
1 Aprile 2025
Lettura quotidiana della Bibbia – Apocalisse, Capitolo 7
Testo biblico (Riveduta 1927)
1 Dopo questo, io vidi quattro angeli che stavano in piè ai quattro canti della terra,
ritenendo i quattro venti della terra affinché non soffiasse vento alcuno
sulla terra, né sopra il mare, né sopra alcun albero.
2 E vidi un altro angelo che saliva dal sol levante,
il quale aveva il suggello dell’Iddio vivente;
ed egli gridò con gran voce ai quattro angeli
ai quali era dato di danneggiare la terra e il mare,
3 dicendo:
Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi,
finché abbiam segnato in fronte col suggello i servitori dell’Iddio nostro.
4 E udii il numero dei segnati:
centoquarantaquattromila segnati
di tutte le tribù dei figliuoli d’Israele:
5 – della tribù di Giuda, dodicimila
-
della tribù di Ruben, dodicimila
-
della tribù di Gad, dodicimila
6 – della tribù di Aser, dodicimila
-
della tribù di Neftali, dodicimila
-
della tribù di Manasse, dodicimila
7 – della tribù di Simeone, dodicimila
-
della tribù di Levi, dodicimila
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della tribù di Issacar, dodicimila
8 – della tribù di Zabulon, dodicimila
-
della tribù di Giuseppe, dodicimila
-
della tribù di Beniamino, dodicimila segnati.
9 Dopo queste cose vidi, ed ecco una gran folla,
che nessun uomo poteva noverare,
di tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue,
che stava in piè davanti al trono e davanti all’Agnello,
vestiti di vesti bianche e con palme in mano.
10 E gridavano con gran voce dicendo:
La salvezza appartiene all’Iddio nostro che siede sul trono, e all’Agnello!
11 E tutti gli angeli stavano attorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi;
si prostrarono sulle loro facce davanti al trono e adorarono Dio,
12 dicendo:
Amen! Benedizione, gloria, sapienza, rendimento di grazie,
onore, potenza e forza siano al nostro Dio nei secoli dei secoli! Amen.
13 E uno degli anziani mi disse:
Chi sono questi che sono vestiti di bianco, e da dove vengono?
14 Io risposi:
Signor mio, tu lo sai.
Ed egli mi disse:
Essi sono quelli che vengono dalla grande tribolazione,
e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.
15 Perciò stanno davanti al trono di Dio,
e lo servono giorno e notte nel suo tempio;
e Colui che siede sul trono stenderà su di loro la sua tenda.
16 Non avranno più fame né sete,
né li colpirà più il sole né alcuna arsura;
17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà
e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita,
e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi.
Spiegazione e Interpretazione
Introduzione
Apocalisse, capitolo 7, è un’interruzione tra il sesto e il settimo sigillo.
Il capitolo 6 si conclude con una domanda drammatica:
«Poiché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?» (Ap 6:17)
Il capitolo 7 risponde chiaramente:
Due gruppi possono resistere – i sigillati e la grande moltitudine.
Commento
Versetti 1–3: I quattro venti trattenuti
Il giudizio è sospeso fino a quando i servitori di Dio saranno sigillati.
Il sigillo sulla fronte rappresenta protezione divina e appartenenza al Signore.
L’angelo che viene dall’est (il sole nascente) simboleggia speranza.
Versetti 4–8: I 144.000 sigillati
Un numero simbolico: 12 tribù × 12.000 = 144.000
Essi rappresentano la pienezza dell’Israele spirituale, il popolo fedele di Dio negli ultimi tempi.
La lista delle tribù è modificata, indicando che il numero non è da intendersi letteralmente.
Versetti 9–12: La grande moltitudine
Una folla immensa, da ogni nazione, popolo, tribù e lingua.
Vesti bianche = purificazione tramite Cristo
Palme = segni di vittoria
Una grande adorazione si leva: Dio e l’Agnello sono glorificati.
Versetti 13–17: Chi è questa moltitudine?
Essi vengono dalla grande tribolazione, avendo mantenuto la fede.
Le loro vesti sono state lavate nel sangue dell’Agnello – sono redenti.
Promesse eterne:
-
Dio abita con loro
-
Nessuna fame, sete o dolore
-
L’Agnello sarà il loro pastore
-
Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi
Riassunto
Il capitolo 7 presenta due gruppi di redenti:
-
I 144.000 sigillati – il popolo fedele, protetto nel tempo della fine
-
La grande moltitudine – salvata per mezzo del sangue dell’Agnello
Entrambi stanno davanti al trono, in comunione con Dio, nel servizio e nella pace eterna.
Messaggio per noi oggi
-
Dio ti conosce. Il sigillo mostra che sei importante per Lui.
-
La salvezza è per tutti. L’origine non conta – l’Agnello tende la mano a ciascuno.
-
La tribolazione non è la fine. Dal dolore nasce la lode, dalle lacrime la consolazione.
-
Gesù è il centro. Tutto ruota attorno a Lui – salvezza, guida, speranza.
Chi appartiene a Gesù non ha nulla da temere – è sigillato, redento, e al sicuro.
Lettura settimanale dello Spirito della Profezia
Ellen G. White – La via migliore
Capitolo 11 – Linea diretta Leggi online qui
Spiegazione e Interpretazione
Introduzione
La preghiera è più di un dovere religioso o di un fugace grido d’aiuto nei momenti di bisogno –
è il ponte vivente tra il cuore umano e il trono di Dio.
Nel capitolo 11 scopriamo che la preghiera non è solo possibile, ma è un dono di grazia,
un privilegio incomparabile e un mezzo prezioso di comunione con il Padre onnipotente e amorevole.
Tuttavia, questo dono spesso resta inutilizzato – a discapito della nostra forza spirituale.
Commento
Paragrafi 1–4: La necessità della preghiera
Dio ci parla attraverso la natura, la Sua Parola, la provvidenza e lo Spirito.
Ma senza una risposta personale, la relazione con Lui resta incompleta.
La preghiera è più che parlare: è aprire il cuore e muoversi verso Dio.
Paragrafi 5–6: L’esempio di Gesù nella preghiera
Gesù – senza peccato, divino – sentiva il bisogno di pregare.
Cercava momenti di solitudine con il Padre, portava le nostre debolezze e ci lasciava un esempio perfetto.
Se il Figlio di Dio pregava, quanto più noi abbiamo bisogno della preghiera!
Paragrafi 7–10: La disponibilità di Dio ad ascoltare
Dio desidera ardentemente benedirci, ma noi preghiamo così poco.
Gli angeli stentano a capire questa negligenza – per loro, la preghiera è la massima gioia.
Senza preghiera, perdiamo il collegamento col cielo e siamo vulnerabili alle tentazioni.
Paragrafi 11–18: Le condizioni per l’ascolto della preghiera
Perché la preghiera sia efficace, occorrono:
desiderio sincero di Dio, pentimento, confessione, perdono verso gli altri.
La fede è essenziale, anche quando le risposte sembrano tardare.
Dio ascolta – e risponde al momento giusto, secondo i veri bisogni del nostro cuore.
Paragrafi 19–25: La forza della preghiera personale e costante
La preghiera in silenzio, nel segreto, ha un valore unico.
È possibile restare in comunione costante con Dio, anche nel mezzo della quotidianità.
Esempi come Enoch o Neemia mostrano che la vera preghiera è uno stile di vita continuo.
Paragrafi 26–30: Il pericolo della preghiera trascurata
Trascurare la preghiera porta a distanza da Dio e indebolimento spirituale.
La vita cristiana deve unire comunione fraterna, devozione e servizio.
Chi si isola o prega senza agire perde la gioia profonda che la preghiera può offrire.
Paragrafi 31–fine: La gioia della preghiera e della lode
La gratitudine dovrebbe essere al centro della preghiera.
Dio desidera un culto gioioso, fiducioso e pieno d’amore – non mosso dalla paura.
La lode e il ringraziamento aprono il cuore e ci preparano a ricevere nuove benedizioni.
Sommario
La preghiera è un dono sacro di grazia,
tramite il quale possiamo entrare in intima comunione con Dio.
È la “chiave nelle mani della fede” che apre il tesoro del cielo.
La preghiera è essenziale alla vita spirituale,
ma la sua potenza si manifesta solo con umiltà, fede, perdono e perseveranza.
Cristo stesso è stato il nostro esempio perfetto
– e ci invita a trovare nella preghiera forza, conforto e vicinanza divina.
Messaggio per noi oggi
In un mondo pieno di rumore, distrazioni e incertezza,
la preghiera resta la nostra linea diretta con il cielo.
«Chiedete e vi sarà dato…» (Matteo 7:7)
Dio desidera comunicare con te – non come giudice distante,
ma come Padre amorevole.
La preghiera non cambia Dio, ma cambia noi:
la nostra fiducia cresce, la nostra visione si chiarisce,
il nostro cuore si apre all’opera del Suo Spirito.
Cosa significa questo per te oggi?
-
Prenditi del tempo per una preghiera silenziosa – non per dovere, ma per forza e pace.
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Rimani connesso con Dio nella vita di ogni giorno – nei pensieri, nei sussurri, nel silenzio.
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Confida nella Sua risposta – anche se arriva in modo diverso da quanto ti aspettavi.
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Perdona – non possiamo chiedere grazia se tratteniamo rancore.
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Loda Dio! La gratitudine trasforma il cuore e ci rende pronti a nuove benedizioni.
La preghiera non è solo parlare con Dio – è vivere con Dio.
Impariamo a vivere ogni giorno alla luce di questo dono di grazia.