4 minuti 8 mesi
Pregate come Giacobbe | 08.05.2024
Una fede che supera le crisi: Le sfide e le ricompense della perseveranza nella preghiera
Introduzione: In un mondo segnato dall’incertezza e dalle sfide, la forza della fede viene spesso messa alla prova. In questo testo vengono esplorati gli elementi fondamentali di una fede che rimane salda anche nei momenti di sofferenza e prova. Basandoci su illuminanti intuizioni tratte da “Il conflitto dei secoli” di Ellen G. White, esamineremo l’importanza della perseveranza nella preghiera e l’effetto trasformativo di una solida connessione con Dio. Dall’affrontare gli ostacoli personali al fronteggiare le crisi globali, questo testo offre spunti e riflessioni per tutti coloro che cercano forza e speranza in mezzo alle tempeste della vita.

“Non ti lascio, finché non mi avrai benedetto.” Genesi 32,27

Il tempo di sofferenza e tribolazione che ci aspetta richiederà una fede capace di sopportare l’esaurimento, il ritardo e la fame – una fede che non si indebolisce anche quando è duramente provata. Il tempo di grazia o di prova viene dato a tutti per prepararsi al tempo della crisi. Giacobbe uscì vincitore perché era perseverante e determinato. La sua vittoria è una prova della potenza della preghiera perseverante. Coloro che si aggrappano alle promesse di Dio, proprio come lui fece, e sono altrettanto determinati e perseveranti come lui, avranno altrettanto successo. Coloro che non sono disposti a negare se stessi, a lottare nella preghiera con Dio e a chiedere con fervore la sua benedizione, non la riceveranno. Lottare con Dio – quanti sanno davvero cosa significa! Quanti hanno orientato la loro anima con un tale desiderio intenso di Dio, così che tutte le loro energie sono tese! Quando le onde della disperazione, il cui potere non può essere espresso con le parole, si riversano su chi prega, quanti si attengono alle promesse di Dio!
Coloro che mostrano ora solo poco fede sono in grave pericolo di cadere vittime del potere delle illusioni sataniche e del dominio della coscienza. E anche se rimangono saldi quando sono tentati, affronteranno durante la crisi un’agonia ancora più grande e una sofferenza più intensa, perché hanno trascurato di seguire le lezioni di fede che avrebbero dovuto apprendere sotto il terribile peso dello scoraggiamento.
Ora dobbiamo conoscere Dio mettendo alla prova le sue promesse. Gli angeli registrano ogni preghiera fervente e sincera. Dobbiamo cessare di cercare soddisfazioni egoistiche anziché trascurare la comunione con Dio. La povertà più estrema, il più grande sacrificio di sé, se è la Sua volontà, è migliore della ricchezza, dell’onore, del comfort e di molti amici, ma senza la Sua volontà. Dobbiamo prendere tempo per pregare. Se permettiamo che la nostra mente sia completamente assorbita dagli interessi mondani, il Signore può concederci tempo togliendoci gli idoli che abbiamo creato, sia di oro, case o terre fertili.
I giovani non sarebbero tentati di peccare se rifiutassero di camminare su strade dove non possono chiedere la benedizione di Dio. Se coloro che portano al mondo l’ultima seria avvertenza chiedessero la benedizione di Dio, non freddamente, apaticamente e indifferente, ma con ardore e fede, come fece Giacobbe, troverebbero molte situazioni in cui potrebbero dire: “Ho visto Dio faccia a faccia eppure sono scampato con la vita” (Genesi 32:31). Sarebbero considerati principi dal cielo, con il potere di trionfare nella lotta con Dio e con gli uomini.
Ellen White, Dall’Ombra alla Luce, p. 621-622

Visited 13 times, 1 visit(s) today