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La traslazione dei giusti nel regno dei cieli in vita | 10.12.2024
La gloria dei giusti: un trionfale ingresso nell’eternità
Oggi volgiamo il nostro cuore e la nostra mente alle promesse di Dio che ci sono state donate nelle Sacre Scritture. Il momento in cui i giusti saranno trasformati è un trionfo indescrivibile, il culmine della nostra fede. Riflettiamo insieme sulla gloria che ci attende, quando saremo riuniti davanti al nostro Signore con gratitudine, lode ed eterna gioia. Possano queste parole rafforzarci e incoraggiarci a rimanere fedeli e pieni di speranza.

“Poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore.”  1 Tessalonicesi 4,17

I giusti ancora vivi saranno trasformati “in un istante, in un batter d’occhio” (1 Corinzi 15,52). Al richiamo di Dio, riceveranno un corpo nuovo. Ora resi immortali, saranno innalzati insieme ai santi risorti per incontrare il loro Signore nell’atmosfera terrestre. Gli angeli raccoglieranno “i suoi eletti dai quattro venti, da un estremo all’altro dei cieli” (Matteo 24,31). I bambini piccoli saranno riconsegnati alle braccia delle loro madri. Amici, separati dalla morte per lungo tempo, saranno riuniti per non separarsi mai più, e insieme, in canti di lode, ascenderanno verso la città di Dio.
Ai lati del carro di nuvole ci sono ali, e sotto di esso, ruote viventi. Mentre il carro si solleva, le ruote proclamano: “Santo!”, e le ali, muovendosi, rispondono: “Santo!”, mentre le schiere angeliche cantano: “Santo, santo, santo è il Signore Dio onnipotente!” (Apocalisse 4,8). I redenti esclamano: “Alleluia!”, mentre il carro trionfale si avvicina alla Nuova Gerusalemme.
Prima di entrare nella città di Dio, il Salvatore dona ai suoi seguaci i simboli della vittoria e li riveste degli emblemi della loro dignità regale. Le file splendenti si dispongono in un ampio quadrato attorno al loro Re, la cui figura maestosa si eleva al di sopra dei santi e degli angeli, il cui volto pieno di benevolente amore si volge su di loro. Tutti gli sguardi dei redenti sono rivolti a lui; ogni occhio contempla la gloria di colui “il cui aspetto era tanto sfigurato da non sembrare più quello di un uomo”
(Isaia 52,14).
Sulla testa di ciascun vincitore, Gesù pone con le sue mani una corona di gloria preparata per ognuno, su cui è scritto il loro nuovo nome (Apocalisse 2,17) insieme alle parole: “Santità al Signore.” Nella mano di ciascuno viene posto un ramo di palma della vittoria e un’arpa splendente. Poi, mentre gli angeli guida intonano il canto, tutti i redenti pizzicano le corde delle loro arpe con maestria, producendo una dolce musica con accordi melodiosi e ricchi.
Una gioia indescrivibile riempie ogni cuore, e tutte le voci si uniscono in un canto di lode riconoscente: “A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue e ha fatto di noi un regno e sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli!”
(Apocalisse 1,5-6).
Ellen White, Il Grande Conflitto, pp. 645–646
Caro Padre Celeste,
ti ringraziamo per le gloriose promesse che ci hai dato nella tua Parola. Tu sei il nostro conforto e la nostra speranza, e aspettiamo con gioia il giorno in cui potremo stare alla tua presenza. Rafforza la nostra fede, affinché possiamo rimanere saldi nella tua guida in ogni circostanza della vita.
Donaci di confidare sempre in te e di vivere nella tua amorevole volontà, affinché siamo pronti a riceverti quando verrai. Guidaci con la tua grazia, fino al giorno in cui entreremo nel tuo regno eterno.
Nel nome di Gesù preghiamo, Amen.

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