel caso di Tommaso. Tommaso, che reagisce con scetticismo ai rapporti degli altri, riceve da Gesù esattamente le prove che richiedeva. Tuttavia, Gesù lo ammonisce dolcemente che benedizioni maggiori attendono coloro che credono senza vedere. Questa è un’invito alla fiducia, anche quando non tutte le domande trovano risposta.
Inoltre, il capitolo enfatizza l’importanza dello Spirito Santo, che Gesù infonde ai discepoli per prepararli alla loro missione. Senza lo Spirito di Dio, non sono in grado di predicare il perdono dei peccati e di diffondere il Vangelo nel mondo. Il dono dello Spirito Santo è essenziale per continuare l’opera di Cristo.
Sintesi
Il capitolo «Pace a voi!» mostra il modo amorevole di Gesù di rinnovare la fede dei suoi discepoli, di eliminare i loro dubbi e di prepararli alla loro missione. Le sue parole e azioni dopo la risurrezione invitano a trovare pace e fede, anche in assenza di prove esterne. I discepoli sono stati equipaggiati con la verità sulla vita, morte e risurrezione di Gesù e inviati a condividere questo messaggio con il mondo. Questo capitolo ricorda che Gesù affronta ogni dubbio con pazienza e amore e che lo Spirito Santo è la chiave per servire nel suo nome.

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