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Non puoi stancare Dio | 09.05.2024
Come rimanere vicini a Dio e pregare nel suo nome
Introduzione: In “Il Cammino a Cristo” viene enfatizzato il potere della preghiera e la vicinanza a Dio. Questi estratti chiariscono come possiamo elevare il nostro spirito e presentare le nostre necessità a Dio senza affaticarlo. Si spiega come la nostra relazione con Dio influenzi le nostre preoccupazioni e le nostre gioie e come possiamo pregare in accordo con il pensiero di Gesù. Questi insegnamenti senza tempo mostrano che il nostro legame con Dio ci guida e ci rafforza in tutte le situazioni della vita.

“Signore, ascolta la mia preghiera, presta orecchio al mio grido di supplica; ascoltami, nella tua fedeltà, nella tua giustizia.” Salmo 143,1

Che il nostro spirito sia rivolto e innalzato, affinché Dio ci aiuti a respirare l’aria celeste. Possiamo rimanere così vicini a Dio che il nostro pensiero, in ogni prova inaspettata, si rivolga a lui con la stessa naturalezza con cui un fiore si rivolge al sole.
Presenta a Dio i tuoi bisogni, le tue gioie, le tue sofferenze, le tue preoccupazioni e le tue paure. Non puoi stancarlo; non puoi affaticarlo. Colui che conta persino i capelli sulla tua testa non è indifferente ai tuoi bisogni. “Il Signore è pieno di compassione e misericordia” (Giacomo 5:11). Il suo cuore amorevole è commosso dalle nostre sofferenze, persino dal semplice fatto che le esponiamo. Portagli tutto ciò che ti affligge. Per lui nulla è troppo pesante da portare, poiché egli sostiene i mondi, guida tutte le opere dell’universo. Nulla che riguardi la nostra pace è troppo insignificante per lui per essere considerato. Non c’è capitolo nella nostra esperienza così buio che egli non possa leggere; non c’è confusione così grande che egli non possa risolvere. Nessuna calamità può colpire il più piccolo dei suoi figli, nessuna preoccupazione può tormentare la sua anima, nessuna gioia può rallegrarlo e nessuna preghiera sincera può lasciare le sue labbra senza che il nostro Padre celeste se ne accorga o senza che si prenda subito cura di essa. Egli “guarisce i cuori affranti e fascia le loro ferite” (Salmo 147:3). I legami tra Dio e ogni anima sono così distinti e completi, come se non ci fosse altra anima sulla terra che potesse gioire della sua cura e per la quale avesse dato il suo amato Figlio.
Gesù disse: “In quel giorno non mi chiederete più nulla. In verità, in verità vi dico: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, ve la darà. Finora non avete chiesto nulla nel mio nome; chiedete e riceverete, perché la vostra gioia sia piena” (Giovanni 16:23,24). Ma pregare nel nome di Gesù significa più che semplicemente menzionare il suo nome all’inizio e alla fine di una preghiera. Significa pregare in accordo con il pensiero e lo spirito di Gesù, come coloro che credono alle sue promesse, si affidano alla sua grazia e compiono le sue opere.
Dio non vuole che uno di noi diventi un eremita o un monaco, ritirandosi dal mondo per dedicarsi agli atti di adorazione. La nostra vita deve somigliare alla vita di Cristo – alla vita che ha condotto tra la montagna e la folla. Coloro che fanno nient’altro che pregare, presto smetteranno di pregare o le loro preghiere diventeranno una mera formalità.”
Ellen White, Il Cammino a Cristo, p. 99-101

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