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📆 3 aprile 2025

📖 LETTURA BIBLICA QUOTIDIANA – Apocalisse Capitolo 9


📜 Testo biblico (Riveduta 1927)

1 Poi sonò il quinto angelo, e io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; e ad esso fu data la chiave del pozzo dell’abisso. 2 Ed egli aprì il pozzo dell’abisso; e dal pozzo salì un fumo simile al fumo di una gran fornace; e il sole e l’aria furono oscurati dal fumo del pozzo. 3 E dal fumo uscirono sulla terra delle locuste; e fu dato loro un potere pari al potere che hanno gli scorpioni della terra. 4 E fu loro detto di non danneggiare l’erba della terra, né alcuna verdura, né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non aveano il suggello di Dio in fronte. 5 E fu loro dato, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi; e il tormento che cagionavano era come quello prodotto da uno scorpione quando ferisce un uomo. 6 E in quei giorni gli uomini cercheranno la morte e non la troveranno, e desidereranno di morire, e la morte fuggirà da loro. 7 E nella forma le locuste eran simili a cavalli pronti alla guerra; e sulle teste aveano come delle corone simili ad oro e le loro facce eran come facce d’uomini. 8 E aveano dei capelli come capelli di donne, e i denti eran come denti di leoni. 9 E aveano degli usberghi come usberghi di ferro; e il rumore delle loro ali era come il rumore di carri, tirati da molti cavalli correnti alla battaglia. 10 E aveano delle code come quelle degli scorpioni, e degli aculei; e nelle code stava il loro potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi. 11 E aveano come re sopra di loro l’angelo dell’abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon, e in greco Apollion. 12 Il primo guaio è passato: ecco, vengono ancora due guai dopo queste cose. 13 Poi il sesto angelo sonò, e io udii una voce dalle quattro corna dell’altare d’oro che era davanti a Dio, 14 la quale diceva al sesto angelo che avea la tromba: Sciogli i quattro angeli che son legati sul gran fiume Eufrate. 15 E furono sciolti i quattro angeli che erano stati preparati per quell’ora, per quel giorno e mese e anno, per uccidere la terza parte degli uomini. 16 E il numero degli eserciti della cavalleria era di venti migliaia di decine di migliaia; io udii il loro numero. 17 Ed ecco come mi apparvero nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano: aveano degli usberghi di fuoco, di giacinto e di zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni; e dalle loro bocche usciva fuoco e fumo e zolfo. 18 Da queste tre piaghe: dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche fu uccisa la terza parte degli uomini. 19 Perché il potere dei cavalli era nella loro bocca e nelle loro code; poiché le loro code eran simili a serpenti e aveano delle teste, e con esse danneggiavano. 20 E il resto degli uomini che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvidero delle opere delle loro mani si da non adorar più i demoni e gl’idoli d’oro e d’argento e di rame e di pietra e di legno, i quali non possono né vedere, né udire, né camminare; 21 e non si ravvidero dei loro omicidi, né delle loro malìe, né delle loro fornicazione, né dei loro furti.


📚 Spiegazione e interpretazione


🟦 Introduzione

Apocalisse 9 è un capitolo sconvolgente, pieno di immagini di giudizio, calamità soprannaturali e oscurità spirituale. A prima vista può sembrare minaccioso e difficile da comprendere. Ma approfondendo, scopriamo che l’obiettivo di Dio non è la distruzione, ma il ravvedimento.

Le trombe simboleggiano avvertimenti: l’appello di Dio al risveglio. Nella sua misericordia, Dio permette che le conseguenze del peccato siano visibili affinché l’umanità si volga a Lui e trovi la vita.


🟨 Commento

🔹 Versetti 1–12: La quinta tromba – Cavallette demoniache

Vv.1–2: Una stella cadente (simbolo di un angelo, probabilmente Satana o un altro spirito caduto) apre l’abisso – un’immagine dell’inferno o di una sfera demoniaca. Sale fumo: confusione e oscurità spirituale.

Vv.3–4: Le cavallette rappresentano potenze demoniache. Non danneggiano la natura, ma tormentano gli uomini senza il sigillo di Dio. I figli di Dio sono protetti.

Vv.5–6: Non possono uccidere, ma tormentano per cinque mesi. Dio limita e controlla il giudizio. Il dolore è così intenso che gli uomini desiderano morire.

Vv.7–10: La descrizione è terrificante: denti di leone, volti umani, code di scorpione. Queste immagini rivelano l’inganno, la crudeltà e la distruttività delle forze delle tenebre.

V.11: Il loro re è l’angelo dell’abisso – Abaddon / Apollion, che significa “Distruzione”. Ciò mostra chiaramente che la sofferenza non proviene da Dio, ma dal male.

V.12: È passato un guaio – ne seguono altri due.

🔹 Versetti 13–21: La sesta tromba – Cavalieri del giudizio

Vv.13–15: Quattro angeli legati sull’Eufrate (confine simbolico tra Israele e le nazioni nemiche) vengono sciolti. Sono preparati per un momento preciso – dimostrando la sovranità di Dio.

Vv.16–17: Un esercito immenso porta morte tramite fuoco, fumo e zolfo – immagine di un conflitto spirituale e fisico devastante.

Vv.18–19: Un terzo dell’umanità è ucciso – a mostrare l’entità del giudizio. Il potere sta nella bocca e nella coda – simbolo di inganno (parole) e azioni distruttive.

Vv.20–21: Il punto più tragico: i sopravvissuti non si ravvedono. Nonostante tutto, continuano nell’idolatria, nella magia, nell’immoralità e nella violenza.


🟩 Riepilogo

Dio avverte attraverso i giudizi – per grazia.

L’umanità affronta le conseguenze del male.

Il popolo di Dio è protetto – dal suo sigillo.

Ma molti persistono nella ribellione.


🟥 Messaggio per oggi

Questo capitolo parla con potenza ai nostri tempi. Anche oggi vediamo confusione spirituale, decadenza morale e freddezza crescente. Ciò che era descritto in simboli, spesso lo viviamo attraverso crisi culturali, sociali e spirituali.

👉 La domanda centrale non è: «È spaventoso?» – ma: Sono pronto? Ho il sigillo di Dio?

✨ Dio chiama al ravvedimento – oggi.

Non con paura, ma con verità.

Non con costrizione, ma con invito.

Non un giorno – ma adesso.

 

 

📅 Lettura settimanale dello Spirito della Profezia
📖 Ellen G. White – La via migliore
Capitolo 11 – Linea diretta
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📚 Spiegazione e Interpretazione


🟦 Introduzione

La preghiera è più di un dovere religioso o di un fugace grido d’aiuto nei momenti di bisogno –
è il ponte vivente tra il cuore umano e il trono di Dio.

Nel capitolo 11 scopriamo che la preghiera non è solo possibile, ma è un dono di grazia,
un privilegio incomparabile e un mezzo prezioso di comunione con il Padre onnipotente e amorevole.

Tuttavia, questo dono spesso resta inutilizzato – a discapito della nostra forza spirituale.


🟨 Commento

🔹 Paragrafi 1–4: La necessità della preghiera
Dio ci parla attraverso la natura, la Sua Parola, la provvidenza e lo Spirito.
Ma senza una risposta personale, la relazione con Lui resta incompleta.
La preghiera è più che parlare: è aprire il cuore e muoversi verso Dio.

🔹 Paragrafi 5–6: L’esempio di Gesù nella preghiera
Gesù – senza peccato, divino – sentiva il bisogno di pregare.
Cercava momenti di solitudine con il Padre, portava le nostre debolezze e ci lasciava un esempio perfetto.
Se il Figlio di Dio pregava, quanto più noi abbiamo bisogno della preghiera!

🔹 Paragrafi 7–10: La disponibilità di Dio ad ascoltare
Dio desidera ardentemente benedirci, ma noi preghiamo così poco.
Gli angeli stentano a capire questa negligenza – per loro, la preghiera è la massima gioia.
Senza preghiera, perdiamo il collegamento col cielo e siamo vulnerabili alle tentazioni.

🔹 Paragrafi 11–18: Le condizioni per l’ascolto della preghiera
Perché la preghiera sia efficace, occorrono:
desiderio sincero di Dio, pentimento, confessione, perdono verso gli altri.
La fede è essenziale, anche quando le risposte sembrano tardare.
Dio ascolta – e risponde al momento giusto, secondo i veri bisogni del nostro cuore.

🔹 Paragrafi 19–25: La forza della preghiera personale e costante
La preghiera in silenzio, nel segreto, ha un valore unico.
È possibile restare in comunione costante con Dio, anche nel mezzo della quotidianità.
Esempi come Enoch o Neemia mostrano che la vera preghiera è uno stile di vita continuo.

🔹 Paragrafi 26–30: Il pericolo della preghiera trascurata
Trascurare la preghiera porta a distanza da Dio e indebolimento spirituale.
La vita cristiana deve unire comunione fraterna, devozione e servizio.
Chi si isola o prega senza agire perde la gioia profonda che la preghiera può offrire.

🔹 Paragrafi 31–fine: La gioia della preghiera e della lode
La gratitudine dovrebbe essere al centro della preghiera.
Dio desidera un culto gioioso, fiducioso e pieno d’amore – non mosso dalla paura.
La lode e il ringraziamento aprono il cuore e ci preparano a ricevere nuove benedizioni.


🟩 Sommario

La preghiera è un dono sacro di grazia,
tramite il quale possiamo entrare in intima comunione con Dio.

È la “chiave nelle mani della fede” che apre il tesoro del cielo.
La preghiera è essenziale alla vita spirituale,
ma la sua potenza si manifesta solo con umiltà, fede, perdono e perseveranza.

Cristo stesso è stato il nostro esempio perfetto
– e ci invita a trovare nella preghiera forza, conforto e vicinanza divina.


🟥 Messaggio per noi oggi

In un mondo pieno di rumore, distrazioni e incertezza,
la preghiera resta la nostra linea diretta con il cielo.

📜 «Chiedete e vi sarà dato…» (Matteo 7:7)

Dio desidera comunicare con te – non come giudice distante,
ma come Padre amorevole.

La preghiera non cambia Dio, ma cambia noi:
la nostra fiducia cresce, la nostra visione si chiarisce,
il nostro cuore si apre all’opera del Suo Spirito.


👉 Cosa significa questo per te oggi?

  • Prenditi del tempo per una preghiera silenziosa – non per dovere, ma per forza e pace.

  • Rimani connesso con Dio nella vita di ogni giorno – nei pensieri, nei sussurri, nel silenzio.

  • Confida nella Sua risposta – anche se arriva in modo diverso da quanto ti aspettavi.

  • Perdona – non possiamo chiedere grazia se tratteniamo rancore.

  • Loda Dio! La gratitudine trasforma il cuore e ci rende pronti a nuove benedizioni.


🌿 La preghiera non è solo parlare con Dio – è vivere con Dio.
Impariamo a vivere ogni giorno alla luce di questo dono di grazia.

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